Intrawine #17 | Un bar sumero, Inniskillin Icewine, boom del sake negli USA e tempi duri sulle isole

Intrawine #17 | Un bar sumero, Inniskillin Icewine, boom del sake negli USA e tempi duri sulle isole

di Massimiliano Ferrari

Senza particolari scaramanzie, eccoci arrivati all’uscita numero diciassette di Intrawine.
Come ricordo ogni volta, qui trovate una bella panoramica di cose interessanti da leggere e approfondire uscite sulla stampa internazionale nel mese precedente.

Prima uscita primaverile con una versione più leggera ma di sostanza, tra un bar sumero di 5000 anni fa, isole sempre più deserte, bottiglie al cinema e tanto altro.

Fine prologo e sotto con i link.


Curiosi di come fosse un bar sumero?
Gli antichi sumeri bevevano birra? Forse la risposta è sì. Questo interessante pezzo ricostruisce come le ricerche congiunte di archeologi dell’Università di Pisa e dell’americana Penn University abbiano svelato il ritrovamento nell’area di Lagash, sud-est iracheno, di uno spazio, circa 2700 anni prima di Cristo, assimilabile ad una moderna taverna con mescita annessa e una zona cucina. Gli avventori bevevano da recipienti comuni attraverso lunghe cannucce. Questo protobar aveva anche un sistema di refrigerazione che grazie ad argilla e sabbia sfruttava l’evaporazione dell’acqua per mantenere cibi e bevande al fresco.

I desperately want to have a beer at this ancient sumerian bar (Defector.com)


Che futuro attende i vini isolani?
Una bella analisi scritta da Jacopo Mazzeo sulla situazione dei vini isolani di Madeira, Santorini e Pantelleria, e il loro futuro nebuloso. Nonostante una domanda in crescita e un successo di questi vini, negli ultimi anni il futuro della viticoltura isolana è a rischio per diversi motivi. Turismo di massa, diminuzione degli ettari vitati e mancanza di manodopera sono alcune delle ragioni che mettono in crisi il domani della viticoltura in queste piccole isole. Per sopravvivere sarà necessario un ripensamento di queste economie e trovare nuove risorse per svoltare la situazione critica.

Are islands wine regions under threats? (SevenFiftyDaily)


In Cina per i grandi vini si profilano tempi duri
Come cambia il panorama dei consumi di vino in Cina? Questo articolo, il primo di una serie, indaga come il mercato cinese stia mutando le proprie caratteristiche. Negli anni Ottanta e per un lungo periodo, il consumo di vino in Cina è stato esperienza luxury, ostentazione e alti costi d’acquisto. Negli ultimi anni però con il formarsi di una classe media cinese e l’avvicinamento delle nuove generazioni al consumo di vino sta avvenendo un grosso cambiamento. I grandi vini francesi ed europei stanno perdendo terreno mentre si rafforzano regioni emergenti come Cile o Sudafrica e l’onnipresente Australia con bottiglie dai prezzi che non superano i 10 dollari. Il gusto cinese sta cambiando, i consumi si fanno più frequenti e quindi la domanda si sposta verso vini quotidiani, più adatti alla socializzazione e dotati di maggior facilità di beva. Per Bordeaux e fratelli l’orizzonte non sembra roseo.

For chinese wine lovers, it’s a whole new world (Sixth Tone)


Vino e product placement
Come funziona il product placement nel mondo del vino? Qui la sempre puntuale Esther Mobley racconta come funzioni il product placement di una bottiglia di vino all’interno di un film o di una serie tv. Negli USA esistono agenzie che si occupano della relazione fra le richieste delle case cinematografiche e le aziende a cui richiedere eventuali prodotti da inserire. Recentemente ha destato interesse la presenza, nella serie the Last of Us, di bottiglie di Louis Jadot e Caymus. Le dinamiche sono curiose e piene di risvolti. Il primo comandamento è che il vino scelto vada inserito in un contesto appropriato e se ne parli in modo positivo. Poi ci sono eccezioni, nonostante Hannibal Lecter non sia un personaggio edificante, nessuno ha avuto da ridire sul fatto che consumasse una bottiglia di Phelan Segur 1996. In definitiva, apparire sullo schermo rimane un operazione di marketing vincente e gli esempi recenti di White Lotus, o il capostipite Sideways, sono lì a ricordarcelo.

How product placement gets wine bottles into shows like “the Last of Us” (SF Chronicle)


La storia degli Icewine canadesi
In questa segnalazione la storia di Inniskillin, una delle prime cantine canadesi a produrre un Icewine e sicuramente la più riconosciuta in giro per il mondo. Fondata nel 1975 da Donald Ziraldo e Karl Kaiser nella regione dell’Ontario, fu la prima cantina ad ottenere una licenza per produrre vino dal Proibizionismo. La loro intuizione fu quella di utilizzare il vidal, varietà ibrida fra ugni blanc e rayon d’or. Il successo per Inniskillin arrivò nel 1989 quando vinse un premio al VinExpo di Bordeaux e da lì il Canada trovò il proprio spazio sulle mappe del vino mondiale.

Behind the bottle: Inniskillin Icewine (Club Oenologique)


Il sake spopola negli Stati Uniti
Sul New York Times un interessante approfondimento sul momento dorato che il sake sta attraversando negli States. Eric Asimov spiega che il numero di produttori di sake sia in costante aumento negli Stati Uniti grazie innanzitutto alle seconde e terze generazioni di immigrati nipponici stabiliti lì. Anche diversi importatori statunitensi si sono accorti del fenomeno e stanno inserendo nei propri portfolio sake giapponesi di diverse tipologie. Anche i consumatori stanno ampliando la conoscenza del sake  dove prima si chiedeva un sake secco ora c’è sempre una maggior richiesta di stili diversi della bevanda asiatica.

Sake is booming in America (New York Times)


Ci ritroviamo a maggio e per qualsiasi suggerimento, consiglio, critica o altro scrivete qui: dillo@intravino.com.

Tutto su IntraWine, la rassegna stampa di Intravino:

– IntraWine | La rassegna stampa di Intravino #1 Febbraio 2022
– IntraWine #2 | Melania Battiston, fumetti, Buttafuoco, gusto “salato” e DRC
– IntraWine #3 | vino “croccante”, Barolo a La Place, terroir di Internet e guerra in Ucraina

– Intrawine #4 | Chianina & Syrah, Libano, NFT, bicchieri da osteria e cure palliative
– Intrawine #5 | Auf Wiedersehen Pét, Blind Ambition, Asti Spumante & Ucraina e baby Bordeaux
– Intrawine #6 | Geoffroy in Franciacorta, progettare cavatappi, clean wine e cosa fa un wine consultant
– Intrawine #7 | Amazon, bottiglie di plastica, Burlotto, AVA e Albéric Bichot, vignaiolo-esploratore
– Intrawine #8 | Bere in Antartide, Tik Tok, caos delle spedizioni, Muvin e bianchi di Rodano e Spagna

– Intrawine #9 | Vino e mistificazioni, uve perdute dalla Gran Bretagna, Vorberg e l’annata 2018 a Barolo
– Intrawine #10 | Il futuro di bordeaux, il prosecco di Kylie Minogue, Radice di Paltrinieri, Algeria e zeitgeist
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– Intrawine #13 | Grande Cina, maledetta Bordeaux, Roundup, aste, black power e Sudafrica
– Intrawine #14 | La svolta del Mugaritz, vade retro vetro, anni Settanta, rapaci in vigna, Prosecco in Australia
– Intrawime#15 | effetto White Lotus, ingredienti in etichetta, Perù, metaverso e bottiglie riciclate
– Intrawine #16 | Vino per vecchi, la Cina è vicina, Nigeria, Spagna, bottiglie di carta e pay for play

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Massimiliano Ferrari

Diviso fra pianura padana e alpi trentine, il vino per troppo tempo è quello che macchia le tovaglie alla domenica. Studi in editoria e comunicazione a Parma e poi Urbino. Bevo per anni senza arte né parte, poi la bottiglia giusta e la folgorazione. Da lì corsi AIS, ALMA e ora WSET. Imbrattacarte per quotidiani di provincia e piccoli editori prima, poi rappresentante e libero professionista. Domani chissà. Ah, ho fatto anche il sommelier in un ristorante stellato giusto il tempo per capire che preferivo berli i vini piuttosto che servirli.

2 Commenti

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franco

circa 1 anno fa - Link

Spettacolare vedere il musigny di de vougue nella serie tv snowpiercer

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marcow

circa 1 anno fa - Link

Di questa rassegna mi ha colpito l'articolo sugli Icewine canadesi: ho così approfondito alcuni aspetti tecnici di questi vini particolari. Il cambiamento climatico(innalzamento della temperatura) sembra che influenzi anche questi vini perché la temperatura non deve superare i -7C⁰ (- 6 - 5 - 4C⁰ non sono ottimali) In Europa(Germania, Francia) hanno già questi problemi, in Canada no(sono zone molto fredde) È possibile aggirare l'ostacolo, nelle annate non troppo fredde, con la crio-estrazione artificiale in cantina. Ma non è consentita da molti disciplinari, come in Canada. Su youtube ci sono video di appassionati che producono un icewine, anche una bottiglia: è una tecnica molto più semplice, sembra, di quelle dell'appassimento. Anche in Italia si producono icewine e, chissà, forse c'è qualche appassionato che potrebbe dirci qualcosa in più.

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