Intrawine #7 | Amazon, bottiglie di plastica, Burlotto, AVA e Albéric Bichot, vignaiolo-esploratore

Intrawine #7 | Amazon, bottiglie di plastica, Burlotto, AVA e Albéric Bichot, vignaiolo-esploratore

di Massimiliano Ferrari

Nuovo giro di boa e torna Intrawine, la selezione di storie e articoli che nessun altro vi segnala. Anche per questa settimana la rassegna è ricca e quindi vediamo cosa ci aspetta: Amazon e gli acquisti di vino, un bel report dalla cantina Burlotto, l’utilità delle certificazioni e cos’è un’AVA?

Questo è il solito assaggio, se volete scoprire di più link sotto e buona lettura!


 

Amazon si lancia nelle vendite di vino?
Se confrontiamo quanto la tecnologia nei processi di acquisto di vino e bottiglie sia evoluta rispetto ad altri settori ci accorgiamo che l’enomondo è rimasto indietro di diversi passi. È vero che la pandemia ha fatto volare i dati di vendita dei vari e-commerce ma l’acquisto di una bottiglia rimane ancora legata a modalità consolidate, quindi enoteche fisiche, wine bar e grande distribuzione. La notizia riporta del tentativo di Amazon di cambiare il modo in cui siamo abituati a comprare vino e non solo. Come? Applicando anche agli acquisti di vino e alcolici sistemi in cui convergono “fisicità” e nuove frontiere di acquisto elettronico. Un esempio è la tecnologia Just walk out che permette di entrare in negozi e supermercati affiliati all’applicativo Amazon, comprare il necessario e uscire senza passare da casse o sistemi di pagamenti, sfruttando sensori e QR code per pagare attraverso la scansione della propria carta di credito.

Amazon launches latest wine tech (Wine Searcher)


Le certificazioni nel vino servono ancora?
È la domanda che si pone questo pezzo che indaga come negli Stati Uniti le certificazioni formative per lavorare nel mondo del vino vengano richieste in misura minore rispetto al recente passato. Lo scandalo che travolse la Court of Master Sommelier nel 2020 è sicuramente coinvolto in questo cambiamento ma c’entra anche il fatto che in tanti si stanno accorgendo che queste organizzazioni rispecchino un modello sociale – uomo bianco con importanti possibilità economiche – che da più parti viene rifiutato nella società americana. Allo stesso tempo il rovescio della medaglia è il risultato che il WSET durante il biennio 2020/21 ha raggiunto in termini di iscrizioni, +12% rispetto all’anno precedente. Quindi da una parte ci sono ristoranti, distributori che non richiedono specifiche certificazioni e si dimostrano aperti nel formare internamente il proprio personale, dall’altra il numero di persone che vogliono ottenere queste certificazioni sembra essere in aumento.

Does anyone still care about wine certifications? (Vinepair)


Reportage inglese da Verduno, cantina Burlotto
Rimango sempre piacevolmente stupito quando mi capita di trovare blog come questo Word on the grapevine. Blog scritti da qualche impallinato straniero su territori e vini italiani con una profondità e una cura che a fatica troviamo qui in Italia. Questo piccolo, accurato e ben scritto blog tratta solo di Piemonte e vini piemontesi. Dateci un occhio perché ne vale la pena. In questo pezzo un approfondito reportage su Burlotto, la sua storia, i suoi vini e Verduno.

Burlotto: Arctic expeditions, Monvigliero and the jewel of Verduno (Word on the grapevine)


AVA for dummies
Vi siete mai chiesti cos’è un AVA? No? Non avete nemmeno idea di cosa stia parlando? Allora questo pezzo è quello giusto per capire meglio di cosa parliamo quando si parla di AVA, ovvero American viticultural area. Vi lascio qualche indizio. No, non è il corrispettivo di una nostra doc, negli Stati Uniti ci sono attualmente 260 AVA e il loro concetto basilare è molto differente da quello che lega una denominazione europea al territorio di provenienza.

What’s in an AVA? (JancisRobinson, abbonati)


Volatili arruolati nella difesa delle vigne
Fare di necessità virtù potrebbe essere il sottotitolo di questo pezzo che racconta come in diverse aree vitivinicole dalla California all’Argentina, dal Portogallo all’Italia, tanti produttori stiano cercando di introdurre differenti specie volatili per contrastare insetti e roditori dannosi nelle proprie vigne. Un report ha sottolineato come dal 1970 ad oggi negli Stati Uniti il numero di uccelli sia diminuito di 3 miliardi di esemplari, la cui scomparsa è in parte da imputare all’aumento dell’uso di pesticidi in agricoltura. Proprio in un’ottica di sostenibilità reintrodurre volatili come gufi, falchi ma anche cince, pettirossi o rondini è vista come una pratica in grado di contrastare specie infestanti nelle vigne e quindi ha come conseguenza la riduzione di spray pesticidi. Come diceva qualcuno, tutto si tiene.

Winegrowers are recruiting birds to their vineyards (Wine industry advisor)


La plastica, nuova frontiera del packaging
Fino a qualche anno fa l’idea che una bottiglia di vino potesse essere fatta di plastica avrebbe fatto ridere chiunque. Oggi la stessa idea può apparire meno bizzarra di quanto si immagini. L’articolo in questione mette allo scoperto uno dei problemi maggiori che l’industria vinicola si trova ad affrontare, quello della sostenibilità e al tema strettamente legato del vetro, del peso delle bottiglie e del loro smaltimento. Una bottiglia di vetro è pesante, molto inquinante da produrre e difficile da riciclare. Un’alternativa potrebbe essere la plastica riciclata ovviamente con le dovute cautele e usi appropriati. Quindi non vini da invecchiamento tanto per dirne una. Intanto c’è chi si è già mosso in questa direzione, come Möet Hennessy che in una cantina facente del gruppo, Château Galoupet, ha lanciato un rosato in PET. Scommettiamo che fra qualche anno saremo qui a parlare magari di Prosecco imbottigliato in plastica?

When it comes to wine, is plastic actually fantastic? (Club Oenologique)


La storia di Alberic Bichot, produttore ed esploratore borgognone
Qui una bella ed interessante storia, quella del vigneron francese Albéric Bichot (Albert Bichot) e della sua seconda vita come esploratore. Non voglio anticiparvi nulla ma ci troverete viaggi in canoa nel profondo Canada e attraversamenti del continente americano fino alle esplorazioni dell’Antartide per studiare l’habitat e il terroir dell’oceano con il fine di capire qualcosa dei cambiamenti climatici in corso. Tutto da leggere insomma.

French wine producer and explorer of Antarctica studying terroir of the ocean (Forbes)


Tutto su IntraWine, la rassegna stampa di Intravino:
– IntraWine: la rassegna stampa di Intravino #1 Febbraio 2022
– IntraWine #2: Melania Battiston, fumetti, Buttafuoco, gusto “salato” e DRC
– IntraWine #3: vino “croccante”, Barolo a La Place, terroir di Internet e guerra in Ucraina

– Intrawine #4: Chianina & Syrah, Libano, NFT, bicchieri da osteria e cure palliative
– Intrawine #5: Auf Wiedersehen Pét, Blind Ambition, Asti Spumante & Ucraina e baby Bordeaux
Intrawine #6: Geoffroy in Franciacorta, progettare cavatappi, clean wine e cosa fa un wine consultant

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Massimiliano Ferrari

Diviso fra pianura padana e alpi trentine, il vino per troppo tempo è quello che macchia le tovaglie alla domenica. Studi in editoria e comunicazione a Parma e poi Urbino. Bevo per anni senza arte né parte, poi la bottiglia giusta e la folgorazione. Da lì corsi AIS, ALMA e ora WSET. Imbrattacarte per quotidiani di provincia e piccoli editori prima, poi rappresentante e libero professionista. Domani chissà. Ah, ho fatto anche il sommelier in un ristorante stellato giusto il tempo per capire che preferivo berli i vini piuttosto che servirli.

4 Commenti

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...siamo sopravvissuti al vino in lattina, ci riusciremo anche con il PET , che è una scemata sesquipedale ... PS: Ringrazio Word on the grapevine di avermi fatto conoscere GB Burlotto , davvero ci voleva questo blog per sapere che esiste questa sconosciuta cantina. Aspetto rece su Conterno e Giacosa , prima che diventino noti a qualcuno...

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Paolo

circa 2 anni fa - Link

ma non trovi meravigliosa anche l'affermazione "il vetro è molto inquinante da produrre e difficile da riciclare... soluzione è la plastica RICICLATA"? Che si tolgano di torno tutte quelle antiestetiche campane raccolta vetro! E spero che gli studenti non leggano queste pubblicazioni, senno' protesteranno quando li boccio alla domanda "cosa è la sostenibilità di una filiera produttiva"

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Massimiliano Ferrari

circa 2 anni fa - Link

Se rilegge con attenzione noterà che nessuno ha citato la plastica come soluzione quanto di alternativa possibile.

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marcow

circa 2 anni fa - Link

Mi soffermo su un passaggio dell'articolo di WINEPAIR: "Does Anyone Still Care About Wine Certifications?" di Katie Brown. -----* Dall'articolo: "For Sarah Clarke, wine director at République, Bicyclette, and Manzke in L.A., that often means hiring employees without formal training and guiding them along the way. “When I’m hiring someone, I try to evaluate what I think their potential will be,” she says. “I don’t think [wine certifications] are the only thing that can make you successful.” Clarke, who’s regarded as a mentor in the wine community, supports BLIND TASTINGS at the aforementioned restaurants, giving employees the chance to taste unique bottlings, try cork tainted wines so they know what to watch out for, and attend distributor tastings" ------- Sarah Clarke, secondo me, indica una via alternativa valida alla formazione del personale che poi viene impiegato nei famosi ristoranti Manzke di Los Angeles. Lo addestra lei. E, non stupitevi, se utilizza anche il metodo della DEGUSTAZIONE alla CIECA su cui ci siamo appassionatamente confrontati in vari dibattiti di questo blog. I famosi Masters americani, comunque, rimangono un'ottima scelta di formazione, anche dopo lo scandalo del 2020 e, spesso, i dipendenti formati dalla Clarke li seguono. ---------- Esprimo un'opinione personale su questi Corsi Professionali di Alto Livello organizzati in tutto il mondo su cui Intravino ha scritto degli articoli. La carenza più vistosa, mi sembra, di questi percorsi formativi di alto livello riguarda lo sviluppo e il rafforzamento del Pensiero Critico e dello Spirito Libero e Indipendente degli Allievi che li seguono. Certamente, ogni singolo allievo può svilupparli, comunque, personalmente ma l'impronta ricevuta durante i mesi dell'addestramento può risultare deleteria e spegnere del tutto quell'INDIPENDENZA che dovrebbe caratterizzare ogni attività al SERVIZIO DEL PUBBLICO. ----- Sempre di WINEPAIR vorrei segnalare un interessante articolo che riprende diversi argomenti trattati in vari dibattiti tra cui il metodo SOLERA. "Can Multi-Vintage Wines Offset the Unsustainable Aspects of Vintage-Driven Production? https://vinepair.com/articles/sustainability-multi-vintage-american-wines/

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