Ten | La carta dei vini di Intravino – Settembre 2023

Ten | La carta dei vini di Intravino – Settembre 2023

di Simone Di Vito

Dieci consigli al mese dalla redazione di Intravino.

Tanto vino ma anche birra e distillati. Prodotti che quando li trovate a scaffale, online o al ristorante, noi vi consigliamo di comprare e vi diciamo anche perché ne vale davvero la pena.
Ogni consiglio è firmato da un editor che ci spiega perché quel flacone meriti tutta la nostra attenzione.

Poca poesia e tanta prosa, poco fumo e tanto arrosto. Un post ogni fine mese in cui troverete novità, cimeli storici, bombe a lunga gittata, solide certezze o produzioni sconosciute. Bottiglie di ogni ordine e grado che per noi meritano la massima attenzione, o più semplicemente di essere prese e stappate.

Questo è… Ten | La carta dei vini di Intravino


Settembre 2023


Senez
Cristian Senez • Champagne Carte Blanche brut • 
di Stefano Senini
Un Blanc de Noirs della Côte des Bar (sottozona Barséquanais) di un’azienda arrivata al mezzo secolo di vita e che ha dimostrato una costanza qualitativa davvero impressionante e un livello di prezzi più che interessante. 100% pinot nero, malolattica non svolta, niente legni, nessuna permanenza mostruosa sui lieviti: il risultato è di grande equilibrio sia al naso (fruttini, agrumi, grissini, un inatteso accenno più complesso di frutta secca), sia soprattutto in bocca, dove entra secco, ma non tagliente, ampio, molto persistente, con l’effervescenza che fa rincorrere i gusti lungo tutto il palato. Lo trovo ideale con le carni, anche rosse, tanto che lo abbino spesso alla tartare di manzo.
28 € – Enoteca Ai Ronchi (Brescia)


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Ansitz Dolomytos Sacker • Vino bianco 2016 • di Marco Colabraro

Terrazze esposte a sud su terreni porfirici in una realtà che si smarca dalla tradizione altoatesina. Più e più vitigni diversi per una filosofia che affonda nella mitologia greca; in cantina panta rei, tutto scorre, è la gravità a imporre i suoi tempi, i lieviti sono indigeni e i grappoli interi fermentano in cigarillos da 150 litri restandoci 23 mesi. Solfiti più che generosi. Pinot grigio, pinot bianco, sauvignon blanc, riesling e molto altro ancora, una volta in bottiglia, si esprimono in un colore dorato. Quello che potrebbe sembrare un capriccio intellettuale in bocca sorprende per vivacità e complessità: erbe officinali, fieno, camomilla, lo zenzero, sullo sfondo frutti esotici, il tutto sostenuto da una buona acidità e dal sale. Le note dolci, certo presenti, sono ben bilanciate, si presta bene agli abbinamenti di più portate, conquista in coppia a formaggi d’alpeggio. Una maga Circe per noi novelli Ulisse: seduce e incanta.
70 € – Ristorante Il Colmetto, Rodengo Saiano (BS)


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Les Chemins de Bassac • L’incandescente 2020 di Simone Di Vito
Due architetti brasiliani che decidono di cambiare vita trasferendosi in Linguadoca per produrre vino. Storia curiosa, come curioso è questo vino, un rosato da salasso ricavato da uve syrah, dal color corallo incadescente tutto acciaio, freschezza e duttilità. A basse temperature è il perfetto compagno da aperitivo, sprigionando fiori di campo, succo di anguria e sfumature rocciose, tanta energia e cremosità da farti a fettine la lingua (sembra una bollicina). Si scalda e sbuffa scorza d’arancia e grafite, gonfiando il petto per assecondare alla perfezione un BigMac homemade con tanto di patatine. Dove lo metti lo metti, va alla grande.
14 €Online


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Cascina La Berchialla • Rosso Giulietta 2022 • di Giorgio Michieletto
Olek Bondonio è un produttore di cui si chiacchiera molto e questo vino conferma le aspettative: grandissimo sprint. Tutta la tipicità e la rustica finezza del pelaverga. È un Langhe Doc perché le vigne sono per pochi metri fuori dalla Doc Verduno Pelaverga. Solo acciaio, lieviti indigeni: naso tutto sul pepe verde, ciliegia e lampone, poi un po’ di violetta e una nota ferrosa. In bocca il frutto rosso resta croccante – fragoline di bosco e ribes –  il pepe diventa più scuro, ma sempre grattugiato in abbondanza. Pulizia e lunghezza del sorso davvero notevoli: tannini già integrati. E la bottiglia sparisce.
29 € – Online


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I Garagisti di Sorgono • Mandrolisai Rosso 2021 • di Lisa Foletti
M’è sembrato di strizzare in un pugno aghi di rosmarino e foglie di salvia, petali di rosa e viola, ciliegie e susine ben succose. C’era anche del mirto, ma le foglie, non le bacche. Cannonau, monica e muristeddu vinificati in acciaio, 14% di alcol che scorrono via senza pesantezze, sorretti dall’immediatezza del frutto e da una bella acidità. Naso prorompente e sorso goloso. Da bere fresco, non a temperatura ambiente. I Garagisti di Sorgono sono tre giovani viticoltori provenienti da un piccolo comune nel cuore della Sardegna, luogo di incontro fra Barbagia e Campidano. Un bel progetto.
15 €Bar Sumo, Bologna


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Vina Guštin • Vipavska Dolina Merlot 2018 • di Nicola Cereda
Per il vignaiolo è indifferentemente klasik o fresh ed entrambe le definizioni sono appropriate. Questo Merlot, prodotto a soli 2 km oltre il confine di Gorizia, è un perfetto connubio di austerità e leggerezza. L’esuberanza giovanile e fruttata s’accompagna felicemente a un’astrigenza vellutata che deriva dal lungo affinamento. Vino facile e goloso che fa schioccare la lingua di piacere. Quattromila bottiglie ottenute da un ettaro di vigna a conduzione naturale. Fermentazione spontanea, macerazione di 6 giorni, un anno sulle fecce fini in acciaio e un altro in bottiglia prima di andare in commercio. Solfiti sotto i 50 mg/l. Vino quotidiano esemplare.
10 €dal produttore


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Lucien Aviet et fils • Trousseau Ruzard Rosière Cuvée des géologues 2020 • di Marco Colabraro

Trousseau da vigne giovani dalle parcelle di Ruzard e Rosière a Montigny-lès-Arsures, a nord di Arbois, Jura. Dimenticate il trousseau scarico dal fruttino di ribes e fragolina selvatica, qui c’è sostanza. Il vino è materico e vibrante, dominano le spezie su un frutto croccante e deciso. In bocca una leggera nota dolce che sono certo si trasformerà con il tempo portando complessità e armonia. Per chi desidera conoscere l’originalità di un vitigno le cui espressioni sono sempre più variegate e non sempre centrate.
52 € – Cantine Isola, Milano


inferno
Pizzo Coca • Valtellina Superiore Inferno 2018 • di Giorgio Michieletto
Non pensate a un Inferno austero e di potenza, qui c’è una interpretazione giovane della Valtellina giocata sul frutto e sull’eleganza. Naso floreale di viole e rose, poi ginepro, genziana ed erbe di montagna, lamponi e tabacco. In bocca esplodono il frutto e la sapidità: ciliegia e polpa frutti rossi più maturi, la spezia resta sempre in primo piano, una parte vegetale sussurrata. Sorso pieno, avvolgente, ma non manca di freschezza.
30 € Online


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Château la Croix de Beaugas • Bordeaux 2021 • 
di Stefano Senini
Mi si accusi pure di sciacallaggio, ma negli ultimi tempi sto approfittando a piene mani della crisi della regione bordolese, che ha portato in media ad un notevole ribasso dei prezzi, escluse ovviamente le etichette mitologiche; è una buona occasione per cercare vini per tutti i giorni. Qui siamo di fronte ad un rosso di una grande cooperativa (Caves de Rauzan) che ha sede in piena Entre-deux-Mers: gran bell’equilibrio tra il merlot e i due cabernet, il naso è fruttatissimo, ma con punta anche gradevolmente speziata e un accenno di fieno fresco; in bocca ritorna il frutto, delicato e non stucchevole. Un Bordeaux semplice, da manuale insomma, dal sorso terribilmente gradevole, soprattutto se come me lo bevete piuttosto fresco e per accompagnare un antipasto di salumi. Chissà se anche altre blasonatissime zone (leggi: Borgogna) andranno incontro ad un ridimensionamento dei prezzi per vini tutto sommato “entry level”.
8 € – Online


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Capovilla • Acquavite di Mele Cotogne • di Thomas Pennazzi
Settembre è il tempo delle mele. Ma se avete superato i 14 anni, sarà meglio dedicarsi alle cotogne distillate di Capovilla, un maestro dell’alambicco di fama mondiale, come si diceva un tempo. Il delizioso profumo del frutto che dava l’odore alle cassapanche delle nonne lo troverete anche concentrato nel bicchiere. L’alcool vivace regala al palato una sensazione di grande pulizia, nello stile tipico della Casa, facendovi sognare di masticare una cotogna eterea, e lasciando un fine retrogusto.
80 €dal produttore


 

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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

9 Commenti

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Nic Marsél

circa 8 mesi fa - Link

Capovilla è un mago.

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Vinogodi

circa 8 mesi fa - Link

...salvo Thomas ( Capovilla e' mitico) direi di impegnarsi maggiormente con i consigli per gli scriventi... PS: anche per Oviet, nulla da dire...non e' ,comunque, cosi' semplice da reperire " sullo scaffale" come da indicazione del thread...

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Marco Colabraro

circa 8 mesi fa - Link

Ciao! Sinceramente io Aviet l'ho trovato sullo scaffale in enoteca e a quel prezzo molto competitivo. Si trova con facilità su diversi siti (faccio un esempio: Tannico ha il '19 e il '20 e idealwine ne ha spesso). È un vino che vale, non ha un prezzo da quotidianità (almeno non per me), ma è una bevuta che mi sento davvero di consigliare.

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Simone Di Vito

circa 8 mesi fa - Link

Impegnarsi Marco? spiegati meglio...

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Paolo A.

circa 8 mesi fa - Link

Io quel bordeaux l'ho appena pagato poco più di 5 euro su un noto attore online....sono peggio di te

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mariazzo

circa 7 mesi fa - Link

Château la Croix de Beaugas • Bordeaux 2021 Ho seguito il consiglio, perché sono particolarmente sensibile al vino quotidiano da sbevazzate senza troppi pensieri, e l'ho comprato online. Rileggo ora la recensione e boh... La trovo discordante da quello che ho bevuto. Si parla di frutto e invece io l'ho trovato molto erbaceo, pochissima frutta e a tratti il solito peperone verde, quello lungo e fine un po' amarognolo. Bocca leggerissima manca quella nota calda che ti riempie la bocca appena sorseggiato, complici sicuramente i 12,5% (la sensazione e simile a quella del bere una birra fresca senza CO2 rispetto ad una moretti). Il tannino c'è ma si sente poco e fa scivolare giù il sorso lasciando un retrogusto amarognolo. Lo promuovo, ma solo se accompagnato ad un pasto. Da bere ad un aperitivo, impensabile.

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Stefano Senini

circa 7 mesi fa - Link

Ho indicato il prezzo pieno, ma è vero che si trova anche scontato. Non è però questo il punto: mi rammarico con mariazzo per la grande differenza delle nostre impressioni. Ho ancora una bottiglia, la bevo quanto prima (penso con lingua bollita e salsa verde) e verifico; posso solo ipotizzare che differenze così dipendano dalla temperatura di servizio (io però l'ho bevuto intorno ai 18° C, e anzi le note amare avrebbero dovuto essere amplificate, mentre davvero prevaleva il frutto) o piuttosto da qualche sbalzo di caldo subito dalla bottiglia. Ero così contento di aver segnalato un buon prodotto per tutti i giorni...

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mariazzo

circa 7 mesi fa - Link

Ciao Stefano, non ti sentire frustrato per quello che ho scritto :D , alla fine sono pareri abbastanza personali. Ieri ho riassaggiato la bottiglia che avevo aperto, ti posso riconfermare che di frutta ne ho sentita ben poca, sempre il peperone, liquerizia, corteccia, però forse complice il fatto che fosse rimasto aperto, l'ho trovato un po' più "complesso" per quel che può valere su un vino da 8€ e in bocca meno scivoloso e più caldo. Ho anch'io un'altra bottiglia (di solito se posso non ne prendo mai una per tipo) proprio per un riassaggio e per fare un esercizio di memoria gustativa. cheers!

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mariazzo

circa 7 mesi fa - Link

Ritorno su quel vino di Bordeaux. Ho strappato l'altra bottiglia che avevo preso. Curioso. Molto curioso. Vino totalmente differente dal primo. Davvero non me ne capacito. Questo sì rispecchia la recensione fatta. Davvero non mi capacito questa differenza abissale tra le 2 bottiglie. La seconda addirittura con delle caratteristiche,passatemi il termine, da novello. Non vorrei pensare male, ma sembravano 2 vini differenti venduti con la stessa etichetta. Vorrei avere lumi a riguardo. Al netto che io stia bene di salute olfatto e gusto. :)

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