Ten | La carta dei vini di Intravino – Marzo 2024
di Simone Di VitoDieci consigli al mese dalla redazione di Intravino.
Tanto vino ma anche birra e distillati. Prodotti che quando li trovate a scaffale, online o al ristorante, noi vi consigliamo di comprare e vi diciamo anche perché ne vale davvero la pena.Ogni consiglio è firmato da un editor che ci spiega perché quel flacone meriti tutta la nostra attenzione.
Poca poesia e tanta prosa, poco fumo e tanto arrosto. Un post ogni fine mese in cui troverete novità, cimeli storici, bombe a lunga gittata, solide certezze o produzioni sconosciute. Bottiglie di ogni ordine e grado che per noi meritano la massima attenzione, o più semplicemente di essere prese e stappate.
Questo è…
TEN | La carta dei vini di Intravino
Marzo 2024
Clement Baraut – Savennieres Le Pitrouillet 2020 – di Giorgio Michieletto
Se riuscite, lasciatelo ancora qualche anno in bottiglia ma questo chenin blanc della Loira già ora sorprende per la sua tensione. Apritelo almeno due ore prima e anche se non sarà facile poi provate ad assaggiarlo a diverse temperature: agrumi canditi, frutto giallo maturo ma non botritizzato, un sacco di erbe aromatiche e una sapidità nitida e profonda. Solo un ricordo di ossidazione, mela grattugiata sullo sfondo. Il sorso è lunghissimo e di grande pulizia.
30 € – Online
Joseph Mellot – Val de Loire Destinéa 2022 – di Stefano Senini
Una maison dalla storia cinquecentenaria, che presenta le più importanti denominazioni della Loira centrale a prezzi ancora competitivi e con qualità impressionante. Dopo essermi innamorato della raffinata delicatezza dei loro Sancerre (su tutti “La Chatellenie”), ho provato questo sauvignon blanc, che è una sorta di vino di ingresso, ma ha poco da invidiare ai blasonati fratelli maggiori: i profumi, non caricaturali né pungenti, se non per una traccia di fiori di ginestra, sono tutti giocati su frutta a polpa bianca ed agrumi, la bocca è grassa e vivace al tempo stesso, diretta e piacevolissima. Sto imparando ad abbinare bianchi del genere ai formaggi di capra un po’ freschi, ma sento, per fortuna, di dover ancora sperimentare a lungo…
13 € – Online
Domaine Belluard – Monsieur Gringet 2020 – di Maria Rita Mancini
Altro giro, altro vino, altra storia. Qui c’è l’amicizia tra due produttori che condividevano la passione per l’agricoltura biodinamica, per i vitigni autoctoni e per i loro territori. Dominique Belluard ha dedicato la sua vita produttiva in Alta Savoia alla valorizzazione del Gringet ma è prematuramente scomparso nel giugno del 2021. Ecco perché dal vicino Jura è poi giunto l’amico Jean-François Ganevat a prendersi cura del suo vino ottenuto da Gringet, custodito in uova di cemento. Un ultimo tributo prima della vendita forzata del Domaine. Vino fortemente identitario: la vibrante acidità viene spezzata dalla speziatura prorompente che punge e sollazza il palato; lunghissima persistenza. Da assaggiare: ora o mai più.
65 € – Online
La Boheme – The Blanc 2021 – di Antonello Buttara
Siamo nella regione dell’Auvergne, nei pressi del villaggio di Glaine-Montaigut, dove per nostra fortuna Patrick Boujou ha smesso i panni di ingegnere per dedicarsi a tempo pieno al vino. The Blanc è lo chardonnay che non teme il blasone dei cugini di Borgogna e Jura e se la gioca con il coltello fra i denti. Piccolo capolavoro, preciso e aggraziato sorprende per pulizia e finezza. Sprigiona profumi di limoni appena tagliati, mandorle tostate, creme brulee e quell’odore che ricorda la pioggia che batte sulla terra da tempo asciutta. Acidità nobile, sorso elettrico e corroborante chiude lasciando una bellissima scia salina che ti incolla al bicchiere.
40 € – Online
Pazzi Wines – Chianti Classico 2021 – di Simone Di Vito
Pur essendo la denominazione più antica del mondo, nel Chianti Classico novità e nuove proposte non mancano mai. Come nel caso di questa piccola azienda in quel di Tolena (Castellina), che dal post mezzadria fino al recentissimo 2016 ha sempre prodotto prima uve e poi vino sfuso. Con la 2020 però, Gabriele Pazzi e suo figlio Danilo (laureando in Viticoltura ed Enologia a Firenze) hanno imbottigliato la loro prima annata. A dicembre sono passato a trovarli ma solo recentemente ho stappato la 2021. Un vino semplice e senza sovrastrutture ma a cui non manca quel pizzico di raffinatezza. Dal floreale al frutto passando per cenni terrosi, evidenzia un buon corpo, ben slanciato grazie ad una fresca agilità, il tannino è stretto ma fa sentire la sua presenza fino a svanire, lasciando frutto e sapidità a chiudere e invogliare una sorsata dopo l’altra. 100% sangiovese da fermentazioni spontanee e tutto cemento fino alla bottiglia. Schietto e golosissimo: il bello di tanti Chianti Classico d’annata.
15 € – dal produttore
Luciano Sandrone – Nebbiolo d’Alba Valmaggiore 2021 – di Gianluca Rossetti
Nebbiolo che nasce nel mezzo del Roero, da vigna nel comune di Vezza d’Alba, prima annata prodotta la 1994. Originato da terreni sabbiosi ripidissimi, scavati nella collina di Valmaggiore, matura in botti di rovere da 500 litri e poi almeno 9 mesi in vetro per l’affinamento (la versione “speciale” sibi et paucis arriva a sei anni). Alcol 13,5%. Che naso! Profuma di spezie e viole, foglie di tea e una punta di cola. Sorso fresco, sapido, con lampone e ciliegia a far da traino, stretta tannica presente ma moderata, note fumé in retrolfazione. Già pronto, piacevolissimo, elegante e quasi delicato, interessante la persistenza. Qualità complessiva che, a dispetto del prezzo, mi ha fatto pensare a uno dei migliori value for money in circolazione: sbaglierò ma lo ricompro subito.
35 € – Online
Rafael Cambra – Valencia CasaLabor 2020 – di Nicola Cereda
A dispetto della latitudine, la misconosciuta micro-area di Fontanars dels Alforins (tra Valencia e Alicante) offre rossi fini e delicati, come testimoniano le 1.400 bottiglie di Casa Labor, vino prodotto dal giovane enologo Rafael Cambra con l’autoctona uva arcos. Chiaro e limpido alla vista, snello e fresco al palato, vibra di una nota bassa e profonda di ciliegia, mirtillo e maggiorana, e di un controcanto alto, per nulla stridulo, di ribes maturo e karkadè. I suoi anacronistici 12,5 gradi alcolici ne certificano la sostenibile leggerezza dell’essere. Parker forse pecca d’entusiasmo assegnandogli 95 punti ma l’esperienza dell’assaggio vale il prezzo.
20 € – Online
Paride Iaretti – Gattinara Pietro 2019 – di Denis Mazzucato
Questa etichetta, 100% nebbiolo affinato per 36 mesi in tonneaux, è una dedica di Paride Iaretti al padre Pietro, che nel 1999 gli lasciò delle viti di nebbiolo vecchie di 50 anni dando il via di fatto alla cantina. Naso equilibratissimo di rosa e viola, confettura di ciliegia e rimandi balsamici, un pizzico di spezia dolce e pepe nero. In bocca conferma il grande equilibrio; è fresco e gustoso, c’è tanta tensione con il tannino intenso e tenace ma dolce, pienamente maturo. Lungo e piacevolissimo. Perfetto con la panissa vercellese.
45 € – ristorante Balin, Livorno Ferraris (VC)
Giuseppe Cortese – Barbaresco Rabajà 2020 – di Marco Colabraro
Un classico, ma che classico! Basta affacciarsi dal balcone della cantina di Giuseppe Cortese per ritrovarsi di fronte la pendenza elegante e sinuosa del Rabajà. Calcare, tufo, argilla, calcare: mica male. L’attacco è boschivo e rivela un frutto scuro, in essiccazione, poi viene la menta che esalta una ricca balsamicità. Viene voglia di far ruotare la materia per continuare a coglierne le sfumature. Di sorso in sorso il vino cambia concedendosi e ritraendosi. La bocca è elegante, un tannino presente quanto invitante dà profondità a un sorso lungo. L’impressione è che l’entrata di bocca sia leggera, calma, ma al palato il liquido sprigioni forza vibrante. Bandierina rossa: vino da avere sempre in cantina.
55 € – Online
Distillerie Nonino – Grappa Nonino Riserva 8 Years – di Thomas Pennazzi
Gli ultimi freddi non ci abbandonano, quindi è ancora tempo di una grappa importante. Questa è la riserva più giovane della Nonino, soltanto… 8 anni in barriques assortite, che per una grappa è un invecchiamento assai onorevole. Merlot e schioppettino si fondono in armonia nel bicchiere: al naso profumi di frutti gialli, e un’idea di balsamico e speziato. Al palato si rivela la struttura piena di questo distillato complesso, con note di uva passa, canditi e un finale leggermente speziato, che ben richiama il naso. Una grappa di soddisfazione, profondamente onesta come sanno essere i friulani.
100 € – Online
3 Commenti
Ruggero Romani
circa 2 mesi fa - LinkLa AOC si chiama Savennieres, il Rabajà di Cortese: magari trovarlo, non solo a 55 €...
RispondiSimone Di Vito
circa 2 mesi fa - LinkUna a per una e, suvvia una piccola svista, ho corretto grazie. Il Rabajà 2020 Marco Colabararo l'ha pagato così ma dando un'occhiata online c'è anche a meno, basta cercare... Saluti
RispondiOmikelet
circa 2 mesi fa - LinkChe buono il Rabaja di Cortese! Anche per me una presenza fissa in cantina! Ha una tensione e una eleganza incredibile. Tra i capofila di una denominazione forse un po’ sottovalutata tranne 3-4 nomi che si sono imposti autonomamente.
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