Ten | La carta dei vini di Intravino – Gennaio 2023
di Simone Di VitoDieci consigli al mese dalla redazione di Intravino. Tanto vino ma anche birra, sidro, distillati e qualsiasi altra bevanda possibile. Prodotti che quando li trovate a scaffale, online o al ristorante, noi vi consigliamo di comprare e vi diciamo anche perché ne vale davvero la pena.
Poca poesia e tanta prosa, poco fumo e tanto arrosto. Un post ogni fine mese in cui troverete novità, cimeli storici, bombe a lunga gittata, solide certezze o produzioni sconosciute. Bottiglie di ogni ordine e grado che per noi meritano la massima attenzione, o più semplicemente di essere prese e stappate.
Ogni consiglio è firmato da un editor che ci spiega perché quel flacone vada bevuto, indicando prezzo ed eventuale luogo di acquisto.
Questo è… Ten | La carta dei vini di Intravino
Gennaio 2023
Antiche Cantine Migliaccio • Fieno di Ponza Bianco 2020 • di Lisa Foletti
L’isola di Ponza io non l’ho mai visitata ma bevendo questo Fieno di Ponza è come se ci fossi stata. Da un vino del genere mi aspetto sole e sale, ed è esattamente ciò che ho trovato nel bicchiere. Materia e freschezza. Agrumi, macchia mediterranea, susine gialle succose e la risacca del mare. Luce e calore, screziati di salsedine e brezza. Una bella scoperta. Lo consiglio a chi, come me, sogna perennemente l’estate e il mare.
38 € – Ristorante Quanto Basta, Bologna
Cascina degli Ulivi • Filagnotti 2016 • di Antonello Buttara
Cortese in purezza, vitigno spesso considerato sfigato che Stefano Bellotti ha coccolato, valorizzato e che oggi riesce a sfidare il tempo. Il suo tratto inconfondibile è una mineralità ferrosa che accompagna un sorso grasso e appagante. Vino che adoro perché a tavola riesce a esaltare sia piatti a base di pesce che carni bianche, mettendo tutti d’accordo. Questa è una delle ultime vendemmie di un vignaiolo visionario che ci ricorda che grazie all’amore e alla cura di un territorio si possono ottenere grandissimi risultati anche da vitigni ostici come questo.
38 € – Bistrot ed Enoteca Bulzoni, Roma
Camillo Donati • Rosato Emilia frizzante Il mio piccolo Ribelle 2020 • di Massimiliano Ferrari
Se nell’eterno incipit di Moby Dick Ismaele trovava che l’unico modo per scacciare l’umor nero e regolare la circolazione fosse andare per mare, io ho trovato un’alternativa meno impegnativa e ben più godereccia: aprire una bottiglia di Camillo Donati. Se poi gli aggiungo qualche anno in vetro, ecco che diventa irresistibile. La versione 2020 di questa barbera frizzante rosata è un concentrato di spensieratezza e sapore, che sa essere immediata ma senza cedere un millimetro alla banalità. Propone un gioco di sponde fra sapidità e freschezza del sorso, frutto sussurrato e una impercettibile dolcezza che la bottiglia finisce in un amen.
12 € – Enoteca Abbeveratoria, Parma
Domaine Robert Chevillon • Bourgogne Rouge 2020 • di Simone Di Vito
Proveniente da due parcelle di Nuits-Saint-Georges, più che un Bourgogne infatti sembra un piccolo Village. Più scuro, caldo ed estratto di tanti pari categoria, con mirtilli neri, chiodi di garofano, carrube e timo a spalancarti le narici; il sorso è polposo quanto elegante, gira in bocca con vivida acidità e un graffio tannico ruvido ma magistralmente rifinito. Un 2020 succoso e già buono oggi, chissà domani. Lo consiglio a chi vuol sentire la mano di un grande produttore senza star lì a guardare la classificazione.
52 € – Online
Fortunato Bressanelli • Valle Camonica Roncàs 2019 • di Giorgio Michieletto
Cabernet sauvignon 60% e 40% merlot: ultimamente drizzo sempre le antenne quando trovo un vino della Val Camonica e il Roncàs mi conferma che faccio bene. Struttura e finezza, materia e aria di montagna. In bocca giocano un dark side di mora, prugna, tabacco, cuoio e una parte rinfrescante di menta e levistico; quasi agrume finale. Piante vecchie, circa 80 anni, 1.000 mq di vigneto: il legno è un tonneaux esausto e l’alcol resta contenuto. Si legge in etichetta: “Fermentazione spontanea. Esente da correttivi chimici. Non filtrato. Questo è quanto”. È buono, questo è quanto.
18 € – In cantina
Cascina Val Liberata • Anarkoide 2021 • di Marco Colabraro
Mezzo ettaro di grignolino tra boschi e colline a Villamiroglio, nel Basso Monferrato. Preparati biodinamici, decotti vegetali e sovescio. Dopo un anno in cemento si impongono melagrana e lampone in un orizzonte di pepe; il sorso è dinamico e vibrante, entusiasmano l’acidità e tannino, sventagliate di sale in chiusura. Un Marcell Jacobs in bottiglia che aspetta lo sparo dello start per liberare il muscolo agile e pieno del velocista.
12 € – Vino in-Dipendente 2023, Calvisano (BS)
Marco Ferrari • Valtellina Superiore Inferno 2019 • di Graziano Nani
La Valtellina continua a sfornare piccole realtà di livello. Alcune spiccano per la capacità di dare al nebbiolo una precisione assoluta, la stessa per cui ArPePe fa scuola. A suggerirmi questo produttore è stato Gianluca Bassola del Ristorante Trippi, sparito in cantina dicendo che avrebbe portato qualcosa di speciale. L’istantanea che arriva da questa bottiglia inquadra perfettamente la sottozona, dove l’impostazione magra dei vini incontra un’eleganza efebica che nel caso dell’Inferno presenta una fiamma alcolica leggermente più intensa. Quello che più colpisce di questa fotografia è proprio la nitidezza, una messa a fuoco degna delle migliori ottiche al mondo.
42 € – Ristorante Trippi, Sondrio
Birrificio Italiano • Tipopils 33cl • di Gianluca Rossetti
“La prima pils con dry hopping al mondo”. Con un plus: prodotta praticamente da sempre (1996), quel sempre relativo che incasella le origini del craft italiano nel mezzo degli anni ’90. Birra che è un pezzo di storia del movimento artigianale ma che, guardando al futuro, è l’archetipo di uno stile per il quale si spera nel riconoscimento internazionale: le Italian Pils. Come sempre è buonissima: tropici e agrumi misurati col calibro, giustamente amara, bollicine che sono una carezza. Se ho voglia di una bassa fermentazione che non delude, di scelte ne avrei, ma in genere qui busso.
4,30 € – Online
Rossa Agricola • Amaro Amara • di Denis Mazzucato
Il profumo amaricante e rinfrescante della scorza di arancia è consueto in moltissimi liquori, ciò che apprezzo di questo amaro è la presenza al naso della polpa succosa dell’arancia rossa, netta e golosa. Bocca in perfetto equilibrio dolce-amaro, 30 gradi alcolici, giusti per esaltarne il sapore. Ottimo dopo cena, da provare sulle crêpe suzette.
19 € – Online
Domaine Boingnères • Bas Armagnac Folle Blanche 1993 • di Thomas Pennazzi
Monovitigno cask strength maturato 15 anni in botti di quercia guascone, di una maison leggendaria. Fiori, agrumi, ed un legno finissimo al naso si aprono al palato gentili e coerenti: un crescendo caleidoscopico di aromi vinosi, aranciati e vanigliati avvolti in un asciutto tessuto di rara pulizia che solo la regina dell’Armagnac sa donarvi. L’attaccamento di madame Lafitte alla tradizione ancestrale vi farà comprendere in un sorso la profonda sincerità del grande distillato della Guascogna, senza bisogno di blending né di invecchiamenti ottuagenari. Bicchiere da signori.
260 € – Online
23 Commenti
Mattia Grazioli
circa 1 anno fa - LinkFatta da chiunque altro, non avrebbe lo stesso gusto; la differenza è tutta qui!
RispondiSimone Di Vito
circa 1 anno fa - LinkGrazie Mattia🙏
Rispondihakluyt
circa 1 anno fa - LinkUna richiesta ai redattori: alla fine di ogni recensione (dei vini) si potrebbe chiarire se il produttore li dichiara o no "naturali" ???
RispondiAuberteleroy
circa 1 anno fa - LinkA che pro? ...se posso chiedere
Rispondihakluyt
circa 1 anno fa - LinkCosì, per curiosità...
RispondiNic Marsél
circa 1 anno fa - LinkIl ribelle di Donati è il suo vino migliore, ma come gli altri (malvasia in primis) va atteso. Ho ancora qualche 2018 a confermarlo. Per quest'uomo ho un debole.
Rispondivinogodi
circa 1 anno fa - Link...pure io , Nic... anzi un "debolissimo" ( in senso figurato : sobbalzi al naso all'arrivo delle Barbere , in alcuni anni con quei bei "odorini" , altre annate dove il Lambrusco non ha fermentato, Malvasie scambiate per Vinsanto dagli amici ... e da me medesimo , un Rosso della Bandita non sempre "pulitissimo..." ) ... comunque , gran personaggio... PS: so per certo che c'è la processione dei vinnaturisti davanti al cancello ...
RispondiNic Marsél
circa 1 anno fa - LinkLo so come la pensi e ti aspettavo :-) prova a dare un'altra chance a questo rosato e mi dirai ;-) i vinnaturisti bevono vino nudo?
Rispondihakluyt
circa 1 anno fa - LinkAuberteleory, hai capito adesso perchè chiedevo ???
RispondiVirna
circa 1 anno fa - LinkGrande Simone, scelte non consuete e interessantissime. Non avevo dubbi. Virna Borgogno
RispondiSimone Di Vito
circa 1 anno fa - LinkTroppo buona Virna 🙏
RispondiAuberteleroy
circa 1 anno fa - LinkIl grande talento di Donati è indiscutibile per il sottoscritto. Può piacere o non piacere come tutte le cose, ma la fila davanti alla sua cantina dice già tutto.
RispondiVinogodi
circa 1 anno fa - Link...lungi da me dileggiare: il rispetto per il lavoro del vigneron l' ho ereditato da papa' enologo e nonno vignaiolo. A volte Camillo fa vini eccellenti.La celebrazione del personaggio e' da parte , quasi esclusivamente, dei vinnaturisti fondamentalisti, cosi' come le code. I parmigiani ( ensi) la pensano diversamente, fidati. In quei posti ci sono vissuto e cresciuto. E il piu' delle volte allungo di 87 metri e mi fermo da Carra, il vero grande artigiano del parmense...
RispondiNic Marsél
circa 1 anno fa - LinkMi sa che sei fermo alle annate sfortunate a cavallo della 2010 :-) Riprova con il Ribelle che allora non c'era nemmeno, fidati ;-)
RispondiMassimiliano
circa 1 anno fa - LinkGuarda Marco ti parlo da parmense, non parmigiano, e ti posso dire che anche nel Ducato la platea si divide fra estimatori e critici del lavoro di Donati ma come normale che sia. Detto questo concordo con te sul fatto che i suoi vini spesso presentino una forte variabilità però sul Ribelle devo confermarti che trovo sempre una continuità e una coerenza che non riscontro negli altri suoi vini. Si fa una verticale e lo valutiamo!
RispondiMr Big sensation
circa 1 anno fa - LinkAnche io ho avuto il piacere di assaggiare i vini di Camillo e dei suoi colleghi, ma devo dire che quasi mai ...questi ultimi, ..sono riusciti ad emozionarmi come lui. Una mia personale valutazione tiene conto di ciò che emoziona e non solo di odori e sapori. Ci tengo a dirlo.
RispondiShiro ken
circa 1 anno fa - LinkStefano Bellotti, sempre una marcia avanti!
RispondiTommy hell
circa 1 anno fa - LinkCamillo Donati e Stefano Bellotti mi hanno fatto scoprire ....il vero vino , quello che ti fa ritornare a casa
Rispondibevo_eno
circa 1 anno fa - Linkbell articolo, questo uno vorrebbe torvare su questo blog complimenti bella idea
RispondiSimone Di Vito
circa 1 anno fa - LinkMa Grazie bevo_eno 🙏
RispondiMarco mirchello wavw
circa 1 anno fa - LinkComplimenti per l'ottima selezione!
RispondiVinogodi
circa 1 anno fa - Link...Simone e' bravissimo. Uno degli autori di Intravino fra i miei preferiti..
RispondiSimone Di Vito
circa 1 anno fa - LinkEeeeh Grazie Marco 🙏
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