Ten | La carta dei vini di Intravino – Dicembre 2023

Ten | La carta dei vini di Intravino – Dicembre 2023

di Simone Di Vito

Con qualche giorno d’anticipo ecco Ten di dicembre, che per questa rassegna significa il giro di boa: 12 mesi già trascorsi con 120 consigli tra vini, birre, distillati e affini (tutti raccolti in copertina). Non ci siamo fatti mancare nulla, con etichette di ogni ordine, grado (alcolico), provenienza e prezzo: dallo sfarzo di Chateau d’Yquem e Clos Rougeard ai best buys di alcune birre fino ad un economicissimo ouzo greco, passando per una selezione di vini che farebbe invidia a qualsiasi carta dei vini. 

Ultimi dieci consigli di questo 2023 prima del tourbillon delle feste e poi ci ritroviamo a gennaio con qualche novità ma con la stessa voglia di trovare cose buone da consigliare. 

La squadra di Ten vi augura Buon Natale, Buone Bevute e Buone Feste!

Simone Di Vito


Dieci consigli al mese dalla redazione di Intravino.

Tanto vino ma anche birra e distillati. Prodotti che quando li trovate a scaffale, online o al ristorante, noi vi consigliamo di comprare e vi diciamo anche perché ne vale davvero la pena.
Ogni consiglio è firmato da un editor che ci spiega perché quel flacone meriti tutta la nostra attenzione.

Poca poesia e tanta prosa, poco fumo e tanto arrosto. Un post ogni fine mese in cui troverete novità, cimeli storici, bombe a lunga gittata, solide certezze o produzioni sconosciute. Bottiglie di ogni ordine e grado che per noi meritano la massima attenzione, o più semplicemente di essere prese e stappate.

Questo è… Ten | La carta dei vini di Intravino


Dicembre 2023


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Château de Bois-Brinçon • Crémant de Loire Brut nature 2019 • di Stefano Senini
Tutta l’eleganza e le potenzialità dello chenin, qui presente al 90% con saldo di pineau d’Aunis. La cantina, biologica e biodinamica, è famosa per i suoi rossi e per i vini dolci, e si trova nel cuore dell’Anjou, ma pure per questo brut non dosato i risultati sono eccellenti: le acidità sono ingentilite da avvolgenti profumi agrumati e di cipria, la bolla è incisiva senza essere pungente, l’ingresso in bocca è direttissimo, ma non violento e lascia il palato fresco e pulito. Se vi piacciono gli abbinamenti per analogia, l’alone iodato di questo crémant è perfetto con i frutti di mare crudi.
24 € – Online


Romain Henin

Romain Henin • Champagne Brut Nature Auguste I  di Maria Rita Mancini
Ogni bottiglia ha la sua storia. Quella di questo Champagne di Romain Henin viene raccontata dal talento di Quentin Maza. Nell’etichetta l’artista ritrae il vigneron tra i filari nei pressi di Aÿ: trasporta l’anfora italiana utilizzata per la vinificazione e l’affinamento del pinot noir ricavato dalle parcelle Premier Cru del Domaine Marc Augustin. Viticoltura e fermentazione biodinamica. 829 bottiglie numerate, assegnate dalla sorte ai suoi follower con un’insolita lotteria su Instagram: 400 vincitori che promettono solennemente di non speculare su quelle bottiglie, ma di goderne con voluttuosi assaggi. Un Brut nature dal colore profondo; il profumo è ricco e intenso, dominato della frutta matura che accompagna il sorso dall’acidità vibrante e ben equilibrato.
175 € (prezzo della confezione comprensiva di due Champagne e una birra) – dal produttore 


Fanny Sabre • Bourgogne Aligoté 2021 • di Marco Colabraro
“L’aligoté è il futuro della Borgogna” sento dire per le strade di Parigi; là dove un messaggio WhatsApp dell’autore di questa rubrica mi aiutò a decidere tra Sabre e Pataille in una carta infinita. Vini pronti presto che parlano di un territorio dove solo pochi anni fa si pensava soltanto allo chardonnay. Sabre lavora di lima e di lama, un vino affilato che fa di verticalità e sale i suoi tratti caratteristici e li accompagna con agrumi e bei tratti vegetali. Mi piace citare a tal proposito anche l’articolo di Angelo Peretti. Un bianco che è un fuoriclasse agile ed espressivo. Peccato non sia così semplice da scovare in Italia, ma se lo trovate, fatene scorta.
28 € Online


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Ploder-Rosenberg • Blanca 2015  di Nicola Cereda
Il più straordinario e originale bianco secco che ho avuto la fortuna di bere negli ultimi anni è prodotto in Stiria (Austria) dal giovane vignaiolo Manuel Ploder con un assemblaggio di uve piwi. Giallo ambra lattiginoso per via dell’assenza di filtrazione, all’olfatto richiama mela e pera ben mature, il miele, la cera d’api e uno sbuffo di resina di pino. Dimenticatevi le asprezze, le durezze e i tannini scorbutici dei vini bianchi macerati: il Blanca accarezza con la sua setosa trama tattile che ammalia e seduce: il ricordo di frutta dolce, supportato dalla vena aromatica e balsamica, è tenuto perfettamente a bada da un’acidità equilibrata e rinfrescante. Il vino naturale, secondo me.
25 €Online


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Tony Bornard • Le Ginglet 2020 • di Antonello Buttara

Sulla collina di Pupillin nella regione dello Jura sorge la cantina di Tony Bornard, figlio del celebre Philippe oramai in pensione e membro della nuova generazione di vignaioli che sta incendiando il mercato. Trousseau in purezza, gagliardo, teso e ficcante. Rouge pallido dal tannino sussurrato, incentrato sulla leggerezza e la facilità della beva con una volatile integrata che slancia il sorso. Profuma di melograno, lampone, rosa canina, dotato di una bellissima speziatura e un accenno ematico sul finale. Jolly a tavola tra le pietanze della cucina asiatica.
40 € – Online


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Frank Cornelissen • Terre Siciliane Rosso Susucaru 2022 • di Gianluca Rossetti
Vino quotidiano ma non per il prezzo, che popolare non è, quanto per la bellezza di un sorso semplice e diretto che si fa capire in fretta e che sposa la tavola e il palato con poche complicazioni e molto godimento. Il lampone e il corbezzolo, l’arancia sanguinella e quel tocco minerale che, sarà suggestione, sarà storytelling, un po’ il vulcano lo ricorda. Quotidiano quindi nel senso che non mi dispiacerebbe né, credo, mi stancherebbe ritrovarlo in casa più spesso. Produttore che mi sembra ora in stato di grazia. Il Rosso contadino di una volta, ad esempio, non mi pare arrivasse allo stesso modo per definizione e piacevolezza.
29 €Online


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Lucien Muzard • Santenay Vieilles Vignes 2019 • di Simone Di Vito
Che la Borgogna sia una bottega cara ormai non è più una notizia, lo è però se nella carta di un’enoteca peschi una chicca di questo territorio dal prezzo non solo umano ma addirittura vantaggioso. Prodotto da questa azienda storica di Santenay, è un vino ricavato da vecchie viti (± 60 anni) selezionate da tre vigne diverse di questo villaggio. La fermentazione è in gran parte con uve diraspate ma comprende anche un 30% di grappolo intero, mentre le maturazioni vanno dai 12 ai 15 mesi in botti nuove al 15-20%. Grafite e gesso fanno da contorno a fiori e frutti rossi, che ritornano in una bocca succosa, fresca e incalzante in cui risaltano in particolar modo pulizia e fluidità. Il tannino c’è ma è in punta di fioretto, l’acidità invece è un rullo di sottofondo, che guida un sorso succulento e dal retrogusto di arancia sanguinella. Giovane ma già fruibilissimo. Mi pento solo di non averne presa un’altra da lasciare a riposo in cantina. 
35 € – Enoteca Baldi, Panzano in Chianti


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ARPEPE • Valtellina Sup. Riserva Sassella Rocce Rosse 2009 • di Giorgio Michieletto
Cantina di riferimento e vino che è uno degli emblemi imprescindibili della Valtellina. Tutto sussurrato, finissimo, lunghissimo. La parte floreale è perfettamente allineata a quella speziata e si fondono in un tutt’uno sorretto dalla roccia. Viole appassite, pepe e anice, scorza d’arancia, frutti di bosco sotto spirito, poi grafite, menta, quasi torba, caffè. L’impatto al naso è delicato ma in bocca c’è proprio di tutto, dove più che esplodere si allunga e non finisce mai. Ritornano l’arancia, le erbe di montagna e un po’ di rabarbaro, trascinati dalla sapidità e dalle carezze di un tannino finissimo. Una garanzia.
60 €Online


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Produttori del Barbaresco • Barbaresco Riserva Asili 2007 • di Denis Mazzucato
Granato piuttosto intenso ma ancora lontano dal mattone. Luminoso. Bellissima ciliegia matura, viola, rosa e karkade. Prugna e arancia sulla stufa. Un pizzico di cacao. Sulla freschezza non ci sarebbe nulla da dire se non fosse che ha 16 anni. In bocca dimostra la metà degli anni. È freschissimo, integro e succoso. Piacevolissimo e dal tannino amalgamato alla perfezione. Retronasale che rimanda al cioccolato. Non uno spillo fuori posto. La 2007 è stata un’annata felice per il Barbaresco, ma con i vini dei Produttori si casca sempre in piedi, qualsiasi MGA e qualsiasi annata vale almeno quel che costa, spesso di più.
75 €Ristorante I Castagni, Vigevano


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Delamain Pale & Dry Grande Champagne XO di Thomas Pennazzi
A dicembre ci si può concedere qualche piccolo lusso. Perché non vi regalate l’eleganza del più nobile dei distillati, il Cognac? La Maison Delamain, d’antica reputazione, quanto e più di un eccelso château bordolese, vi offre da più d’un secolo questo cognac chiaro e secco, di circa 25 anni. Piacevolmente fruttato, con tocchi appena speziati e vanigliati di rovere, in bocca è tutto finezza setosa con la giusta complessità per non spaventare nemmeno un neofita. Dopo il panettone sarà poesia. Buon Natale!
90 € Online


 

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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

12 Commenti

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Andrea

circa 4 mesi fa - Link

Ho un Rocce Rosse del 96. Son 10 Natali che dico faccio il capriolo e lo apro, ma poi scelgo sempre qualcos' altro.

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Simone Di Vito

circa 4 mesi fa - Link

E tu quest'anno fai l'agnello invece che il capriolo, così lo stappi finalmente 😅😉

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Andrea

circa 4 mesi fa - Link

Ecco, è la classica bottiglia che mi passa dal è troppo giovane al ma sarà ancora bevibile. Sempre più do' ragione a Morichetti che nel dubbio le fa fuori presto

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Lanegano

circa 4 mesi fa - Link

@giorgiomichieletto - Del Rocce Rosse di Ar.Pe.Pe ho bevuto un 2001 in forma smagliante giusto settimana scorsa. Vino di una grazia e una levità straordinarie !

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Nic Marsél

circa 4 mesi fa - Link

Ammetto che negli anni a cavallo del millennio non mi piacevano. Troppo sottili e completamente fuori moda. Avevo un palato trebicchierato. Ignorante.

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Stefano Cinelli Colombini

circa 4 mesi fa - Link

Ma, chessò, uno splendido vino di territorio come il "Capoccia" Ciliegiolo Maremma Toscana DOC della Cantina Vignaioli del Morellino 2022 che on line costa solo € 9 no? O le cose troppo normali (o troppo economiche) non sono da prendere in considerazione?

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Simone Di Vito

circa 4 mesi fa - Link

Stefano è evidente che non leggi spesso questa rubrica, altrimenti avresti notato le diverse fasce di prezzo di vini, birre e distillati che abbiamo proposto in questi 12 mesi. Comunque, se vuoi a fondo post c'è il riepilogo dei mesi precedenti. Saluti

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Vinogodi

circa 4 mesi fa - Link

...ma il pelaverga di Burlotto, l' avete mai citato?

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Simone Di Vito

circa 4 mesi fa - Link

Il pelaverga di Burlotto è un must, nel mese di settembre però c'era il pelaverga di Olek Bondonio, conosci? Io scommetto di no 😉

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Vinogodi

circa 4 mesi fa - Link

...troppo costoso...

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littlewood

circa 4 mesi fa - Link

Ha pure una pista di skate un cantina .....

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hakluyt

circa 4 mesi fa - Link

Un "quasi torba" da 60 euro mi mancava...

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