Il nuovo corso di Verticale mi ispira parecchio
di Alessandro MorichettiNon sono un fanboy delle degustazioni verticali (più annate di una stessa etichetta) ma il progetto Verticale mi ha incuriosito subito. Per gli autori del magazine – un pilastro di Intravino come Jacopo Cossater e amici del vino come Nelson Pari e Matteo Gallello – e per questa idea di sviluppare sull’amata carta contenuti meritevoli di attenzione a partire da sei vini specifici assaggiati in verticale completa su ogni numero. Ho rimuginato a lungo sui primi numeri della rivista perché il risultato finale suonava sistematicamente inferiore alla somma delle singole parti. Qualcosa non andava.
È in uscita il numero 3 di questa pubblicazione semestrale e sono molto felice che l’editoriale appena anticipato online segni un cambio di passo tanto auspicato quanto benaugurante: Le note di degustazione sono morte, viva le note di degustazione! è un aggiustamento in corso d’opera abbastanza netto e azzeccatissimo:
Dopo diciotto mesi e tre numeri abbiamo deciso di non riportare più le impressioni scritte da noi e dai nostri “compagni di assaggio”. D’ora in poi metteremo su carta il flusso vivo delle nostre degustazioni, la trascrizione necessariamente ridotta ma fedele dei dialoghi che accompagnano le verticali.
Non è stata un’idea solo nostra. Nel confronto con le lettrici e i lettori, in particolare negli ultimi mesi, è emersa una certa difficoltà nell’affrontare molte pagine un po’ troppo simili tra loro, proprio quelle relative alla descrizione dei vini, specie per le degustazioni più estese.
Con i primi numeri, si era palesato proprio questo genere di perplessità: vini e persone interessanti finivano in una narrazione schiacciata dalle note di degustazione. Righe su righe a tratti ripetitive e poco accattivanti. Il board editoriale ha recepito le varie osservazioni raccolte in giro e ho la sensazione sia uscito davvero un ottimo lavoro.
In questo numero troverete qualche profumo in meno ma, di certo, più dinamismo, quell’elemento che qualifica uno scambio anche animato tra persone appassionate. Da parte nostra c’è stato un maggiore sforzo editoriale, che comincia dalla trascrizione degli audio e che si conclude con la loro sintesi. La conversazione che accompagna ogni assaggio, infatti, deve rimanere intatta ma, allo stesso tempo, essere leggibile.
Parlo con cognizione di causa perché ritrovare intatto il flusso conversazionale della verticale di Verdicchio a cui ho partecipato mi ha profondamente rallegrato, ai lettori sembrerà di rivivere una intera giornata tra bicchieri e pensieri a ruota libera. Anzi, a dirla tutta – leggendo il risultato cartaceo della verticale di Rincrocca (La Staffa) fatta con Riccardo Baldi, Jacopo Cossater e Pierpaolo Rastelli – ho sentito l’eco dei grandi pezzi di Porthos che furono, pagine e pagine di trascrizione del dialogo in real time che, senza tema di smentite, è il vero succo prezioso di una verticale. Ben più delle note di degustazione in sé.
Quindi, mi candido convintamente per qualche altra verticale ove ce ne fosse la possibilità e consiglio l’abbonamento a tutti gli appassionati.
PS – Nel numero in uscita, verticali complete di:
. Stefano Amerighi, Cortona Syrah Apice
. La Staffa, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Rincrocca
. Giuseppe Sedilesu, Cannonau di Sardegna Mamuthone
. Abraham, Pinot Bianco In der Låmm
. Marta Valpiani, Romagna Albana Madonna dei Fiori
. Elvio Cogno, Barolo Ravera Bricco Pernice.
Con la collaborazione di: Marco Delugas, Jacopo Dosio, Federico Moccia, Alessandro Morichetti, Viola Pignati, Patrizia Poli, Federica Randazzo, Pierpaolo Rastelli, Maurizio Silvestri, Giovanni Solaroli, Gregor Wenter.
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