I (miei) 12 migliori assaggi alla Chianti Classico Collection 2024

I (miei) 12 migliori assaggi alla Chianti Classico Collection 2024

di Simone Di Vito

Chianti Classico Collection 2024 a Firenze, io c’ero (anche quest’anno). Consueto evento di presentazione delle nuove annate della denominazione, che nel 2024 festeggia i 100 anni dalla fondazione del consorzio: 773 vini in assaggio, tra cui la recentissima e calda 2022, diverse uscite tardive con 2021 e 2020, e poi ovviamente tante Riserva ma soprattutto Gran Selezione.

Ho fatto un centinaio di assaggi delle tre tipologie, ma mai come quest’anno ho trovato molti vini ancora fuori fuoco e in cerca della forma migliore. Non sono però mancati quelli valevoli, e tra i 12 scelti alcuni sono Chianti Classico d’annata, tipologia che, a mio avviso, rimane il miglior portavoce di questo territorio e delle sue molteplici sfumature, e che, nel caso di vini ricavati dalla singola UGA (Unità Geografica Aggiuntiva) meriterebbe la menzione in etichetta tanto quanto i Gran Selezione, che però col passar degli anni crescono a vista d’occhio per presenza e attendibilità, mostrandosi sempre meno “vinoni” ma più testimoni delle rispettive zone di provenienza.

Essendo vini in anteprima (molti di essi in uscita a breve), i prezzi finali indicati sono frutto di una ricerca online, ma la maggior parte riferiti alle annate disponibili sul mercato.


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Istine – Chianti Classico 2022

Uno dei primi assaggi per farmi un’idea della nuova annata, ma a differenza di molti 2022 presenti all’evento, appena stappato era già sulla strada giusta e più stava nel calice più cresceva. L’espressività del frutto, il graffio di un tannino spesso ma ben educato, la bocca fresca e scivolosa grazie a un’acidità misuratissima, e poi rifinito, goloso, pulito. Spiccava (e non di poco) in un tumulto di pari millesimo acerbi. Il miglior 2022 che io abbia assaggiato.
15-18 €


Schermata 2024-02-19 alle 18.06.02
Gagliole – Chianti Classico Rubiolo 2022
(campione da botte)
Dopo averne scritto lo scorso anno su Ten, lo riassaggio in versione 2022 e ci ritrovo molto di quel che mi era piaciuto nella 2019. Un quid balsamico su un bel frutto dolce, apparentemente snello e leggero al peso ma carico e diretto come pochi. Il tannino leggermente imbizzarrito ne sottolinea la gioventù ma non inficia più di tanto la sensazione che sia un vino già ora piacevole. Una buona conferma.
14-16 €


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Buondonno – Chianti Classico 2022
Altra 2022 convincente, a cui forse la giovinezza regala un pizzico di alcolicità non ancora integrata, ma per il resto è golosità pura. Da un avvio un po’ wild spuntano pepe e liquirizia, poi un fruttato di amarena e mirtilli neri. La beva è succosa, schietta e scorrevole quasi fosse da merenda, ma il corpo c’è, come anche il tannino, spesso ma comunque pettinato a dovere. Agricolo, semplice, coerente.
18 € 


Schermata 2024-02-19 alle 18.09.18
Castell’ in Villa – Chianti Classico 2019

Dopo ben tre assaggi della loro Riserva 2017 (da cui ci si aspetta sempre tanto ma che stavolta, causa forse l’annata, non mi ha convinto per staticità nonché poca espressività), ho ripiegato sul vino d’annata e finalmente un sorriso. Frutto fresco e croccante in primo piano, succosità, una beva piuttosto snella, gentile e che chiama la tavola, il cibo, il giusto attrito tannico in dissolvenza, un retrogusto sapido a chiudere. Come spesso accade con questo vino, pochi spigoli e tante belle curve.
25-28 €


Schermata 2024-02-19 alle 18.09.59
Cigliano di Sopra – Chianti Classico Riserva Vigneto Branca 2021

Di recente la tendenza è quella di accantonare la tipologia Riserva elevandola a Gran Selezione, e non so se in futuro avverrà anche per questo vino ma una cosa è certa: come prima annata è veramente tanta roba. Bello, solare, dal naso fresco ma anche piuttosto vario, con una beva affabile, leggiadra e con ogni cosa al suo posto, invoglia sorsate e regala spunti di piacere senza mai risultare pesante. In stato di grazia già adesso ma non gli manca certo prospettiva. Ulteriore conferma del già ottimo lavoro riscontrato l’anno scorso col Chianti Classico 2021.
30 € (prezzo dell’annata precedente che però era IGT)


Schermata 2024-02-19 alle 18.10.49
Monte Bernardi – Chianti Classico Riserva 2021

So per certo che a Michael Schmelzer il discorso Gran Selezione interessi poco e infatti continuerà a sfornare Riserva come questa, che non temono confronti con tanti altri vini di tipologia superiore. Pur essendo carnoso e profondo, la beva rimane fluida, slanciata, dove il tannino è regolato come un orologio svizzero mentre l’acidità dona elasticità, richiama succulenza e voglia di berne ancora. Complice l’annata, rispetto alle versioni precedenti, al momento mostra forse un pizzico in più di austerità, cosa che però non va a intaccare il solito piacere nel berlo.
23-27 €


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Pomona – Chianti Classico Riserva 2020 Vigna Pomona
Dopo diverse bottiglie e una verticale posso dire che è un vino che conosco abbastanza bene, ma proprio per questo mi aspetto sempre un certo livello, e anche questa 2020 non ha tradito le attese. Come sempre unisce la presenza del vino importante alla fresca bevibilità del Chianti Classico d’annata, senza però nascondere i tratti somatici del proprio luogo di appartenenza, che ritrovo in una ricchezza estrattiva, in un tannino verace quanto avvolgente e nelle sfumature che dal ferruginoso sfociano nell’affumicato. Pochi centilitri al calice racchiudono la riconoscibilità del territorio, le mani sapienti di chi lo custodisce nonché il calore di un’annata a dir poco solare ma a cui non manca finezza. E chissà se in futuro farà l’upgrade a Gran Selezione. Già, chissà…
29,90 €


Schermata 2024-02-19 alle 18.12.51

Val delle Corti – Chianti Classico Riserva 2020
Un’altra Riserva di quelle che parlano del proprio territorio, che in una batteria di pari tipologia (non sapevo in che ordine erano) mi ha fatto subito pensare “questa è Radda”. Il naso arioso, i fiori di campo e l’arancia rossa, pulizia, freschezza, dolce e carnoso il giusto, sa di cannella e liquirizia, di piacere e tranquillità. Un calice chiaro, di calma e delicatezza nel caos dell’evento.
38.50 €


Schermata 2024-02-19 alle 18.12.28

Castello di Monsanto – Chianti Classico Gran Selezione il Poggio 2019
Il classico vinone austero da nascondere in cantina e sfoderare nelle belle serate. Da un’azienda come questa (come anche dalla località) difficilmente ti aspetti un qualcosa di diverso; ma anche grazie alla magnifica annata, sotto quel mantello rosso e quella personalità introversa emergono comunque qualità che già ora fanno venire l’acquolina in bocca. Ricercatezza, classe, un tannino imperioso ma già ben pettinato, lampi di calore e personalità, di grandezza in prospettiva e tanta voglia di calice ampio, poltrona e camino acceso.
65 €


Schermata 2024-02-19 alle 18.13.54
Fattoria di Lamole – Chianti Classico Gran Selezione Vigna Grospoli 2016

Da un vino da coccolare in cantina ad uno dei più datati presentati all’evento, ed effettivamente l’avvio tendente al maturo potrebbe far pensare che sia da “qui e ora” più che da aspettare, ma al momento quel che c’è adesso è buonissimo. Tonalità che tendono all’aranciato, un frutto rosso ornato di spunti sanguigni, una tritata di pepe e sfumature di sottobosco, bocca pimpante, carica, dal tannino ricamato e un centro bocca intenso che non schioda mai: più che da una botta e via d’assaggio, un calice di pura meditazione. Maturo? No, solo prontissimo. Volete un Gran Selezione da bere ora? Eccolo. Da astenersi collezionisti di prospettive o tumulatori di bottiglie.
55-58 €


Schermata 2024-02-19 alle 18.13.10
Riecine – Chianti Classico Gran Selezione Vigna Gittori 2020

Mettere Riecine nella lista dei migliori è ormai quasi scontato. Presenza ormai fissa tra le aziende più attendibili di questo territorio. La crescita esponenziale di questa tipologia si evince da vini come questo. Fin da subito ricco di sfaccettature, elegante come pochi, sa di importanza, di piacere, e più lo tengo nel calice più spalanca le ali, un crescendo di sfumature dal floreale all’affumicato passando per il frutto, la classe, un adeguata materia e un bilanciamento che pende leggermente verso la freschezza e che fa pensare all’altitudine. Un vinone sì, ma di territorio.
92-100 €


Schermata 2024-02-19 alle 18.13.40
Podere Castellinuzza – Chianti Classico Gran Selezione Vecchie Vigne 2019

Non è la prima volta che elogio i loro vini, ma qui, anche grazie all’annata splendida, siamo di fronte a una bottiglia eccezionale. Una raffinatezza che invoglia fin dal naso, bello e avvincente, un frutto quasi tridimensionale che ritrovi in una struttura presente ma di cui non avverti il peso, rifiniture, pulizia e beva fresca da vino alpino, tanta ariosità, come al solito tanto Lamole. Per me il miglior vino presente all’evento quest’anno.
65 €

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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

7 Commenti

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Lanegano

circa 2 mesi fa - Link

Le vecchie vigne di Castellinuzza se non sbaglio sono addirittura a piede franco.....

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Simone Di Vito

circa 2 mesi fa - Link

Esatto 😉

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Vinogodi

circa 2 mesi fa - Link

...cavoli...ormai alcuni prezzi rivaleggiano con alcune valorizzazione di terza fascia di Nebbioli di Langa...( risatina...) ( parlo di Riecine o Monsanto)...

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Alberto

circa 2 mesi fa - Link

Mi incuriosisce una cosa... Le proposte selezionate, che siano "istituzionali" o di nicchia, di riffa o di raffa, hanno una impostazione nella definizione dello stile con tratti comuni. Di recente ho assaggiato i vini di Bucciarelli che mi hanno colpito particolarmente. Stile molto diverso da quanto evidenziato in questa pagina (che - intendiamoci - non è minimamente in discussione), ma - a mio avviso - assolutamente degno di menzione. Ho provato ad informarmi, ma la rete pare saperne quanto me... poco o nulla... Diversamente, interrogati amici operanti nel settore, mi hanno confortato con opinioni assolutamente positive... C'è un motivo particolare per questa damnatio memoriae?

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Simone Di Vito

circa 2 mesi fa - Link

Ciao Alberto, nelle Chianti Classico Collection degli scorsi anni avevo assaggiato qualcosa di Antico Podere Casanova (Bucciarelli), azienda che tra l'altro anche quest'anno c'era all'evento ma di cui stavolta non ho provato nulla... La spiegazione però è semplice: esce con annate abbastanza vecchie rispetto alla media delle aziende (es. quest'anno avevano Chianti Classico d'annata 2018 e Riserva 2017), ed io quasi sempre mi focalizzo solo sulle ultime due nuove annate, stavolta ho fatto un eccezione per Castell'In Villa 2019 e il Vigna Grospoli 2016 di Fattoria di Lamole che ero curioso di risentire a distanza di un anno. Saluti

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Alberto

circa 2 mesi fa - Link

Grazie per la risposta, Simone.

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Giacomo

circa 2 mesi fa - Link

Concordo su tutto e aggiungerei l'annata di Monteraponi... di solito non mi fa impazzire ma quest'anno la trovo ottima

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