Ten | La carta dei vini di Intravino – Maggio 2023

Ten | La carta dei vini di Intravino – Maggio 2023

di Simone Di Vito

Dieci consigli al mese dalla redazione di Intravino.

Tanto vino ma anche birra e distillati. Prodotti che quando li trovate a scaffale, online o al ristorante, noi vi consigliamo di comprare e vi diciamo anche perché ne vale davvero la pena.
Ogni consiglio è firmato da un editor che ci spiega perché quel flacone meriti tutta la nostra attenzione.

Poca poesia e tanta prosa, poco fumo e tanto arrosto. Un post ogni fine mese in cui troverete novità, cimeli storici, bombe a lunga gittata, solide certezze o produzioni sconosciute. Bottiglie di ogni ordine e grado che per noi meritano la massima attenzione, o più semplicemente di essere prese e stappate.

Questo è… Ten | La carta dei vini di Intravino


 

Maggio 2023


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Azienda agricola Bruna • u Baccan 2020 • di Denis Mazzucato
100% pigato, un grande classico ligure. Impiega un po’ ad aprirsi, poi esplode. Macchia mediterranea, salvia e timo, agrume e mandorla, riscaldato da note più calde di miele e pesca. Sapido e fresco ma con il giusto calore, coerente, di struttura, finisce su miele, cedro e resina. Equilibrato e perfetto sia con le trofie al pesto che con la zuppa di pesce. Una certezza.
44 €Trattoria La Tavernetta, Finale Ligure


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Domaine Jean Louis & Eric Kamm • Riesling Fusion 2020 • di Marco Colabraro

Un riesling alsaziano da suolo granitico come me lo aspetto: sasso, sale, limone e carattere forte. C’è il frutto della pera, le erbette delle colline intorno a Colmar e in bocca la materia è presente, dinamica e viva, crea dipendenza perché non la afferri mai. Quando il vino si scalda emergono note marine, di scoglio e conchiglia. Pur avendo trascorso pomeriggi davanti al televisore a guardare cartoni animati giapponesi l’etichetta non mi conquista ma si sa, a volte le apparenze ingannano perché nel vetro c’è un bel vino, senza deviazioni, che si beve con gran gusto.
24 €Ristorante Am Lindeplatzen, Mittelbergheim


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Matej Svara • Vitovska 2021 
• di Giorgio Michieletto
Vinificata in damigiane, questa vitovska è una secchiata di pioggia di montagna e pietra frantumata. Con poco più di un ettaro di vigne vecchie nel carso sloveno Matej Svara imbottiglia un vino vivo, sorprendente, che continua a cambiare nel bicchiere: fiori gialli, camomilla, pesca, tiglio; poi fieno, miele di zagara, resine, orzo. Chiude su polpa di agrumi, salsedine – quasi salicornia – e ritorna un ricordo di resina con una bella parte speziata di pepe bianco.
38 €La Bottiglia Volante (Trieste)


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Domaine Aleofane • Saint-Joseph 2020 • di Simone Di Vito

Una syrah nuda e cruda quella di Natacha Chave (nessuna parentela col più famoso Jean-Louis ma sorella di Yann, altro enologo molto conosciuto nella zona). Tra note fumé e frutta scura di mirtillo, olive nere e rosmarino, tanta carne e un bel grip tannico ma la beva rimane comunque fluida, ritmata e decisamente scorrevole. Giovane eppure già godibile adesso ma l’attesa può solo donargli maggior carattere e imprevedibilità. Un bell’assaggio di syrah da Saint-Joseph, uno dei suoi territori più rappresentativi.
26 € – Online


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Les Granges • Vallée D’Aoste Nus Superieur 2019 • di Giorgio Michieletto

60% vien de nus e 40 % di altri autoctoni valdostani come petit rouge, premetta, fumin e mayolet. Un succo di montagna, croccante (solo acciaio) e complesso allo stesso tempo. Sensazioni di mora di rovo, marasca e amarene sotto spirito, composta di lamponi, poi sottobosco, tabacco e liquirizia dolce. Quasi eucalipto e ortiche. Nel sorso si trovano tutte le sfumature del naso e alla fine una sensazione balsamica alleggerisce il palato dall’intrinseca dolcezza del frutto: finale lungo e di grande pulizia. Alcol possente ma a tavola la bottiglia schizza via.
15 € – dal produttore


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Gagliole • Chianti Classico Rubiolo 2019  di Simone Di Vito

In enoteca a Radda per fare scorta. Tra una chiacchiera e l’altra, Riccardo Porciatti mi consiglia questo, che a quanto pare mi era sfuggito nella precedente Anteprima 2022 del Chianti Classico. Sangiovese 100% ottenuto da vigneti siti a Castellina e Panzano (il nome dell’azienda invece potrebbe far pensare ad un altra UGA), affina metà in barrique e metà in cemento. Un vino di essenzialità e tutto giocato su frutto, pulizia e facilità di beva ma dove golosità e un bel tannino affilato non mancano. Un Chianti Classico da manuale con il plus di un prezzo accessibilissimo, mica male visti i tempi.
14 € – Enoteca Porciatti, Radda in Chianti


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Domaine de Trévallon • Alpilles Rouge 2013 • 
di Marco Colabraro
Syrah e cabernet sauvignon con tanto di raspi. Siamo nelle Alpilles, colline calcaree a nord della Provenza. Bevuto dopo una serie di giganti questo, che i francesi definiscono grand canon, non è di certo un nano ma si issa tra i grandi per lunghezza e uno charme fatto di spezie di liquirizia, pepe e cannella, erbe di montagna. È una Sagrada Família, una costruzione che sorprende per complessità ed eleganza, ruba lo sguardo, è materia che spinge ad andare oltre le prime percezioni. Dopo dieci anni, è ancora in costruzione ma già pronto a stupire.
248 € (diviso in 5) – Restaurant Hectar, Parigi



Proyecto Garnachas  La Garnacha Olvidada de Aragon 2020 di Nicola Cereda
È ormai assodato che non furono gli aragonesi a introdurre il vitigno cannonau in Sardegna. È altresì dimostrato che garnacha e cannonau possiedono un genoma quasi sovrapponibile. Questa garnacha iberica “dimenticata”, da piante ottantenni della Valle del Ribota, è il vino più simile a un Cannonau (di quelli buoni) tra tutto ciò che mi sia capitato di bere fuori dall’isola dei Nuraghi. Frutta matura che riempie la bocca di gioia, tannino delicato che accarezza, trama speziata che punge quel tanto che basta. Manca giusto quel tocco balsamico di macchia mediterranea, e per fortuna direi: è il bello delle differenze. Generoso, godereccio ed economico.  
13 €
– online


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Ca’ del Brado Cantina Brassicola • Sei Montagne Sour Ale • di Gianluca Rossetti

Affinatori di talento, a Ca’ del Brado. E già dire “affinatori” nel mondo brassicolo nazionale identifica a mala pena quattro gatti. Ma che birra è? Dopo la fermentazione primaria passa alcuni mesi  in botte, quindi infusione a freddo di tè Pu’er. Ci trovi il terroso e l’erbaceo, amaro q.b. (22 IBU), acidità non invadente, resina e brett uguale, durezze appena amplificate dal tannino del tè nero. L’alcol scalda a puntino (7,4%) ma non se ne va per conto suo, sta nell’equilibrio la chiave. Sour a suo modo gentile, non so se per via del tè o di natura. Come quasi tutto quello che fanno mi è parsa buonissima e, per quanto dalle parti di Pianoro (BO) non si spenda poco, devo dire che il godimento è, in genere, proporzionale.
9,70 € – online (37,5 cl).


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Pojer & Sandri • Acquavite di ciliegie • di Thomas Pennazzi
É tempo dei golosi frutti che piacciono a grandi e piccini. E allora, perché non averne anche nel calice? Siate curiosi: i distillati di frutta saranno la gioiosa conclusione delle vostre cene estive, perfino freddi o con poche scaglie di ghiaccio. La distillazione di varietà acide, fermentate con una parte dei noccioli dona profumo ammandorlato e poi dolce tipico della ciliegia, e un generoso gusto, vivacizzato dall’alcolicità ben equilibrata. Un classico dell’arte dei due enfants terribles trentini.
41 € – dal produttore


 

 

 

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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

2 Commenti

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Gianni Soffientini

circa 11 mesi fa - Link

Divertente vi seguirò. OK

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Simone Di Vito

circa 11 mesi fa - Link

Grazie Gianni

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