Il meglio della settimana in cui vogliamo più Masi&Tolfa (Signori del vino) e meno Fede&Tinto*
di Alessandro MorichettiI post più letti degli ultimi sette giorni.
1 – Chi sale e chi scende? I potenti del vino italiano [parte 2] secondo Intravino, “la Bibbia” (cit.).
2 – Gallo nerissimo alla Lidl. Il Chianti Classico a 3,99 euro provato per voi.
3 – Signori del vino. Su Rai Due da sabato trentuno gennaio alle ore 23.45 (zzzzz).
4 – Tutto (o quasi) quel che sapete su terroir, cru di Borgogna e Jayer è falso. Firmato Michel Bettane.
5 – Nove vini rigorosamente alla cieca e un tema comune: “Come eravamo”.
6 – Tutti dicono Grappa. Intravino-Bignami: tutta la Grappa in 10 bottiglie.
7 – Una “Rodanata” semplicemente epocale (cioè 14 vini uno meglio dell’altro).
8 – Coppie male assortite. Quattro abbinamenti cibo/vino pure peggio di Elisa Isoardi con Matteo Salvini.
9 – Chi sale e chi scende? Tutti i potenti del vino italiano secondo Intravino, cioè la Bibbia (cit.).
10 – Il vino (il cibo) e il posto a tavola.
* Ho visto ieri sera alle 23:50 la prima puntata di Signori del vino su Rai Due. Voto: 6 politico, e non starei a distinguere la visione dell’enostrippato da quella di mia madre. Mia madre alle 23:50 dorme quindi rimane solo l’enostrippato davanti alla tv.
Partire con Angelone Gaja è stato top. Prima Gaia Gaja in cantina poi Angelo in vigna, che come sceneggiatura romanzata non è male. Avete notato i grappolini che maturano per paura di essere assaggiati dall‘Angelo Sterminatore? Great job. Fino ad Oreste Brezza in cantina e Pietro Ratti in Barolo town che ripercorrono la storia di Langa il livello è stato alto, ma poi?
Tra dichiarazioni consortili e aziendali si è perso un po’ il filo, e pure il pathos. L’elenco finale di tutte le doc del Piemonte è una robba da insonnia, capisco le esigenze di scena ma l’inutilità manifesta è palese.
Note positive: Marcello Masi (sembra la controfigura di Sergio Germano, produttore in Serralunga d’Alba) e Rocco Tolfa mi piacciono, sono genuini e sanno prestarsi alla notizia senza stargli sopra. Meno pop star e più cronisti. Sono due bricconi compagni di viaggio, meriterebbero un meno per non avermi invitato a pranzo all’Antica Torre di Barbaresco ma li capisco: qualcuno gli avrà detto che sono a dieta.
Non è ancora ben chiaro in che modo contribuirà alla serie Marco Simonit. Nella prima puntata lo hanno infilato in una buca dietro casa mia a parlare di concetti generali della vite, e ci sta. Vedremo in seguito. Comunque look schiccosissimo e ginocchiere alla Mimì Haiuara. Trend setter tutta la vita.
Aspettiamo le prossime puntate sperando in più ciccia e meno diluizione. Più vino in tv, sempre. Ora però scusatemi ma torno da zia Concetta a Villa Arzilla per riassumerle la puntata ché ieri notte dormiva e stamattina pure.
Ah, se qualcuno ha visto la puntata, avanti coi commenti alla trasmissione, forza e coraggio.
[Foto: Major of Ovello]
20 Commenti
Manuela Bejan
circa 9 anni fa - LinkSono arrivata fino a quando hanno iniziato a parlare di Asti. ..non mi potevo perdere Le Langhe. ..poi mi sono addormentata. , troppo tardi...fin lì non è stata esaltante (non sono facile da accontentare ) ma fa piacere vedere vino in TV.
RispondiErmanno
circa 9 anni fa - LinkMorichetti, ottima recensione. Avrei scritto le stesse cose anche io. Per chi volesse vederla è visibile dal sito rai.tv
RispondiRoberto Andreoni
circa 9 anni fa - LinkNe ho vista metà "live", poi mi sono addormentato prima di arrivare a Barbaresco (ho due bambine piccole, chiedo venia!!) e ho terminato oggi. Condivido il giudizio, lo spirito della trasmissione è sano e genuino e personalmente credo che al Grande Pubblico (wow!) faccia piacere approfondire piano piano aspetti anche tecnici del Grande Mondo del Vino (ariwow!), dunque bene la prima parte e meno bene la seconda con la passerella di numeri e di capiconsorzio... Sui conduttori non mi sbilancio, comunque sembra che come coppia funzionino.. Ovviamente Marco Simonit è un grande ed è stato un peccato che si sia perso in quella buca soffocato dalle radici delle viti di nebbiolo, per poi scomparire definitivamente. Aspetto la prossima puntata per vedere quale direzione abbia preso il programma.
RispondiPadremax
circa 9 anni fa - LinkGuardata adesso in replay, Ottima recensione Ale, sta trasmissione parte bene e poi non si capisce dove arriva... Il Piemonte è grande, che senso ha parlare qualche minuto di tutte le denominazioni più grandi per non fare dispetto a nessuno? Non era meglio concentrarsi per avere più ciccia? Alla fine mi ha dato la sensazione di essere rimasto con il cerino in mano... e mò? Vediamo le prossime, sufficienza politica sulla fiducia per ora.
RispondiRondinella
circa 9 anni fa - LinkIo la puntata l'ho registrata e vista con calma oggi a pranzo. Mi è piaciuta. Scorre tranquilla. Trovo interessante anche il tentativo di spiegare le parole del vino ( tannini ecc.). Bravi anche se si può fare di meglio....come in tutte le cose. È piaciuta anche a mio marito che è, povero lui, astemio. :-)
RispondiDanilo
circa 9 anni fa - LinkNon serve a nulla fare una trasmissione sul vino a mezzanotte e così vaga.
Rispondifrancesca ciancio
circa 9 anni fa - LinkEcco a chi somiglia Masi, a Sergio Germano, vero! per il resto tentativo coraggioso, la coppia funziona ed è vero ciò che dici, fanno i giornalisti e non le pop star in vigna ( ti ho dato due volte ragione, mi preoccupo) purtroppo si vede che il budget è risicato e che probabilmente è stata una cosa voluta fortemente da Masi, che è anche dirigente Rai, ma non da resto della struttura. Si capisce dalla qualità delle immagini e da grafiche imbarazzanti. Simonit funziona eccome, bella voce, chiara e forte, si capisce quello che dice ed è carino in video. Insomma, il gruppo c'è, servirebbero più euro
RispondiFrancesco Garzon
circa 9 anni fa - LinkConcordo sul 6 politico. E nemmeno entrerei nel merito su come possa percepire la trasmissione un enofilo sfegatato alle prime, seconde, etc... armi oppure un pubblico moderatamente interessato "al vino". Però, al di là, della mancanza di un intento meramente didascalico, che è quasi fuori luogo nella TV generalista, non mi è chiaro che cosa volesse arrivare a raccontare il programma. Mi è sembrata una presentazione, di contenuti anche troppo parziali, di un certo mondo enologico del Piemonte. Ho trovato che mancasse un incipit che presentasse la serie e indicasse lo spirito di questa trasmissione. Comunque hanno dato visibilità a dei protagonisti, amati o meno, del vino italiano, così come generalmente succede per le trasmissioni di cucina, dove tra i protagonisti principalmente ci sono sempre gli chef, chi cucina, e meno i critici del mondo gastronomico.
RispondiGiovanni
circa 9 anni fa - Linkpotendo scegliere, non potremmo avere niente Fede & Tinto e nemmeno Masi & Tolfa? E al loro posto gente, come Morichetti, persino come Tomacelli o Pignataro o qualche innominabile, che il vino lo conosce davvero e lo sa raccontare non in insopportabile salsa romanesca?
Rispondiale
circa 9 anni fa - Linkma il mostrare le pupitres per i metodo classico parlando di Asti spumante non infastidisce nessuno? a me sinceramente infastidisce.....
Rispondiale
circa 9 anni fa - Linkche poi la gente pensa che bere prosecco sia come bere champagne.....
RispondiDaniele
circa 9 anni fa - LinkPerchè dovrebbe infastidire? Gancia usa davvero quelle pupitres per il suo Asti Spumante 24 mesi
Rispondiale
circa 9 anni fa - Linkgrazie dell'info, ma non è che è l'unico caso in Asti Spumante?????????
Rispondiale
circa 9 anni fa - Linkcomunque che sia l'unico o meno il grosso di asti spumante vien podotto in autoclave e non sulle pupitres
RispondiDaniele
circa 9 anni fa - LinkL'unico sicuramente no, andando così a memoria mi vengono in mente anche Fonda e Contratto ma sicuramente sono una minoranza
Rispondiale
circa 9 anni fa - LinkGrazie x le info, andro' a cercarmi questa "tipologia" e non vedo l'ora di assaggiare! Comunque cio' non toglie che parlando di Asti non è "furbo" far vedere le pupitres anche perchè se proprio non puoi fare a meno dell'immaginario provocato dalle pupitres ci sono dei metodo classico in piemonte di cui puoi parlare
Rispondigp
circa 9 anni fa - LinkI curatori dovrebbero stare un po' più attenti ai neofiti che possono guardare la trasmissione. Sono convinto che oggi nelle enoteche di mezza Italia si sarà affacciato qualche neofita chiedendo di comprare un vino di Gaja, e alcuni di questi saranno finiti al pronto soccorso per lo shock al momento che ne hanno appreso il prezzo, che nulla nella trasmissione sembrava preannunciare. Non ci voleva molto a dire una frasetta a mo' di avviso: questi "avvisi ai naviganti" sono almeno altrettanto utili della spiegazione di cosa sono i tannini... A me è rimasta la curiosità di cosa hanno bevuto alla fine i due al ristorante, e se gli è piaciuto. Diciamo che rispetto ai Soldati d'antan, che di personalità nei programmi ne mettavano a pacchi, qui si avverte un'estrema prudenza, come se si stesse camminando sulle uova. Invece parlare un minimo del proprio vino del cuore (sperando che ci sia) non significa fare un torto agli altri vini, ma mettere un po' più di sé dentro al programma.
Rispondirampavia
circa 9 anni fa - LinkLa trasmissione ha comunque smosso le acque. Segnalo, per chi se lo fosse perso, che anche Aldo Grasso ne parla oggi sul Corriere della Sera. Tra l'altro in termini positivi.
RispondiMatteo N.
circa 9 anni fa - LinkCarino, ma passare dalle Langhe senza poi andare nel Roero, magari nella cantina di Matteo Correggia mi è sembrata una mancanza importante su una realtà in ascesa per quanto riguarda il Piemonte
RispondiEmanuele Cattani
circa 9 anni fa - LinkVista ora in replica su Rai tv la seconda puntata sulla Sicilia, breve e concisa ma piuttosto efficace. Mi è piaciuta. Qualcuno sà dove posso trovare la prima sul Piemonte? Sul sito della Rai è già scaduta...
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