Quanti Bitcoin costa un Sassicaia?
di Salvatore AgustaMolti di voi avranno certamente sentito parlare delle c.d. criptovalute, ossia di monete digitali create attraverso un sistema di codici.
Le loro principali caratteristiche sono quella difunzionare in modo autonomo e di non dovere sottostare ai controlli e le normative stabilite nei tradizionali sistemi bancari e governativi.
Alla base vi è una blockchain, ossia un sistema di registrazione delle informazioni che rende difficile o impossibile modificare, hackerare o imbrogliare il sistema. Una blockchain è essenzialmente un libro mastro digitale delle transazioni che viene duplicato e distribuito attraverso l’intera rete di sistemi informatici sulla blockchain.
Questa breve e particolare premessa ci serve per comprendere quanto tale forma di trasmissione della ricchezza sia peculiare e certamente poco familiare alla maggior parte della popolazione mondiale.
La domanda ricorrente è “ma che me ne faccio se poi tecnicamente dovrò scambiarla sempre con del denaro bancario per acquistare dei beni?” In effetti, raccontata in questi termini, la criptovaluta sembra rimanere uno strumento imperfetto, fintanto che non si trovino soggetti interessati ad accettarla in cambio di qualcosa diverso dal denaro. A quel punto potremo ammettere che anche le criptovalute avranno funzione di mezzo di scambio.
Qui di seguito vi riporto uno di quei casi, che tra le altre cose, coinvolge molto da vicino tutti noi, appassionati di vino.
Acker Merrall & Condit, la più antica enoteca d’America, nonché una delle più grandi casa d’aste di vini pregiati al mondo, inizierà con effetto immediato a accettare, come pagamento all’asta e al dettaglio, le recentissime valute digitali.
Nello specifico, Acker accetterà Bitcoin, Bitcoin Cash, Ethereum, Dogecoin, PAX, Gemini Dollar e BUSD.
Utilizzando il processore di pagamento bitcoin, BitPay, (da interpretare come una sorta di PayPal) i clienti da oggi potranno pagare per acquisti all’asta e al dettaglio con la stessa facilità delle transazioni tramite carta di credito.
Acker ha anche aggiunto due delle principali valute digitali, Bitcoin ed Ethereum, alla sua piattaforma Acker Markets; la citata piattaforma fornisce accesso privilegiato ai migliori produttori, annate e denominazioni presenti nel mercato delle aste del vino.
Pertanto, se qualcuno vi offrisse bitcoins, ricordate che da adesso potrete usarli anche per acquistare vini pregiati.
12 Commenti
Marco
circa 3 anni fa - LinkSenza mancare di rispetto agli autori, onestamente ho letto post più interessanti su Intravino
RispondiSALVATORE AGUSTA
circa 3 anni fa - LinkCiao Marco, grazie per aver commentato. Rispetto il tuo punto di vista, ma il vino può anche essere qualcosa di diverso da una degustazione o di un punteggio. In ogni caso, se un giorno questa prassi dovesse arrivare anche in Europa, noi di Intra potremo ancora una volta, come già accaduto in passato, dire che ne avevamo parlato per primi. È poco ma ha comunque il suo perché.
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkSenza polemiche. Di cosa avete parlato per primi?
RispondiAntonio Tomacelli
circa 3 anni fa - LinkPraticamente di tutto. Siamo qui dal 2009, veda lei.
RispondiEb2323
circa 3 anni fa - LinkGrazie per l'esaustiva risposta.
RispondiSavoy Truffle
circa 3 anni fa - LinkXD
RispondiGiacomo
circa 3 anni fa - LinkAl cambio odierno con un bitcoin si possono acquistare circa 1650 casse di birra Forst Premium, ogni cassa 15 bottiglie da 66cl, prezzo al dettaglio.
RispondiStefano
circa 3 anni fa - LinkTutto comprensibile: basta aggiungere un "h" iniziale al nome dell'enoteca! Io penso sia interessante invece, perché fino ad ora non avevo mai letto della possibilità di acquistare beni di largo consumo con le criptovalute. Largo consumo si fa per dire, ma sempre più accessibile rispetto ad una Tesla (che rappresenta il caso di una bolla acquistabile con una bolla...)
Rispondihakluyt
circa 3 anni fa - LinkIl cognato di mio cognato ha comprato (con moneta corrente) una Tesla e ti assicuro che non è una "bolla" ma un oggetto fisico assai interessante...
Rispondimariazzo
circa 3 anni fa - LinkSe fosse stata una bolla sarebbe dovuta scoppiare molti anni fa e invece a 12 anni di distanza siamo ancora qui a parlare, e più di prima, delle criptovalute. Alcuni progetti che stanno alla base delle ormai centinaia di coin virtuali, sono molto interessanti. La stessa blockchain, di per se come "tecnologia" è sbarcata su molti sistemi di tracciamento. Certo fa sempre spavento l'idea di possedere qualcosa di effimero e non tangibile, guardate poi il caso degli NFT (attendo quando appariranno edizioni digitali e token unici di Monfortino, Sassicaia e compagnia )... ma poi quando usiamo la carta di credito, non è poi simile? spendiamo soldi che manco vediamo. solo numeri. Detto ciò, c'è ancora molta strada da fare: innanzitutto una certa stabilità delle monete, perché ora un Sassicaia vale 0,00555BTC :D
RispondiSALVATORE AGUSTA
circa 3 anni fa - LinkHacker....l'ho capita solo adesso che l'ho scritto ahahahahahaha
RispondiGiuseppe
circa 3 anni fa - LinkIo invece ho trovato l'articolo interessante. Volenti o nolenti l'argomento temo ci coinvolgera` in un futuro abbastanza prossimo. Comunque mi risulta siano diversi i "beni fisici" acquistabili in bitcoin e non solo oggetti di un certo valore come una Tesla o una cassa si Sassicaia. E dopotutto la prima transazione bitcoin bene fisico riguarda... una famosa pizza nel lontano 2010 sebbene la cosa sembri un po` ammantata di leggenda... Saluti a tutti Giuseppe
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