Assaggia responsabilmente. Promemoria per degustatori al tempo del coronavirus

Assaggia responsabilmente. Promemoria per degustatori al tempo del coronavirus

di Andrea Gori

Non è più il tempo di sputare. Nè di organizzare alcun tipo di incontro o degustazione. La pensa così Gaetano Ricignolo, medico chirurgo internista a Firenze:  ci rimettiamo alle sue indicazioni e a quelle dei responsabili di sanità pubblica nazionale e riportiamo qui il primo di una serie di suoi interventi per Intravino su questioni igienico sanitarie attorno al mondo del vino.

“L’emergenza del nuovo corona virus COVID-19, con tutte le implicazioni che sta comportando, impone una serie molto ampia di riflessioni.  Le caratteristiche del nuovo virus, la sua elevata contagiosità, la mancanza di anticorpi nella popolazione, l’assenza di un vaccino, le potenziali gravi sindromi cliniche da esso determinate, prevalentemente nella popolazione adulto-avanzata (ma anche in pazienti di età media), richiedono un grande sforzo da parte di tutti, in tutti gli ambiti, di prevenzione e contenimento della propagazione dell’infezione.
Cosa dobbiamo fare? Prima di tutto aumentare il “distanziamento”, cioè aumentare la distanza interpersonale; evitare i luoghi affollati; gli over 65 stiano a casa il più possibile; poi evitare di darsi la mano, abbracciarsi e (ahimé!) baciarsi. E ancora, lavarsi frequentemente le mani. Quindi non toccarsi il viso, la bocca e gli occhi.
Naturalmente sono da vietare manifestazioni e rassegne enologiche, perchè si tratta di eventi dove si vengono a creare proprio le situazioni più favorevoli alla diffusione di patogeni come il nuovo coronavirus, per la fisiologica convivialità contrassegnata da incontri, strette di mano, abbracci.
Un ulteriore elemento di criticità igienico-sanitaria è costituito dallo sputo successivo alla degustazione. Possiamo lasciar stare per adesso la diatriba tra chi sputa e chi sostiene che una degustazione può essere considerata piena soltanto dopo aver deglutito:  è molto  meglio non sputare affatto e degustare meno campioni.
Sicuramente un contenitore post-degustazione, una sputacchiera, da usare in comune, per esempio una o due a stand, costituiscono un potenziale ricettacolo di virus, un’area biologicamente “pericolosa”.
Potrebbe essere quindi preferibile l’uso di spittoon individuali sicuramente più igienici e sicuri, oltre che (opinione personale) più eleganti.
Credo sia chiaro al Lettore che queste riflessioni in realtà sono uno spunto per ribadire, anche su un wine blog come Intravino, le raccomandazioni per fronteggiare un’ emergenza vera, da contrastare con serietà e grande senso di responsabilità personale. Ciascuno di noi è chiamato a fare la sua parte perchè questa emergenza passi presto”.

gaetano ricignolo foto sito

Gaetano Ricignolo
Medico Chirurgo
Specialista in Medicina Interna www.gaetanoricignolomedico.eu

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

Nessun Commento

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.