La settimana aspettando Vinitaly e fiere parallele
di Alessandro Morichetti
1 – A ciascuno il suo. I motivi per andare al Vinitaly non mancano. Non saremo certo noi a sconfessare chi assaggia ammaliato dallo sguardo della standista più interessante. Ecco qualche appuntamento. E che dite, un salto ad assaggiare il Cesanese di Olevano Romano ce lo facciamo? Abbiamo anche il consiglio enosnob: non andare al Vinitaly.
2 – Manuale di navigazione in fiera: seguite tutto tranne medaglie e diplomi di gran menzione del Concorso Enologico Internazionale Vinitaly. Ecco come vengono assegnati, santo cielo.
3 – In ogni caso, armatevi di carta e penna. Tra Verona, Vino Vino Vino a Cerea e Vin Natur ci sarà di che prendere appunti. Ma voi cosa scrivete solitamente sul taccuino da fiera? Ok, ok, non avevo pensato che con l’iphone è tutto più semplice, veloce e condivisibile.
4 – Perché i leghisti col vino fanno sempre casino? L’ultima trovata è che il Friuli-Venezia Giulia ha chiesto la secessione. Da se stesso.
5 – Ad ogni modo, il post della settimana parla della qualità che non può più mancare ad un vino che si rispetti: la bevibilità.
6 – Era ieri che iniziava a prendere piede la moda del vitigno autoctono. Il ritorno del Nero di Troia in terra Dauna sembra il titolo del decimo episodio di Star Trek, ma a ben vedere racconta una varietà pugliese capace di sorprendere.
7 – Passano gli anni ma una cosa è certa. La viticoltura biodinamica è IL tema con cui tutti, prima o poi, ci dovremo confrontare. I risultati si vedono e si sentono.
8 – Una settimana in Paradiso | Scatti di Borgogna.
9 – Fossi un vigile, non vedrei l’ora di fermare una Cinquecento Sassicaia. Altro che cani anti-droga, so io cosa cercare in caso di perquisizione.
10 – Che vini ci sono piaciuti questa settimana? Quelli di Poderi Sanguineto I e II, senza dubbio, ma anche il Raisins Gaulois 2009 di Marcel Lapierre e i 4 Champagne dell’oca selvaggia.
[foto di Maurizio Camagna]
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