Riscaldamento globale. La crisi del wine blogger ai tempi di Lucifero
di Alessio PietrobattistaLa Terra diventa sempre più calda: climatologi allertati, anticicloni africani a ripetizione con un crescendo di nomi minacciosi, agricoltura in crisi e le vendemmie, verso cui inevitabilmente abbiamo un occhio di riguardo, che collezionano più punti interrogativi che stelle. E ai poveri wine blogger metropolitani non ci pensa nessuno? Beh oddio, siamo sicuramente l’ultimo dei problemi, ma volete mettervi nei panni di chi il vino lo assaggia, lo giudica e ne dovrebbe poi scrivere immerso in città che sembrano la brutta copia di Mumbai?
Cercare di raccontare qualcosa di interessante senza avere delle basi quantitative (e qualitative) di bevute, nel peggiore dei equivale a inventare di sana pianta, nel migliore si rispolvera qualcosa di accantonato in precedenza. In tutto questo ne risente spesso la qualità dello scritto e, quasi sempre, l’interesse del lettore. Mandiamo quindi i wine blog in ferie? Giammai, non avrete questa soddisfazione!
Con un’estate così, a meno di non trovarsi a mille metri d’altezza in mezzo a boschi e stambecchi, la vedo dura imbarcarsi in bevute ad alto coefficiente di interesse e commenti dei lettori. Di solito i vini più dibattuti, quelli che accendono l’interesse e il sacro fuoco della passione, sono i più impegnativi e calorosi. Barolo, Barbaresco, Taurasi, Brunello, Bordeaux, Borgogna… per non parlare dei bianchi importanti che dovrebbero subire una poco ortodossa e costante pucciata nel cestello del ghiaccio, cosa che francamente odio. Insomma, se fino a pochi anni fa qualche bevuta… ehm, degustazione, in estate si poteva fare nelle sere più fresche, in questo 2012 i vini da me stappati sono stati numericamente assai pochi.
Verrebbe la voglia di appendere il bicchiere al chiodo in una situazione così, almeno per un mese o due. Sia chiaro, questa è stata la mia esperienza, anzi la mia sofferenza di bevitore col freno a mano tirato e l’aria condizionata a manetta.
Aggiungeteci che non sono un appassionato di birra, tipico rifugio estivo del bevitore incallito in astinenza da vino, e il quadro assume contorni tragici.
Se proprio vi dovessi riassumere la mia estate, sarebbe a forti tinte teutoniche. I Riesling, Spatlese soprattutto, sono il vero e più serio concorrente della Coca Cola nei mesi caldi: Fritz Haag, Donnhoff, Zilliken, Weins e JJ Prüm hanno accompagnato con la loro dolce acidità i miei pasti più leggeri. Impatto di sudorazione? Tendente allo zero.
Ovviamente ho rivolto attenzioni pavloniane anche alle bollicine e lo champagne resta sempre la prima opzione: la delicatezza dei Cramant di Lilbert, la folle complessità del Grande Reserve di Pascal Mazet, il tocco freak e acuminato del Resonance di Marie Courtin. Acidità che corrobora, bollicine che invogliano a bere e versare.
Altri bianchi? Qualche incursione tra gli Chablis al laser di Ravenau, gli spiazzanti Sancerre di Cotat e la rocciosa Alsazia di Albert Boxler c’è stata ma in numero assai contenuto.
Rossi? Rimandati a Settembre, con qualche grado in meno, anche se un Village borgognone fresco di frigo non è affatto male se il clima lo permette.
In Italia nulla? Non proprio: ho dato fondo al mio spirito patriottico, cercando di bere in modo mirato. Tra i bianchi il Verdicchio di Pievalta spicca per il suo essere beverino e mai banale, fresco e salmastro come piace a me. Da non trascurare la salata acidità del Carricante A’ Puddara di Tenuta di Fessina, un bianco siciliano di freschezza e complessità aromatica avvincenti.
Bollicine? Poco e niente ma con la pizza ho trovato un ottimo compagno nel Lambrusco di Sorbara Falistra di Podere il Saliceto: fragoline, rosa e tanta freschezza quasi citrina.
Per i rossi ero lì lì per arrendermi ma grazie alla delicatezza quasi rosata della Schiava di Gumphof e alla versatilità del mio santo protettore Sangiovese, incarnato nel Caprandole dell’omonima azienda di Thomas Colella, sono riuscito a bere qualcosa che non fosse di colore tendente al paglierino.
Combattendo con il caldo, in un complesso rapporto di odio e amore tra me e il calice. Ditemi che non sono stato il solo.
40 Commenti
Davide Tanganelli
circa 12 anni fa - LinkNon sei stato il solo. Birra d'altronde non ne bevo e quindi questa estate ho deciso di mantenere un profilo (semi)astemio :-)
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkDavide siamo destinati a soffrire noi allergici alla birra! :-D
Rispondigian paolo
circa 12 anni fa - LinkEhilà Alessio!!Grazie per la citazione..essere su intravino è sempre una bella goduria per me ! Oggi ho vendemmiato il Malbo Gentile per il mio Metodo Classico- l'annata 2011 uscirà a Natale -e più che mai ho notato i cambiamenti climatici. fortunatamente sono in una zona pianeggiante dove è possibile irrigare -cosa che non faccio mai ma quest'anno all'invaiatura sui bianchi e sul sorbara l'ho fatto !-e stiamo studiando e provando dall'anno scorso diversi tipi di potatura verde per evitare scottature e insolazionmi eccessive del grappolo.i dati dell'acidità totale dell'uva e dei mosti ci stanno confortando e dando ragione . Detto questo ti dico che io quest'estate sono "andato": una qualche boccia di Sorbara degli amici: Cantina della Volta e Paltrinieri,metodo classico Rosè di P. Nero di Bellaria veramente stupendo .Qualche ettolitro di Sangiovese MonteBrullo del Succi e un paio di Alsaziani -cambio tra produttori :) :)-riesling e P. Bianco. Insomma bevendo quasi 4 litri di acqua al giorno un po' di vino lo devo mettere dentro... ciao GP
Rispondijovica todorovic (teo)
circa 12 anni fa - LinkAlessio non parlerà di Italia mi dici dove compri i laser di Ravenau perchè da quello che vedo e che tocco ocn mano è divenatto peggio di Coche Dury (intendo come livello di speculazione) :-)
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkVero, la speculazione è davvero molta sul produttore. Con gli amici giusti qualcosa si rimedia ma ormai è diventata dura. Ah, dimentico anche uno splendido Les Clos 2010 di Dauvissant (preso dal produttore) bevuto con il mio amico Paolo De Cristofaro. Un infante ma che bontà!
Rispondijovica todorovic (teo)
circa 12 anni fa - Linknon parlerò (ovviamente)di Italia.
RispondiPietro
circa 12 anni fa - Linkquest'estate ho studiato il trebbiano nella forma Verdicchio accezioni base e riserva, e nella forma (cugina) turbiana accezione lugana base, riserva e bollicina. Spicca su tutti il noto ma confermato anche nell'annata sospetta 2005, il Villa Bucci. Quest'ultima Costaripa 2006 bocciata non tanto per il durante quanto per il dopo... due bicchieri son bastati a provocare ai degustanti un micidiale mal di testa smaltito solo dopo 4 diclofenac e 48 ore... Rossi pochi e solo in montagna, mai sopra i 13 gradi e preferibilmente sani (naturali non si può dire)
RispondiMarco De Tomasi
circa 12 anni fa - LinkL'estate è passata tra Metodo Classico e Sur Lie (pochi Charmat ma è solo un caso) Franciacorta da Arici, Camossi e Faccoli, Trento Balter e Maso Martis, Alto Adige con Haderburg. Sur Lie tra la Garganega di Menti e qualche prosecco (ebbene sì ho ceduto !) più la sempre valida Sampagna (Marzemina Bianca) di Firmino Miotti Lambrusco di Paltrinieri nelle versioni più taglienti: Leclisse, Radice (no 1 !) e Grosso Fortana Sur Lie ! di Mirco Mariotti Lugana: rigorosamente Ca' Lojera Qualche buon riesling della Mosella con qualche anno sulle spalle (Gruenhauser), che con il caldo non sta mai male Un paio di bottiglie di Gambellara (Dal Maso e Meggiolaro) e un'altro paio di Soave (Le Battistelle e Suavia) Riné di Cantrina Infine il Merlot Kretzer di Kobler, che tra i rosè rimane tra i miei preferiti. Se le temperature crollano si ricomincia con i rossi !
RispondiNic Marsél
circa 12 anni fa - LinkSono passato da Miotti su tua segnalazione (grazie) e acquistato il Sampagna (ma anche pedevendo e vigna riela) che assieme ad altri sur lie (Menti, Croci, Vittorio Graziano) sono i pochi vini che sono riuscito a bere (con grande moderazione vista la temperatura). Di passaggio da Argenta ho cercato di contattare anche Mirco Mariotti per allargare ulteriormente l'esperienza sulla tipologia, ma non sono riuscito a trovarlo. Sarà per la prossima volta.
Rispondiroberto bardelli
circa 12 anni fa - LinkClos Saint-Jacques Gevrey-Chambertin premier cru 2005 di Bruno Clair,aperto grazie ai 15 gradi serali di Triora,Liguria. Un po un delitto per la giovine eta',ma fantastico.
RispondiLido
circa 12 anni fa - LinkEstate con tanti bianchi e pochi rossi; ma in versione rossa; Arpepe e' stato un compagno di viaggio strepitoso, il Rossese di Terre Bianche e Anfosso hanno allietato serate oziose, Haderburg con bollicine e Pinot neri sempre in bella evidenza, senza dimenticare Sp 68 di Arianna, ma Il vita grama di Casa Caterina mi ha dato emozioni alte, mai cosi' alte ma ma ma qui si vola alto il superlativo Soldera 85 credo possa far dimenticare vertiginose temperature.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkSo già che verró scomunicato, ma in questa estate torrida mi sono ispirato a Lucifero e ho peccato alla grande; bicchieroni 50% di San Pellegrino gelida e 50% di Morellino. Un'acqua leggermente salata e sapida si sposa alla grande con un sangiovese morbidone e forse un pó troppo alcolico per questi bollori; disseta e col pesce ci sta alla grande, provare per credere.
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkVade retro Satana! :-D
Rispondijovica todorovic (teo)
circa 12 anni fa - Linkil beverone va rigorosamente servito in un boccale dal l 1.5 come una birra alla spina
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkOvviamente, e con accompagnamento di incenso e esorcismi.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 12 anni fa - LinkChiamalo Spritz, così non mi spaventi Alessio :-) P.s.: voi due siete il male.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkAnnacquato é e annacquato sia, altro che spritz e simili robe da fighetti.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 12 anni fa - LinkP.s. C'é effettivamente un ramo della famiglia che bazzica di tavolini a tre gambe, roba che vola in stanze vuote e simili, e sono anche vinicolmente famosi. Ma non siamo noi.
RispondiSirPanzy
circa 12 anni fa - LinkAlex, hai centrato il punto. Io sono ancor più in difficoltà durante l'estate perchè non gradisco (per non dire altro) -prosecco -franciacorta -lambrusco -bianchi italici -bianchi che non finiscono per -chet -rosati -verdolini e robe scariche Quindi, in estate, limito le bevute a champagne, riesling con almeno 5-6 anni e rossi nel secchiello del ghiaccio. Mio limite, senza dubbio ;)
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkMa neanche i bianchi che finiscono per -Chablis ti piacciono? ;-) Diciamo che non sono così drastico ma in alcuni punti mi ritrovo (a grandi linee poi l'eccezione c'è sempre). Il problema è, ed è effettivamente il tema centrale del post, che chi scrive di vino e soffre il caldo costretto in città dal lavoro come il sottoscritto, in questo periodo si trova davvero a corto di argomenti. In particolare io sono abituato (e mi trovo bene) a parlare di vino bevuto e vado in crisi con questa afa. A meno di costruire una serie di post-racconto ma capisci bene che per Krug '88 viene facile, in altri casi sarebbe complicato e rischierebbe di risultare una brodaglia allungata. Per me (ma penso un po' per tutti) è sempre la qualità dello scritto e dell'argomento il punto centrale, il post "infradito" ci sta sempre bene ed alleggerisce ma scrivere solo quelli (o in maggioranza), rischia di allontanare il lettore che non vede spunti interessanti ma solo cazzeggio. Insomma, 'sto caldo maledetto non mi piace neanche un po'.
RispondiSirPanzy
circa 12 anni fa - LinkCondivido al 100%
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkMoi aussi.
RispondiNelle Nuvole
circa 12 anni fa - LinkAlessio Pietrobattista, sei un bieco laziale che provoca sudorazioni solo all'idea di scapicollarsi per trovare un terzo delle bottiglie che indichi. Il Riesling, Spatlese alternativa valida alla coca-cola è un must. Merkel ringrazia! Io ho fatto fuori tutto il vino di Gabriele Succi - Azienda Costa Archi comprato per solidarietà ai terremotati. Bevuto a temperatura sui 15°, fra un gioco di finestre aperte-chiuse, 600 mt slm. Tornando al Sangiovese di casa mia, non ci sono stati problemi, piaciuto a me, agli ospiti stanziali o occasionali. Nessun problema di mal di testa, ma questo si sapeva. Conferma graditissima a riguardo il Brunello di Montalcino Caparzo 1988. Non parlo dei miei per evitare pubblicità occulta. La San Pellegrino va bene per fare la pastella del fritto, le bolle alleggeriscono. Anche la Peroni. ps Sir Panzy, anche tu uno snobbettino da gnente :)
RispondiSirPanzy
circa 12 anni fa - LinkHai ragione NN, ma chettidevodì... Nel secchiello del ghiaccio preferisco vedere sudare un CSJ di Rousseau piuttosto che un bianco "annata" con 1kg/l di so2 Scherzi a parte, la mia bottiglia top da "frigo" di questa estate 2012 è stata un Nebbiolo Val Maggiore 2010 di Giacosa. Epico a partire da 15 gradi. A seguire il Chianti Classico '06 di Giovanna Morganti e per chiudere il Prestige di Pierre Gerbais. Ammetto, limite personale ;)
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkLei con il Nebbiolo non è credibile! :-D Il Chianti '06 di Giovanna Morganti a che punto è? Ho 2004 e 2006 in cantina, vorrei capire se s'è scrollato di dosso la riduzione infantile (che ha il 2009 in quantità copiosa). :-)
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkNon rispondo alle provocazioni peperoniche della dott. ing. lup. man. cav. di gran. croc. Nelle Nuvole. Invidio però da pazzi i 600 mt slm e quel Brunello Caparzo '88. PS: fa sempre bene ricordare l'inizativa di Gabriele, grazie! :-)
RispondiSirPanzy
circa 12 anni fa - Linksi Alex! Diciamo che i piccoli difetti di gioventù sono diventati pregi da giovanotto ;) Annata in crescita. Molto buono!!!
RispondiGabriele Succi
circa 12 anni fa - LinkBeh, quest'estate tra verdicchio, fiano e greco, mi sono fatto un bel po' di bianchi italiani e tutti ottimi. Al compleanno del Conte Meursault ho bevuto per la prima volta il Tosius 2010 Verdicchio di Ma.Ri.Ca. ed è un grandissimo vino ad un prezzo commovente... ...alla faccia dei ...chet, ...blis, ...sault etc etc... ...tutti vini per chi ha il portafoglio peso come il monolito di 2001 odissey...
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkSai che sul Verdicchio sfondi 'na porta aperta... ;-)
RispondiManilo
circa 12 anni fa - LinkA parte qualche I.P.A. ero curioso di questa birra. Diciamo che i francesi mi piace quelli che finiscono con ....erre e fumè ma non li sopporto molto dai tempi di Zidane e Matrix (.- Ho provato il Pigato di Lupi va giù che è una meraviglia,sono un fan della Meggiolaro, Vermentino di Lunae Bosoni, e poi Valchiarò sia Ribolla che Sauvignon qui siamo in friuli, poi in vacanza ho apprezzato il Greco bianco di Matera Le Paglie e un Gragnano ma non ricordo di chi e poi chardonnay e Montonico di Ferrocinto.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkBeh... Donnhoff e JJ Prumm non sono proprio la stessa cosa :-) JJ Prumm è l'unico, credo, in Mosella che de-acidifica in cantina. I suoi vini viaggiano tra 5-6 g/l di acidità totale: molto bassa per un Riesling. Gli spatlese di Prumm sanno di pesca sciroppata, a me non piacciono proprio. Altra musica Donnhoff, produttore della Nahe: vini di profondità, mineralità ed acidità monumentali. La vendemmia 2010 ha intorno ai 10 g/l di acidità totale!!! Molto simili, e forse un pelo superiori, quelli di Clemens Busch, a Pünderich, Mosella. Anche quì nel 2010 si viaggia sui 10 g/l. Questi sono, probabilmente, i "vini per l'estate".
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkMassimiliano personalmente la vedo in maniera diversa da te su molti punti. 1) ho messo i produttori tedeschi che mi sono venuti in mente e che ho assaggiato durante questa estate, dimenticando addirittura Karthauserhof (Ruwer) che ulteriormente è diverso da tutti gli altri. Quindi non c'era un filo conduttore, so bene chi viene dalla Mosella e chi dalla Nahe e non c'era una una ricerca di similitidudini. Avrei potuto mettere a fianco del Caprandole il Pian del Ciampolo con lo stesso intento, pur parlando di due Sangiovese provenienti da zone molto diverse ma con leggiadria simile. 2) gli Spatlese di JJ Prum a 5-6 di acidità? E che è? Un Fiano d'Avellino dopo la malolattica (il Greco in annata buona avrebbe comunque più acidità ed è quello più vicino al Riesling dei due)? La pratica della deacidificazione l'hanno utilizzata alcuni per la 2010 (Haag per esempio) ma solo dal Kabinet in giù e per l'eccezionalità dell'annata (irripetibile? In passato pochissime così e molto lontane negli anni). In annate più "rotonde" non la usano, immagino nemmeno JJ (tra l'altro, non vorrei sbagliare ma nel 2010 non mi risulta abbia prodotto Kabinett). Ma è su un'annata particolarissima, oltretutto Prum raccolse tardissimo anche per evitare questo tipo di intervento. Uno che vinifica con lieviti indigeni cercando di essere molto "naturale", ce lo vedo poco a fare il piccolo chimico. Sulla 2011 di sicuro non la userebbe visto che uno come Merkelbach, che non è un esempio di Riesling taglienti, sta a 6,5 di suo. Anche avendo l'acidità a 7-8 dove andrebbe il vino deacidificando? Ma poi pesca sciroppata e basta? Ma se è il più riduttivo di tutti! Quasi inavvicinabile appena comprato per il bozzolo di riduzioni che ha! 3) Donnhoff è per me uno dei più grandi produttori di bianchi in assoluto e il buon Clemens Busch, se permetti, "non glie spiccia manco casa". Clemens Busch lo bevo, lo apprezzo anche e addirittura nel paragone lo vedo più vicino a JJ piuttosto che Donnhoff. Malgrado Busch sia più ossidativo e JJ più riduttivo, le maturazioni spinte e una struttura più pronunciata li avvicina di più certamente.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkCiao Alessio. Non volevo marcare le distanze dal post e da te. Tu sei una persona che stimo, scrivi bene ed hai un gusto raffinato per il vino. L'acidità dei vini di Prum è stata oggetto di discussione a casa loro, circa 20 giorni fa, dove ero ospite per una piccola verticale. Proprio loro, dopo che avevo degustato diverse annate, mi hanno confermato che l'acidità di quei vini non superava i 6 g/l. L'aroma di pesca è un dato di fatto. E' dominante, a discapito degli aromi agrumati e di cedro che di solito rappresentano l'impronta digitale del Riesling. Associato alla bassa acidità conferisce al vino un profilo stucchevole, per i miei gusti. Infine Prum non fermenta naturalmente ma inocula. Per quanto riguarda Clemens Busch il problema è la distribuzione italiana. Fabio Lugli, direttore commerciale Tripla A di Velier, distribuisce solo una piccola parte della produzione dei Busch, e, a mio parere, non la migliore. Quindi per assaggiare altro di Clemens Busch bisogna ricorrere direttamente al produttore. L' 8 agosto ero ospite a casa Busch e mi sono intrattenuto con una cordialissima Rita Busch che mi ha fatto assaggiare 18 campioni della loro produzione, tra cui un Marienburg Fahrlay-Terrassen 2010 assolutamente strepitoso: 10 g/l di acidità con 15 g/l di residuo zuccherino, acidità e zucchero si bilanciavano talmente bene che il vino sembrava secco! Inutile dire che questi vini in Italia non li trovi. Infine Busch fermenta naturalmente. Lui si. E la fermentazione naturale conferisce al vino un sottofondo lievemente selvatico che a me piace tanto. Mi raccontava Rita Busch che a causa delle basse temperature invernali le fermentazioni partono molto lentamente e durano a volte anche sei mesi. Per concludere metterei tra i grandi anche Heymann-Loewenstein, di Winningen nel nord della Mosella.
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkP.S. Prum non ha nessuna riduzione, ma proprio niente! Hai bevuto una bottiglia malconservata.
RispondiAlessio Pietrobattista
circa 12 anni fa - LinkMassimiliano, allora ne ho bevute parecchie malconservate arrivate direttamente dal produttore. ;-) Tu sei stato dal produttore e hai avuto queste informazioni, non ho i dati analitici per smentirti ma solo dati degustativi. Un vino con 5-6 di acidità con tutto quello zucchero diventerebbe bolso, come dici giustamente tu, e per me i vini di JJ Prum non lo sono affatto. So ancora riconoscere a livello degustativo un vino con residuo zuccherino che pecca di acidità, lo faccio tutti gli anni per le guide e me ne capitano parecchi. Abbiamo evidentemente due informazioni diverse riguardo al produttore, addirittura opposte in molti punti, e ciò che mi dici non torna con ciò che in anni di frequentazioni ho appreso direttamente da persone che la Mosella e dintorni la conoscono come le loro tasche. Persone che non hanno alcun coinvolgimento dal punto di vista commerciale con Prum, sia chiaro. :-)
RispondiMassimiliano Montes
circa 12 anni fa - LinkBeh... si risolve facilmente. Andiamo in Mosella insieme ed andiamo a trovare Prum :-)
RispondiFilippo (pippuz)
circa 12 anni fa - LinkPrum spesso ha note "sponti" (o lievitose) da giovane.
RispondiAlbino Galuppini
circa 11 anni fa - LinkIl riscaldamento globale è una bufala: http://pianetax.wordpress.com/2012/12/14/la-truffa-del-riscaldamento-globale/
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