Vietti e i (nuovi) cru 2018 di Barolo e Barbaresco. Qui sta uscendo davvero tanta roba

Vietti e i (nuovi) cru 2018 di Barolo e Barbaresco. Qui sta uscendo davvero tanta roba

di Andrea Gori

La 2018 è stata un’annata rigorosa e difficile in Italia ma soprattutto in Langa, dove richiedeva nervi saldi in vigna per poter godere di un generoso settembre dopo la tanta pioggia primaverile. Quando poi hai per le mani le uve di due cru storici e sempre più importanti e rinomati come Monvigliero e Cerequio, vorresti che l’annata fosse di quelle epiche e con tutti i crismi della grandezza. O forse, proprio perché l’annata è complicata, hai la voglia matta di confrontarsi da subito con le possibilità espressive del nebbiolo di queste MGA: la 2018 si sta rivelando annata perfetta proprio per esaltare i cru e ideale per mettere in luce rigore pulizia e nitore espressivo del lavoro di Luca Currado in cantina.

Ormai tra i grandi di Langa per reputazione, Vietti prosegue nella gestione di un sempre maggior numero di ettari per gradi e senza strappi; non c’è fretta di crescere se non per casi eccezionali come appunto la possibilità di usare uve di cru storici. Per lavorarli, acquistarli o anche solo usarne le uve c’è bisogno di un lavoro di cesello familiare e diplomatico continuo dove contano più la personalità e la sensibilità umana e “piemontese” che la disponibilità economica.

Nella batteria di assaggi aziendale trovano spazio il “nuovo” Roncaglie a Barbaresco (in attesa del Rabajà, il prossimo anno) e soprattutto Cerequio (tra i classici di sempre) e Monvigliero, cru che negli ultimi 10 anni ha goduto dei favori di certa critica internazionale arrivando a mettere Verduno sulla mappa dei migliori comuni dopo anni di vita subalterna agli altri.

Ecco i miei assaggi.

Vietti Barbaresco Roncaglie 2018
Dolcezza e intensità, stiloso raffinato ricco e pieno di intensa ricchezza, dolcezza e ribes rosso, tannino di grana fine e dolce, bel finale di ricchezza e luminosità. 90

cerequio 2018 vietti

Vietti Barolo Cerequio 2018
Esordio del cru per Vietti, esposizione sud est, dolcezza di rosa, pepe nero e sapidità, sorso roccioso di bella spinta acida, prugne e ribes nero in confettura, vino che sale molto nel retro olfatto, distinto fitto e aperto a bellissime evoluzione. Tannino un poco impastato che stuzzica senza avere verve importante. Non molto Cerequio in realtà ma c’è da considerare che la conduzione è stata presa a maggio dalla nuova proprietà e quindi il primo vero Cerequio targato Vietti lo si assaggerà dall’annata 2019. In ogni caso, vino notevole e corroborante come pochi. 91

Vietti Barolo Brunate 2018
Lunghezza e piacevolezza quasi immediata, fine e delicato quasi barbarescheggiante, pepe e lieve fumé, incenso e mirra, sandalo e aloe, resina di pino e pepe verde, bocca agile tensione, tannino che c’è ma non infastidisce, diventa quasi solenne nel finale speziato fitto e sostenuto. 93

Vietti Barolo Lazzarito 2018
Siamo a Serralunga ma il vigneto, si sa, non è così dentro il cliché di questa MGA. Le vigne godono di una giacitura speciale a teatro e la maturazione è sempre perfetta con un equilibrio che necessita di tempo in bottiglia ma che regala emozioni rare anche in gioventù. Questa 2018 inizia ricca e pienissima, con note di mirtillo more frutta di bosco, in bocca ha tannino fitto e continuo, potenza e intensità da dispiegarsi nel tempo. Tabacco da pipa, tracce vanigliata e mandorlate intriganti, lungo diretto e profondo. 96

Vietti Rocche di Castiglione 2018
Armonia ed eleganza, generalmente caratterizzato in questo modo e stavolta fa un poco eccezione per il suo tono dolce e ricco, una lieve rusticità, frutto scuro e rosso, balsamico timo e menta, finezza e sontuosità, pepe rosa e croccantezza, piacevolezza e fittezza di tannino, immediato e sontuoso, di livello pari a fama e ruolo nella gamma della casa. 95

Vietti Ravera 2018
Floreale intenso e suadente, rosa, viola candita, incenso e tabacco, succoso frutto rosso e nero, more in confettura, visciole e poi tanta spezia tra cardamomo, vetiver e aloe, la bocca ha fittezza eleganza e pochissime concessioni a corpo e struttura, classico elegante e condotto su un tannino roccioso e agrumatissimo. La dolcezza finale davvero splendida e rimane quasi sospesa a volteggiare nel palato. Wow! 97

monvigliero vietti 2018

Vietti Monvigliero 2018
Vinificato con un 60% di grappolo intero, macerazioni più lunghe e del resto siamo su gesso e sabbie più sciolte, molto particolare zona di Verduno. Note aromatiche di gelatina di frutta, spezia pepe (come la conterranea Pelaverga) e floreale sempre intensi, lavanda, artemisia e rosa. Tappeto aromatico incantevole, tannini ficcanti felici e accattivanti, chiusura elegante e pepata di nuovo con altra dose energica. Quasi Vosne-Romanée o Volnay come stile ma dotato sempre di originalità principesca. 96

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

10 Commenti

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

L'articolo sui rappresentanti di vino di Clizia Zuin è stato mal digerito come quello di Lisa foletti sul COVID per cui estirpato? Attendiamo risposte....

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Jacopo Cossater

circa 2 anni fa - Link

Due situazioni diverse ma sì, abbiamo rimosso il post di Clizia su richiesta dell'autrice. Se Intravino va avanti è per la passione di tutte le persone che ogni giorno contribuiscono, ci manca solo scrivere possa creare problematiche nella nostra vita privata o professionale.

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

Beh un peccato, l'articolo era anche divertente. Sicuramente non sarà stato apprezzato dal consorzio del Sagrantino...

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

Mi scusi signor Gori se ho utilizzato un suo post per fare una domanda credo più che doverosa.

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Paolo A.

circa 2 anni fa - Link

La lobby dei rappresentanti di vino ha fatto pressioni?

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Roberto Vigna

circa 2 anni fa - Link

Ne approfitto anche io per segnalare che spesso, a seconda della macchina che sto usando, il sito può risultare aggiornato o no, e il ritardo può essere anche di alcuni giorni (diciamo fino a 5-6 articoli di differenza). Non penso sia un problema dei miei device perché mi succede solo con Intravino.

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Filippo Ronco

circa 2 anni fa - Link

E' dovuto alla CDN a cui si appoggia Intravino (ne parlammo con Antonio non troppo tempo fa). Niente di grave, alla peggio in qualche zona le cose si vedranno un po' meno realtime.

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Paolo A.

circa 2 anni fa - Link

Un articolo che prima c'è e poi sparisce non mi sembra un problema di RealTime.

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Filippo Ronco

circa 2 anni fa - Link

Rispondevo a Vigna. Chiaramente sono due cose diverse, come è ovvio.

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Giacomo

circa 2 anni fa - Link

Bravo Scrauso. Volevi una squadra di calcio e hai preso il Parma. Ora vola in serie C.

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