“Vergine, single e milionario”: il libro di Davide Lacerenza sarà il caso editoriale dell’anno
di Alessandro MorichettiNon sono un veggente ma spesso ci prendo perché osservo molto e Davide Lacerenza è uno di quei personaggi che dividono: nell’ambiente del vino ne parlano più o meno tutti – anche chi lo odia – e se traffichi nel settore senza conoscerlo i casi sono due: o vivi fuori dal mondo o la tua finestrella è parecchio limitata. Per fortuna leggi Intravino e trattandosi di un vero case study te lo illustriamo.
Davide Lacerenza è una figura articolata: 192.000 follower su Instagram (@davidelacerenza) e un locale a Milano (erano due, adesso c’è solo La Gintoneria di Davide Bistrot) che macina Champagne come probabilmente nessun altro posto in Italia. Linguaggio informale e colorito, sciabolate continue anche delle etichette più famose e costose, fauna maschile e femminile ricca di Rolex e gnoccolone in tacchi, un po’ Milano da bere, un po’ kitsch, un po’ passiamo la serata a sbracarci e chissenefrega.
Annunciato da mesi, rimandato per il Covid, da ieri il primo e unico libro di Lacerenza è in preordine su Amazon e ha già fatto il botto. Era prevedibile.
S’intitola “Vergine, single e milionario” – costa 16,90 euro, edito da Sperling & Kupfer – e promette di far luce su tutta la storia di Lacerenza, tra mattine al mercato della frutta, droga negli anni bui e chi più ne ha più ne metta.
Personaggio che divide, dicevamo: se chiedete a molti operatori del settore, vi diranno che “Lacerenza è un coglione” perché pratiche commerciali smaliziate nell’acquisto dei vini, ambizione, ostentazione di auto, ristoranti di lusso, donne e orologi possono andare facilmente sui maroni. Chi invece ci collabora dirà che è un numero uno.
Lacerenza vive di notte, si sveglia alle 15 e va a dormire alle 7 di mattina: seguire le sue Stories è un’immersione nel mondo segreto di un localaro come pochi, 50enne palestrato, avido consumatore di femmine, ex fidanzato di Stefania Nobile (la figlia di Wanna Marchi) e già salito agli onori della cronaca tanti anni fa per dei presunti conti gonfiati nel ristorante La Malmaison di cui era titolare. A questo proposito, se volete avere un’idea del professionista, fatevi un giro sul canale YouTube del ristorante La Malmaison e troverete dei documenti di non banale interesse, dalla carta dei vini a Scampone, Carabineros e Gambero Rosso: un Lacerenza prima maniera, più “timido” ma già comunicatore verace e ruspante, non privo di contenuti.
L’uscita del libro è stata annunciata due notti fa, con video live stappando Krug Clos du Mesnil 1996 in automobile e tradendo un momento di commozione al pensiero della mamma che non c’è più. Facile prevedere che questo possa essere uno dei successi editoriali dell’anno perché la community che segue Lacerenza è solida, detrattori inclusi, potentissima e curiosa di sbirciare dal buco della serratura cosa succede, certe notti. Il Davide nazionale un po’ ci è e un po’ ci fa, qui su Intravino ricordiamo Il Quartino #11 con Davide Lacerenza girato in mutande al cospetto di una distesa di bottiglie macinate in quarantena che farebbe impallidire qualsiasi bevitore di Champagne ed etichette blasonate.
Io comprerò il libro perché sono curioso della storia e di sicuro non sarò l’unico. Voi fate come vi pare ma evitiamo i commenti allusivi, insultanti o peggio perché verranno bannati.
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42 Commenti
Maurizio
circa 4 anni fa - LinkPeccato, allusioni insulti o peggio, sono le uniche cose che mi venivano in mente in merito all'oggetto
RispondiAlessandro Morichetti
circa 4 anni fa - LinkTi ricordi quella frase "Non mi preoccupa Berlusconi in sé, mi preoccupa il Berlusconi in me"? Tanti gli spunti di riflessione... E come ben sai, quando uno non scrive sul proprio diario segreto ma in pubblico, o puoi dimostrare quello che scrivi o tocca stare zitti e contenersi (questo in merito ai colpi di gomito tra chi dice di sapere l'origine dolosa del successo)
RispondiMaurizio
circa 4 anni fa - LinkScusa non capisco quello che vuoi dire. Cosa dovrei dimostrare? Ho espresso un parere, ovvero che l'oggetto dell'articolo mi suscitava quanto ho scritto. È un fatto. È forse un qualcosa che va dimostrato? Inviti poi al tacere e alla continenza e mi pare che sia quello che ho fatto, visto che non ho scritto nulla. Più contenuto di così... Davvero non ho capito cosa intendi con la tua replica.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 4 anni fa - LinkNon era riferito a te nello specifico, il tu era generico. Infatti non hai scritto nulla di problematico
RispondiMaurizio
circa 4 anni fa - LinkAh ecco, scusa il fraintendimento, essendo come replica al mio commento avevo pensato il contrario.
RispondiLanegano
circa 4 anni fa - LinkNot my cup of tea, sorry. Vidi qualche video sul Tubo : un paio di risate, un po' di sana invidia per il blasone delle bocce sciabolate o trangugiate. Mi sembrava un pò come guardare un porno amatoriale. Verace ma di poco appeal.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 4 anni fa - LinkOnestamente nemmeno la mia e direi che l'immagine del porno amatoriale rende abbastanza bene l'idea: mettere in mostra tutto, anche le imperfezioni, e favorire l'immedesimazione. Cosa preferisco tra un porno amatoriale ben fatto e un porno pettinato patinato palestrato? Parliamone :-)
Rispondihakluyt
circa 4 anni fa - Link"Cosa preferisco tra un porno amatoriale ben fatto e un porno pettinato patinato palestrato?" Nessuno dei due, meglio un Cetto Laqualunque d'annata...
RispondiPaolo A.
circa 4 anni fa - LinkIo più che altro lo invidio per la resistenza. Sono più giovane di lui, ma facessi la sua vita sarei sicuramente sotto un paio di metri di terra da un sacco di tempo.
Rispondimarcow
circa 4 anni fa - LinkGuido Gozzano ha 4 anni quando va in vacanza al mare sul tirreno e a fianco c'è una cocotte che non dimenticherà e scriverà la poesia "Cocotte". Altro che Lacerenza. __ COCOTTE: «Piccolino, che fai solo soletto?» «Sto giocando al Diluvio Universale» “Accennai gli stromenti, le bizzarre cose che modellavo nella sabbia, ed ella si chinò come chi abbia fretta d’un bacio e fretta di ritrarre la bocca, e mi baciò di tra le sbarre come si bacia un uccellino in gabbia”. (Cocotte di Guido Gozzano) __ PS Su suggerimento di Emanuele Giannone sto (ri)leggendo Guido Gozzano. Con il libro di Lacerenza potrei fare altre cose.
RispondiMassimiliano
circa 4 anni fa - LinkCondivido la visione di Alessandro; parlane bene o male purché se ne parli è la liofilizzazione estrema del Lacerenza-pensiero e, con buona pace dei soloni ha vinto lui. Lo stile poi ovviamente è infarcito di volgarità, superficialità, fighe e bottiglie da sogno ma lo sdoganamento di un certo elitarismo è sotto gli occhi di tutti... Ridurlo ad un fenomeno da baraccone vuol dire non aver capito certe direzioni che il mercato de vino, volenti o nolenti, ha preso nell’ultimo periodo
RispondiAlessandro Morichetti
circa 4 anni fa - LinkIo invece credo che lui estremizzi e renda visibile - costruendoci una fisionomia intorno - qualcosa che c'è sempre stato e che, in qualche misura, si insidia un po' ovunque. Ok i modi ok tutto ma vogliamo fare la conta dell'appeal che hanno - a tutti i livelli - grandi bocce, automobili di lusso e orologi di alto profilo?
RispondiSpanna
circa 4 anni fa - LinkMa non è che abbiamo una certa età e ogni tanto ripensiamo con nostalgia a 007?
RispondiPatrick Jane
circa 4 anni fa - LinkTutt'altra classe
Rispondihakluyt
circa 4 anni fa - LinkAh, tu pensi che non sia "un fenomeno da baraccone" ???
Rispondifranci
circa 4 anni fa - LinkAlessandro, aspetto curioso la tua recensione del libro... anche se il Lace è sicuramente più bello guardarlo, fra starlette e bottiglie di pregio. C'è chi pensa abbia sdoganato lo champagne di alta gamma dai contesti dei colletti bianchi, delle cene stellate e delle vesti incravattate... però il riccone vestito di "stracci" (o da finto plebeo) non è una figura nuova e sempre riccazzo è. Di modo che noi guardiamo bocce mitiche consumarsi a colpi di sciabolate, sbevazzate senza ritegno e cervello.... è forse questo lo scopo del vino, di qualsiasi vino? Far godere spensieratamente, senza troppo impegno dell'assaggiatore? Forse, chissà... Allora che senso ha aspettare un vino gli anni giusti, o dargli il giusto tempo nel calice... o ancora, comporre una sequenza di bottiglie corretta a livello di tempistiche per i propri sensi... o relegare il tal vino importante a un'occasione parimenti importante... sono lussi per poveretti? O lo champagne, sans annee -cuvee prestige che sia, va bevuto senza starci troppo a pensare? Tanto spesso il marchio (e non il vino) è garanzia di successo.
RispondiNo grazie.
circa 4 anni fa - LinkNo grazie.
RispondiVINOLTRE
circa 4 anni fa - LinkTutto molto triste.
RispondiAndrea V.A.
circa 4 anni fa - Link"Si scrivono tanti libri, ma non si finisce mai, e il molto studiare affatica il corpo." Qoelet 12:12 Scelgo di affaticare il mio corpo su altri lidi, fra altre pagine, in compagnia di altri.
Rispondifranci
circa 4 anni fa - Linksorpreso sinceramente di essere stato moderato... non c'era un'offesa che fosse una virgola... solo una serie di ragionamenti attinenti al personaggio, al locale e alla funzione vino
RispondiMonterosso
circa 4 anni fa - Linkscusate ma "vivo fuori dal mondo e la mia finestrella è parecchio limitata" però non mi spiego perchè dovete a tutti i costi recensire questo tale e le sue scempiaggini? Diritto d'informazione ? No; pubblicità gratuita ? direi di sì; al simpaticone la sciabola gliela regalo io per fare Hara Kiri. Buona lettura Morichetti.
RispondiToni
circa 4 anni fa - LinkLeggevo anche su le mie bollicine di Lupetti è la persona che ha sdoganato lo champagne in Italia bisogna dargliene atto
RispondiAlessandro Morichetti
circa 4 anni fa - LinkMah, sdoganato lo Champagne in Italia che vuol dire? Non mi pare che prima vivesse in una riserva indiana, proprio per nulla. Lo Champagne è diventato strumento e icona della sua attività, questo sì, però non gli attribuirei meriti che non ha.
Rispondiarnaldo
circa 4 anni fa - LinkIo non creto. E dubito che il buon Lupetti abbia detto una boiata simile. Di champagne ne scorreva a fiumi in Italia anche prima che nascesse DLC, basta vedere quanti importatori ci sono, quante maison arrivano e i numeri che abbiamo sotto il naso,soprattutto nelle regioni del centronord. Bolle meno costose, mediamente costose e molto costose. Chiedete quante bottiglie vengono vendute normalmente da CERA a campagna Lupia di Salon, tanto per dire un nome a caso.
Rispondifranci
circa 4 anni fa - LinkProbabilmente, come ho scritto io sopra, si riferiva allo sdoganamento dai salotti stellati di questi prodotti... ma da un ricco incravattato a un ricco "straccione" o "tamarro" , sempre di ampie disponibilità di portafoglio stiamo parlando. Quindi parliamo di uno sdoganamento pur sempre "upper level", destinato all'elite... non invece al fatto che lo champagne potrebbe uscire dai contesti (nostri) delle festività-eventi importanti... che sarebbe cosa buona e giusta... normalizzarlo (ma anche nei prezzi )
Rispondifranci
circa 4 anni fa - Linke di prezzi il buon Lupetti non parla mai... quindi se il discorso fosse sdoganare lo champagne dai contesti elitari per via di prezzi inaccessibili... si, ci sono diverse possibilità di acquisto in francia, bypassando importatori e distributori che mangiano su un'operazione che potrebbe ad oggi essere fatta con qualche click da casa., trovando prodotti fascia 15-30 davvero notevoli... ma nè Lupetti nè il lace, parlano di sdoganamento in questo senso... semmai sdoganamento del posto/luogo fisico da un punto di vista estetico e nulla più. Per me invece sdoganare lo champagne dai soliti eventi festosi, significa segnalare ai consumatori(attività e ristoranti compresi) le migliori opportunità di acquisto esistenti.. permettendo a questi ultimi di godere di vini eccelenti senza dover sparare sempre cifre astronomiche per via della scritta champagne o avere il portafoglio gonfio adatto alla gintoneria... dai su...
RispondiIvan ceccaroni
circa 4 anni fa - LinkDavide è un personaggio che vive un successo non suo. Ha avuto una vita difficile piena di privazioni e sacrifici ma ha sempre credito di potersela cavare. Ora non se la cava male, ha un successo enorme perchè rappresenta tutto quello che i suoi followers vorrebbero (età media 20 anni). Rappresenta i giovani che non hanno ideali ne aspirazioni ma che vorrebbero dal nulla diventare come lui. C’è solo una cosa che nessuno mai imparerà dalle sue stories, per diventare come lui ci vuole determinazione, umiltà, sapersi accontentare ma sudare per avere di piu...e due palle e un cuore grandi come una casa...voi giovani le avete?
RispondiCapex
circa 4 anni fa - Link...un tempo c'era Lele Mora...questo è il post. Lo champagne è roba da ricchi elegantoni?Sdoganiamolo! E come? Da arricchiti cafoni, in quale altro modo sennò?
RispondiWine
circa 4 anni fa - LinkL’ho conosciuto, stiamo parlando del resto di niente. Di certo so una cosa, il libro non lo comprerò.
RispondiFargo
circa 4 anni fa - Link....del resto di meno di niente....
Rispondivinogodi
circa 4 anni fa - Link...eppoi non capisco: io pure sono vergine ma non me ne vanto né ci scrivo un libro ... anche perchè ho paura che i miei figli e mia moglie (e le mie colleghe o collaboratrici) lo leggano...
RispondiRiccardo
circa 4 anni fa - LinkBuongiorno a tutti, mi è stato segnalato qualche anno fa questo grottesco soggetto, ho analizzato la sua evoluzione sino alla metamorfosi completa. cosa dire: quoziente intellettivo molto al di sotto della media; educazione culturale assente, predisposizione a rischi vantaggiosi. passiamo all'ostentazione tipica di chi non ha mai avuto molto: Ferrari a nolo, locale bruciato..., e una inspiegabile/spiegabile "ricchezza" che per chi è del settore sa d'essere inesistente. Finale prima della tragedia: il cerchio si chiude con un libro, magari un film; entusiasmo folle che porta il soggetto ad azioni imbarazzanti e angoscianti... Giovani che con qualche soldo sudato o altro vanno a gasarsi come mammalucchi "sbocciando" ottime bottiglie che è un po' come dare perle ai... Chiunque provi a non seguire l'idiozia folle che premiano questo soggetto svuotando le tasche di poveri illusi convinti d'essere dei CAVALLI... viene chiamato invidioso e sfigato. Benissimo: sono anch'io un invidioso e sfigato, ma sarà poi così realmente? C'era un tempo uno scrittore che dipinse bene questo tipo di soggetto e lo chiamò: TRIMALCIONE. Per chi non sa chi fosse su Google c'è tutto e vedrete l'impressionante somiglianza. Dimenticavo la catastrofe: non arriverà all'anno nuovo che tutto si ridimensionerà, la follia attuale darà vita ad un'altra follia, statene certi che di costui resteranno solo bottiglie sciabolate oramai vuote e libri che accenderanno legna nei caminetti. Un Grande Invidioso....
RispondiIvan
circa 4 anni fa - LinkSecondo me sbagliano il focus. Chi gli proposto il libro è un certo Gabriele Parpiglia, uomo di relazioni che sa cosa può aver successo o meno nel nostro piccolo mondo di gossip e lustrini. Il successo è garantito dai seguaci di Davide, giovani senza colonna vertebrale con tante speranze e nessuna certezza. Questa è la nuova generazione, ragazzotti spauriti lontani dalla vita reale e lo sguardo appannato dalla luce del display del telefonino. Nessuno di loro ha avrà mai il coraggio di ribellarsi al sistema di omologazione, al massimo si vestono da leoni da tastiera ma sotto sotto sono dei ronzini che aspirano ad essere cavalli Questo è il vero male, non Davidone. Forse questi assomigliano ai vostri figli e voi siete tutta la vita li a sperare di poter pubblicare il vostro libro. Forse invece di puntare il dito su un personaggino lontano sarebbe meglio giardare vicino, anche allo specchio o nella propria famiglia e provarci....come ha fatto Davide
Rispondifranci
circa 4 anni fa - LinkContinuate a parlare dei ragazzoti, affibbiandogli colpe le cui cause sono solo da imputare alle generazioni precedenti... trovate un altro alibi...
RispondiIvan
circa 4 anni fa - LinkOvvio che la colpa non sia dei ragazzotti, il dito va puntato su chi li ha educati, su quei genitori che nella vita non hanno ottenuto quello che speravano ma per cui non hanno mai lottato. La colpa è di aver creato una generazione piena di giustificazioni e alibi per i fallimenti. La colpa è di chi ha fallito e non ne ha fatto tesoro. C’è qualcuno anche qui tra chi scrive...ma come sempre è meglio nascondersi
Rispondijosè pellegrini
circa 4 anni fa - Link"Ma non è una cosa se ria " ... lo diceva Pirandello esattamente un secolo fa , guarda un po'.E io aggiungo , modestamente : tanto rumore per nulla .
RispondiCapex
circa 4 anni fa - LinkLa colpa è anche dei ragazzotti, non tutti e non tutta. Per quanto sia vero che alcuni genitori, non tutti, abbiano creato tali figli, è anche vero che dopo una certa età, ancora giovane, l'individuo goda del proprio cervello. Insomma qualcosa di nostro lo mettiamo non è tutta farina del sacco dei genitori.
RispondiOrecchiedegomm
circa 4 anni fa - LinkUna volta, due megere, che con filtri d’amore e scioglipancia, affabulavano il reame, ebbero qualche problema con lo sceriffo della contea. Persero buona parte del loro potere in dobloni d’oro e dovettero organizzarsi. Aprirono alcune botteghe in giro per il reame per lavare i dobloni d’oro e trasformarli in magia liquida. Il terrone pugliese capitava lì per caso e le aiutò a riciclare. Riciclare. Riciclare.
RispondiDavide
circa 4 anni fa - LinkEh sì noi milanesi sappiamo.... Altro che libretti autoreferenziali...
RispondiGherardo Fabretti
circa 4 anni fa - LinkMai conosciuto Lacerenza, e dire che abito a poche centinaia di metri dalla Gintoneria incendiata. Vabbé che non è il genere di posto in cui mi sentirei a mio agio ^'^. Ricordo una sua comparsata in un (per me) brillante video de Il Pagante e Myss Keta (https://www.youtube.com/watch?v=oJJoWqL8-JA) dove i riferimenti al suo locale sono decisamente in tono. Sono d'accordo con Alessandro: comprerò il libro, quantomeno perché le sue vicende (vere o immaginarie non saprei dire) mi incuriosiscono.
RispondiBT
circa 4 anni fa - Linksto leggendo Vie de Rancè di Chateubriand. ad ognuno il suo!
RispondiMichele
circa 4 anni fa - LinkTutta Milano sa che Lacerenza è la lavatrice delle marchi, altro che self made men 😂
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