Il meglio della settimana in cui ho visto un delegato Ais commuoversi*
di Alessandro MorichettiI post più letti degli ultimi sette giorni.
1 – Racconto impegnato dei Mondiali di Barolo 1996, partendo dal prevedibilissimo podio.
2 – Un terzo degli intervistati non trova grandi differenze tra Prosecco e Champagne. Astenersi provocatori.
3 – Consigli per gli acquisti mirati tra le vecchie annate di Pergole Torte. Tanta roba.
4 – Blog, commenti, diffamazioni e condanne. Al Tribunale di Varese vanno giù duri, e pure i wineblog sono avvisati.
5 – Grandi Langhe | L’intelligenza di capire quello che i francesi sanno fare meglio di noi: tipo vendere.
6 – Sicilia En Primeur. I vini rossi dal 2008 al 2012.
7 – Per lo Stato le sigarette possono essere naturali e il vino no. Cercasi buon motivo per non sbroccare.
8 – Tracciabilità del Sangiovese | Uscire da Brunellopoli (lo stai facendo nel modo giusto).
9 – Miracolo, anche le suore credono in bio.
10 – Abbinando Cooking Simo con l’entusiasmo che solo la misantropia sa darti.
* È successo venerdì sera allo Westin Palace di Milano, alla fine di “Paesaggi di parole”, primo dei 3 incontri organizzati dalla delegazione di Ais Milano con l’enciclopedico Armando Castagno.
Hosam (Eldin Abou Eleyoun) è egiziano, ha sposato una marchigiana e vederlo commuoversi per una lezione bella come quella di Castagno è stata per me una gioia. Quasi più che bere Fiorano Rosso 1988 botte 30 (!!!), Trebbiano d’Abruzzo 2006 Valentini (tipico e mai uscito, fu l’anno infausto della morte di Edoardo), Boca (Spanna Campo delle Piane) 1961 Antonio Cerri (quasi un Barolo Chinato di 50 anni), Brunello di Montalcino 2003 Biondi-Santi, Chianti Rùfina Bucerchiale Riserva 1979 Selvapiana e Barbacarlo 2007 di Lino Maga.
Ebbene, il delegato filo-porthosiano mi mancava: ha tutto il profumo di un’Ais più fresca, meno imbalsamata (e vero cuore pulsante di cultura enoica), come predica il presidente Antonello Maietta. Parlare per 4 ore di terroir, denominazioni di origine, Ferdinand Tonnies, Vermeer, Calvino, Jakobson, gomma arabica, X16, figure retoriche, Valerio Magrelli e pergola abruzzese affascina, prende per mano, non tutto è perduto, c’è vita oltre il fatturato del gusto omologato.
Adesso però vado a stendere un tappeto rosso a Riccardo Cotarella (neo-presidente dell’Assoenologi), che non si sa mai.
3 Commenti
TEIST
circa 11 anni fa - LinkIl '61 di Cerri... direi un Quinta do Boca Vintage...
RispondiArmando Castagno
circa 11 anni fa - LinkAlessà, vuoi che muoro?
Rispondiaz
circa 11 anni fa - LinkC'è un video? Voglio/amo Armando Castagno anche in Toscana!!!
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