Ten | La carta dei vini di Intravino – Marzo 2023
di Simone Di VitoDieci consigli al mese dalla redazione di Intravino.
Tanto vino ma anche birra e distillati. Prodotti che quando li trovate a scaffale, online o al ristorante, noi vi consigliamo di comprare e vi diciamo anche perché ne vale davvero la pena.
Ogni consiglio è firmato da un editor che ci spiega perché quel flacone meriti tutta la nostra attenzione.
Poca poesia e tanta prosa, poco fumo e tanto arrosto. Un post ogni fine mese in cui troverete novità, cimeli storici, bombe a lunga gittata, solide certezze o produzioni sconosciute. Bottiglie di ogni ordine e grado che per noi meritano la massima attenzione, o più semplicemente di essere prese e stappate.
Questo è… Ten | La carta dei vini di Intravino
Marzo 2023
Tissot-Maire • Crémant du Jura 2015 • di Stefano Senini
Una bottiglia molto diversa dai Crémant del Jura che conoscevo, taglienti e affilati come lame. Questo chardonnay 100% si presenta subito attraente, con schiuma persistente e veste oro pallida. I profumi floreali, di agrumi e di pesca cominciano a fondersi con note più evolute come il pan-brioche e il mallo di noce. Il sorso è in perfetto equilibrio tra la freschezza e la complessità derivante dai 3 anni di permanenza sui lieviti: influisce certo il nome della tipologia, ma l’aggettivo che viene in mente è “cremosissimo”. Da suggerire a chi vuole avvicinarsi al variegato mondo dei crémant francesi.
12 € – Online
Matervi • Dead End Wine 2021 • di Antonello Buttara
Un vino che non esiste, frutto di un esperimento particolarmente azzeccato di Alberto Rigon che decide di tentare la via della macerazione del tai in provincia di Vicenza. Uva raccolta a piena maturazione, 7 giorni di contatto con le bucce, fermentazione e affinamento in anfora di argilla e ceramica per 8 mesi e poi bottiglia. L’ obiettivo é sperimentare e studiare, ogni vendemmia una vinificazione diversa —infatti il nome non é casuale. Luminoso, golosamente gastronomico, beverino (12%). Naso di agrumi, rosmarino e una intrigante nota iodata. In giro ci sono 500 bottiglie, praticamente una caccia al tesoro, fatelo vostro se lo incontrate. Godimento assicurato.
18 € – SO2 Distribuzione ed Enoteca, Roma
Chateau de Bonnezeaux • La Minée Haute 2020 • di Marco Colabraro
Chenin in purezza su scisti e ghiaia. Albicocca, miele, camomilla, erbe e sale a volontà. Bisogna dirlo: c’è un botto di zucchero (3,4 g/l) e si sente nella consistenza, ma il sorso rimane fresco perché la volatile (presente) equilibra il residuo zuccherino. Gastronomico, claro! Il primo bicchiere è una scossa elettrica di godimento, poi, se non compete con il cibo, rischia di stancare. Quindi via a formaggioni a pasta molle, salsine francesi su polli e ochette. Io esulterei con lumaconi di mare, pane abbrustolito e burro salato! Attenzione, lo Chenin non mente: o è buono o nausea, questo è notevole, se lo aspettate qualche anno ancora può dare tanto.
90 € – Ristorante Nebbia, Milano
Marcel Couturier • Mâcon-Vinzelles Au Corlier 2020 • di Simone Di Vito
Marche? O forse Campania? Niente di tutto questo, eppure alla cieca lo avrei pensato. Siamo in bassa Borgogna, tra Macon e Vinzelles, vigne di 60 anni in biodinamica, ovviamente chardonnay. L’annata è calda ma non si avverte affatto. Mentuccia e pesca nitida, corporatura tozza ma agile, sapidità a profusione che lo rende succulento, affabile. Si scalda e perde vivacità ma rimane la piacevolezza, la stessa beva succosa e attraente che aveva a basse temperature. Spesa bassa, goduria tanta.
15.90 € – Online
Raùl Pérez • Do León Rosado Los Arrotos del Pendón 2021 • di Nicola Cereda
Di Raùl Pérez avevamo già parlato, del suo rosato non ancora. Prodotto fuori dalla regione che sta contribuendo a rendere famosa, il Bierzo, questa bottiglia di prieto picudo in purezza (vitigno che ignoro totalmente) proviene da un minuscolo paesino alle porte di León (sempre a nord ovest della Spagna) ma a giudicare dal colore cerasuolo carico avrei detto Tavel. Violette, marasche, fragole e arance tarocco. Più glicerolo che tensione acida ma nessuna concessione alla dolcezza. Gran carattere che non teme l’accostamento con alcun piatto e cucina. Non ne sapevo nulla prima di stapparlo, ora che è finito mi scappa quasi una lacrimuccia.
11 € – Online
Bakkanali • Kab NV • di Andrea Gori
Un cabernet sauvignon di altura con risvolti nordici, appagante e vegetale senza richiami pirazinici, trascinante nella sua pomposità intensa sempre sottomessa ad una freschezza acida che lascia il segno. La mano di Sebastian e Ugo Fabbri avvezzi al sangiovese, si applica stavolta al cabernet e lo definisce in una maniera moderna, montagnola e ardita. Maturazione piena ma non esasperata, ph molto basso, macerazione con uso di carbonica e un punto di intensità fruttata che non maschera mai ferro e iodio sottesi. Le note sono di frutto scuro mora di rovo, mirtillo e tanta balsamicità, eucalipto, musk, senape e speziatura avvolgente. Al sorso restituisce profondità di frutto e tanta balsamicità che lascia il palato agile e mai sovraccarico nonostante il bombardamento di aromi carnosi. Vino crapulone eppure algido e teso, sorprendente.
32 € – Online
Ferrando • Carema Doc Etichetta Bianca 2010 • di Giorgio Michieletto
Tutto sussurrato ma nitido, precisissimo, di un’eleganza disarmante. Vino che è un concentrato di montagna: nebbiolo luminoso, trasparente. Scansione di profumi impressionate: primavera di viole e rose selvatiche, poi tutte le erbe che potete trovare, alpine e mediterranee, fresche e anche essicate. Artemia, anice, rabarbaro; alla fine una scia di caffè, noce moscata assieme a sensazioni ferrose e di arancia amara. Il sorso attacca delicato ma ha una lunghezza che non ti aspetti: in bocca resta tutto con una eccezionale scia di sale e una tensione elettrica.
Un Carema grande, un grande vino.
60 € – Online
López de Heredia • Viña Bosconia Riserva 2008 • di Denis Mazzucato
Soprattutto tempranillo (80%) e garnacha (15%) per un rosso molto profumato, toni fruttati di ribes e mirtillo con un fondo più scuro di mora, poi pepe e chiodo di garofano. Succoso, molto fresco e dal tannino vispo ma integrato, mi piace perché riesce ad essere complesso e strutturato ma anche spigliato, vitale e scorrevolissimo. Datemi 100 arrosticini e una bottiglia così e sono felice.
28 € – Online
Brasserie Cantillon • Gueuze • di Gianluca Rossetti
Il prima e il dopo, lo spartiacque per ogni bevitore di birra: il mondo delle birre acide è cimento vero. Di quelli che possono far dire mai più o mai più senza con la stessa facilità. Dipende dalla soglia di percezione, o di tolleranza. Ma se proprio si vuol provare un mostro sacro come Cantillon l’inizio è buono. Questa Gueuze ha l’acidulo della fermentazione spontanea, il lattico del frumento, il legno che profuma e va a smussare gli spigoli. Pellame, scorza di pompelmo. Agrumi tout court. Imperdibile.
18 € (0,75 cl) – Online
Distilleria Aquileia • Grappa Sgnape dal Checo • di Thomas Pennazzi
Questa grappa nera, la grappa di Francesco, conquisterà al primo sorso anche chi solitamente schifa il tipico distillato italiano. Vigorosa, profumata, invecchiata un annetto scarso in legno buono, è generosa e sincera come un amico. Dietro la sua nascita c’è una storia di scherzi e di amicizia di una volta, dentro la bottiglia coll’anello ci trovate la verace anima friulana. Fedele ai suoi estimatori dal 1969.
19 € – dal produttore
6 Commenti
vinogodi
circa 1 anno fa - Link...dopo la bella rece sul Matervi da parte di Stefano Senini ( anche da DNA sono assai critico della "macerazione" ) che mi ha fortemente incuriosito tanto da andarne , prossimamente, affannosamente a cercare ( è il bello di alcuni articoli su Intravino) , adorando i "vini virtuali" di studio , vorrei segnalarne uno altrettanto raro ed entusiasmante , per non sconfinare in un abusato "emozionante" :SEE di Spiriti Ebbri . Siamo in Calabria , in c**o al mondo , prodotto da tre amici visionari . Ricordo una datata rece personale ancora attualissima , visto che l'annata 2020 l'ho riaaperta una settimana fa e ancora il ricordo è scintillante ... " ....“...no, non è il vino rosso dell'anno. Però uno di quelli che mi è piaciuto di più... no, non è il vino più caro, anche se la virtuale produzione e la bontà lo potrebbe far supporre... no non è il più raro, ma senz'altro uno dei più rari vini del mondo, davvero per pochissimi privilegiati (305 bottiglie). L'ho appena aperto per la cena di stasera e già me ne pento, perché avrei voluto pazientare una decina d' anni. Ma la curiosità era troppa e non ho resistito, memore delle straordinarie esperienze degli anni precedenti, lo aspettavo con ansia… È rosso scarlatto luminosissimo seppur di grande compattezza visiva. Profumi esplosivi di amarene, melograno, persino arancia rossa, balsamico sparato... la bocca ha tensione da vendere con una stoffa libidinosa, lunghezza interminabile ... gli ultimi 5 faccini pieni , di personale giudizio, li ricordo per il Chambertin Clos de Beze 2010 di Rousseau... siamo li... SEE Rosso 2018 di Spiriti Ebbri.” Di cosa si tratta? Recupero maniacale e storico di antiche tipologie ormai quasi del tutto abbandonate territorialmente: blende di Magliocco dolce , Magliocco Canino , Greco Nero, Gaglioppo, Guarnaccia Nera, Nerello Mascalese, Calabrese, Nocera, Alicante, Sangiovese, più alcuni vitigni bordolesi vecchissimi abbandonati a se stessi e recuperati ( Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot , Sirah) . PS: ... se l'è giocata con maturi Calvari di Miani prendendo a sportellate Ornellaie e Terre di Lavoro varie ... lo consiglio ...
RispondiSimone Di Vito
circa 1 anno fa - LinkCiao Marco, la recensione del vino di Matervi è di Antonello Buttara però 😂😉
Rispondivinogodi
circa 1 anno fa - Link...sorry ... bravo comunque...
RispondiNic Marsél
circa 1 anno fa - LinkMa in giro si trovano solo neostos e cotidie :-(
RispondiVinogodi
circa 1 anno fa - Link...un Neostos al cubo...
RispondiNic Marsél
circa 1 anno fa - LinkFinalmente un distillato anche per proletari :-)
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