Professione sommelier / 4: Luca Martini
di Alessandro MorichettiLuca Martini, classe 1980, è titolare e maitre sommelier del ristorante Osteria Da Giovanna di Arezzo. Dopo aver accumulato esperienze tra Londra, Quebec e Australia, si laurea miglior sommelier di Toscana nel 2007 e vice campione d’Italia nel 2008. L’exploit è arrivato quest’anno, quando l’Associazione Italiana Sommelier lo ha incoronato miglior sommelier d’Italia. Si occupa anche di formazione e collabora con Prima Mano, agenzia di marketing e comunicazione.
Cena di anniversario, voglio folleggiare. Hai mano libera, cosa mi proponi?
Niente di meglio che un menù degustazione con i nostri affettati tagliati al coltello, terrina di fegato di pollo, ravioli al tartufo e maccheroni al sugo di oca. Per secondo, una bella fiorentina da kilo con funghi porcini alla griglia. I vini non dovranno obbligatoriamente essere costosi per sorprenderti. Alla mescita, suggerirei: Verdicchio dei castelli di Jesi riserva Vigna delle oche 2000 di Fattoria San Lorenzo (5 euro-calice), Mersault 1998 Olivier Leflaive (10 euro), Chianti classico riserva 2004 Borro del diavolo di Ormanni (7 euro), Pomerol 1994 Chateau Vieux Certan (18 euro), e per concludere Pommeau de Normandie Lurton (6 euro). Così spenderesti 50 euro per il menù e 46 per i vini, non male come festeggiamento, non ti pare? Quando sono io a proporre non spingo mai il conto troppo in alto, se il cliente sceglie da sé può arrivare a spendere quanto vuole.
Un nostro chiodo fisso, i ricarichi. Quanto e perché?
La scelta ottimale è tenere i ricarichi bassi per vendere di più: se il cliente percepisce di aver pagato il giusto, ne parla e ti fa pubblicità. Guadagni meno nell’immediato ma assai di più in prospettiva. Certo, dipende dalla bottiglia: vini come quello della casa costano 2 euro e li vendi a 5, il Sassicaia compreso iva sta a 72 euro e lo vendi a 110.
Che vini e a quali prezzi proponi alla mescita?
Tutte le nostre bottiglie possono essere degustate al calice, basta dividere il prezzo per 4 (10 euro:4 = 2,5). Su alcune etichette particolari e vecchie annate ci riserviamo di chiedere il consumo di almeno 3 calici. Ad ogni modo, la bottiglia che non consumi al tavolo è tua e non devi ubriacarti per finirla, anzi ti invitiamo a bere con moderazione e a richiedere un sacchetto da asporto per finire il vino comodamente a casa.
Sono tornato ieri da Merano. Quali etichette del Trentino Alto-Adige mi consiglieresti?
Trento doc Giulio Ferrari Riserva del fondatore 1997, Gewurztraminer Mazzon 2000 di Bruno Gottardi, pinot nero Barthenau – Vigna S. Urbano 1995 Hofstatter, Vin Santo Trentino doc 1998 della Cantina Toblino. Vini eccellenti che sanno sempre stupire.
La birra artigianale sta vivendo un periodo di grande spolvero. Dammi 5 etichette da abbinare ad un pasto.
Laran di Pevak, lager prodotta da un neonato birrificio artigianale di Arezzo, ne sentiremo parlare. Pvk del birrificio L’Olmaia di Montepulciano, birra ai 5 cereali: sapore e gusto così avvolgenti e rinfrescanti che sembra di essere in Baviera. Poi la Curmi di 32 Via dei birrai – birra biana al farro, trevigiana di classe e con grande personalità, tropicale e lievemente piccante. Metterei poi La Nera del birrificio La Petrognola, birra nera di farro della Garfagnana, una toscana di razza da abbinare ad una bella fiorentina. In chiusura, un bel Sidro di mele Baladin millesimato 2007, grande prodotto di Teo Musso per riequilibrare il palato dopo tutto queste birre.
In chiusura, quali sono le doti di un sommelier campione d’Italia?
Flessibilità, memoria, elasticità mentale e tanta tanta volontà non possono mai mancare. Poi ognuno ce ne mette del suo e sono davvero felice dei risultati giunti a coronamento di tanto studio, lavoro e fatica.
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2 Commenti
michele
circa 14 anni fa - Link...concordo....insieme a Cristiano , tra i sommelier ais,sicuramente i migliori palati per il sangiovese in Toscana!
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