Recensire etichette | Me Tarzan, you Jane
di Antonio TomacelliRecensire etichette può essere un mestiere davvero duro. Non ci credete? Date un’occhiata alla foto e ditemi se non sembrano orride bottiglie JustCavalli eau de toilette. È vino invece, per cui giù i fucili e parliamone da persone civili. Arriva, chi l’avrebbe detto, dal Sud Africa e lo vende il colosso anglo-francese Boutinot nei paesi scandinavi: bel giro, eh?
Dentro le bottiglie c’è Chenin Blanc (la zebra) e Merlot (il leopardo) chiuse da quel tappo a vite che a voi enofighetti provoca orticaria. Lo scempio in questi casi, ha sempre lo stesso fine: “smitizzare l’aura di elitismo che circonda il vino, avvicinandolo ai giovani”. Il bello è che i giovani scandinavi ci sono cascati in pieno: sarà il freddo, sarà il sole a mezzanotte, ma a loro quest’aria da safari piace e le bottiglie vanno via che è una bellezza.
Come sia il vino non è dato sapere e in fondo cosa importa: è roba per Tarzan da bere con Jane, mentre Chita, fuori, schiatta di freddo.
12 Commenti
Lizzy
circa 15 anni fa - LinkA me il tappo a vite piace molto. Posso tenere il tappo e buttar via le bottiglie? anche piene, se il caso... ;-) L.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 15 anni fa - LinkLizzy, presto sfateremo il mito "che bello il tappo di sughero, quant'è romantico"
RispondiJacopo Cossater
circa 15 anni fa - LinkAntonio, però all'enosnob il tappo a vite piace assai! ;)
RispondiAntonio Tomacelli
circa 15 anni fa - LinkNon confondiamo Enofighetti ed enosnob sono due forme di vita diverse :-)
RispondiIl Fermentatore
circa 15 anni fa - LinkHo fatto a Vinoforum di qualche anno fà una degustazione alla cieca fra vini chiusi con le due tipologie di tappo, il risultato è stato quasi unanime, in moltissimi hanno apprezzato il tappo vite a discapito del tradizionale.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 15 anni fa - LinkDi che tipo di degustazione e quali vini si trattava?
RispondiBereilvino
circa 15 anni fa - LinkAnche io non ho nulla contro i tappi a vite, purchè il contenuto della bottiglia sia buono. Per quanto riguarda invece il packaging delle bottiglie, ammetto che sono davvero orribili dal punto di vista estetico. Dall'immagine però non capisco, se è il vetro della bottiglia ad essere già di suo cosi colorato, oppure è tutta una "etichetta". Perchè se è il vetro della bottiglia ad essere colorato, allora l'idea è davvero geniale, e capisco anche perchè va a ruba tra i giovani scandinavi.
RispondiSimone e Zeta
circa 15 anni fa - LinkI produttori della Val Venosta (se non erro) utilizzano il tappo a vite come forma di riconoscimento/aggregazione territoriale. Uno dei vini di punta di TIEFENBRUNNER, il FELDMARSCHALL è attualmente commercializzato con il tappo a vite, ed il risultato è ottimo. Per quanto nriguarda le bottiglie di cavalli credo che si tratti di una plastica trasparente aderentissima al bordo di vetro. Nell'azienda dove lavoravqualche tempo fa un "genio" della grafica pubblicitaria ci presentò lo stesso prodotto. venne gentimentspiegato che producevamo vino, non shampoo.
RispondiSimonetta Doni
circa 15 anni fa - LinkCiao Simone e Zeta, la plastica aderentissima si chiama Sleever e viene molto usata non solo per gli shampoo, ma anche per tanti altri prodotti anche per lo champagne, se son fatte bene, non ti accorgi della differenza con il vetro serigrafato. Il "genio" della grafica forse vi aveva suggerito una cosa interessante, sempre che il vino fosse innovativo e non tradizionale e vecchio stile. Simonetta Doni
RispondiAntonio Tomacelli
circa 15 anni fa - LinkVino innovativo!?!
RispondiSimone e Zeta
circa 15 anni fa - LinkPer chi non lo sapesse il vino tradizionale e vecchio stile è quello prodotto utilizzando Uva, quello innovativo....non so, forse sarà uno di quei rarissimi cabernet/merlot... E bravo l'acuto Antonio!
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 15 anni fa - LinkPer quanto riguarda la scelta dei vitigni direi che lo Chanin Blanc ha da tempo dimostrato l'ottima condotta vegetale in sudafrica (dove viene chiamato "Steen") rendendolo uno dei territori meglio vocati alla sua coltivazione. Quanto al Merlot, proprio per le sue capacità adattive, non trovo per nulla scandalosa la sua produzione in loco (certo magari un pinotage sarebbe stato più tipico, ma anche meno interessante). Non avendoli degustati non commento l'intrinseca qualità, sebbene non escluda a priori la loro qualità. Indubbiamente il packaging è a dir poco "cafone" e questo, in base ai miei gusti, non mi predisporrebbe positivamente all'assaggio. Quanto al tappo a vite se qualcuno volesse avere qualche notizia in più sulla sua efficacia rimando a un'interessante intervista al produttore alsaziano Pierre Frick presente sul catalogo online di moon import (www.moonimport.it)
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