L’enomondo contemporaneo spiegato agli alieni. In poche righe
di Alessandro MorichettiL’enomondo contemporaneo spiegato agli alieni. In poche righe
Se dovessi spiegare che succede in quell’ambito iniziatico che chiamo enomondo ad un alieno appena arrivato sul pianeta, comincerei così. Ci sono due settori distinti nella produzione enologica, sia mondiale che nazionale: gli artigiani e gli industriali. Ma prima di dire chi sono questi due, preciserò che il mondo del vino di qualità (ad intendere che esista un mondo non-qualitativo – ed esiste) rappresenta, per esempio in Italia, una importantissima voce del fatturato nazionale. Soprattutto perché questo è un prodotto fortemente identitario (cioè si identifica col belpaese) ed è quasi impossibile da delocalizzare. La delocalizzazione delle attività produttive è IL MALE, fin qui siamo d’accordo, sì? Ebbene, potete piantare vigne in Cina od in Sud America (ed effettivamente, le piantano) e produrre vini da quelle vigne, ma Montalcino e Barbaresco (o l’Etna, o L’Alto Adige) non potete impiantarli da nessun’altra parte: è il territorio, bellezza (memorizzate questa parola: territorio). E’ come se avessimo una specie di tesoro inestimabile tra le mani, che nessuno ci può portar via. Naturalmente è basilare tenere da conto di questo tesoro nazionale, non sprecarne le immense potenzialità e non dormire sugli allori – ma questo è un altro discorso. Ora torniamo al nostro alien.
Negli ultimi anni si è rafforzata la divisione tra chi produce a livello industriale e chi, artigianalmente, coltiva la terra, vendemmia e fa vino. Alcuni tra questi ultimi, poi, hanno intrapreso una modalità produttiva che radicalizza ancora di più le differenze tra i due ambiti, e coltiva secondo i dettami del biologico (o addirittura biodinamico, che è ancor più straniante). Gli appartenenti del primo gruppo presiedono SpA, parlano di alta finanza, budget, target, marketing eccetera. I secondi hanno le mani dure e la faccia stanca di chi lavora la terra. Vediamo di chiarire subito una cosa: non è che i primi sono i cattivi, ed i secondi sono i buoni: il mondo (il pianeta Terra) non si presta a queste suddivisioni rassicuranti: è più complicato di così. Quel che interessa sapere ora, ecco, è che i vini prodotti dagli artigiani sono, per qualche genere di sfiga in capo agli industriali, quasi sempre più significativi, più interessanti, in una parola più buoni.
A complicare ulteriormente le cose, bisogna precisare un altro aspetto. Le due categorie non sono del tutto avversarie. Si guardano tra loro sospettosi, spesso, ma alla fine van d’accordo: agli industriali serve un artigianato credibile, che propaghi l’idea di un prodotto nazionale (appunto) identitario e qualitativo. Agli artigiani serve un’industria che dilapidi quel che può in comunicazione pubblicitaria e marketing (visto che i loro vini son quel che sono, tantovale buttarla in caciara pubblicitaria). In questo modo si aprono, o si mantengono aperti, nuovi mercati per i piccoli-ma-belli. Arrivati a ‘sti punti gli alieni si chiederanno: e va be’, ma a me che importa di tutto questo spiegone? Semplice: serve a far capire in quale ambito spendere meglio i soldi (sospendete un attimo l’incredulità sulla valuta aliena, come in un film di fantascienza rispettabile). Quindi, dove si trova questo benedetto vino di qualità? Nel limite del possibile, cominciate a cercare (nelle gite fuoriporta, per dire) qualche produttore piccolo-ma-bello, magari un contadino che ha sui dieci ettari, e vinifica solo da vigne di proprietà. Si telefona, si prende un appuntamento, visitate e assaggiate, poi comprate. Si comincia così. Fate un sorriso agli industriali, ringraziateli per la fuffa pubblicitaria, e comprateli solo se proprio non trovate di meglio. Piano piano, si entra a far parte di quelli che, in qualche modo, cominciano a capire cosa abbiamo tanto da confabulare, noi enofili. (E con questo ho ottenuto di distrarre gli alieni dal conquistare la Terra).
[E’ vero, non erano poche righe. Ma sono fortemente convinto che questo post non contenga altre fandonie].
Fiorenzo Sartore
39 Commenti
kenray
circa 13 anni fa - Linkavete alla fine fatto outing comunistacci! la questione a mio avviso è molto più complessa dalla semplifiazione che ha fatto fiorenzo. ma siccome non ho voglia di fare polemiche, applaudo alla scelta dell'unità per l'ingaggio di un nostro (vostro) redattore. le cose migliori sono sempre a sinistra, cuore compreso. fiorenzo speriamo ti paghino, l'unità non è sorrisi e canzoni tv. amen
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - Linkcoming out, non outing
RispondiGiuseppe
circa 13 anni fa - Link"potete piantare vigne in Cina od in Sud America (ed effettivamente, le piantano) e produrre vini da quelle vigne, ma Montalcino e Barbaresco (o l’Etna, o L’Alto Adige) non potete impiantarli da nessun’altra parte: è il territorio, bellezza..." quindi il vino californiano fa necessariamente schifo perchè non è fatto in Italia/ Francia? Mai assaggiati vini australiani? Evidentemente no. Mai stati nella suddetta Napa valley? Evidentemente NO. Assaggiate un vino greco prima di parlare, per piacere. ma stiamo scherzando? Questa frase è la cosa più provinciale e degna dell'"italietta" che sento da almeno due anni.
RispondiBaser
circa 13 anni fa - LinkIMHO il senso della frase di Sartore non è che i vini californiani, australiani o greci facciano necessariamente schifo, ma piuttosto che siano necessariamente diversi da quelli prodotti a Montalcino, a Barbaresco, sull'Etna o in Alto Adige. Così, se uno si innamora di un vino prodotto a Montalcino, a Barbaresco, sull'Etna o in Alto Adige, dovrà per forza rivolgersi a produttori di Montalcino, di Barbaresco, dell'Etna o dell'Alto Adige. 500 anni fa, ora e tra 500 anni.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 13 anni fa - LinkGrazie per l'interpretazione autentica :)
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkE' la stessa frase che sentirai dire ai francesi in Borgogna. Provinciale o no io la condivido al 100%. E' un'affermazione di una verità lapalissiana: il vino lo fa il territorio, quale esso sia: Napa Valley o Langhe. Ogni regione (direi ogni micro-regione con il suo micro-clima ed il suo micro-territorio) fa un vino diverso. P.S. Mai stato in Borgogna?
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkFiore di Genova per Noi, in bocca al lupo! Quello che scrivi mi sembra un po' tagliato con l'accetta, ma capisco che da qualche parte bisogna cominciare. Le cose migliori vengono sempre dal cuore, se poi ci si mette anche lo stomaco é meglio. La Destra ringrazia Kenray per non aver coinvolto il cervello nella sua dichiarazione.
RispondiDurthu
circa 13 anni fa - LinkComplimenti per l'incarico. Detto questo, direi che la seguente affermazione: "Quel che interessa sapere ora, ecco, è che i vini prodotti dagli artigiani sono, per qualche genere di sfiga in capo agli industriali, quasi sempre più significativi, più interessanti, in una parola più buoni." mi pare un po' buttata lì per far polemica sinistroide. Sarebbe bello se tutti gli artigiani fossero dei maestri, ma il mondo "è più complicato di così". Ci sono artigiani bravi e artigiani meno bravi (e artigiani pessimi, pure): è la realtà, bellezza.
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkPeccato non poter leggere l'Unità nemmeno sotto tortura. In bocca al lupo, Fiorenzo. Noto en passant un fenomeno preoccupante. Il dilagare di un termine e di una locuzione, anche nell'uso comune di chi scrive sopra la media. Il primo è 'spiegone', presente qui e nel post di Morichetti su Enogea in pectore. Il modo di dire è 'lo dici a tua sorella', che ho letto più volte nei commenti su I.V. Non sarei tanto corrucciato se un mio amico non mi avesse maliziosamente detto "Li dice spesso la Ventura". Ditemi di no, vi prego. P.S.:Apsetto i soldi e poi vado in Cina a fare i milioni impiantando vigneti. Il vino ce l'ho già i mente. Lo chiamerò Primitivo di Manciuria
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkmoricchia è un post liceale che ha ancora negli orecchi il lessico giovanile che tendenza spiegone, crasto, sgrauso, boccia ecc ne sono solo una piccoola parte. è un ragazzo. marossi, ti stimavo prima di sapere che pendi a destra come un la russa qualsiasi. dio ti fulmini sulla via del lambrusco con un boccione di quello gramo
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkIo non pendo a destra, Kenray, a destra ci sto con tutti i piedi e il corpaccione. Ma con La Russa non sono in sintonia, nonostante mi faccia spesso ridere: è una destra che non mi appartiene e cui non appartengo. Sono atipico. I miei amici sono Montanelli, Churchill, Benedetto XVI e pochi altri - con tutte le contraddizioni che ne seguono. Sulla via del Lambrusco mi hanno già fulminato, mi spiace. Tu mi piaci invece, anche se votassi quei morti che camminano di Rifondazione.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linko mamma! BXVI rob da matt. io non voto rifondazione... ti sembro un moderato? devo rifarmi il look allora tornando in topic fiorenzo sta usando la tatica dell'insegnante di sostegno credo. inizia dalle cose semplici e non si sbilancia più di tanto. cerchiobottista e didattico. son sicuro che sferrerà i colpi migliori una volta ambientato nel nuovo ruolo.
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkE io ti sembro un rissoso larussiano? Concordo con te, sul post. Ho avuto l'impressione anche io che abbia voluto ficcarci dentro un po' di tutto a volo d'uccello, a mo' di presentazione. Ma che il meglio debba ancora venire.
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - Link@Marossi, OT accetto l'offerta di un dolcissimo e morbido Vinsanto trentino se tu mi reciti a memoria tre articoli di fondo dell'Unità. Quanto a termine e locuzione ahimé dilaganti segnalo "fuffa" per la prima categoria "é (qualsiasi cosa) bellezza!" per la seconda.
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkScherzi a parte, magati l'Unità non è poi così male come sembra: io ne sto alla larga perché mi vengono i capelli ritti quando sento la De Gregorio. Ma a sinistra ci sono diverse persone in gamba. Ma se mi imparo a memoria tre articoli dell'Unità mi merito che tu ti beva la malvasia di candia passita del Piccolo Bacco dei Quaroni, che mi manda in sollucchero. Io patisco, tu patisci. Hai ragione: "E'....bellezza" lo sto trovando spesso anche io. Ma è superiore, converrai, ad atrocità come 'spiegone',e fa anche un po' cinefilo.
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkAccetto il patimento reciproco, mi sa che ci guadagno più io. E' Intravino bellezza!
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - LinkMi sa anche a me: mi tocca leggermi tutta quella fuffa
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Link1) l'unica cosa buona dell'Unità era la De Gregorio quando non apriva bocca 2) l'unica cosa buona dell'Unità adesso è Sartore 3) amo i vini naturali da impazzire e mi fa incazzare che il 99% dei produttori e organizzatori di eventi siano obbligati a dichirarsi di sinistra anche se 2° M sono tutti un po' ipocriti 4) io non sono di destra sono clerical - reazionario 5)da oggi sono depresso e me ne staro' buono per un bel po' Saluti a tutti, siete grandi, A3C
RispondiMarossi
circa 13 anni fa - Link4) io non sono di destra sono clerical – reazionario Benvenuto, lo sapevo che avevi una marcia in più, 3C.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkGrazei Marossi anch'io T stimo
Rispondigiulio
circa 13 anni fa - Linkio commenterei anche (su etilicamente)...ma quando provo a cliccare mi si apre sempre puntualmente la pagina di IBS.it, è normale?
RispondiFiorenzo Sartore
circa 13 anni fa - Linkconsiderando che non ho ancora scritto romanzi, no. da un paio di giorni la piattaforma dei commenti de l'unità sembra problematica, non sei il primo che me lo dice. mando un cablo in transnistria e vedo che possono fare.
Rispondikenray
circa 13 anni fa - Linkma non facevano prima ad incorporare intravino? il perchè tutte le volte inventano l'acqua calda rimane un mistero
Rispondigiulio
circa 13 anni fa - LinkHasta el calice siempre!
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkCome al solito qui nella sentina di Intravino siamo tutti un po' partiti per la tangente. Non so quanti disperati ci leggano e per disperati intendo chi ama il vino ma si sente intimidito da altri blog in cui la personalità professionale del tenutario la fa da padrone e dirige gli interventi con mano di ferro senza alcun guanto di velluto. Intravino invece é Piazza Grande e personalmente spero che rimanga così. Mi sembra che l'argomento di partenza sia l'incoronazione di Fiorenzo Sartore, pilastro storico (storico? ma stiamo parlando di un blog di 2 anni non venti) di Intravino a enunciatore/educatore/divulgatore ufficiale su argomenti enoici all'interno del sito dell'Unità, se non sbaglio strumento principe di informazione di Sinistra (prego notare la maiuscola). Per me é una bella notizia. Non mi convincerà a comprare l'Unità o ad abbonarmi al sito e nemmeno a leggerlo. Mi fa però piacere che una persona come Sartore che reputo molto professionale ed anche abbastanza innamorata del mondo del vino per distaccarsi dall'ideologia possa informare su una realtà così composita. Il pezzo che ho letto non mi dice nulla di nuovo, ma a tanti sì, e anche se spiega in modo schematico l'ABC enologico lo fa in modo chiaro, semplice e ben esposto. Una lezione per tanti altri, Fiore che la tua anima genoarda prevalga su quella sinistroide. Oramai certe cose di Destra vanno dette dalla Sinistra e viceversa. Solo così possono essere recepite.
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkSempre saggia NN, condivido tutto anche le virgole del tuo intervento... P.S. sta nascendo una minoranza organizzata all'interno di Intavino...qui cmq si respira una bell'aria di libertà... bravi bravi bravi a Tomax e Morix
Rispondisalvuccio
circa 13 anni fa - Linkpienamente d'accordo...il mio rifiuto di leggere l'Unità è totale. La nota negativa è che i lettori di Concita avranno una fonte intravinista di rilievo dalla quale apprendere...già me li immagino i radical chic che intercalano un'affermazione dell'ultima intervista a Veltroni durante una degustazione di Chiaretto della Mosella del 1976 coltivato a riva gauche......
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - Link....macché Salvuccio, la notizia è positiva, positivissima. Quuando una voce libera e intellettualmente pulita, che parla senza le contorsioni degli attuali leader di sinistra (scusate per le parolacce) riesce a raggiungere la gente, cio' è motivo di compiacimento. Tra Sartore e Vetroni c'è un abisso di qualità intellettuale e umana (naturalmente a vantaggio di Sartore)... vuoi vedere che i lettori dell'Unità diventeranno meno pecoroni?
Rispondisalvuccio
circa 13 anni fa - Link.....il giorno che non saranno più pecoroni non leggeranno più l'Unità.....
Rispondiarmando trecaffé
circa 13 anni fa - LinkSalvuccio questo è anche vero... e allora verranno tutti a leggere Intravino....Sartore, il nostro uomo all'Avana (cit.) liberatore delle menti.... tutto cio' è semplicemente fantastico...
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkSolo per la precisione, NN: Fiorenzo non è qui per caso ma perchè è stato il primo in Italia ad avere un blog che parla di vino (2004): http://vinotecaonline.blogspot.com/ Inoltre considero Fio il primo. A prescindere.
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkEmbé? Grazie per la precisazione, ma non mi sembra di aver messo in dubbio le capacità del Fio di Genova, tutt'altro. Ho solo ironizzato sulla denominazione "pilastro storico di Intravino" come se si trattasse di un blog pluridecennale. Tomax tu mi piaci, anche Fio, per non parlare di Moricchia, a prescindere.
Rispondiantonio tomacelli
circa 13 anni fa - LinkSolo per dirti che Intravino è un bimbo ma dietro c'è tutta una serie di persone con una certa esperienza. Poi c'è Morichetti.
RispondiMassimiliano Montes
circa 13 anni fa - LinkChe gli devi dire a Morichetti? E' il migliore ;-)
RispondiGianpaolo Paglia
circa 13 anni fa - LinkDiciamo che eravamo in due, vai. Quando sbarco su Intravino, e, ancora più importante, quant'e la paga?
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkSe mi dai 100 euro a post, ti assumo :-D
RispondiFiorenzo Sartore
circa 13 anni fa - Linknel caso, l'icona e' gia' pronta [img]http://farm3.static.flickr.com/2443/3633634390_022743969a_m.jpg[/img]
RispondiTommaso
circa 13 anni fa - LinkDa come la si mette nel pezzo mi viene in mente l'antica sega mentale: musica indipendente vs musica commerciale. Divisioni farlocche. Esiste la buona musica e la musica di cui si può fare a meno. Nel vino vale un po' la stessa cosa.
RispondiVinogodi
circa 13 anni fa - Link...aggiungo che mi sembra odiosa la presunta classificazione e connotazione dei vini "naturali","biologici" e "biodinamici" in contrapposizione ai vini convenzionali , associati a fazioni politiche ...
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