10 cose da sapere prima di aprire un blog sul vino
di Jacopo CossaterUn giorno succede che ricevi un’email da una ragazza di Milano che sta facendo i corsi AIS e che dice di “leggere Intravino e un sacco di altri blog“. Che per lei è “una sorta di rassegna stampa quotidiana” e che, da appassionata di vino, vorrebbe “aprire un blog, provare a raccontare, a mettere per iscritto le tante emozioni legate al vino e alla sua vita“. E che ti chiede “come fare“. Dopo qualche secondo di smarrimento ti concentri, sicuro di riuscire a rispondere in modo sensato anche se sicuramente approssimativo. Solo dopo qualche minuto ti viene in mente che la questione è troppo seria per affrontarla da solo, che hai bisogno di tutto l’aiuto possibile. Ecco che allora ti metti a scrivere le prime cose che ti vengono in mente, fiducioso del grande aiuto che potresti trovare online.
1) Non scoraggiarti. I primi mesi sono i più duri. Zero visite, nessun commento. Persevera, leggi e commenta gli altri blog con intelligenza senza però apparire mai in cerca di visibilità. Il tempo, se vali, ti darà ragione.
2) Cerca di essere originale, cerca di affrontare argomenti mai troppo battuti, meglio dieci visitatori che cercano notizie su un vino di Forlì che nessuno su una disputa interna al Consorzio del Brunello di Montalcino.
2 bis) Scrivi solo se te la senti. Se diventa un obbligo è una cosa triste, e spesso si capisce.
3) Ok, probabilmente non hai le risorse di un giornalista ma in caso di necessità non avere paura a telefonare, ad informarti, a parlare con i produttori.
4) Fotografa, appunta, archivia. Sono tutte informazioni che un giorno potrebbero tornarti utili.
5) Se scrivi di un vino cerca di dare il più possibile un timbro tutto tuo alla degustazione. I sommelieri potranno non essere d’accordo ma “abbastanza equilibrato”, “abbastanza intenso”, “abbastanza armonico” vogliono dire tutto e niente.
6) Veronelli appartiene al passato, quelli che lo citano troppo spesso il più delle volte sono giornalisti che vogliono ricordarci che fanno questo lavoro da molto più di te (e non è necessariamente un pregio).
7) Un vino non può essere bello. Magari il colore, ma bello è il tuo ragazzo, quell’attore, le tue scarpe. Non una bevanda alcolica fermentata.
8 ) Scrivi di vino perché ti piace, non perché ti ecciti ogni volta che leggi il tuo nome in firma.
8 bis) Cerca di essere umile, l’ignoranza non è un difetto. Evita di citare quel Gran Cru di Borgogna se non lo conosci, rischi solo di fare una brutta figura.
9) Cerca di essere coerente, trova una linea editoriale che ti caratterizzi e rappresenti. Meglio tre post centrati che dieci alla rinfusa.
10) Assaggia sempre e solo con la tua testa. Le opinioni di tutti i più grandi critici sono quello che sono: opinioni. E anche le nostre, che di esperienza ne abbiamo molta meno.
Questi i miei, di getto. Ma se volete integrare di spazio ce n’è davvero tanto, è argomento difficile da racchiudere in dieci punti.
59 Commenti
Manilo
circa 13 anni fa - LinkIo direi anche non tradurre l'inglese, se non sei una madrelingua, si rischia grosso.
RispondiEnrico Nera
circa 13 anni fa - LinkVoglio scrivere un commento intelligente ma sono bloccato dalla paura che forse sto cercando soltanto visibilità, sono un enocentrico?...;)
RispondiTomaso Armento
circa 13 anni fa - LinkDavvero difficile, ma ti suggerisco di fare una scelta decisa: o crivi per te e chi ti ama ti segue o scrivi per gli altri, e allora diventa un lavoro. E ancora una cosa, segui la tua strada, non farti travolgere dai social, molto spesso diventanto delle vasche per pesci rossi dove tu devi dire di si o sei out (stile compagnie) e godi del fatto che lo fai per tua passione. Pensa che non devi scrivere "almeno una volta alla settimana" se non trovi cosa dire amen, non scrivi, se ne hai voglia lo fai: alla fine vale molto di più un sano essere che sto benedetto doverci essere. Se parti: benvenuta nel casino enoico. Ciao Tom
RispondiMarco De Tomasi
circa 13 anni fa - Link1) Parla con i produttori, vai a trovarli, visita manifestazioni, parla con altri appassionati (c'è sempre da imparare). 2) Scrivi solo di quello che veramente ti sta a cuore 3) Cerca di essere onesto. 4) Ricorda che per quanto poco, quello che scrivi può influenzare altri e che da quello che scrivi, per quanto poco, può dipendere anche la sopravvivenza di chi con il vino ci lavora. Non cercare quindi di incrementare le visite "demolendo" gratuitamente il vino x o il produttore y (anche se funziona): se proprio non ti piace, scegli il silenzio, dato che non te ne viene in tasca nulla. Io almeno, faccio così. 5) non parlare di "massimi sistemi" (politiche dei consorzi, mercato, ecc.) se non conosci i minimi dettagli. 6) descrizioni iperboliche dei vini possono divertire, ma alla lunga stancano. ... magari poi mi viene in mente altro.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkRispetta i tuoi colleghi, citali nel testo, linkali quando serve e ripassati le regole della netiquette: http://it.wikipedia.org/wiki/Netiquette
RispondiNatascia
circa 13 anni fa - LinkPosso solo darti due consigli da principiante. Il mio blog è stato aperto con lo scopo di dare informazioni e confrontarmi con chi è interessato al vino "bio" perchè io voglio imparare e approfondire questo mondo difficile ma estremamente affascinante. Lo faccio per passione e per lavoro e confermo: - all'inizio come dice Jacopo nessuno ti viene a commentare o leggere - meglio scrivere se hai davvero voglia e qualcosa da scrivere e concordo con Armento quando dice che non è necessario avere una cadenza precisa e scrivere tanto per scrivere. -la cosa più importante è credere in ciò che scrivi e avere la passione. Se vuoi un supporto emotivo in questa dura fase iniziale, puoi scrivermi! Natascia
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - Link@Ragazza Milanese che fa i corsi AIS, complimenti per l'innovativo sistema di rimorchio "un vino non può essere bello" ma Jacopo Cossater sì. Se non ti sembro ancora abbastanza cinica ecco il seguito - prima di provare a raccontare raccogli esperienze in diretta. Le emozioni che vorresti scrivere prima le devi vivere ed elaborare, altrimenti rimangono sterili. - se proprio sei convinta, trovati un nick a sensazione ed intrufolati qua e là nei blog che per ora leggi. Qualcosa di misterioso ed intrigante, che non faccia capire che sei una giovane aspirante AIS di Milano. - scrivi poco e in modo provocatorio. - dopo qualche mese comincerai ad avere un seguito. Se ancora sarai convinta di crearti un tuo blog, fallo, peggio per te. Io butterei le mie energie giovanili nel vino e la mia voglia di esternarle in qualcosa di più diretto e fisico, ma ognuno é padrone del proprio destino. NB Con il rispetto per Jacopo e gli altri, questi commenti mi sembrano tutte brutte copie di "IF" (cit. Kipling).
RispondiMarco De Tomasi
circa 13 anni fa - Linksul "NB" ... cavolo ! come hai ragione !
RispondiJacopo Cossater
circa 13 anni fa - LinkGrazie NN, era una vita che non andavo a rileggermi "IF". Qualche minuto speso bene.
Rispondiivan
circa 13 anni fa - Linkpiù importante del come scrivere..è il perchè! Rilke consigliava di farlo solo per "necessità"..
RispondiFranco Ziliani
circa 13 anni fa - Linkottimi consigli Jacopo, complimenti
RispondiAlberto Fatticcioni
circa 13 anni fa - LinkDa buon contadino un unico consiglio. Almeno una vendemmia. Per poter scrivere di vino sarebbe meglio vivere almeno una volta l'emozione di una vendemmia, ovviamente manuale. Sentire l'odore dell'uva in vigna prima che diventi vino, raccoglierla rimanendo con le mani appiccicose per i suoi zuccheri e dopo la diraspatura affacciarsi ad un tino pieno di mosto e provare l'ebbrezza indotta dal quel fluido prezioso sognando il vino.
RispondiDurthu
circa 13 anni fa - LinkGrazie di cuore, è un bellissimo commento.
RispondiLe vin parfait
circa 13 anni fa - LinkQuesto è davvero un ottimo consiglio... anche per chi non vuole essere tecnico e specialista. Quest'anno lo voglio fare ;)
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - LinkAggiungo la mia: poniti un traguardo o anche più d'uno se pensi siano alla tua portata. Senza una meta rischi di navigare in tondo come i traghetti che hanno perso l'attracco. Ad esempio quallo di riuscire a farsi pagare,magari anche poco, ti darebbe la misura dei tuoi progressi enoici. Se nessuno è disposto a pagare per ciò che fai, allora sarebbe vera arte,ma questo è un'altro capitolo. @NN: cinismo per cinismo, mi sa che sta burdela invece di rimorchiare, se continua con i corsi ais, gli toccherà la parte del rimorchio e non del trattore.
RispondiFabrizio Pagliardi
circa 13 anni fa - LinkQuindi la mia classificazione dei vini in: Splendido Bellissimo Bello Carino Caruccio bruttino Brutto Cesso Non si può usare???
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkDefinisci "cesso": mi interessano in particolare i descrittori :-D
RispondiFlachi10
circa 13 anni fa - LinkSuggerimenti per gli utilizzatori come me [di vino e di blog (di blog per bere del buon vino)]: 1) Non ce ne strafotte una mazza delle politiche dei consorzi, del cambio di disciplinare e della pippa del quint'ordine sulle DOC... parla di vino, bottiglie assaggiate, descritte e consigliate 2) 90% bottiglie che la gente possa reperire senza dover offrire in cambio un rene o la milza 3) 10% bottiglie diverse che magari facciano sognare... 4) Ironia e leggerezza... si parla di vino mica di morti ammazzati... 5) Trovati dei commentatori mentecatti come Kenray che ti alzano l'audience
RispondiManilo
circa 13 anni fa - LinkSacrosante parole.
Rispondicarolina
circa 13 anni fa - Linkma cosa vuoi scrivere, ragazza milanese, bevi! assaggia e degusta più che puoi, fatti una cultura su quello che bevi, cerca i produttori. di gente che scrive di vino ce n'è già che basta, crediammè.
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkbelli tutti i suggerimenti di contenuto ma ricordati anche che oggi senza investire tempo ed energie nel social (facebook, twitter e simili) il traffico e i commenti su un blog "base" sono quasi inesistenti. altro consiglio tecnico è che prima di aprire un blog puoi provare a mandare i tuoi scritti a qualche blogzine "collettivo" come Intravino e vedere che accoglienza hanno
RispondiEnrico Nera
circa 13 anni fa - LinkSacrosante parole...;)
RispondiANDREA FEDERICI
circa 13 anni fa - Linkcondivisibili i consigli di Jacopo.... soprattutto il 2 bis) Scrivi solo se te la senti.... io faccio così
RispondiAngelo Di Costanzo
circa 13 anni fa - LinkIl Punto 6 ahimè è pane quotidiano anche di chi, masticando vino da due o tre anni ricorre sempre al "grande Gino" per ribadire che la sua cultura enoica è cosa fine e intellettuale. Buaahh! Devi da vede' come se lo lisciano il pelo... :-(
Rispondianonimo
circa 13 anni fa - Linkinvece di aprire blog sul vino aprite osterie (OSTERIE non wine bar per borghesi fighettini insipidi che si riempiono il calice solo con champagne o per fare gli alternativi con lambrusco rifermentato in bottiglia) che ne abbiamo le palle piene di soloni pinguinati. voi scrivete io bevo. somari
Rispondianonima
circa 13 anni fa - Linksono una giovane appassionata milanese e milanista. Vorrei aprire un locale osteria con le caratteristiche descritte da @anonimo, cerco sponsor, qualcuno mi può aiutare? Garantisco serietà e professionalità. Accetto volentieri consigli e contributi.
RispondiPino Fuoco
circa 13 anni fa - Linkchampagne nel calice tsk non ci sono piu' i troll di una volta
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkAnonimo, ti saluto anonimamente. Però sai che la mia missione è convertire gli "anonimi" allo champagne! p.s. Lo sciampàgn come lo intendo io è tutto tranne che da "enofighetto"
Rispondigianpaolo paglia
circa 13 anni fa - Link-parla come se parlassi ad una persona, non al "pubblico" -di quello che pensi, non quello che pensi che gli altri pensino che tu pensi :) -leggi tutti gli articoli di Tomacelli, e poi fai il contrario :) :)
RispondiGIAMPIERO PEZZUTI
circa 13 anni fa - LinkUn buon consiglio potrebbe essere anche quello di tenere il vino,per quanto possibile,sempre molto distante da sfere socio politico ideologiche che con esso non hanno nulla a che fare.Un approccio più tecnico e più ''alimentare'',a mio avviso,fa bene al vino,a chi ne parla, a chi lo produce..e a chi lo vende.In altri termini, meno vessilli al vento,più terreno da riconquistare.
RispondiDamiano
circa 13 anni fa - LinkSagge parole Gianpiero, qualcuno, che è tra di noi, ci nauseato con la sua "enocalciogossipolitica"..... Un blog è bello quando alla fine della lettura di un articolo ti ha insegnato una cosa in più di questo vastissimo mondo che è il vino.
RispondiGIAMPIERO PEZZUTI
circa 13 anni fa - LinkGrazie Damiano,ogni tanto una voce di consenso fa piacere.
RispondiDamiano
circa 13 anni fa - LinkE di che Giampiero? Grazie a te di aver avuto l'idea di toccare un argomento a parer mio molto importante. Penso che anche tu sia stufo di visitare blog di personaggi "importanti" e leggere di William e Kate, del trofeo vinto dalla squadra del cuore ecc.... Fare giornalismo a parer mio è una forma d'arte, qualcuno ci riesce bene, qualcuno un po meno. Qualcun'altro invece fa gossip è crede di essere il Michelangelo del giornalismo, questa è una cosa molto grave perché danneggia gravemente il mondo del vino.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkFail: è la grevità che lo danneggia.
RispondiDamiano
circa 13 anni fa - LinkUna " GRAVE GREVITA' " caro Antonio :D. Questi personaggi andrebbero isolati per il bene del nostro amato vino.
RispondiTommaso
circa 13 anni fa - LinkRicorda sempre che l'unica cosa sensata da dire su un vino è "cin". Il resto può al massimo essere "non noioso".
Rispondiwinestories
circa 13 anni fa - LinkL'inesperienza può essere un punto di forza. Non si nasce esperti, ed il percorso per diventarlo può essere molto interessante. Divertiti!
Rispondivinogodi
circa 13 anni fa - Link.. ce ne sono fin troppi , di blog sul vino e non . Perchè intasare ulteriormente il web?...si partecipa a quelli già belli che formati, bastano e avanzano...
RispondiClaudia Donegaglia
circa 13 anni fa - LinkCara Giovane ( beata te) aspirante sommelier di Milano, ma per quale motivo stai frequentando i corsi di sommelier? Vuoi fare del vino la tua professione principale? E' solo chiarendo questo punto che capirai come gestire il tuo blog sul vino.... claudia
RispondiAlberto Pistoni
circa 13 anni fa - LinkVeronelli appartiene anche al passato ma ricordatevi tutti che senza di lui oggi, voi che pensate di essere cronisti infallibili del vino, che credete di sapere tutto del vino come degli oracoli, stareste a parlare di gazzosa col panino da fast food in mano. Resto allibito di fronte a tanta presunzione. Veronelli sarà pure il passato, ma credete di essere voi il presente con le vostre descrizione da "corriere dei piccoli" che vi arrampicate su improbabili giochi di parole che sembrano parlare di tutto meno che di vino? Solo su un punto sono d'accordo. L'uso del ridicolo abbastanza: dice tutto e niente allo stesso tempo, sullo stesso piano delle descrizioni "fiabesche e puerili" che si leggono in molti blog e anche sulla carta stampata. E se proprio pensate che Veronelli sia il passato, voi giovani "sapientoni di vino" andatevi a rileggere quello che scriveva, poi ne riparliamo. Veronelli appartiene al passato ma è sempre attuale e attualissimo. E di certo era meno ipocrita di tanti cronisti altezzosi che troppo spesso scrivono di vino credendosi degli autentici messia del verbo enoico. Ci vuole umiltà. Ecco cosa vi manca.
RispondiArmando Castagno
circa 13 anni fa - LinkCi sarebbe da proporre nel mondo del vino l'introduzione del reato di "appropriazione indebita del ruolo di allievo di Veronelli". Con l'aumento della pena fino a un terzo nel caso ricorra il lemma "allievo prediletto di Veronelli". Siccome sono al corrente di almeno sei allievi prediletti di Veronelli, applicando la legge de plano si commettono cinque atti di giustizia e uno di ingiustizia. Statisticamente ci si può stare.
RispondiArmando Castagno
circa 13 anni fa - LinkPreciso a scanso di equivoci che io Veronelli non l'ho mai conosciuto.
RispondiAlberto Pistoni
circa 13 anni fa - LinkNemmeno io ho mai conosciuto Luigi Veronelli, però ho un'età che mi permette di dire di avere letto le cose che scriveva sui giornali e quindi ricordo per esperienza e memoria diretta. In quanto ai suoi allievi o presunti tali, mi duole dire che non sono nemmeno degni del loro maestro, in particolare uno (e qui non faccio nomi). Quelli che scrivono oggi di vino spesso non fanno altro che scopiazzare malamente lo stile del Veronelli, rendendo penosi questi pseudo esperti di vino. Gente che si crede il messia solo perché ha bevuto qualche decina di bottiglie e pensa di sapere tutto senza sapere un niente di niente e si nasconde dietro parole vuote. Come se scrivere di vino fosse lo stesso che fare un temino a scuola per fare felice la maestrina dalla penna rossa che poi gli da un bel voto. Parole vuote che incorniciano bellamente la loro presunzione e totale ignoranza mascherata da supponente arroganza di chi si crede infallibile giudice del nulla. Ecco, sentire dire da questa gente che Veronelli è il passato lo trovo triste e desolante, non solo per la memoria del più grande giornalista enologico che l'Italia e il mondo abbia mai avuto (e che nessuno ha mai eguagliato, nonostante sia il sogno di tutte gli esperti che scrivono oggi e che non hanno il coraggio di ammettere) sia perché mi sembra un po' come la storia della volpe e dell'uva. Visto che per loro la grandezza del Veronelli è irrangiungibile, si limitano a dire che rappresenta il passato consapevoli che il grande Gino non può nemmeno rispondere. Parlate di umiltà, ma siete solo dei presuntuosi patetici.
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkSiamo cresciuti. Siamo diventati vecchi senza diventare adulti? Quando ci libereremo dei miti per essere autonomi? Quando saremo in grado di elaborare il recente passato, diciamo gli ultimi quarant'anni, per guardare criticamente la realtà? Mario Soldati, Luigi Veronelli, Gianni Brera, personaggi importantissimi ormai scomparsi, di cui molti si proclamano orfani. Il mondo in cui viviamo e lavoriamo é cambiato, anche il vino é cambiato, bene o male chi lo sa? Se vogliamo rendere omaggio a chi si é operato prima di noi in questo campo lasciamo perdere lo sventolio di certe appartenenze. Mi sembra che ce ne siano abbastanza di argomenti da trattare senza tirare fuori una familiarità dubbia con chi non é più in grado di rispondere.
RispondiDaniela @Senza_Panna
circa 13 anni fa - LinkDi sicuro parlare di vino spiana la strada verso le alte vette delle classifiche dei blog gastronomici, cosa di cui mi sfugge il meccanismo recondito. Per me è un mistero alla pari con quelli di Fatima...anzi se qualcuno di Intravino me lo spiega mi leva una grossa lacuna :-D
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkPossiamo vantare un paio di post sugli abbinamenti vino/cibo se è questo che vuoi sapere: uno è qui sotto, l'altro non me lo ricordo più :-D http://www.intravino.com/vino/vino-e-cibo-made-in-japan/
RispondiDaniela @Senza_Panna
circa 13 anni fa - Linkah be', adesso sì che ho capito... ;)
RispondiAndrea Gori
circa 13 anni fa - Linkio direi il contrario, è parlare di ricette e cibo che fa scalare le classifiche, il vino ti affossa
RispondiGiovanni Solaroli
circa 13 anni fa - Linkd'accordissimo.
RispondiDaniela @Senza_Panna
circa 13 anni fa - LinkIo mi riferisco a Wikio, nei primi posti della classifica gourmet ci sono molti blog di solo vino che ci azzeccano poco. Certo qualcuno dirà che wikio non conta niente... però sta lì e molti lo leggono. La cosa mi lasci aabbastanza indifferente, ero giusto curiosa di come succede.
RispondiDaniela @Senza_Panna
circa 13 anni fa - Linkvolevo dire classifica di gastronomia ma nel frattempo stavo leggendo un'altra cosa e ho sbagliato :-)
RispondiLizzy
circa 13 anni fa - Link@Andrea: verissimo. Per questo io parlo solo di vino. Così son sicura che (quasi) nessuno mi legge, e posso scrivere per i cavoli miei. :D
RispondiAllegra
circa 13 anni fa - LinkCiao! Anche io sono una ragazza, Firenze peró, che ha appena finito il primo livello AIS. Se all'inizio ero felicissima della mia scelta, dopo le prime lezioni sono rimasta abbastanza delusa, non tanto per le nozioni che ti vengono date, ma quanto per l'impostazione dell'AIS, troppo chiusa per me e troppo settaria. Sembra quasi che non si accettino opinioni diverse, non si incita la discussione ma si deve stare zitti ad ascoltare l'oratore che parla. Mi domando se sia sempre cosí. Non discuto della bravura del Castellani & co., peró secondo me, alla prima lezione, sentire i docenti che parlano di ananas maturo, amarena, ciliegia non maturissima, ad una platea che non riesce a "sentire" nulla...beh, è prorpio una forzatura. Scusate l'OT ma anche a me sarebbe piaciuto, anzi, piacerebbe, aprire un blog sul vino. E ho letto i vostri consigli avidamente. Chissà che prima o poi non capiti! Grazie dell'ascolto!
RispondiAlberto Fatticcioni
circa 13 anni fa - LinkCiao Allegra. Anche io volevo fare il corso a Firenze, ed avevo in programma di iscrivermi al primo che inizia da quando tornerò da lavoro dalla Spagna...ma se mi dici così mi preoccupo. Io non voglio aprir nessun blog sul vino, ma per me sarebbe importante leggere il vino dal lato AIS per capire come impostare l'azienda agricola di famiglia che tra poco passerà nelle mie mani. Volevo potenziare la parte della viticoltura andando oltre il mezz'ettaro di vigna che abbiamo ed iniziare ad imbottigliare.Finanziamenti e quote permettendo pensavo di partire con un nuovo impianto di 3-4 ettari. Mio padre vende tutto direttamente in loco a damigiane e/o fiasche da 10 l. Il nostro vigneto è "artigianale" ma molto bello. L'ha impiantato mio nonno alla fine degli anni 40 e tutte le viti sono franche di piede. Mio padre ha continuato la tradizione continuando a riprodurre le viti per talea semplice senza nessun portainnesto. Se qualcuno dei partecipanti al blog ha qualche idea di vitigni/vigneto da suggerirmi è ben accetta. La nostra azienda agricola ha la fortunata sfortuna di ricadere in una delle poche zone della Toscana prive di denominazioni di ogni sorta, è nel comune di Pomarance, nell'estremità sud della provincia di Pisa. Quindi tutto può essere possibile. :) La nostra proprietà si estende su 18 ettari, metà in collina, metà in pianura, nella valle del Cecina. La zona è caratterizzata da grandi escursioni termiche. Se volete possiamo costruire tutti insieme il vino perfetto, il vino di intravino :)
RispondiDamiano
circa 13 anni fa - Linkche varietà di uve avete?
RispondiLuca
circa 11 anni fa - LinkIo sto cercando di scrivere un blog per diffondere la cultura del vino italiano in Brasile (da appassionato!)...sempre aperto a consigli utili.
RispondiJTirabuscion
circa 8 anni fa - LinkGrazie
RispondiGanimede
circa 8 anni fa - LinkAnche io mi sto cimentando con un blog, lo definisco senza pretese, perché semplicemente parlo della mia esperienza, ovviamente cerco anche di aggiungere contenuti utili, ma a dire il vero è più un modo per me per studiare l'argomento che non per altro. http://www.guida.wine
RispondiGiovanni
circa 5 anni fa - LinkPensa al gusto il tuo. Osa e sperimenta. Ascolta ma evita di farti influenzare. Scrivi solo quando hai voglia. Goditi il momento.
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