Union des Gens de Métier a Milano. I migliori assaggi ad un evento speciale

Union des Gens de Métier a Milano. I migliori assaggi ad un evento speciale

di Simone Di Vito

Il 13 Marzo all’Hotel Principe di Savoia di Milano si è svolto un evento con banchi d’assaggio organizzato dall’Union des Gens de Métier (UGM), associazione nata nel 1990 da un’idea del compianto Didier Dagueneau per unire grandi nomi e realtà dell’enogastronomia (quasi tutti francesi) che condividono amicizia, rispetto per la natura e un approccio sostenibile.

Appuntamento a dir poco irripetibile. Non capita tutti i giorni infatti di partecipare a una degustazione con Selosse, Roulot, Deauganeau, Clape (solo per citarne alcuni); ma non mancavano anche firme d’eccezione del vino italiano come Gravner, Foradori, Le Piane e ovviamente G.D. Vajra, unico membro italiano dell’Union des Gens de Métier nonché azienda organizzatrice per mezzo della famiglia Vaira. Oltre al tanto buon vino, da sottolineare lo spirito positivo e la grande cordialità dei produttori ai banchi, che hanno impreziosito una manifestazione già di suo molto intrigante.

Gli assaggi “volanti” vanno presi con le pinze ma io, Giorgio Michieletto e Marco Colabraro (per l’occasione anche nel ruolo di interprete) ci siamo impegnati a provare i vini più volte. Ecco una selezione dei nostri preferiti.


Domaine Didier Dagueneau – Pur Sang 2020
Il primo e l’ultimo assaggio di giornata. Tra i 3 vini di pari annata presenti l’unico in cui non era il varietale a parlare ma bensì il terroir di Pouilly-Sur-Loire: vampate di gesso e pietra focaia, salinità da naso a bocca, trama ricamata e piacevolezza da urlo. In tre ne abbiamo fatta fuori una mezza bottiglia almeno.

Domaine Alliet – Chinon Huisserie 2020
Il colore scuro e impenetrabile, la beva acida, le note affumicate e di peperone friggitello: il Cabernet Franc di Loira proprio come te lo aspetti, concentrato e avvolgente, con un goloso sentore di pepe nero a corredo, per nulla seduto, anzi, scalpitante.

Domaine August Clape – Cornas 2008
Tra le firme più autorevoli di Cornas, vini che richiedono tempo prima di esprimersi ma per cui l’attesa, come in questo caso, spesso ripaga. Viole appassite, olive nere e note fumé sono i tratti distintivi della syrah a cui si aggiunge una bocca untuosa e dal sorso tenace, che abbranchia lingua e gengive, solletica il piacere e… Ne vorrei più spesso di assaggi così centrati.

David Duband – Charmes-Chambertin Grand Cru 2020
In una batteria di 2020 che comprendeva anche Bourgogne, Village e un 1er Cru di Nuits-Saint-Georges spicca lui: il più espressivo e incredibilmente pronto tra questi, con un profilo che va dal floreale fresco al fruttato in punta di spezie, corpo medio e succosità, con ordine, grazia e un legno integrato alla perfezione.


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Domaine Alain Graillot – Crozes-Hermitage La Guiraude 2020
Oliva nera, affumicato, mora e liquirizia in un sorso elegante e tutto giocato su freschezza e bevibilità. Ci piace.

Jacques Selosse – Champagne Grand Cru brut Blanc de Blancs Substance
Pur riconoscendo la pregiata fattura dell’Initial, è stato il Substance a darci una vera botta di grandezza degli Champagne di Selosse. La trama gessosa con freschezza e note ossidative integratissime, eleganza e accuratezza del sorso: non oso pensare a cosa potrebbe dare con qualche anno sulle spalle.

G.D. Vajra – Barolo Ravera e Barolo Bricco delle Viole 2019
Due ottimi vini e due sfumature diverse del Barolo. I miei compagneros hanno preferito il Ravera, per il suo essere più dritto, salino e ferroso, mentre io ho preferito il Bricco delle Viole, più generoso e di impatto, dal sorso rotondo, croccante e bello profondo.

Domaine Tempier – Bandol La Tourtine 2020
Li conoscevo per il loro rosato (che non ci ha convinto) ma sono stati i rossi ad incantarci, molto simili tra loro per potenza e grip tannico ma con le giuste sfumature a caratterizzarne le differenze. Questa cuvée con 80% mourvedre e 20% diviso tra grenache e cinsault era quella dalla beva più dinamica e scorrevole, forse un po’ giovane ma già godibilissima.


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Chiara Condello – Romagna Sangiovese Predappio 2020
In mezzo a tanti mostri questo Sangiovese di Romagna ha fatto un figurone: ricco di fiori, frutta e mineralità, un tannino vispo e una bella spalla acida lo rendono un validissimo testimone di un territorio che con merito è sempre più in ascesa.

Le Piane – Boca 2019
Della 2018 assaggiata insieme non eravamo rimasti così entusiasti, questa 2019 invece ci ha fatto proprio volare: arancia amara, note sanguigne e di grafite, pulizia, sapidità e scia acida a condurre il sorso e per un attimo siamo piombati in Alto Piemonte. E pensare che lo stesso Christoph Künzli al banco ci ha detto che la 2018 è stata un annata superiore alla 2019…

Jean-Marc Roulot – Bourgogne Blanc 2020
Qui è bastato il vino d’entrata a far capire il livello del produttore. Affiancato a due super Meursault di pari annata si è preso la scena anche grazie alla prontezza, al profilo carnoso ma mai pesante, agilissimo e profumato con toni floreali e di frutta a polpa bianca, più fresco che sapido, rifiniture e pulizia.

Clos du Jaugueyron – Haut Médoc 2019
L’eleganza di Bordeaux unita a quella schiettezza che non ti aspetteresti da un vino di questi territori. Un freschissimo blend di cabernet sauvignon, merlot, petit verdot e franc, immediato, vivace e accessibilissimo, concentrazione e materia ma anche una buona acidità che lo rende scorrevole e quasi sbarazzino.


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Gravner – Ribolla 2015
Sì ok è la Ribolla di Gravner ma non sempre possiamo dire ci abbia entusiasmato, questa invece (appena uscita sul mercato), meno dolce, più energica ed equilibrata ci ha fatto una bella impressione, più piacevole del solito e con tanto margine ancora.

Clos Marie – Pic Saint Loup Simon 2019
Una delle scoperte dell’evento, specialmente questa cuvée composta da grenache, syrah e mourvedre: tutta carne, centro bocca e succosità, dal sorso bello dritto e ficcante, con un tannino appuntito ma ancora un po’ ruvidino.

————-BONUS TRACK————-

Chateau de Hauteville – Poiré Granit 2015  
Quelli di Eric Bordelet sono i sidri più famosi del mondo. Questo è ricavato da alberi ultra-centenari di pere su suoli granitico. Sorso super rinfrescante nonostante la dolcezza; pera croccante e allo stesso tempo molto matura con un po’ di scorza di limone e dei ricordi di corteccia. Ti viene subito voglia di un pic nic di primavera.

Eaux de Saint-Geron – Acqua Minerale Naturalmente Frizzante
Non è uno scherzo. Dopo le prime sorsate e una segnalazione da parte di un produttore ce ne siamo resi conto. Normalmente non amo le acque frizzanti ma questa, leggera e dissetante si è dimostrata ben più che la solita acqua per sciacquare i bicchieri agli eventi. Poi ho visto il prezzo (3/5 € la 0,75 l) e ho avuto un mancamento…


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Simone Di Vito

Cresciuto a pane e corse automobilistiche (per via del papà pilota), sceglie la sostenibilità di bacchette, tamburi e corde grosse, tra batteria e basso elettrico. Si approccia al vino grazie a una breve carriera da scaffalista al supermercato, decidendo dopo anni di iscriversi ad un corso AIS. Enostrippato a tempo pieno, operaio a tempo perso. Entra in Intravino dalla porta di servizio ma si ritrova quasi per sbaglio nella stanza dei bottoni. Coltiva il sogno di parcellizzare tutto quel che lo circonda, quartieri di Roma compresi.

5 Commenti

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Lanegano

circa 1 anno fa - Link

Mica male come giornatina. Ho sentito storie molto più tristi..... :)

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Simone Di Vito

circa 1 anno fa - Link

Vero???!! 😁😁😁

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Vinogodi

circa 1 anno fa - Link

...vuoi mettere la goduria...un conto e' la giornata-scrocco al palio del lambrusco fra Chiarli , Medici Ermete e Bellei ( che saluto con affetto), un conto e' strafogarsi di Roulot, Selosse e Clape... ...epokale...( risatina...)

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Simone Di Vito

circa 1 anno fa - Link

Dai Marco, ogni tanto capita anche a noi mortali 😁

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Nic Marsél

circa 1 anno fa - Link

Conosco un tipo che pare se la sia persa per un malinteso...

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