Sappiano i politici che il petrolio dell’Abruzzo è il vino, non il petrolio
di Antonio TomacelliStai a vedere che adesso le gag di Antonio Albanese mi diventano reali. Ve la ricordate la degustazione del kerosene? Liquido blu nel bicchiere e, dopo infiniti giri, l’assaggio e la successiva sputacchiata. Un incubo che rischia di materializzarsi per i produttori abruzzesi alle prese con le concessioni facili per estrarre il petrolio nelle terre del Montepulciano. Sapete come si fa, vero? Si comincia sventolando davanti ai cagnolini del sindacato l’osso di chissà quanti millemila posti di lavoro e si finisce dritti nella cuccia della Confindustria locale che ha già pronto il contratto da firmare.
Qualcuno però si accorto dell’inghippo e ha protestato: “Le attività estrattive sono incompatibili con il turismo e l’eccellente viticoltura locale” hanno urlato un gruppo di ex parlamentari abruzzesi “I posti di lavoro nell’industria petrolifera sono sempre pochi e sono molto più quelli che distrugge che quelli che crea”, dicono. Aggiungi che le compagnie petrolifere favorite sono piccole società con un capitale di poche migliaia di euro e capirai in quanti nanosecondi spariranno alla prima catastrofe ecologica. Non è l’unico attacco che la viticoltura subisce in Italia, anzi in Enotria: in Puglia i pannelli fotovoltaici prendono il posto del negroamaro a suon di denaro contante e lo spettacolo non è di quelli che aprono il cuore. Anzi, te lo dico Niki: tutti quei pannelli solari fanno veramente schifo, neri e lucidi come una carrozzeria della Porsche. Meglio un po’ di pale in più, chè almeno sotto c’è spazio per la vigna. Anche in Puglia, grazziaddio, la protesta è a buon punto e qualcosa si sta muovendo.
Dove invece la vedo un filo più disperata è sul Vesuvio: se vi piace la tipologia, consiglio l’acquisto in blocco delle ultime bottiglie di lacryma christi che non puzzano, anzi, fetano di immondizia. La zona è assediata dalle discariche e di quelle, si sa, non ce n’è mai abbastanza: devono smaltire ancora l’immondizia proveniente da Montalcino!
5 Commenti
Sandro
circa 13 anni fa - LinkForse non ha preso il primo commento perchè ho messo più di un link. Dicevo che è un bene che se ne parli sul settore web del vino (come anche nel sito l'espresso anni fa http://vino.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/03/23/petrolio/) ma che ancora meglio sarebbe se ci fosse una risonanza a livello dei media nazionali. IN più addirittura l'acqua rischia di essere inquinata dal petrolio in Abruzzo, e si può leggere in articoli per esempio nel sito abruzzoweb. E' gravissimo.
RispondiSandro
circa 13 anni fa - LinkEcco il link sull'acqua: http://www.abruzzoweb.it/contenuti/dossier-ambientalisti-acqua-rischio-inquinamento-petrolio/13685-4/
RispondiSandro
circa 13 anni fa - LinkE quello giusto dell'espresso : http://vino.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/03/23/petrolio/
RispondiVERZILLI FRANCESCO
circa 13 anni fa - LinkNon riesco a capire questo accanimento contri gli insediamenti petroliferi nella nostra regione. Se le cose vanno fatte rispettando le leggi per la tutela dell'ambiente, e in Italia abbiamo delle buone normative, il rischio di catastrofe è uguale a zero e la nostra regione potrebbe guadagnare sulle Royalties cosa non da poco. Prima di dire no bisogna analizzare tutti gli aspetti positivi e negativi del progetto. Altra cosa, le società che lavorano nel mondo del petrolio non sono così povere, come affermato nell'articolo, anzi tutt'altro, in ogni caso la responsabilità di qualche improbabile incidente sarà sempre dell'Eni. Per quanto riguarda il vostro decantato vino avete mai verificato i veleni che i viticoltori mettono nei loro vigneti? Vi siete mai chiesto perchè è in forte aumento i malati di cancro negli agricoltori? Forse, invece di sparare sempre a zero sul petrolio dobbiamo iniziare a mettere sul piatto della bilancia anche queste cose. Saluti
Rispondiviticoltura Abruzzo
circa 10 anni fa - LinkDescrizione Meraviglioso! Di sicuro, il vino italiano è delizioso e diverso in ogni regione, in particolare Abruzzo.
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