Pranzo al Portico di Paolo Lopriore, finalmente

Pranzo al Portico di Paolo Lopriore, finalmente

di Alessandro Morichetti

Leggendo di lui ho sempre pensato a una sorta di Antonio Cassano della grande cucina italiana. Allievo prediletto di Gualtiero Marchesi, genio e sregolatezza, divisivo, rispettatissimo dai colleghi (“quando è in forma non ce n’è per nessuno” mi ha confessato uno di loro), Paolo Lopriore un giorno di qualche anno fa ha abbandonato l’alta ristorazione per aprire il suo Portico in terra natia, ad Appiano Gentile. Tanta la curiosità per chi come me non ha mai mangiato nulla di suo né lo conosce né niente.

Ma quindi, come si sta al Portico di Paolo Lopriore?
Let’s go.

Look della sala contemporanea da 6, rumorosa, e servizio easy fast smart. A pranzo tre proposte di piatto unico con dolce acqua e caffè 20 euro, a cena menu fisso 40. 4 i vini indicati nel menu del cibo, una decina in croce nel foglio a parte – quasi monomarca Triple A – scelta radicale con ricarichi non bassi (l’Archetipo Susumaniello da 15 euro in enoteca sta in carta a 40).

interni
Poi però c’è un click e nel piatto arriva qualcosa di molto centrato e soddisfacente da grandi curve sotto a un abito di Zara. Pronti via con al centro pagnotta calda e olio, e già il pane da solo fa capire che in cucina non ci sia l’ultimo dei peracottari.

pane

Poi arriva un panzerotto con scarola bello scrocchiarello.

panzerotto

Vado di Gran spiedo di carne, crocchette di patate e bietole Monte Carmelo su tre piattini come per tutti i piatti unici/“conviviali”.

crocca

Crocca perfetta, carne (comprata la mattina in paese) saporita, succulenta e golosissima, giusto completamento la bietola. Con dolce e caffè potrebbe terminare un light lunch perfetto ma è proprio qui che si apre lo stomaco.

Spiedo

 

Ordiniamo gli altri due piatti (Agone in carpione, timballo di riso e zucchine in porchetta prezzemolate – Due uova al pomodoro, ricotta della Cascina Pagliacca e cipolle fondenti) col sorriso largo salvo poi scoprire che la cambusa è vuota e non rimane quasi nulla.

Dramma.
15 minuti di elaborazione del lutto, faccia mia da morte-di-gatto ma non tutto è perduto: escono fuori due porzioni di uova e ricotta nonché mezza boccia di un naturista senza condom che giustamente servito ben freddo dal pimpante sommelier ha regalato di nuovo un gran sorrisone.

Fouzy

La cocotte agliosa pomodorosa ha fatto il suo alla grande, assorbendo le negatività e regalando gran profumi anche a piatto vuoto post-scarpetta.

Uova

Caffè moka, dolce e considerazioni conclusive.

Caffè

Ho mangiato tre cose solide e buone da gran bistro e, a non saperlo, probabilmente mi sarei chiesto ma chi minchia è ‘sto tizio idee chiare e mano ispirata? Paolo Lopriore con una inversione ad U è passato dall’alta ristorazione a sbarazzare in prima persona i tavoli in sala a fine servizio e qui ho trovato la chiusura del cerchio nel parallelismo con Antonio Cassano: lo sapete che Fantantonio, fenomeno in attacco, ora che gioca a padel è un mostro della difesa, sul lato di destra dove nessuno lo immaginerebbe mai? Una sorta di Lopriore dello sport, talento distillato tra i fornelli che oggi cucina quel che c’è, probabilmente mai due volte lo stesso identico piatto.

Menu

Peccato per i pochissimi vini, una scelta leggermente più ampia – nemmeno troppo poi, perché la scrematura estrema mi piace – permetterebbe di divertirsi (e bere) anche di più. Spero di tornare una volta a cena o per il luculliano pranzo della domenica quanto prima. Bravi.

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

5 Commenti

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Stefano

circa 2 anni fa - Link

Cioè, in settimana svuotano la dispensa? Mica male come formula, intelligente e anti spreco, forse un pochino cara per il cliente. Ma hai capito il tipo di clientela?

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Alessandro Morichetti

circa 2 anni fa - Link

No in settimana a pranzo la formula è questa, intelligente ben fatta e anti spreco assolutamente, clientela molto varia dalle famiglie alle coppiette mi pare di aver visto, insomma non necessariamente gourmet

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Vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...le coppiette erano tradizionali o fluide di genere?

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marcow

circa 2 anni fa - Link

"Spero di tornare una volta a cena"
(Alessandro Morichetti)
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Sarebbe interessante una recensione perché, dalle poche informazioni sul web, forse emerge meglio la stoffa di Lopriore.
Mi "sembra" che a cena la cucina si avvicini molto a quella dei bistrot, nel senso di versione economica dell'alta cucina e senza spingersi molto in preparazioni di avanguardia. Una cucina non difficile da capire ma che non è quella classica o tradizionale italiana.

Apprezzo molto il cambiamento descritto dal paragone con Cassano.
Un "bravissimo" cuoco come Lopriore (e davvero non è secondo a nessun... tristellato) che sparecchia è una novità nel panorama della ristorazione italiana in cui si va dagli stellati...per adorarli.

Mi chiedo soltanto se questa di Appiano Gentile sia soltanto un'altra tappa di un'evoluzione che, in Lopriore, sembra non avere fine.

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Alessandro Morichetti

circa 2 anni fa - Link

Non ho esperienze pregresse ma solo indizi di una traiettoria pescati da varie fonti, di sicuro è un caso limite quello del "fenomeno" amato e odiato - ma sempre rispettato - che sceglie un altro campionato. Tanti potrebbero essere e credo siano i motivi di questa scelta ma l'unico che può saperli nel profondo si chiama Paolo Lopriore e il massimo che posso dire è che ci tornerò spero ben presto. (E, ripeto, peccato ci siano 15 vini in tutto, perché molta gente che conosco là dentro potrebbe lasciarci 40 euro per il cibo e 150 per bere ahah)

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