Leonardo Beconcini, Sangiovese e Tempranillo a cavallo tra due decenni
di Andrea GoriLa storia d’amore di Leonardo Beconcini con il tempranillo dura ormai da tanti anni ma si è innestata su una precedente passione-ossessione per il grande sangiovese portato a maturazione su terreni argillosi delle Terre di Pisa (siamo a San Miniato), in genere non i prediletti da questo vitigno. Di certo però l’argilla consente al sangiovese di esprimersi con originalità e forza mantenendosi sempre lontano da eccessi di tannino e spigolosità rivelando una succulenza sempre supportata da acidità adeguata. Ma ad un certo punto la curiosità di Leonardo lo porta a scoprire insieme alla moglie Eva la presenza in vigna di materiale enologico molto particolare, fino ad allora etichettato come “malvasia nera” ma con incongruenze nel suo comportamento.
L’analisi genetica porta a rivelare l’identità di queste piante come tempranillo, varietà ampiamente diffusa in Spagna (e prossimamente anche a Bordeaux…) artefici dei grandi vini della Rioja e Ribera del Duero. Molto probabilmente le viti di tempranillo derivano da semi piantati da terreni di proprietà della Curia locale portati con se’ da viaggiatori lungo la via Francigena, l’antica e frequentatissima via di pellegrinaggio nei due sensi che da Roma portava fino a Santiago di Compostela su di un ramo e fino a Canterbury sull’altro.
Quello che importa oggi, nonostante la suggestione sia sempre importante nel mondo del vino, è che nei vini di Beconcini si respira un profondo rispetto per il territorio ma anche una salda idea enologica alle sue spalle, con un tempranillo condotto in esuberanza ma controllo di sapidità e ritmo, e un sangiovese allevato mediante la tecnica del “reciso” (ovvero incidendo il peduncolo per ritardare e concentrare la maturazione in settembre). Una confronto a distanza di anni ci ha permesso di analizzarne alcune annate molto particolari.
Beconcini Reciso 1997 Igt Toscana
Annata iconica che si mantiene molto vitale a distanza di anni e forse anche decisamente meglio di altri 1997 da zone più classiche, ha naso di amarene, cassis, pepe nero e visciole, ematico e salino, carrube, mandorle, torrefazione e sontuosità, vino ancora in bella forma e splendida carnosità.90
Beconcini Reciso 2017 Igt Toscana
Ribes rosso lamponi e ciliegie fresche, sorso spigliato e di bella eleganza nonostante la ricchezza, finale di energia e tannino ben dosato con allungo promettente in annata complicata risolta in eleganza.92
Beconcini Vigna alle Nicchie 2006 Igt Toscana
Tempranillo 100% prefillossera parzialmente passito, profilo terroso, pieno e ricco, ribes nero visciole, terroso e marino, di una giovinezza pazzesca e finissima, pepe nero, mallo di noce, tannino fitto e ancora vivido che tiene su la materia abbondante.90
Beconcini Vigna alle Nicchie 2016 Igt Toscana
Amarena e carrube, visciole, incenso e mirra, tabacco inglese da pipa, sorso concitato e dal tannino ricchissimo da attendere tra pepe e refoli balsamici intensi.93
Beconcini Ixe 2019 Igt Toscana (tempranillo 100% giocato in piacevolezza senza legno)
Sapido croccante preciso e allegro, opulento ginepro e more di rovo, talco e arancio rosso e ferroso, chiude con bel passo e lunghezza nonché agilità rara in un’annata così.89
Beconcini Maurleo 2019 Terre di Pisa Doc
Sangiovese e malvasia nera, rosso intenso, visciole pepe resine e cumino, progressione e sapidità, bella freddezza di viola da bel sangiovese e succosità della malvasia in un bel ritmo di palato.88
1 Commento
Giavomo
circa 2 anni fa - LinkOttimo ma di lui amo soprattutto il suo vinsanto...spettacoloso
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