L’alcol fa bene e tutti i falsi miti sul tema. Smontati
di Alessandro MorichettiSe già non lo fate vi consiglio molto caldamente di seguire il gruppo Facebook Gabriele Bernardini – Biologo (che si occupa di nutrizione), strumento per me insostituibile di informazione e debunking sul tema cibo e dintorni. Molto di ciò che crediamo di sapere è falso, immotivato, non argomentabile, ci piace ripeterlo a vanvera ma non ha nessun fondamento. Possiamo continuare a farlo ma a patto di esserne consci.
In questa sede – e dopo una ottima cena da birra Kölsch come aperitivo, bottiglia di Soave a testa durante il pasto e sour ale alle pesche come digestivo – prendo a prestito un recente post di Gabriele Bernardini proprio nel gruppo che potremmo intitolare “Tutto quello che pensi di sapere sull’alcol è falso”.
Siete pronti a smontare qualche mito? Ollé!
1. L’alcol “riscalda”: FALSO
L’alcol è un potente vasodilatatore e la sensazione di calore che si avverte quando si beve è solo momentanea ed è indice di “calore che se ne va” dalla superficie corporea. In un ambiente riscaldato non succede niente, al freddo aumenta il rischio di assideramento. Con buona pace del San Bernardo e della sua botticella appesa al collo.
2. Le bevande alcoliche dissetano. FALSO
Le bevande alcoliche disidratano! L’alcol inibisce l’ormone antidiuretico e fa urinare di più aumentando la sensazione di sete. Con buona pace della birra ghiacciata.
3. L’alcol favorisce la digestione. FALSO
La digestione è rallentata dagli alcolici che alterano lo svuotamento gastrico. Con buona pace del grappino a fine pasto.
4. L’alcol (sotto forma di birra) “fa latte”. FALSO
L’acqua fa latte. Ma una soluzione di acqua e alcol fa soltanto in modo che quest’ultimo passi dritto dritto nel liquido amniotico e produca un feto sotto spirito con il rischio di una gravissima patologia: la sindrome feto-alcolica. Con buona pace (eterna) del bambino.
5. L’alcol (sotto forma di vino) fa buon sangue. FALSO
Buon sangue non mente ma in in questo caso sì! Le bevande alcoliche possono provocare anemia e aumentano il rischio di ipertrigliceridemia. Alla faccia del buon sangue! Con buona pace dei nostri nonni.
6. L’alcol dà forza. FALSO
L’alcol è un sedativo. L’unica cosa che fa è ridurre la sensazione di affaticamento e la percezione del dolore. Con buona pace di Superciuk.
Gabriele Bernardini
Aggiungo qualche corollario, personalissimo e rigorosamente privo di argomentazione scientifica.
L’alcol fa bene allo spirito. VERO
Assunto anche in piccole dosi, rilassa i muscoli e rende i pensieri più fluidi e liberi. È la dose a fare il veleno, puzza di omeopatia come concetto ma suona bene, no?
Una cena senza alcol è una cena sprecata. VERO
In realtà si sta benissimo lo stesso e una certa quantità di alcol bisogna guadagnarsela, quantomeno con un’attività fisica continua e duratura, praticamente quotidiana. In palestra, sulle scale dell’ufficio, per strada, ovunque. Muovere le chiappe fa sì bene alla salute, e allora poi ben venga una piccola ricompensa.
Adesso però vado a camminare perché ieri ho sgarrato, continuate voi se vi viene in mente qualcosa di serio.
20 Commenti
Paolo Cianferoni
circa 5 anni fa - LinkUn aspetto fino ad ora dell’alcol (del vino) molto poco studiata è quella “psicotropica” (se mi si concede il termine). Cioè l’effetto differente sulla psiche. Infatti esistono infiniti alcol ottenuti dalle fermentazioni. Cosicché anche gli effetti sul comportamento, sulle idee, sulla depressione, ecc. risulta differente. Il buon vino con un buon alcol chiarisce le idee, le sviluppa, non ti fa ubriacare perché ti fa ragionare, ti fa schietto. Un cattivo vino, con alcol cattivo, ti fa incazzare, ti deprime, ti fa ubriacare sragionando, ti fa insopportabile. Al di là di tutte le considerazioni organolettiche degli esperti...
RispondiMarco Prato – il Fummelier®
circa 5 anni fa - LinkBOOM!!!
RispondiLa prego...lasciamo invece agli esperti le considerazioni organolettiche. L’alcool (etanolo) è CH3CH2OH, che sia in una bevanda alcolica da 3€ o in una da 300€.
Se vogliamo però addurre le proprie esperienze personali in deroga alle “considerazioni degli esperti” posso affermare che tutti i “pezzi di me...” [citaz. Nayt] che ho conosciuto e visto diventare violenti oltre ogni ragionevole e limite legale, lo diventavano sia se ubriachi di vinaccio che del miglior barolo pluripremiato.
Senza acredine Sig. Cianferoni, sia chiaro...si fa “pour parler” ;-)
Morichetti...GRAZIE! Magari citandoti (e citando Bernardini) ho una carta in più da giocarmi per contrastare le pur bonarie critiche che ancora mi fanno perché non bevo “abbastanza”, in tutte le occasioni e non bevo ”al ritmo giusto” :-D
Alessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkPaolo questa cosa dei diversi alcoli l'avevo già sentita da un notissimo produttore piemontese ed effettivamente non sta né in cielo né in terra. Le compagnie, le situazioni, le emozioni, le idee che scaturiscono concordo con te che possano essere quanto di più diverso ma la molecola dell'alcol quella no, è una e una sola. Ma tu badi a produrre e noi badiamo a bere tutto quel che essa ha intorno e che ci interessa così tanto.
RispondiDa un punto di vista medico, l'alcol è tossico sempre e non varrebbe nemmeno il discorso per cui è la dose a fare il veleno. Basta saperlo poi ognuno faccia cosa crede e si assuma i rischi consapevolmente.
vanni
circa 5 anni fa - Linkmi sembrate tante mammole un buon bicchiere di vino.non ha m ai fatto male a nessuno.. e se non capite la qualità delle cose. continuate pure a avvelenarvi con le ondate di acqua sciroppata... e lasciate in pacevun mondo che non conoscete... nemmeno..... ..
RispondiPaolo Cianferoni
circa 5 anni fa - LinkMi sembrava che la disposizione spaziale degli atomi potesse cambiare nella molecola. Sicuramente sbaglio e non insisto, ma rimane per me l’idea che gli effetti siano diversi solo anche per tutto quello che c’è intorno alla molecola. Stop.
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkQuello, caro Paolo, è possibilissimo, e spesso dipende non solo da quello che c'è intorno alla molecola ma proprio da quello che c'è intorno al vino
RispondiAntonio Schiavi
circa 5 anni fa - LinkNick Cave, a questo proposito, fa dire all'ubriacone protagonista di "Brother, my cup is empty": ...so brother, be a brother, fill this tiny cup of mine, and please, sir, make it whiskey, for i have no head for wine! Ossia, in breve, "offrimi un bicchiere di whiskey, perché non ho la testa per il vino". Auguri a tutte e a tutti di Buon Anno e complimenti per il sito!
Rispondiilflevy
circa 5 anni fa - LinkHo letto un lungo articolo secondo cui l'alcool fa male sempre SIA vino SIA Birra SIA Grappa cosi ho SMESSO immediatamente di.....LEGGERE
RispondiGiovanniP
circa 5 anni fa - LinkEvidentemente l'alcol etilico è tale sia se contenuto in un ottimo vino, che in un pessimo distillato e gli effetti dovuti all'abuso sono ormai stranoti. Quello che sarebbe interessante approfondire è l'effetto "psicologico" e "neurologico“ generato dal fatto, ad es., di bere un determinato vino o un determinato distillato in alcune situazioni ed in alcuni contesti. Estremizzando : siam proprio sicuri che un sorso di grappa, e sottolineo grappa, non alcol, non producesse in un alpino esposto a situazioni termiche estreme un benessere, percepito come calore, superiore all'eventuale danno provocato dall' ingestione di alcol?
RispondiGiacomo Bianchi
circa 5 anni fa - LinkA volte mi sorge un dubbio, che riguarda in particolare il nostro paese ed anche i nostri intenditori. Siamo tutti sicuri di saper qual'è la differenza tra bere e degustare? L'alcool fa male. Non vedo come si possa considerare salutare bere una sostanza che potrebbe alimentare la nostra macchina. Tuttavia, l'interesse nel vino non è quello di berlo, ma di assaporarlo. A tavola è importante scegliere la bottiglia con cura, perché non si può andare molto oltre al bicchiere. Alle degustazioni se non c'è la sputacchiera, me ne torno anche a casa. Non è poi così sottile la differenza tra alcolismo e cultura.
RispondiStefano
circa 5 anni fa - LinkMi faccio i fatti tuoi: davvero pensi che basti camminare, magari anche a lungo, per smaltire quello che dici di bere? Basta alla coscienza, forse, ma al fegato....
RispondiAlessandro Morichetti
circa 5 anni fa - LinkNon bevo sempre così ovviamente ma le feste sono un po' eccessive per quasi tutti. Le analisi del sangue dicono che sono sulla strada giusta ma devo muovermi tantissimo per compensare. Per quanto mi riguarda l'assenza di movimento è il primo fattore su cui lavorare intensamente.
RispondiNic Marsél
circa 5 anni fa - LinkSecondo questa scuola di pensiero, ahimè, non basterebbe :-( http://www.dietagift.it/?p=3131
RispondiAnulu
circa 5 anni fa - LinkGrazie per il post. Serviva in ogni caso.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 5 anni fa - LinkRitornerei alla sostanza di quello che ha scritto Paolo Cianferoni all'inizio; il buon vino ti fa godere, e così la tua mente ne trae un effetto benefico. Ogni cibo è veleno se assunto in eccesso (per cui anche l'alcol), ma non ogni cibo è piacevole mentre il buon vino lo è. Le molecole sono le stesse nella ciofeca o nel Petrus, ma la ciofeca ti fa incazzare per cui ti rovina il fegato mentre Petrus ti fa sognare. E godere fa bene. Questo è ciò che l'OMS dolosamente ignora (dolosamente, perché nella loro furia salutista lo sanno ma lo trovano peccaminoso per cui da condannare), ma è quello che fa si che vale la pena di bere vino. Alla grande.
RispondiMarco Prato – il Fummelier®
circa 5 anni fa - LinkNon la vedo così, Cinelli; posso arrivare a condividere il punto di vista per cui si può essere maggiormente soddisfatti bevendo di qualità, ma quanto sostiene il Sig. Paolo è diverso, e l’ho spiegato nella mia prima risposta al suo commento. Scrivere “Un cattivo vino, con alcool cattivo, ti fa incazzare, ti deprime, ti fa insopportabile” è fuorviante, sbagliato e dannoso - a maggior ragione se proclamato a quanto ho capito da un produttore - al pari di “un buon vino, con buon alcool, chiarisce le idee, le sviluppa, NON TI FA UBRIACARE”. Siamo seri? Un conto è bere “bene ma senza esagerare” (o come dico io nelle mie degustazioni, la vita è troppo breve per sprecarla con cose cattive), ma affermare in sostanza che bere litri di “vino escrementizio” ubriachi mentre farlo con un vino “nettare degli dei”, non lo faccia o sia meglio... Lo stomaco ed il fegato forse ne pagheranno maggiori conseguenze, a seconda che la bevanda sia di buona o cattiva qualità e di cosa ci sia dentro oltre all’alcool, ma l’alcool in eccesso, da qualunque fonte provenga, porta all’ubriachezza, non che se mi ubriaco a vino Petrus io sia una persona migliore e che avrò reazioni e conseguenze “psicologiche” migliori. Asserire questo e giustificarlo è insano. Lei Cinelli, ha detto una cosa giusta (bere bene è più piacevole che il bere male) ma non può appoggiarla e farla sostenere dalle teorie sconclusionate del Sig. Cianferoni.
RispondiGiacomo Bianchi
circa 5 anni fa - LinkCredo che un mio prof. abbia fatto un intervento corretto a riguardo ultimamente.
Rispondi"Non esiste la guida senza rischi. Ad ogni modo nessun governo raccomanda di astenersi dalla guida. Il vino (buono) apporta del piacere sensoriale et della convivialità. A questo titolo il suo consumo moderato partecipa alla salute che l'OMS definisce come uno stato di benessere fisico, sociale e mentale, non come la semplice assenza di malattia."
A proposito della convivialità aggiungerei che è scientificamente provato e logico come delle buone relazioni migliorino la vita e la salute.
« Il n’y a pas de conduite sans risque. Pourtant aucun gouvernement ne recommande à personne de s’abstenir de conduire. Le vin apporte du plaisir sensoriel et de la convivialité. A ce titre, sa consommation modérée participe à la santé que l’OMS définit comme un état de bien-être physique, social et mental, pas comme une simple absence de maladie. » Pierre-Louis Teissedre https://www.vitisphere.com/actualite-88619-Quand-Vin-et-Societe-tacle-le-Lancet.htm
pincolo pallolo
circa 5 anni fa - LinkDimentichiamo 2 fattori importantissimi. L'etanolo è un veleno. Un veleno però che si sviluppa naturalmente per fermentazione in alimenti zuccherini tipo la frutta. Frutta che è alla base, o comunque una componente rilevante, dell'alimentazione dell'uomo e dei suoi antenati per millenni, milioni di anni. Milioni di anni che sono bastati a far selezionare nell'uomo un enzima, l'alcol deidrogenasi che ha come compito distruggere l'etanolo che inevitabilmente, in una dieta frugivora, si ingeriva. Quindi si, l'alcol è un veleno. Ma altrettanto vero è che la natura ci ha fornito, fino ad un certo punto, una difesa specifica per disinnescarlo. 2) l'alcol non è digestivo. Ma le erbe e i loro principi attivi spesso si. E questi principi attivi sono spesso e volentieri poco solubili in acqua ma molto solubili in alcol o soluzioni alcol/acqua. Inoltre, una soluzione alcol/acqua ha buone capacità conservanti e può preservare nel tempo molecole e principi attivi. Proprio da questo nascono, storicamente, gli amari. Il tentativo di catturare e preservare nel tempo le proprietà di numerose piante con il mezzo più efficace disponibile per lunghi tratti di storia umana, l'alcol. Quindi no, l'alcol non è digestivo ma si, le bevande alcoliche spesso lo sono e lo sono proprio anche grazie alla presenza di etanolo.
Rispondipincolo pallolo
circa 5 anni fa - LinkMi permetto inoltre di aggiungere che spesso, a normali e moderati volumi di consumo, gli effetti dannosi dell'etanolo (arginati egregiamente dal ADH ), sono ben inferiori agli effetti benefici delle altre molecole(infinitamente varie, nel vino, una classe su tutte i polifenoli) contenute dello stesso volume di consumo.
RispondiGigi
circa 5 anni fa - LinkSulle proprietà digestive dei superalcolici: l'alcol forma esteri con gli acidi grassi che si formano nello stomaco a seguito dell'ingestione di grassi. Gli esteri non vengono metabolizzati dallo stomaco e vanno dritti a carico del fegato come trigliceridi. Quindi l'effetto digestivo sposta il problema su un organo ancor più delicato dello stomaco, ma meno avvertibile come sensazione intuitiva di pesantezza. Detto questo, purtroppo siamo soggetti a continue esposizioni a veleni e sostanze nocive: inquinamento, cibi processati, radiazioni elettromagnetiche, mercurio e plastica nel pesce, fitosanitari nelle verdure, antibiotici e conservanti nelle carni. Credo che valga il luogo comune che una soluzione equilibrata si basi sulla ragionevolezza e varietà del consumo, al di là delle più disparate teorie.
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