Belle Epoque 2012, la prossima annata sensazionale in Champagne è già qui

Belle Epoque 2012, la prossima annata sensazionale in Champagne è già qui

di Andrea Gori

Ne avevamo avuto già sentore tra gli assaggi di Modena e Merano e alcune gustose anteprime effettuate in Champagne, ma con l’arrivo delle prime cuvée de prestige e millesimati di pregio possiamo confermarlo: la 2012 è stata una grandiosa annata per lo Champagne. Nemmeno il tempo di fare scorta di 2008 per i prossimi anni, ed ecco che siamo alle prese con vini tesi, freschi ma che al contempo hanno una concentrazione di gusto e intensità aromatica spiazzante, con un pinot nero raramente così in forma e uno chardonnay al pari della sua fama. Tutto più o meno come annunciato da Richard Geoffroy che ne parlò come di un’annata di “qualità e intensità” con pochi uguali.

E dire che in realtà non fu affatto una passeggiata di salute tra gelate primaverili, piogge fino a luglio molto frequenti, marciumi e problemi in fioritura che abbassarono di molto le rese potenziali. Poi agosto e settembre soleggiati e anche molto caldi a tratti che salvarono la baracca fino ad una vendemmia settembrina in condizioni ottimali che ha fatto subito pensare ad annate come la 1990, la 1996  e la 1982. Come livelli zuccherini abbiamo uve spesso tra i 10.5 e gli 11.5% in alcool potenziale e acidità sugli 8-8,5gms/l con pH attorno al 2.9, dati decisamente ottimali.

In una serata inconsueta e informale tra ravioli, bao, anatra e caviale in cui abbiamo interpellato il monaco buddhista Shi Yun Jing Fa Shi, esperto in mindfulness e astrologia cinese sul nostro futuro (adesso per esempio so che devo orientare la mia casa a Nord e che sono un bue di legno), abbiamo potuto vedere le nuove bottiglie degli champagne sans année della maison Perrier Jouet che rievocano un modello degli anni ’50 (la Blason de France, la cuvée de prestige di Perrier-Jouët frutto della vendemmia del 1955)  e appunto assaggiare le prime bottiglie aperte in Italia della Belle Epoque 2012, tradizionalmente la prima delle cuvée de prestige ad arrivare sul mercato. All’epoca lo stesso chef de cave parlò di qualità complessiva altissima delle uve, nessuna traccia di botrytis e bella maturità complessiva e si può dire che sia stato decisamente buon profeta.

Belle Epoque 2012 Perrier Jouet
Colore dorato, ricco e nervoso di verde acidità, naso ricco e carnoso con intensità di frutto rosso palpabile che pare voler saltar fuori dal bicchiere. Energia del pinot nero che spinge e incalza con note di pesca gialla, ribes rosso, more, lime, gelsomino incenso e alloro, poi sambuco e anice, dolce agapanto, confetti e mandorle. Al sorso si avverte subito l’acidità che resetta il palato, poi arrivano note dolci di mandarino miste ad agrumi che innalzano la salivazione tra lime e arancio ma anche note goderecce e lussuriose di zucchero filato in un vino che riesce contemporaneamente a sferzare, pungere e dissetare senza trascurare le coccole e la golosità. Nemmeno lontanamente vicino a quello che dovrebbe essere alla sua maturità ma spettacolare e trascinante per il ritmo che impone all’assaggio. 98

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

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