Raccontare il Fiano 2008 di Ciro Picariello è un’impresa che neanche Reinhold Messner
di Alessandro MorichettiUn assaggio così debordante non mi capitava da un po’. Nella scala dei vini bianchi italiani più riconoscibili, il Fiano di Avellino 2008 di Ciro Picariello va diretto sul podio e sfido a trovare avversari degni. Prodotto dal carattere contagioso, basta un assaggio per stamparlo in memoria e mi chiedo come collocarlo nel panorama dei grandi Fiano. Vino di un giallo paglierino carico, ha un naso fantastico e ricco: limone, pancetta, salvia e olive verdi disegnano un profilo che sbaraglia ogni banalità, prepotente e articolato. Antitesi pura del vino ben confezionato e timido che offre fruttini di ogni salsa e niente più.
L’ingresso in bocca è importante, voluminoso ma secco e tenace. Il finale salino emerge su toni affumicati che riempiono la bocca: esitare piacevolmente tra rimandi da whisky torbato, birra affumicata (penso alle Rauchbier di Bamberga) e mandorla dolce è una dote per pochi o forse per nessun altro. Inserire il Fiano 2008 di Ciro Picariello tra le 10 etichette che hanno cambiato il vino italiano del Nuovo Millennio è qualcosa tra l’immediato e il doveroso. La struttura prestante e nobile racconta un vino che aggredisce il futuro e ricavo da Slow Wine altre informazioni interessanti: 5 dei 7 ha aziendali sono a fiano, nessun consulente esterno, gestione familiare – Ciro e sua moglie Rita con i figli Emma e Bruno – e piante di 15 anni (per questo vino, blend di uve da Summonte e Montefredane). Poco più di 13.000 bottiglie e 12 euro in enoteca. Acquisto clamoroso.
ps: è uscito giusto qualche minuto fa un racconto simpatico e ben documentato con annessa verticale del Fiano di Ciro Picariello, ad opera di Paolo De Cristofaro (Gambero Rosso).
50 Commenti
armando treccaffé
circa 13 anni fa - Linkgrande Morica....hai trovato la luce ed io te rendo onore... è stato il mio vino dell'estate 2010... aggiungerei che è un vino da bere tra 12° e 14° e che ha anche molto idrocarburo e mineralità nel corredo aromatico.... P.S. nel caso risucissi mai a trovarlo (ma tu forse puoi grazie a qualche rappresentante) da provare è il Pallagrello bianco di Angela Posillipo...lancio anche un appello a chiunque l'avesse assaggiato o sapesse dirmi come trovarlo di scrivere qualche riga sul blog....grazie
RispondiCarmine Capacchione
circa 13 anni fa - LinkE di quest'ultimo quante bottiglie se ne producono??
RispondiMtt
circa 13 anni fa - Linkun vino straordinario, il rapporto qualità prezzo ti fa sentire un ladro !! Unica pecca : INTROVABILE...
Rispondiarmando treccaffé
circa 13 anni fa - Link@ Mtt.... verissimo... o te lo rivende un ristoratore amico oppure anche in provincia di Avellino lo trovi solo in cantina...ad astra per aspera (cit.)
RispondiMassimo D'Alma
circa 13 anni fa - LinkAl momento bevo con molta soddisfazione il 2005, ed ogni volta mi sorprende sempre di più. Peccato che prima o poi finirà...
RispondiLes Caves de Pyrene
circa 13 anni fa - LinkIl 2004 al momento è fantastico... Peccato che ci siano solamente pochissime bottiglie rimaste che Ciro custodisce gelosamente... Il 29 Marzo a Viareggio ci saranno 2005 , 2006 , 2007 e 2008 in degustazione.
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkPosso chiedere cosa ci sarà il 29 marzo a Viareggio???? Non trovo notizie e mi piacerebbe....
RispondiLes Caves de Pyrene
circa 13 anni fa - LinkPuò leggerne qui... http://lescavesdepyrene.blogspot.com/2011/03/degustazione-vini-di-territirio.html
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkGrazie!
Rispondigionni1979
circa 13 anni fa - LinkBella!!!! Peccato che è di martedì e non potrò partecipare...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Link"Inserire il Fiano 2008 di Ciro Picariello tra le 10 etichette che hanno cambiato il vino italiano del Nuovo Millennio è qualcosa tra l’immediato e il doveroso"... Ah Morichè! e basta co' sti toni apocalittici!!! Se non l'avevi bevuto prima capisco l'interesse, ma per chi lo conosce da un 3-4 anni (da tanto lo conosco io)sembra che tutta quella carica fenolica e quel tono fumè siano eccessivi (e prima non erano così marcati nda). Se poi parliamo di gusto accetto tutto, ti dirò di più, preferisco l'essenzialità scarna di Guido Marsella '06 e '08.... ma da qui a dire che il suo (di marsella) fiano ha cambiato il vino italiano.....
Rispondigp
circa 13 anni fa - Link“Essenzialità scarna” è un’espressione che non assocerei mai a una versione riuscita di quel vino espressivo che è il Fiano di Avellino, semmai (in negativo) a una delle versioni commerciali-diluite di quei produttori che fanno grandi numeri. Il Fiano 2006 di Marsella poi, ribevuto 4 mesi fa, tutto all’opposto è un vino di grande carattere, con un’irruenza fuligginosa e idrocarburica che mi sembra difficile apprezzare se si trova “eccessivo” il tono fumé dell’ottimo Fiano 2008 di Picariello (Marsella 2008 non l’ho ancora sentito). Se non si amano le note fumé forse è meglio girare alla larga da Summonte (Marsella, all’inizio il 100% e ora il 50% delle uve del Fiano di Picariello – vedi link citato da Morichetti) e ancor più da Montefredane (Pietracupa, ora il 50% delle uve del Fiano di Picariello), spostandosi per esempio a Lapio (Colli di Lapio).
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - LinkForse se avssi scritto "cruda essenzialità" sarebbe stato meglio? Quindi mi vuoi dire che l'estrazione quasi al limite della sovraestrazione di Picariello è paragonabile all'acidità quasi renana di Marsella? Che il suo fiano sia di gran carattere, non ci piove. I toni fumè sono gestiti in maniera estremamente contenuta, sono percepibilissimi eppure offerti al naso con gentilezza su un corredo di richiami delicatamente balsamici, l'agrume è nitido e in esso si integra una nota di idrocarburo nobile ben distante da quel concetto di "carica" che hai delineato nella tua decrizione e che molto più si attiene alla gestione del vino di Picariello. Se poi assaggi il 2008 capisci ancora di più la distanza siderale che separa questi due fiano, prima di tutto concettualmente. Credo però che nel tuo volerti "attaccare" al mio commento a tutti i costi hai perso di vista il senso del mio commento. Lo ribadisco e te lo riassumo: 1 a GUSTO PERSONALE preferisco Marsella 2 non ritengo nemmeno questo il vino che "cambierà le magnifiche sorti e progressive" dell'enomondo 3 sul 2008 mi sento di condividere le "fesserie2 che dice quel "fannullone" di Luciano Pignataro "Se la 2007 può ricordare i funghi sott’olio, questa (2008 nda) ricorda gli ovuli serviti crudi con una spruzzata di limone tanto in voga negli anni ‘80. Insomma, l’acidità è sicuramente un po’ scissa, ma questo per noi è un grande pregio, promessa di matrimonio con il tempo. Il primo impatto è dunque agrumato, di pere acerbe appena colte, poi il filo leggero del fumé tipico di Marsella, e, con molti sforzi, poi arriva il sottobosco di Summonte, l’essenza di foglie di castagmo cadute, i funghi, la legna bruciata. In bocca il vino è un capolavoro(...)Parlo di capolavoro anzitutto perché la beva è elastica, dinamica: non hai cioé la sensazione di dover mandare giù qualcosa che hai messo in bocca, ma la materia scivola da sola, rapidamente e con faciltà(...)In bocca i toni agrumati sono ancora più marcati, ripeto: cedro e limone soprattutto, nessuno sconto dolce, neanche un cenno nell’attacco." http://www.lucianopignataro.it/a/fiano-di-avellino-2008-docg-marsella/8627/
Rispondigp
circa 13 anni fa - LinkHo cercato di allargare un po’ gli orizzonti, citando oltre a Picariello e Marsella altri stili di Fiano di Avellino e connettendoli alle zone di provenienza. Trovo molto più distanziati tra di loro Colli di Lapio e Pietracupa rispetto ai due citati. Altro dettaglio concreto che non mi sembra trascurabile: Marsella (e altri, in particolare Villa Diamante citato in un altro intervento) fa vini molto diversi a seconda dell’annata, diciamo che ci mette del suo oltre alla naturale differenza delle singole annate (all’opposto di Pietracupa, eccezionale nella sua costanza). Il suo 2006 che hai associato al 2008 come vino di “scarna essenzialità” non lo è affatto, il 2008 oggi non so (la descrizione di Pignataro è di oltre un anno fa, sarebbe bene verificarla). PS: “acidità quasi renana” in un Fiano non l’ho mai sentita, nella zona notoriamente la palma dell’acidità va di gran lunga al Greco di Tufo.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linkoddiiiiiiiiiiiio, ancora con questa sottiletizzazione? Il tema centrale è chi "ce l'ha più lungo" tra me e te? o Morichetti che, nonostante la sua verve, a volte scrive articoli che la fanno un po' fuori dal vasino se pur simpaticamente? A tutti capita di prendere una toppa per eccesso di sicurezza (io sono il primo).... almeno però, se me lo fanno notare, come si dice a Roma, "ce sto". p.s. Tanto per tornare sull'argomento centrale della discussione: per te il fiano di Picariello è uno dei vini che ha cambiato l'enomondo del terzo millennio??? o suggeriresti all'autore più prudenza???
Rispondigp
circa 13 anni fa - LinkNo, in effetti quella di Morichetti mi sembra un'iperbole. Però è un fatto che il Fiano di Avellino 2008 di Picariello ha ricevuto "il plauso (quasi) unanime della critica", per quel che vale (compresa la nuova guida Slowfood), quindi il nostro non è così isolato.
RispondiLido Vannucchi
circa 13 anni fa - LinkFrancesco ti capisco e condivido pure io bevo da oltre 4 anni Picariello, ma Picariello si è mantenuto e sinceramente in degustazione entusiasma, sempre rapporto qualità prezzo e non solo!!!, Ma Marsella ok per 06-08 e dopo il vuoto assoluto. ciao Lido
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkMorricchia, ti sei esaltato per un vino che puoi bere tu e pochi altri, visto che la maggior parte l'ha bevuto Armando l'estate scorsa! Se per cambiare il vino italiano nel nuovo millennio dobbiamo contare su una produzione di 13.000 bottiglie, per quanto eccellente, stiamo freschi. Mi piacerebbe che il cambiamento epocale fosse operato da etichette che possano contare su una produzione più vasta, disponibile per un mercato di consumatori italiani ed esteri che va al di là di "io, mammate e tu".
Rispondicorrado dottori
circa 13 anni fa - LinkPremesso che trovo il tono "esuberante" del Morichetti più che altro un piacevole stile di scrittura, non vedo davvero perché non si possa portare cambiamenti epocali con "sole" 13.000 bottiglie. Dopotutto Picasso ha cambiato la storia dell'arte moderna con 1 solo quadro... Voglio dire: riusciremo mai a liberarci dalla dittatura dei numeri? Con immutata stima.
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkStima ricambiata. A voler fare le pulci il cambiamento epocale provocato da Picasso é dovuto a più quadri. Comunque fosse anche uno, questo é tuttora visibile e ammirabile, mentre una volta bevute le 13.000 bottiglie, saluti e grazie. Le masse rimangono a bocca asciutta e non possono essere educate ad un'evoluzione del gusto, rimangono nell'ignoranza atavica. Certo che lo stile del Morricchia é piacevole e credo che lui sia il primo a non prendersi molto sul serio riguardo a certe esagerazioni, e così cerco di fare anch'io per quello che scrivo. Qualcuno che ogni tanto fa la "ficosina ignorantella" ci vuole in questo blog testo-eno-iperspecializzato che per essere seguito a volte richiede il dizionario e l'atlante geografico (scherzoooo....) Ps ma le ragazze sono sempre a bazzicare su Spigoloso?
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linkcara NN, tu cosa pensi di quel paracXXo di moricchia? le opzioni sono due: 1-ancora deve consumarsi un bel po' lingua per parlare con cognizione 2-è uno pseudonimo dietro cui si cela Jancis Robinson che in italiano fluente si diverte ad attizzarci, farci scaXXare, e ci prende per i fondelli
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkFabbrettone oggi sei in forma più che mai! In realtà tu e il Morricchia vi amate platonicamente a distanza, ma ancora non volete ammetterlo, altro che Elisa di Rivombrosa. E questo fa il pari con l'insinuazione che NN sia un trans e che Ken esista solo come fidanzato di Barbie. Intravino é un blog scoppiettante in cui si esprime l'esuberanza della gioventù. Certe recensioni iperboliche danno spazio a commenti reprimendatori che altrove non sarebbero possibili, come si dice a Roma "rimettere in tazza". Così almeno i comuni mortali si sentono più rappresentati e riescono ad imparare qualcosa senza sentirsi mortificati. A me piace.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linkinfatti io propendo per l'ipotesi 2 :-)
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkAlla sola idea di una relazione tra Fab e Morikante preferisco l'edizione integrale di Elisa di Rivombrosa in tedesco con i sottotitoli in cecoslovacco.
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 13 anni fa - Linkquesta ipotesi sussisterebbe solo nel caso dietro la faccia di Motrix si celassero le volubili e leggiadre vesti di una..... aspetta.... come le chiama Kenray?.... Ah si! STRAGNOCCA
Rispondiarmando treccaffé
circa 13 anni fa - LinkCara NN concordo, ma credo che il Moricchia avesse in mente il paradigma dell'elite della produzione quando ha parlato di cambiamenti epocali... ovvio che questo Fiano lo trovi quasi solo in Campania...ma credimi la prov. d Avellino è spopolata le vigne sono piccolissime i grandi produttori, alla Feudo del Concistorio,(nome d fantasia), comprano tutti le uve nella provincia di Benevento che ha rese mooolto più alte, più popolazione più ettari vitati e semplicemente più contadini...ovvio che cosi' va a farsi benedire tutto: DOCG menzione geografica aggiuntiva ecc. ecc. ecc. Eccellenza vera e bottiglie a milionate per ora sono incompatibili.....
RispondiPalazzo Paladino Vineria
circa 13 anni fa - LinkGiusto per dire io ho tutte le annate di Fiano dal 2004 al 2008 e forse anche qualche bottiglia di Pallagrello bianco 2006 di A. Posillipo
Rispondiarmando treccaffé
circa 13 anni fa - Linkgrazie T faro' visita a Pasqua....
RispondiSignora
circa 13 anni fa - LinkAssolutamente non concordo con l'entusiasmo dell'articolista, è un fiano come tanti in Irpinia, scoprite gente, scoprite. Se vi attaccate per così poco, stiamo freschi. Un nome su tutti. Antoine Gaita Vigna della Congregazione (su quasi tutte le annate prodotte)
Rispondimrignazio
circa 13 anni fa - LinkE' stata una esperienza sublime poter assaggiare le annate dal 2008 al 2004 di questo incredibile fiano! Fotto con cura estremamente attenta, con una mineralità piacevolissima. Le annate 2008 2006 e 2004 eran fantastiche! Complimenti al produttore!
RispondiNelle Nuvole
circa 13 anni fa - LinkAttento a dire quello che "fai" con cura estremamente attenta...potresti intasare il blog di avances. Grazie per la mia prima risata mattutina.
Rispondiantonio tomacelli
circa 13 anni fa - LinkNon te ne perdi una, eh?
Rispondimrignazio
circa 13 anni fa - LinkScusate era semplicemente "fatto"... con cura! Anche per me tante risate di tarda mattina!
RispondiAntonio Tomacelli
circa 13 anni fa - LinkTranquillo Ignazio, abbiam visto di peggio. Ora scusami ma vado a scegliere la cornice adatta per la tua frase ;-)
RispondiRaro Umore
circa 13 anni fa - LinkMorichetti, ECCESSIVO, davvero ECCESSIVO, capisco quell'enotecaro napoletano polemico, che beve paraocchiato, ma mi sembra tutto davvero eccessivo. Lunga vita al More Maiorum 2001. Aziende che fanno e che sanno fare.
RispondiVinogodi
circa 13 anni fa - Link... è un buon vino , non si scopre certo ora( sul GR se ne parla da almeno 3 anni e viene pure venduto)... perchè tante inutili iperbole?
RispondiRaro Umore
circa 13 anni fa - LinkBravo Vinogodi.....non capisco, ma sti signori un giro anche molto largo in Irpinia se lo sono mai fatti?. Dire che il Fiano di tal dei tali è ottimo equivale a dire NIENTE, non è il produttore di turno ad essere bravo (mi sembra anche poco invasivo il nostro eroe e non per filosofia, ma perchè probabilmente non ha capacità LuigiMoiane o similari) ma è il vitigno ASSOLUTAMENTE STRAORDINARIO (e solo in Irpinia). Diciamolo una buona volta, ad Avellino gente che lavora meglio esiste. Penso ai Lonardo, che non si sono mai cimentani sul Fiano. Questa si che è gente. Hanno capacità, cognizione, scienza e mezzi.
Rispondiantonio tomacelli
circa 13 anni fa - LinkStai cercando la rissa? Su, raroumore, datti una calmata e leggiti la recensione del Grecomusc che ti rilassa. http://www.intravino.com/assaggi/piccoli-miracoli-il-grecomusc-di-cantine-lonardo/ @Vinogodi Al netto dell'iperbole mi tocca sempre richiamarti all'ordine: Intravino non è una setta né un forum. Abbiamo l'ambizione di "servire il popolo" per cui non diamo mai nulla per scontato: Picariello non è famoso come il tavernello.
Rispondimrignazio
circa 13 anni fa - LinkPer me che son pugliese, e di fiani ne avrò bevuti certamente meno di voi, questo è sembrato degno di qualsiasi iperbole. Trovare in forma smagliante l'annata 2004 mi ha veramente impressionato, soprattutto perchè era ancora un vino freschissimo.
RispondiVinogodi
circa 13 anni fa - Linkantonio tomacelli risponde: 16 marzo 2011 alle 17:26 (link) @Vinogodi "Al netto dell’iperbole mi tocca sempre richiamarti all’ordine: Intravino non è una setta né un forum. Abbiamo l’ambizione di “servire il popolo” per cui non diamo mai nulla per scontato: Picariello non è famoso come il tavernello". Rispondo pacatamente : caro Antonio Tomaccelli , all'ordine ci riporti Tua sorella , se mai ne avessi una e fosse appassionata di vino . Voi avrete pure l'ambizione di "servire il popolo" , ma il popolo non è asino come pensate . Una volta bevuto l'ottimo vino di Picariello , si accorge subito che non è Montrachet e che quindi avete "iperbolato" per motivi che solo voi conoscete ...
RispondiSignora
circa 13 anni fa - LinkCalma.....calma, toni bassi per favore. Diciamo che è pure buono, sto vino, ma ce ne sono tantissimi di Fiano e credetemi tutti della stessa qualità.
RispondiFranco Ziliani
circa 13 anni fa - Linkquesto commento mi dà l'impressione di essere stato scritto da qualcuno che pensa di detenere il monopolio per dire cosa sia buono e cosa non sia buono, quale aziende siano grandi e quali no, nelle terre dei Borboni... Ma se così fosse, perché impedire al buon Morichetti di esprimere, con l'entusiasmo che lo contraddistingue, il bene che pensa di quel vino? Forse che questo "monopolio" viene in qualche modo intaccato o messo in discussione? Suvvia...
Rispondiarmando treccaffé
circa 13 anni fa - LinkAvete presente quelli che visitano la prima volta New York e la raccontano facendoci du palle? (cit. quot. ecc.) Ecco... proprio quello
Rispondimrignazio
circa 13 anni fa - LinkPensandoci però New York è una grandissima città conosciuta da tutti, o per sentito dire, o per presa diretta, o da servizi in tv e via dicendo. Invece qui si parla di qualcosa di molto poco conosciuto come può essere un piccolo paese, si parla di un produttore piccolo viste le sole 13.000 bottiglie e se qualcuno non tesse le lodi di grandi prodotti poco noti come si fa a conoscerli?
Rispondiarmando treccaffé
circa 13 anni fa - LinkCaro mrignazio, certo hai ragione, la mia era una battuta :-)....
Rispondiattoadivenire
circa 13 anni fa - LinkSe uno volesse farsi una verticale di Ciro Picariello....sono a vostra disposizione....o giovedi 28 aprile a Montelupo Fiorentino o su ww.attoadivenire.com ;) Grande Ciro onore di una Campania quasi dimenticata...Quella "contadina"
Rispondiattoadivenire
circa 13 anni fa - LinkPotrete trovare le info sulla serata di giovedi 28 aprile su Facebook-attoadivenire....
RispondiValentina
circa 12 anni fa - LinkLa nuova trovata di Ciro, leggete leggete!!! http://thekinoreview.wordpress.com/2012/04/17/ciro-picariello-al-kino-mani-callose-finezza-danimo-e-uno-splendido-spumante-di-fiano/
Rispondivocativo
circa 10 anni fa - LinkMorichetti è iperbolico nello stile e nel racconto, non nell'inquadramento di un vino. Su questo convengo con Dottori. E poi lo sa benissimo anche lui di non essere stato il primo a scrivere del 2008 di Picariello. Ma come si dice, repetita juvant. Picariello non avrà cambiato il vino italiano, ma gli va dato atto di produrre grandi fiano fin dalla prima annata, il 2004. E uno che produce grandi fiano viene iscritto automaticamente nell'elite dei migliori bianchisti italiani. E poi parlare ora di Picariello, dopo il caso del brut contadino, potrebbe fare audience ;)
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