Déjeuner sur l’erbe ad Ariccia | Cosa ti abbino con fava e pecorino
di Mauro Mattei
Il primo maggio? Un irrinuciabile must per noi che siamo cresciuti nella campagna romana. Una giornata, dal fascino inequivocabilmente naif , che non riusciamo – nostro malgrado – ad accantonare.
Poche le regole inossidabili per chi – con impeto campestre – volesse tuffarsi a capofitto nel mood della prima, imperdibile, scampagnata stagionale.
Eccole qua:
- Lasciatevi allegramente alle spalle le riflessioni socio-politiche (in verità auspicabili, visto l’oggetto della ricorrenza). Ammesse, con moderazione e solo in casi estremi le t-shirt tematiche e i cori bolscevichi.
- Sottolineate il più possibile la matrice bucolica dell’evento. Non andateci per il sottile – dunque – e non cercate di laccare con tendenze modaiole o tecnologiche l’allure rustica della giornata (bandito il live-twitting ed il social-networking in genere).
- Ricordatevi che la “terra promessa” combacia col primo prato accessibile “fuori porta”, e non coincide affatto col dehors del vostro ristorante stellato preferito.
- Date il giusto peso all’aspetto gastronomico ma, mi raccomando, l’impatto deve essere più verace possibile (Out: il finger food. In: il panino con la porchetta – per intenderci).
- Siate moderatamente avvinazzati e individuate – da subito – la figura di un cocchiere (leggi:astemio) abile a ricondurvi sani e salvi verso le mura domestiche. Accortezza da seguire in caso, il vostro, fosse un tour sventatamente motorizzato.
Ricapitolando, potete anche ringraziarci: in 5 steps vi abbiamo fornito un successo “chiavi in mano” per la vostra giornata agreste. Eppure – magnanimi – non ci limitiamo solo a questo. Tranquillizzati dalla consapevolezza di avere consolidato le fondamenta del discorso, possiamo soffermarci sui punti che ci riguardano più da vicino: il cibo ed il vino, finalmente.
Inutile sottolineare che gli attori gastronomici del nostro pic-nic casereccio, non possono evitare di inchinarsi di fronte allo spessore di due figure insostituibili: le fave ed il pecorino romano.
Accoppiata mitica che riassume il senso stesso del déjeneur sur l’erbe alla capitolina.
Ecco, proprio questi due “ingredienti”, diventano per noi il fulcro della giornata: la nostra croce e la nostra delizia. Se da un lato ci sollazzano il gargarozzo, dall’altro ci tartassano con le loro caratteristiche gustative. Note verdi e tanniche (dal lato della fava) e sensazioni grasse e sapide (dal versante del cacio) rendono irto di difficoltà il percorso per arrivare all’abbinamento perfetto. Insomma – facciamola breve – di anno in anno, si rinnova la domanda: cosa ci beviamo sù?
Zero risposte? Vi abbiamo spiazzato? Non preoccupatevi ve lo troviamo noi il wine-match più stuzzicante. Anni di esperienza (e di tentativi sul campo) ci permettono di girarvi – con soddisfazione – quella che possiamo considerare la nostra scelta ultima, frutto di una cernita sul territorio e di plateali incursioni in giro per l’Europa (lista della spesa, oltretutto, quasi proletaria per i prezzi).
Non lamentatevi, niente capricci. Prendere o lasciare. Non perdetevi in chiacchiere e fate il vostro dovere: stappate, assaggiate e commentate (siamo o non siamo su un blog?)
Frascati Superiore ’07 “Luna Mater” Fontana Candida (Monte Porzio Catone – RM)
Come dimenticare la denominazione “romana” più chiacchierata? Alimentiamo la discussione, proponendovene una versione atipica. Luna Mater è un “progetto” curato da Fontana Candida, costola laziale del colosso G.I.V. e più che un vino, può essere considerato un trampolino per il rilancio sul mercato del Frascati. Nasce da un blend di uve tradizionali (con una forte partecipazione di Malvasia di Candia) raccolte parzialmente in vendemmia tardiva. In fase di vinificazione, pensate un pò che slancio innovativo, viene fatta anche un pò di macerazione pellicolare. E’ un vino di nerbo, con una notevole alcolicità. Ha un naso variegato, multicolore e scoppiettante (con tratti addirittura esotici). In chiusura esce fuori il territorio, manifestato attaverso doverose sfumature minerali. Da provare, con la curiosità del caso.
(in enoteca sui 14 euro)
Passerina del Frusinate ’08 “Donna Rosa” La Visciola (Piglio-FR)
Anche se usciamo dalla zona “classica” dei castelli romani e ci dirigiamo verso la ciociaria, non ci discostiamo da quello che la tradizione ampelografica laziale ci offre. Vi proponiamo per l’occasione una passerina 100%, austera e dalla struttura poderosa. Un vino ricco e consistente, arricchito da gradevoli sensazioni di macerazione che ne ampliano il profilo sensoriale. L’azienda opera seguendo i dettami della biodinamica.
(intorno ai 15 euro in enoteca)
Pinot d’Alsace 2007 Domaine Zind Humbrecht (Alsazia)
E’ il vino più semplice fra quelli proposti da questa mitica azienda di Turckheim. L’assaggio ci mostra un pinot bianco che gioca su sensazioni di frutta matura (albicocca e ananas) e sfumature agrumate. L’ingresso in bocca è particolarmente morbido, ravvivato e rassodato – sul finale – da un’acidità decisa e succosa.
(Intorno ai 16 euro in enoteca)
Savennieres 2007 “Clos de Coulaine” Chateau Pierre-Bise (Loira)
E’ un vino realizzato esclusivamente con chenin blanc, elaborato per il 70% in barrique. Nel bicchiere si incrociano – perfettamente – sensazioni minerali, leggere note tanniche e una pronunciata grassezza. In alcune annate, una parte delle uve che vengono utilizzate, sono attaccate da muffa nobile. E’ un prodotto che integra alla struttura e ad una evidente opulenza, freschezza e sapidità encomiabili.
(intorno ai 16 euro in enoteca)
16 Commenti
Francesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Link4.Date il giusto peso all’aspetto gastronomico ma, mi raccomando, l’impatto deve essere più verace possibile (Out: il finger food. In: il panino con la porchetta – per intenderci). e poi mi suggerisci Pinot d’Alsace 2007 Domaine Zind Humbrecht e Savennieres 2007 “Clos de Coulaine” Chateau Pierre-Bise??? sborone!!! :-) p.s. sono completamente d'aaccordo a metà con il luna mater. Per me il precetto è sacro e non si tocca: Frascati Cannellino (il mio preferito è quello di Villa Simone...)
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Linkbeh, ho detto che bisogna essere "veraci" sul cibo, mica sul vino :-) cmq lo chenin blanc su fave & pecorino è godimento puro!
RispondiDanilo Ingannamorte
circa 14 anni fa - LinkChi ce l'ha in distribuzione?
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - LinkSe parli del Savennieres, ce l'ha uno dei miei "pusher" di fiducia: Mario Galleni di Teatro del Vino (FI)
RispondiDanilo Ingannamorte
circa 14 anni fa - Linktenchiù!
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - LinkFuori tema...ma non troppo. Quando mi sono trovato a due metri dal dipinto, al museo D'Orsay sono quasi svenuto dall'emozione. E' una delle tele più affascinanti che abbia mai visto, bisogna andarci per rendersene conto.
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - Link@Francesco perfettamente d'accordo sul Cannellino di Villa Simone...
Rispondigaspare
circa 14 anni fa - Linkportace nantro litro che noi se lo bevemo e poi ia risponnemo embè embè che c'è? e quanno er vino embè ci ariva ar gozzo embè ar gargarozzo ambè ce fa nficozzo embè pe falla corta, pe falla breve, noi dimo all'oste, portace da beve
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Linkehm..grazie per averci sintetizzato, in maniera così puntuale, lo spirito della giornata :-)
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Linkio non vorrei passare per il solito krumiro... ma sto in enoteca a lavorare... :-(
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - LinkPerchè secondo te io stò a pettinare le bambole? :-D
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - Linkcomunque mi hai fatto rosicare col savennieres. Stasera (enosborone per enosborone) mi faccio favette ripassate con la pancetta, pecorino, fritata di asparagie pouilly fumè "Haute Densité" di Chateau de Tracy
RispondiJury Borgianni
circa 14 anni fa - LinkMa oerch ua vernaccina? iosarei entato per una vernaccia una passerina...
RispondiJury Borgianni
circa 14 anni fa - LinkScusate la dislessia momentanea :)
RispondiMauro Mattei
circa 14 anni fa - Linkpassato l'attacco? Beh, per la vernaccia c'hai sempre il mitico Barzaghi. Io una bella "Zeta" me la sgargarozzerei..
RispondiJury Borgianni
circa 14 anni fa - LinkSisi Mauro passato tutto, sì infatti, una buona Zeta ci starebbe proprio bene, oltretutto Sabato vado porprio a trovarli, poi ti racconto ;)
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