Barolo Brunate 2013, Giuseppe Rinaldi
di Vincenzo Le VociSe fosse stato un aprile normale, a Vini Veri in quel di Cerea avremmo fatto la fila come tutti gli anni per per assaggiare due tra i più emozionanti Barolo dell’intero panorama langarolo, quelli di Giuseppe Rinaldi.
Impossibilitato come tutti a casa, mi sono stappato un Barolo Brunate 2013 per non cadere in depressione e ho fatto proprio bene.
Piccola parentesi. Sono due le vigne di proprietà da cui provengono le uve di questo Barolo, un tempo menzionate entrambe in etichetta: Brunate e Le Coste. I vigneti di Brunate sono divisi tra il comune di Barolo e La Morra. Non sembrano esserci differenze nella qualità dei vini prodotti nelle due zone in quanto l’esposizione è ottima e omogenea. Vini mascolini e austeri, e in particolare quelli provenienti da Barolo si distinguono per un carattere ancora più energico.
Le Coste, invece, ha una struttura dei terreni simile al celebre Cannubi e pare che i vini prodotti da questo cru siano tra le migliori espressioni di eleganza del comune di Barolo.
Secondo tradizione, in casa Rinaldi i Barolo sono frutto di blend tra vari vigneti e il motivo è molto semplice: le caratteristiche organolettiche dei vari cru vanno bilanciate con un giusto assemblaggio per dare vita ad un vino armonico e equilibrato. Lieviti indigeni e botti grandi fanno il resto: l’obbiettivo, come diceva Beppe Rinaldi, è produrre un Barolo bevibile e digeribile, certamente austero in gioventù e dall’approccio difficile ma autentico.
Ma ecco quindi il vino che, ve lo anticipo, mi è davvero piaciuto.
Già in fase estremamente espressiva, si alternano profumi ferrosi ed ematici a note floreali e di lamponi, il tutto amplificato da un soffio di volatile: l’imperfezione ci rende veri, diceva qualcuno. In bocca scorre ed ha un tannino femminile, è succoso, saporito, nessun freno, è divertente, leggero e allo stesso tempo complesso, bevi e continui ad averne voglia.
Non sono in grado di capire dove andrà e in fondo non mi interessa, voglio solo godermi uno dei più grandi Barolo prodotti nell’annata 2013.
14 Commenti
Walter White
circa 4 anni fa - LinkBei tempi quando le enoteche che riuscivano a reperire 2 cartoncini da 6, lo vendevano a 40/42 euro. Oggi leggo prezzi da gioielleria nelle vendite on line.
RispondiMarkos
circa 4 anni fa - LinkHo una verticalina di Brunate Rinaldi in cantina ........10-11-12-13....... Appena torniamo liberi me la faccio con gli amici ! Però mi fa riflettere che un 10 viaggi a 250 eurini.....che mi berrò! Glu glu
RispondiVincenzo Le Voci
circa 4 anni fa - LinkE fai benissimo... bevute tutte e la mia personale classifica è: 10/13/11/12... quando le assaggi facci sapere come va...
RispondiVincenzo Le Voci
circa 4 anni fa - LinkLoro hanno mantenuto dei prezzi molto bassi in cantina, il mercato ne ha capito il potenziale e via con la speculazione.... ormai succede sempre con tutti i vini di una certa importanza e in tutte le denominazioni....
RispondiSancho P
circa 4 anni fa - LinkStesso discorso per Bartolo Mascarello. Con 45 euro qualche anno fa ti portavi a casa il Barolo. Dispiace constatare che oggi, per acquistare i Barolo di due pilastri della tradizione, che hanno sempre proposto i loro vini a prezzi abbordabili , anche quando furoreggiavano i vini a prezzi da capogiro dei parvenu del dolce stil novo, bisogna svenarsi.
RispondiVincenzo Le Voci
circa 4 anni fa - LinkSì è un peccato..purtroppo succede di continuo e non solo nelle Langhe e in Borgogna dove il fenomeno è più accentuato... ma dappertutto...vedi ad esempio les vignes di mon père di Ganevat in Jura o Chateua Rayas in Rodano Sud o il Cote Brune di Jamet a Nord.... Rougeard e Richard Leroy in Loira etc...
RispondiMassimiliano
circa 4 anni fa - LinkChe meraviglia il Cote Brune...
RispondiVincenzo Le Voci
circa 4 anni fa - Link.... conservo pochissime bottiglie vuote in casa, Cote brune 1991 è una di queste....Jamet è uno dei miei produttori preferiti in assoluto....
RispondiAdriano
circa 4 anni fa - LinkPer due volte ho suonato alla porta di Bartolo Mascarello durante gite in moto nelle langhe.Ebbene: compravo una bottiglia di barolo (sulla moto non potevo portarne di più). l'ultima volta lui stesso mi diede una bottiglia con in etichetta un suo disegno. Tutti ci si poteva permettere una sua bottiglia, come lui auspicava.
RispondiSancho P
circa 4 anni fa - LinkMenomale che qualche grande classico a prezzi accessibili ancora lo troviamo. Penso a Poderi Colla (Bussia I Dardi Le Rose), Poderi Marcarini (Brunate e La Serra), Aurelio Settimo( Rocche dell'Annunziata), G. Fenocchio( Bussia, Cannubi e Villero), Roccheviberti (Rocche di Castiglione), Brezza (Cannubi, Castellero e Sarmassa),Lorenzo Accomasso, i tre di Piazza Cappellano a Serralunga, per citare i primi che mi vengono in mente. Il mio Rinaldi del cuore rimane un indimenticabile Cannubi San Lorenzo-Ravera 2001. Spero veramente di poter riassaggiare presto i Barolo di questa cantina.
RispondiStefano
circa 4 anni fa - LinkDa consumatore killer, purtroppo non si riesce avere le bottiglie direttamente pur avendo due enoteche micro. Io firmerei un contratto per vendere una singola bottiglia ad ogni cliente con il prezzo imposto da loro. Utopia lo so!
RispondiSancho P
circa 4 anni fa - LinkA Roma, credo tramite Tiziana Gallo, enoteche come Bulzoni o Les Vignerons (una volta anche Trimani), a Latina Enoteca dell'Orologio, riuscivano a procurarsi senza troppe difficoltà le bottiglie. I prezzi erano quelli indicati sopra da Walter. Ad un certo punto, le cose sono cambiate. A questo punto, devo ringraziare un famoso produttore di Rocchetta Tanaro, che per dimostrare quanto fosse buona e longeva la sua Superbarbera e degna di confronto con un grande Barolo, l'ha servita al buio assieme ad un Brunate Le Coste 2006.
RispondiVocativo
circa 4 anni fa - LinkIn verità anche i Barolo del cav. Accomasso raggiungono prezzi non più praticabili. Raramente scendono sotto i 150... Anche qui però parliamo di enoteche. Il problema è che ormai si va ad assegnazione e diventa sempre più difficile accaparrarsi un Barolo di Rinaldi, di Mascarello o di Accomasso direttamente in cantina.
RispondiSancho P
circa 4 anni fa - LinkHai Ragione. Temo che il prossimo sarà Burlotto. Il Monvigliero è già su assegnazione. Dal Cavaliere ci sono passato qualche anno fa e presi qualche bottiglia di Rocchette. Prezzo potabile ma non è facilissimo portargli via le bottiglie. Grande personaggio. In assoluto la migliore espressione del Rocche dell'Annunziata. Cru dove il "dolce stil novo" ha dato abbondante sfoggio di sè
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