Reddito di cittadinanza: decidiamo adesso quali sono i vini morali e immorali
di Antonio TomacelliNella prossima manovra finanziaria, lo sapete, ci sarà il benedetto reddito di cittadinanza, atteso come la manna dal cielo da qualche milione di disoccupati. Come verrà distribuito ancora non è chiaro ma qualche punto fermo ce l’abbiamo: niente spese immorali e pazze da Unieuro (no, neanche quel bellissimo depilatore in sconto) o lussi tipo gratta&vinci e massaggiatrici/tori.
Vietati anche i Grand Hotel, al massimo un b&b in periferia e niente vacanze a Ibiza. Permesso solo qualche bagno a Rimini Scalo o una vacanza in montagna tipo il Pollino. Per il pane evitare quello di “di lusso” e ripiegare sul pane comune.
Le nostre spese saranno tracciate e possibili solo tramite una card distribuita dallo stato, modello tessera annonaria del periodo fascista. Se ci facciamo prendere la mano, tac! scatta l’ispezione a casa della Guardia di Finanza per sequestrarti quell’etto di salmone affumicato che volevi assaggiare da anni.
E per il vino come ci regoliamo? Non è morale cosa? Beh, non oso immaginare cosa succederebbe acquistando un Sassicaia (i marines nel salotto?) ma di certo non si può bere Tavernello tutta la vita.
Assodato che col reddito di cittadinanza non ci puoi comprare un Krug per tanti motivi, quali possono essere, secondo voi i vini morali o immorali da inserire nella lista?
Dai, diamo una mano al Governo!
12 Commenti
Emanuele
circa 6 anni fa - LinkTrova un enologo in quota gialla o verde e hai risolto l'enigma.
RispondiLanegano
circa 6 anni fa - LinkVerdicchio di Gino ? Gargante Nevio Scala (2016 chè il 2017 ha una volatile pericolosa)?, Friulano Vigna Runc Il Carpino? Tutti sui 10 euro, sarebbe già entro i confini della moralita'....Oppure un bel Barolo del compianto Beppe Rinaldi e per il resto dell'anno acqua del rubinetto.
RispondiPaolo Neri
circa 6 anni fa - LinkAllora ritornerà di moda il mercato nero e pagando ci si potrà permettere anche un Masseto oppure un Dom Perignon Oenotheque 1996.
RispondiAbi
circa 6 anni fa - LinkUno va da McDonald e alle sagre L altro vendeva bibite Mah
RispondiStefano
circa 6 anni fa - LinkMolto divertente come idea. Però adesso che ci penso, mi interrogo sui vini morali e immorali in assoluto, o almeno per me che ho un reddito di due stipendi impiegatizi
RispondiFabrizio
circa 6 anni fa - LinkTrovo che questa 'regola' sia intelligente e sensata. Francamente mi incazzerei, e non poco, se chi prenderà questo benedetto sussidio poi lo spendesse in vino o altri generi 'secondari'. Quando sfortunatamente ero disoccupato non mi preoccupavo di quale vino abbinare al piatto giusto, con quel poco di disoccupazione che prendevo stavo attento e 'starci' nel mese. Non capisco la polemica, o se è solo per ridere, va bene. Oggi ho due carte aziendali con cui fare spese di diverso tipo, si bloccano da sole se cerco di pagare per una spesa non consentita. E' possibile fare le cose fatte bene, quindi.
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 6 anni fa - LinkMa che sta scherzando? Il vino "genere secondario"? No, il vino è parte del nostro costume e della nostra dieta, una cultura non è solo il conto delle calorie o della spesa. Gli italiani a tavola bevono vino, poveri compresi, è parte della nostra identità. In base a questa logica (distorta) il reddito di cittadinanza dovrebbe autorizzare solo l'acquisto di barracani, perché è oggettivo che costano meno di camicia, giacca e pantaloni.
Rispondiabi
circa 6 anni fa - LinkC'è una certa differenza tra decidere autonomamente come allocare le proprie risorse e invece avere menti come dimaio, pillon, taverna,.. che mi dicono cosa sia morale e cosa no.
RispondiVincenzo Busiello
circa 6 anni fa - LinkBottiglia sotto i 10 euro. Produttore "affidabile " (il primo che mi viene in mente è collestefano) e sopratutto bere massimo 200 cc die. Che quasi mai mi riesce.
Rispondiclaudio
circa 6 anni fa - Linkil bricco dell'UCCELLONE è senz'altro immorale
RispondiDavide Bruni
circa 6 anni fa - LinkDa un punto di vista economico qualsiasi vino sopra i 20 euro è 'immorale' (perché fisicamente nessun vino vale di più). Poi entrano in gioco altri fattori ... a cui noi appassionati siamo pericolosamente esposti. Sarebbe sensato non lasciarsi manovrare dai nomi altisonanti o dalle etichette blasonate, vezzi modaioli o produttori incensati da critici ben pagati. Bere bene significa anche ricercare l'onestà intellettuale del vignaiolo. Ciao a tutti
RispondiFrancesca copia
circa 6 anni fa - LinkMa perché in questo mondo duale dovremmo vedere per forza un morale e un immorale? Un bello e un brutto? Facciamo del Vino il Verbo: l’Unita’! Padre, figlio e Vin Santo!
Rispondi