Prevenzione del sessismo, un corso promosso dalle Donne del Vino

Prevenzione del sessismo, un corso promosso dalle Donne del Vino

di Jacopo Manni

Ieri, lunedì 7 marzo, la Ministra delle Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, insieme al Presidente della Commissione Politiche UE Dario Stefàno, ha presentato a Palazzo Madama il primo corso di “prevenzione del sessismo” per i luoghi di lavoro. Un progetto voluto dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino sviluppato in collaborazione con la giornalista Laura Donadoni sulla base del “Sexual Harassment Prevention Training” obbligatorio in California, pensato in occasione della presentazione delle Giornate delle Donne del Vino che nel 2022 saranno dedicate al futuro e alla pace.

Il corso, che potrà essere seguito online, si compone di circa 12 mini lezioni di 3 minuti ciascuna con quiz finale, per un totale di un’ora. Si tratta del primo corso in Italia per la “prevenzione del sessismo” cioè di quelle parole, gesti e immagini che creano un ambiente di lavoro poco libero e professionale. Quello presentato è un progetto pilota in attesa che si verifichino le condizioni necessarie per farlo partire, ovvero l’introduzione dell’obbligatorietà. «Facendo conoscere questi corsi le Donne del Vino sperano che venga riconosciuta la loro utilità e siano resi obbligatori» spiega la presidente dell’associazione Donatella Cinelli Colombini.

Prevenzione del sessismo

Serve un corso del genere nel mondo del vino nel 2022?

Partiamo dalle basi, sempre necessarie. Dovremmo per esempio sforzarci di capire cosa effettivamente sia una molestia di genere: una “sensazione incresciosa di pena, di tormento, di incomodo, di disagio, di irritazione, provocata da persone o cose e in genere da tutto ciò che produce un turbamento del benessere fisico o della tranquillità spirituale” (definizione: Treccani).

Le molestie sessuali sono definite nel diritto dell’UE come “qualsiasi comportamento verbale, non verbale o fisico divertente di natura sessuale, con lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona, in particolare quando si crea un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”. Secondo fonti UE circa il 90 % delle vittime di molestie sessuali sono donne e circa il 10 % sono uomini.

Secondo uno studio del 2014 condotto dalla FRA – Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali (qui, apre PDF) intitolato “Violenza sulle donne: un’indagine a livello europeo”:

  • una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale durante la sua vita adulta e fino al 55 % delle donne nell’UE ha subito molestie sessuali
  • il 32 % di tutte le vittime nell’UE ha affermato che l’autore del reato era un superiore, un collega o un cliente
  • il 75 % delle donne che esercitano professioni che richiedono qualifiche o posti di lavoro apicali sono state vittime di molestie sessuali
  • il 61 % delle donne occupate nel settore dei servizi ha subito molestie sessuali
  • il 20 % delle giovani donne (di età compresa tra 18 e 29 anni) nell’UE-28 ha subito molestie informatiche
  • una donna su dieci ha subito molestie sessuali o stalking utilizzando le nuove tecnologie.

Un documento da cui emerge che “i casi di molestie sessuali e di bullismo sono significativamente sottostimati dalle autorità a causa di una scarsa consapevolezza sociale del problema, di canali insufficienti per il supporto alle vittime e della percezione che si tratti di un problema delicato per la società nonostante l’esistenza di procedure formali per affrontarlo sul posto di lavoro e in altri ambiti”.

E ancora: “considerando che la violenza sessuale e le molestie sul luogo di lavoro sono una questione di salute e di sicurezza, come tali dovrebbero essere trattate e prevenute. E sapendo che la discriminazione basata sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale è vietata dal diritto dell’UE” noi tutti sosteniamo questa iniziativa. Siamo poi contenti e orgogliosi che il mondo del vino, grazie quindi alla Associazione Donne del Vino, porti avanti questa battaglia per tutti noi.

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Jacopo Manni

Nasce a Roma ma si incastella a Frascati dove cresce a porchetta e vino sfuso. L’educazione adolescenziale scorre via in malo modo, unica nota di merito è aver visto dal vivo gli ultimi concerti romani dei Ramones e dei Nirvana. Viaggiatore seriale e campeggiatore folle, scrive un libro di ricette da campeggio e altri libri di cucina che lo portano all’apice della carriera da Licia Colo’. Laureato in storia medievale nel portafoglio ha il santino di Alessandro Barbero. Diploma Ais e Master Alma-Ais, millantando di conoscere il vino riesce ad entrare ad Intravino dalla porta sul retro.

5 Commenti

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Nelle Nuvole

circa 2 anni fa - Link

Una bella iniziativa che si spera venga realizzata e resa obbligatoria... PER GLI UOMINI, cioè quelle persone umane dotate di un organo riproduttivo chiamato "pene". Non è molto chiaro chi sia il destinatario di questo corso di "prevenzione al sessismo", mi sembra di capire che sia la categoria femminile, cioè anche la sottoscritta. Nel corso della mia lunga carriera ho imparato molto bene cosa vogliano dire sessismo, maschilismo, discriminazione, mobbing, ma finché ne parliamo fra noi femmine, frequentando corsi di prevenzione (e suppongo anche difesa) non credo serva a un granché. Questa è solo la mia modestissima e inutile opinione.

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Jacopo Manni

circa 2 anni fa - Link

Il corso è rivolto a tutti i dipendenti delle aziende, con una parte più corposa destinata per i dirigenti.

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Nelle Nuvole

circa 2 anni fa - Link

Grazie per la precisazione.

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Ventitreventitre'

circa 2 anni fa - Link

Complimenti articolo imprescindibile visto il momento storico attuale...

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josè pellegrini

circa 2 anni fa - Link

Sono convinta che un corso andrebbe fatto alle madri di figli maschi, soprattutto se unici, sempre disposte a perdonare.Il bullismo a scuola è un gran brutto segnale . E la parola rispetto è stata cancellata dal vocabolario, eppure di quella mancanza si tratta !

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