Ucraina, la testimonianza di una cantina sotto alle bombe (Beykush Winery)

Ucraina, la testimonianza di una cantina sotto alle bombe (Beykush Winery)

di Jacopo Manni

Il 3 marzo scorso su Winebusiness è uscito un articolo di L.M. Archer su come i produttori di vino ucraini stessero iniziando a scambiare vino con armi, utilizzando le proprie bottiglie per produrre Molotov ribattezzate dai combattenti “Bandera Smoothie”. Dopo aver letto il pezzo ho iniziato a cercare di contattare le persone citate nell’articolo per farmi raccontare cosa stesse succedendo, esattamente.

Ho scritto a produttori, giornalisti e persone del vino trovate sui social. Dopo qualche giorno di tentativi mi ha risposto Svitlana Tsybak, che è a capo del dipartimento di sviluppo di Beykush Winery nonché Presidente dell’Associazione dei Produttori di Vino dell’Ucraina.

Bombe in vigna

Ecco la sua testimonianza.

“Nel settore del vino in Ucraina in questo momento ci sono grandi cambiamenti. Le aziende vinicole che stavano pianificando l’imbottigliamento dei loro i vini in questi giorni si sono ritrovate invece a produrre bottiglie molotov, le cosiddette “Bandera Smoothie”. A raccogliere aiuti umanitari per i rifugiati e a preparare cibo, a raccogliere denaro e ad acquistare attrezzature militari, etc.
La posizione geografica della nostra azienda – Beykush Winery – è molto pericolosa. Siamo nella regione di Nikolayev, sul Mar Nero, che è la più grande regione vinicola dell’Ucraina, dove i combattimenti sono davvero feroci. Due giorni fa vicino alla nostra cantina quattro elicotteri militari russi sono stati abbattuti dal nostro esercito. In quel momento ho detto scherzando alla nostra enologa Olha Romashko che era stata lei mentre faceva il degorgement di pet-nat sulla nostra terrazza. Ovviamente era uno scherzo per sdrammatizzare. In quella zona sono tutti davvero spaventati. Alcuni agronomi stanno cercando di potare le viti ora; i vicini della nostra azienda vinicola lo stavano facendo proprio quando un razzo ha ucciso le donne che stavano lavorando nella vigna.

Il proprietario dell’azienda vinicola Beykush Eugene Shneyderis, che vive in Spagna insieme a sua moglie Larisa, sta cercando di organizzare da lì, insieme ai loro partner e amici ucraini e spagnoli, un grande sostegno all’Ucraina. Hanno già organizzato dei magazzini a Barcellona per la merce da mandare in Ucraina e hanno aperto un’associazione benefica per raccogliere denaro per comprare tutto il necessario per il nostro esercito.

Sono in contatto con la maggior parte delle aziende vinicole in Ucraina, e sono anche a capo dell’Associazione dei Produttori di Vino dell’Ucraina e so benissimo che tutte le aziende vinicole ora stanno ponendo la loro attenzione sul sostegno ai civili e ai militari ucraini. Alcuni vignaioli e proprietari di aziende vitivinicole adesso si sono arruolati nell’esercito, come per esempio ha fatto il famoso tennista Serhiy Stakhovsky e molti altri come loro.

Quello che tutti noi qui in Ucraina ci aspettiamo è il supporto di tutto il mondo del vino e non vediamo l’ora di tornare a pensare a lavorare all’export dopo la vittoria dell’Ucraina in questa guerra.”

Svitlana Tsybak

MolotovPer aiuti concreti Svetlana ci ha lasciato i riferimenti dell’associazione citata:

Fundació humanitària Dr.Trueta
G62292545
C. Canigó, 33-08500 Vic, BCN, Spain

BANC SABADELL: ES4800810056900001821389
SWIFT/BIC: BSABESBBXXX

Purpose of payment :
AYUDA UCRANIA SV

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Jacopo Manni

Nasce a Roma ma si incastella a Frascati dove cresce a porchetta e vino sfuso. L’educazione adolescenziale scorre via in malo modo, unica nota di merito è aver visto dal vivo gli ultimi concerti romani dei Ramones e dei Nirvana. Viaggiatore seriale e campeggiatore folle, scrive un libro di ricette da campeggio e altri libri di cucina che lo portano all’apice della carriera da Licia Colo’. Laureato in storia medievale nel portafoglio ha il santino di Alessandro Barbero. Diploma Ais e Master Alma-Ais, millantando di conoscere il vino riesce ad entrare ad Intravino dalla porta sul retro.

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