La prova su strada della guida Slow Wine per iPhone è da 6+

di Andrea Gori

Il sommelier informatico non poteva farsi sfuggire una recensione seria dell’applicazione per iPhone della neonata Slow Wine. Il lancio non è stato faraonico come per altri editori ma un plauso per averla fatta ci vuole: il web non semnra centrale nelle priorità di Slow Food e lo sforzo per utilizzarlo al meglio è relativo. Il cuore della domanda di oggi è: avendo l’iPhone, compro l’applicazione o la guida cartacea?

Vediamo. La grafica che accompagna tutte le pagine è calda e legnosa, anche se il richiamo continuo alla barrique stona un po’ col ritorno alle tradizioni. Persino il logo dell’app è sopra una botte con la chiocciola incisa a fuoco. La suddivisione in 4 modalità di utilizzo consente di leggersi tutto il cartaceo esplorando l’italia con un dito. Più o meno. L’area fatta meglio si esplora con le cartine cliccabili di una Italia stilizzata, e in alcune regioni con delle suddivisioni molto azzeccate, come ad esempio la Toscana suddivisa in: Chianti Classico, Costa, Nobili Terre del Sud, Provincia Fiorentina e Nord.

Purtroppo però tale suddivisione non è replicata per tutte le regioni e rimane un pochino campata per aria. Le mappe poi non sono ingrandbili e l’interazione è davvero minima, col risultato di farle rimanere “carine” ma poco sfruttate: ad esempio, non è possibile vedere dove sta una certa cantina in una regione.  Sezioni “aziende” e “vini” banali ma corrette, con l’elenco alfabetico dei produttori e dei vini recensiti tutti con almeno annata, tipologia, numero di bottiglie prodotte, prezzo (bravi) e uvaggio. Le etichette più importanti e premiate (vini slow, grandi vini e vini quotidiani) riportano anche la descrizione estesa con le note di degustazione prese dal cartaceo.

Altra cosa molto bella presa dal libro sono le schede aziendali suddivise in Vita – Vigne – Vini, facilmente consultabili e visualizzabili intuitivamente. Così come si leggono bene i vini partendo dall’azienda, molto meglio che dalle cartine o dal semplice elenco. Ovvero, è molto facile e veloce farsi una idea del produttore, chi è, cosa fa e i vini che più lo rappresentano. Ma il vero asso nella manica della guida Slow (ovvero le “Storie” suddivise per regioni, sempre interessanti da scorrere e leggere) sono mortificatissime senza grafica, né orpelli né collegamenti, affogate nella sezione “Conosci” (perché non inserirle dalle mappe?!?), che presenta a sua volta una imbarazzante sezione “degustazioni” con assurdi disegni riguardo come si agita il bicchiere (comicità involontaria) e foto a casaccio di vigne e cantine senza alcuna logica o descrizione. Anche l’elenco delle Doc e Docg è confusionario, inutile e affatto onnicomprensivo.

Pro

  • tutta la ricchezza della guida Slow Wine
  • ottima lettura delle schede aziendali
  • tante descrizioni dei vini con degustazioni interessanti
  • prezzo basso (€ 7,99)

Contro

  • mezzo informatico sfruttato al minimo
  • sezione degustazioni e foto assolutamente pleonastiche e poco comprensibili
  • ogni volta che cliccate su “dov’è” una cantina, senza alcuna avviso l’applicazione si chiude e vi sbatte su Google Maps

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

10 Commenti

avatar

kenray

circa 13 anni fa - Link

brutto fascistone, ti stai proponendo come consulente a questi di slow wine per migliorare la loro applicazione ? sei ridotto malissimo

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

la mia consulenze gli è stata offerta varie volte a vario titolo ma non sanno che farsene, pare

Rispondi
avatar

Enrico Pacciani

circa 13 anni fa - Link

Aha! Allora pure tu c'hai il conflitto di interessi :-p Scherzi a parte, rece utile e incisiva. Speriamo che le critiche vengano comunque tenute in considerazione per la prossima edizione...

Rispondi
avatar

Gianca

circa 13 anni fa - Link

Ho scaricato la app Slow Wine l'altro ieri tornando a casa e sono rimasto deluso. Qui si poteva fare nettamente di più. La miglior applicazione iPhone sul vino italiano rimane di gran lunga quella di Luca Maroni che è uscita qualche settimana fa: grandissima densità di informazioni, usabilità comodissima e tanta interattività ne fanno uno strumento preziosissimo. http://itunes.apple.com/it/app/annuario-dei-migliori-vini/id403205507?mt=8

Rispondi
avatar

andrea petrini

circa 13 anni fa - Link

Che bello testare la turgida polposità dell'IPhone maroniano :-))

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

pare un commento fin troppo entusiastico per essere autentico, verificheremo se la app è così meravigliosa...

Rispondi
avatar

salva

circa 13 anni fa - Link

La app vino-frutto potrà pure essere meravigliosa, ma se poi le linee guida sono maroniane, che caspita la consulto a fare?

Rispondi
avatar

Nico aka tenente Drogo

circa 13 anni fa - Link

peccato però che anche i contenuti abbiano la loro importanza ;)

Rispondi
avatar

Nico aka tenente Drogo

circa 13 anni fa - Link

c'è niente per iPad?

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 13 anni fa - Link

niente di specifico finora...ma se pensi che c'è poco per iphone, per ipad che sono infinitamente meno, le speranze sono al lumicino

Rispondi

Commenta

Rispondi a Gianca or Cancella Risposta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.