I lavori autostradali su Genova mettono a rischio il vigneto di Gionata Cognata
di Fiorenzo SartoreIl giro di telefonate che precede le convocazioni al Genova Wine Festival ha avuto, nelle scorse settimane, un risvolto inaspettato, anche spiacevole, e in sostanza contiene una notizia. Quindi ecco qua.
Anni fa scrivevo un lungo post sulla tradizione enologica della Val Polcevera (quella del ponte Morandi), che vede la produzione di una rara Doc cittadina, il Coronata, un bianco locale amato e quasi scomparso. Gli iscritti alla Doc sono 2 (due) e uno di questi è Gionata Cognata.
Succede così che parlo con Gionata, dopo molto tempo che non ci sentivamo, per raccontargli della nostra rassegna. E qui arriva la brutta, bruttissima sorpresa. Gionata Cognata al telefono è teso, emozionato, e mi annuncia che la sua azienda sta per chiudere: il suo vigneto è prossimo ad essere espropriato, a causa dei lavori della cosiddetta Gronda di Ponente, una variante a nord rispetto all’attuale tracciato dell’autostrada, a lungo attesa a Genova – e, per essere chiari, un’opera che si ritiene necessaria. Si tratta di un progetto risalente, e non connesso con i disastri recenti del crollo del Morandi, ma che ora appare tanto più urgente. Per questo Gionata a settembre del 2018 ha ricevuto quel che si definisce “atto di immissione in possesso”.
Tuttavia a noi colpisce la necessità di dover eliminare, per questo, una parte di vigneto necessario alla sostenibilità dell’azienda, in fase di reimpianto. Per giunta, sul vigneto non dovrebbe passare la gronda, dice Gionata. Non serve mettere lì un pilone. No, serve solo costruire una strada che sarà funzionale al cantiere. Finiti i lavori resterebbe una strada, forse nemmeno utile.
E allora ci chiediamo: ma davvero? Davvero non è possibile trovare un’altra soluzione? La proprietà del vigneto (l’azienda è in affitto) è in capo alla Curia, e questa già si è attivata per trovare un rimedio, una variazione del progetto, ma ad oggi non risulta alcun esito positivo. Gionata aveva appena avviato, con fatica e immaginabili costi, la nuova cantina di vinificazione. Aveva pronte le barbatelle per un nuovo impianto, ad aumentare la produzione. Ora tutto è fermo, e quel che è peggio, tutto sembra perduto.
Durante Genova Wine Festival sarà comunque presente: vino ce n’è ancora. Ma l’idea che possa essere l’ultima volta che assaggeremo quel vino, ecco, preoccupa anche noi. Di questa vicenda ne riparleremo. Per ora mi premeva raccontarvi questa storia, che non ci piace per niente.
5 Commenti
Nelle Nuvole
circa 5 anni fa - LinkNon piace neanche a me, spero che le prossime notizie a riguardo siano migliori. Tutta la mia solidarietà a Gionata Cognata.
RispondiDaneri Enrico Francesco
circa 5 anni fa - LinkCiao Fiorenzo, purtroppo (per fortuna?) sono finiti i tempi in cui il cardinale Siri avrebbe fatto spostare la strada interessando il ministro democristiano...
RispondiFiorenzo Sartore
circa 5 anni fa - LinkAh, che ricordi che abbiamo :-)
RispondiRadici
circa 5 anni fa - LinkDa piccolo viticoltore immagino il dolore e la rabbia di Gionata. In questo periodo poi, di potature, fa ancora più male perché potando si immagina sempre il futuro di un vigneto, non solo prossimo (l'annata che inizia), ma le molte che attraverserà. A Gionata dico: non mollare, cerca un altro pezzo e riparti! Spero di incontrarlo al GWF.
RispondiBT
circa 5 anni fa - Linkcavolo, ma nessuno ha un altro appezzamento all'interno dell'areale della doc.? capperi
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