Good news | I 3 bicchieri 2010 sbancano a San Francisco
di Alessandro MorichettiIl vino di qualità italiano visto dagli Usa è in forma smagliante. A dirlo è Alder Yarrow – uno dei blogger yankee più letti al mondo – all’uscita dall’annuale degustazione dei Tre Bicchieri organizzata dal Gambero Rosso a San Francisco. Raramente capita di leggere pezzi così elogiativi, e trattandosi di vino italiano non possiamo che esserne felici. Dovessi scegliere una frase topica tra quelle entusiastiche di Vinography, ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta: “pur non amandoli tutti, mi stupisco costantemente di qualità e carattere espressi da questi vini” e “confrontare i vini della Napa Valley con questi sarebbe scorretto, viene da riflettere su quanto ristretta sarebbe una conoscenza del vino limitata a Napa” rendono bene l’idea.
Yarrow tributa, inoltre, elogi sperticati alla guida Vini d’Italia edita dal Gambero Rosso, a suo dire la migliore al mondo, o meglio “la Bibbia del vino italiano“. Il senso del discorso è chiaro. Se la qualità dei nostri prodotti di punta dovesse rimanere così alta, potrebbe suonare così: “amo tutti i vini del mondo, purché siano italiani”. La lista dei vini preferiti sarebbe lunga ma annotiamo una folgorazione per i frutti dell’Etna, prossima tappa italiana del famoso wine blogger. Ad ogni modo, il tono entusiastico mi piace e per una volta il Made in Italy esce a testa alta e compatto dal confronto su scenari globali. Che ne pensano i produttori partecipanti? Sarebbe bello condividere qualche feedback della sponda italiana. Purtroppo, la conquista francese del mercato Usa sembra sempre più vicina e il timore che la nostra altissima qualità media in questi casi serva a ben poco è terribilmente sconfortante.
4 Commenti
Rinaldo Marcaccio
circa 14 anni fa - LinkMi sa che finchè non appare all'orizzonte la possibilità di uno stato di crisi, i protagonisti del settore dovranno continuare a cavarsela da soli.
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - LinkIo non ho partecipato all'evento, per motivi di vile pecunia piu' che altro, ma mi fa piacere che una volta tanto non ci sia la lagna sui vini italiani, sui tre bicchieri, sul gambero rosso, ecc.
RispondiLucia Barzanò
circa 14 anni fa - LinkIo ero sia a New York che a San Francisco ed ho avuto un'ottima impressione da entrambe le tappe. Pubblico qualificato ed interessato e davvero tanta gente. In California qualcuno ha anche accennato a timidi segni di ripresa dell'economia. Da quanto ho potuto constatare i vini sono stati molto apprezzati e mi fa piacere trovarne riscontro nelle parole di Alder Yarrow. L'Italia vinicola che fa bella figura all'estero fa bene a tutti
Rispondicernilli
circa 14 anni fa - LinkSe Alder Yarrow fosse stato anche ad alcune tappe del Roadshow, in particolare a Mosca, a Copenhagen, a Bruxelles quest'anno, avrebbe assistito a fenomeni analoghi. Tantissima gente, almeno il 70% di trade, commenti entusiastici sulla qualità dei vini. I francesi in questo momento sono in grave difficoltà, molto più che noi, che non ridiamo. Basta guardare i dati, con una flessione del 28% dell'export di Champagne negli Usa. Altro che conquista francese del mercato Usa. L'unico vero problema, e problema è dire poco, è il crollo dei prezzi di vendita. Sempre negli Usa alcuni dati parlano di una crescita del 16% in volume per l'export italiana, ma di una contrazione dell'11% in valore. Ciò avvantaggia gli imbottigliatori e mette in difficoltà i viticoltori, che hanno costi di produzione alti e non comprimibili facilmente. Chi vince in questo momento sono gli argentini, ed erano i cileni prima del terremoto che ha interessato un'area fortemente vitata. Mi dicono che il 70% delle cantine abbia avuto danni. Bassi costi di produzione, alta meccanizzazione delle procedure, basso costo dei terreni e della mano d'opera. E' con questa concorrenza che ci troviamo a competere. E' per questo che dobbiamo rispondere con una qualità diffusa e sostenibile, e noi in questo campo abbiamo delle possibilità. I wine tastings, se ben fatti, servono a rimettere in moto la macchina.
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