Caro prezzi e materie prime: 3 produttori ci aiutano a fare chiarezza

Caro prezzi e materie prime: 3 produttori ci aiutano a fare chiarezza

di Jacopo Manni

Sull’onda emotiva degli aumenti di carburanti e del caro bollette conseguente alla guerra in Ucraina, negli ultimi giorni sono usciti vari articoli di denuncia del caro prezzi di materie prime e della difficoltà delle cantine ad approvvigionarsi dei materiali necessari all’imminente imbottigliamento.

Non metto link perché sono veramente troppi ma basta fare una semplice ricerca da seconda media su google e ne escono a decine. Ho letto numeri sparati a caso forse e molto spesso diversi tra di loro.
C’è del sensazionalismo ovviamente.

Ma la domanda da farsi è: Cosa diavolo sta succedendo veramente?

Era una situazione prevedibile per delle persone che essendo imprenditori dovrebbero fare anche analisi predittive su queste cose, o la speculazione è una bestia dannata e assassina che colpisce nei momenti che reputa migliori?

Ho provato a fare qualche domanda direttamente ai produttori, scegliendo in base alle differenze geografiche per capire quanto le difficoltà nel paese reale siano omogenee, scegliendo i casi anche in base ai volumi ovviamente, perché magari la bestia feroce fa la gradassa con i piccolini ma piega le orecchie davanti ai colossi. 

 

Vini Barraco  – Marsala – Sicilia

Antonino Barraco detto Nino è un artigiano del vino con le vigne che guardano il mare di Marsala.
La sua è una azienda di dimensioni standard per una azienda artigianale italiana. Fa circa 60.000 bottiglie l’anno con circa 13 ettari vitati. Nino al telefono mi dice che lui aveva visto chiarissimo il trend degli aumenti, era tutto prevedibile e anzi previsto, tanto da comprare in anticipo tutto quello che gli serviva per imbottigliare già a dicembre 2021. Secondo lui anche se i vignaioli lavorano come artigiani dovevano essere ben consci dell’andazzo perché gli indicatori erano chiari e un vignaiolo se vuole vivere guadagnando del suo lavoro deve imparare a fare calcoli, predire e agire.

Tutto previsto e calendarizzato quindi, non solo poesia e racconto ma fare impresa quindi, bravo Nino. Mi racconta che quel di Marsala è un distretto del vino ormai storicizzato da secoli di produzione e che quindi forse beneficia di tale condizione in questo momento speculativo.
Unica cosa che non aveva previsto sono gli aumenti di carburante per le movimentazioni e la logistica che mi dice stanno impattando nell’ordine di qualche punto percentuale. Ma tendenzialmente ho avuto il sentore di un uomo molto tranquillo. 


Kellerei Bozen – Bolzano – Alto Adige

Daniele Galler è il responsabile commerciale di un’azienda di circa 340 ettari totali, con oltre 240 conferitori per un totale di circa 3 milioni di bottiglie annue. Mica bruscolini.
Molti di noi conoscono Daniele forse più per essere il creatore e, purtroppo per lui forse, moderatore di uno dei gruppi Facebook più numerosi e attivi della galassia vino in rete, Sommelier: appunti di degustazione.
Qui il link

L’aumento dei prezzi colpisce soprattutto sul vetro e la carta mi dice.
Se ci si discosta dal formato standard i tempi di consegna si allungano in modo incredibile. Loro hanno le mezze bottiglie che normalmente venivano fornite in 10 giorni, ma che quest’anno sono arrivate dopo 3 mesi.
Il problema è che questo capita nel cambio di annata, il momento più critico a livello commerciale, perché il cliente chiede il vino e anche a livello di gestione e di magazzino diventa tutto tremendamente complicato.

Anche per i formati tradizionali hanno avuto un aumento medio del 20-25% da inizio anno sul vetro, ma quello sarebbe anche sopportabile, il problema maggiore è riuscire ad avere la materia prima disponibile in cantina.
I listini in uscita avevano previsto un aumento dei costi di produzione, quindi non solo vetro e carta ma anche i costi energetici di produzione legati ai carburanti.
E l’aumento del listìni ha in parte assorbito questi plus di costi di produzione però la marginalità si è ridotta.

Anche se dopo la pandemia non è il massimo, Daniele dice, e questo gliene fa onore, che ci sono mali peggiori. L’altro aspetto complicato però è la carta per gli imballaggi, i cartoni, le interfalde, che hanno subito un aumento importante dei prezzi ma anche qui il problema più grosso è sempre sui tempi di consegna. Perché se i costi li puoi assorbire se non hai il cartone in casa non vendi proprio il vino. Non solo i cartoni ma anche le etichette hanno tempi molto lunghi e costi in aumento anche qui nel cambio di annata. Perché in questo momento loro devono aggiornare il grado alcolico, oltre ovviamente all’annata, e vanno aggiornati anche piccoli ritocchi grafici. E tutto diventa molto più complicato.

Daniele ha chiarissimo il fatto che le dimensioni della loro cantina facilitano e agevolano le forniture, bypassando le difficoltà magari che possono avere aziende più piccole della loro.
Daniele, da bravo commerciale, mi risponde mentre macina kilometri in auto per lavoro, e in generale la situazione mi sembra la stia tenendo molto sotto controllo. 


Merumalia – Frascati – Lazio

Giulia e Flavia Fusco sono due sorelle che conducono l’azienda di famiglia Merumalia. Un’azienda di 10 ettari vitati con una piccola produzione di circa 30.000 bottiglie l’anno. Una realtà artigianale nel territorio di Frascati, area vulcanica appena e Est di Roma.
Flavia da brava ingegnere ha monitorato non solo la situazione degli aumenti attuali ma ha fatto i conti esatti considerando anche l’aumento dei prezzi generali dopo il covid. Ha comparato quindi i prezzi dopo l’aumento attuale con i prezzi pre era covid.

Una piccola azienda come la loro ha avuto un aumento del 15% dei prezzi dei tappi di sughero con tempi di consegna triplicati. Il vetro che già aveva avuto un aumento del 30% al 31 dicembre 2021 ha subito un ulteriore aumento del 50% con disponibilità limitate e tempi d consegna raddoppiati. Le capsule di alluminio già le pagavano un +285% al 31 dicembre, ora devono aggiungere un 115% sopra con tempi di consegna triplicati anche qui. Per quanto riguarda i cartoni e la carta delle etichette avevano aumenti del 285% al 31 dicembre ai quali aggiungere un 115% con anche qui tempo di consegna triplicato.

Loro mi parlano anche degli enormi aumenti del gasolio per i trattori e delle forniture elettriche.
Capisco dal tenore dei loro racconti che l’impatto si sta facendo sentire eccome qui, e il futuro si addensa di bei nuvoloni scuri. 


Alla fine della mia ricognizione posso dire che come popolo abbiamo una fortissima capacità elastica di risposta alle difficoltà (non provate a pensare alla maledetta resilienza che l’inflazione linguistica schizza alle stelle qui) ma tendenzialmente, banale e lapalissiano, sono sempre i più piccoli i più esposti. A questo punto visto che siamo uno dei pochissimi blog con i commenti messi su ON piacerebbe continuare ad ascoltare storie qui sotto.
Quindi non fate i timidi.

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Jacopo Manni

Nasce a Roma ma si incastella a Frascati dove cresce a porchetta e vino sfuso. L’educazione adolescenziale scorre via in malo modo, unica nota di merito è aver visto dal vivo gli ultimi concerti romani dei Ramones e dei Nirvana. Viaggiatore seriale e campeggiatore folle, scrive un libro di ricette da campeggio e altri libri di cucina che lo portano all’apice della carriera da Licia Colo’. Laureato in storia medievale nel portafoglio ha il santino di Alessandro Barbero. Diploma Ais e Master Alma-Ais, millantando di conoscere il vino riesce ad entrare ad Intravino dalla porta sul retro.

3 Commenti

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vinogodi

circa 2 anni fa - Link

...credo che la crisi in atto nel mondo del vino , come nell'agroalimentare , dovuta a fattori diretti ed indiretti ( diretti = conflitto con relativa crisi energetica e di approvvigionamento materie prime dalle zone di conflitto - pandemia con relativi lockdown- ecosistema al limite della sopportazione , vedi siccità o eventi estremi meteorologici.... Indiretti = situazioni socio/politiche - speculazioni in atto - crisi finanziarie ) colpisca decisamente i prodotti a basso valore aggiunto e di fascia bassa/popolare in quanto l'incidenza dei costi di approvvigionamento , sia energetici ( produzione e trasporti) , che di materie prima che di fertilizzanti/pesticidi diventa quasi insopportabile . Salvo la valvola di sfogo dell'oligarchia sovietica , fra le più attive nell'acquisto dei beni costosi , che viene a chiudersi , chi si posiziona sulla fascia di prezzo alta non penso avrà grossi problemi ( visti i listini sempre in crescita o le scorte sempre a zero o contingentate ferocemente...)...

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Stefano Cinelli Colombini

circa 2 anni fa - Link

Un aumento del prezzo delle bottiglie del 30% nel 2021 e poi un ulteriore aumento del 50% nel 2022 mi sembra molto improbabile. I nostri dati, e quelli che sento dai colleghi, sono totalmente diversi. Quanto agli altri aumenti, per essere valutabili andrebbero dati in valore oltre che in percentuale. Per esempio, una capsula in materiale sintetico costa pochi centesimi, e se anche aumentasse del 200% non influirebbe che in misura minima sul prezzo della bottiglia. Lo stesso vale per i cartoni o le etichette. La materia del rincaro delle materie prime esiste e merita un approfondimento, ma forse sarebbe opportuno affrontarlo con dati rilevati in maniera più vasta e organica.

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Jacopo Manni

circa 2 anni fa - Link

Ciao Stefano, intanto grazie di essere entrato nel dibattito... con cognizione di causa soprattutto. Quello che volevo fare ovviamente non era una indagine esaustiva e organica, ma una fotografia del percepito da parte di un campione quanto più disomogeneo possibile. In una ricerca più umorale forse che statistica.

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