Intervista turgida (e biodinamica) a Luca Maroni. Non dico altro
di Alessandro MorichettiUno si chiede “ma che c’azzecca Luca Maroni a un convegno sulla biodinamica?” e tempo due minuti ti mette ko con una risposta che parla di “sistema giusnaturalisticamente più affascinante, bello, spontaneo e olistico per ottenere il miglior frutto-uva possibile”. Potremmo chiuderla qui e tutti a casa ma il resto del discorso è così figo che devo parlarne. Andrea Gori ha intercettato Maroni a Cerreto Guidi in occasione del secondo convegno di Vitivinicoltura biodinamica moderna e non sono mancati gli argomenti. Bevibilità e carciofino d’oro (e noi, modestamente, siamo maestri dell‘arte) ma anche evoluzione del gusto dei soliti tromboni: c’è bisogno di ricordare che l’inventore del “vino-frutto” ha sempre fatto a pezzi i vini che puzzavano d’asfalto e kerosene? Oggi che son tutti lì a snasare “ciliegie mentolate”, lui se la ride sornione e può finalmente dire: “io ve l’avevo detto”.
36 Commenti
Simone e Zeta
circa 14 anni fa - Link...mah..
RispondiMichele Braganti
circa 14 anni fa - Link..sigh....!!
RispondiFrancesco Annibali
circa 14 anni fa - LinkE lui invece quando chiederà scusa per gli sciropponi fatti in cantina bevibili quanto una cocacola sgassata calda? E per i Barolo 32-33-30 che sembravano supernovelli? Non diciamo fesserie, svp. A riportare la bevibilità del vino come parametro primario è stato Macchi con il primo Vini Buoni, e Ziliani con Vino al Vino. Il resto sono accodati (chi bene, chi male)
RispondiRiccardo Campinoti
circa 14 anni fa - LinkEcco la bevilita' http://www.lucamaroni.com/4DACTION/W_ListaVini?codiceLista=21&locParte=1&pagina=1
RispondiArmando Castagno
circa 14 anni fa - LinkNe ho mangiati solo alcuni, non tutti.
RispondiMauro Erro
circa 14 anni fa - Linkquestione di surgiva autoirrorantesi....
Rispondipatrizio mengozzi
circa 14 anni fa - LinkIl sesto di quella lista, l'ho assaggiato recentemente......le ha prese come se io fossi andato a lottare per il titolo dei massimi contro Tyson da un merlot e da un cabernet romagnoli :lol: .......ma proprio di brutto :evil:
RispondiFrancesco
circa 13 anni fa - Linkbeh devo dire che a me il Sesto piace e anche molto, ma ce ne sono molti che sono mooolto meglio. L'unica guida che non ha dato il punteggio massimo al Kurni (per esempio) è stata proprio quella di Luca Maroni, del quale leggo le guide dopo essermi fatto 8 lt di vino per poter entrare nella parte del poeta/enologo! Lui preferisce un aglianico (che ripeto essere molto buono) a tanti baroli/amarone/super tuscan... Mah!
RispondiNico aka tenente Drogo
circa 13 anni fa - Linkè un po' di tempo che non cliccavo il suo sito un banner dice "il media del vino" ma che è "il media" ???!!??!!!?? il medium semmai "media" è plurale neutro
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Linka me invece e' la teoria del vino frutto che non mi convimce. Come lessi in una intervista fatta a Lalou Bize-Leroy (proprietaria in Borgogna di D Leroy e D d'Auvenay) "se voglio bere frutta mi prendo un succo di frutta, non un vino", e tendo ad essere d'accordo. Poi basta vedere quali sono stati alcuni dei vini premiati da Maroni dalla fine degli anni '90 fino ad oggi. Sono quelli i grandi vini italiani?
Rispondibacillus
circa 14 anni fa - LinkTra "biodinamico", "giusnaturalismo", "olismo" ed "vino-frutto" qui si trovano concentrate le più formidabili sciocchezze che circolano nel mondo del vino nei nostri tempi. Un piccolo ma quantomai significativo compendio di come i peggiori atteggiamenti antiscientifici abbiano fatto così forte presa in questo mondo al punto da apparire quasi come una cosa seria. Oddio che tristezza. Queste cose mi mandano in depressione. Mi attaccherò alla bottiglia. Ne userò una delle mie, forse il Pinot Bianco 2009, rigorosamente non bio, con i suoi bei residui di iprovalicarb, fludioxonil, cyprodinil e fermentato con abbondante uso di LSA ed attivanti di fermentazione. Non risolverà i miei dispiaceri ed i miei tormenti, ma mi farà vivere qualche attimo lisergico, artificiale, lontano da questo pazzo mondo... Addio.
Rispondibacillus
circa 14 anni fa - LinkOrmai nel pieno dei momenti di cui sopra mi capita sottomano una citazione (che nella mia sconfinata ignoranza ovviamente non conoscevo), ma che calza perfettamente con l'argomento di questo post. Copi ed incollo: "Se io sostenessi che tra la Terra e Marte c'è una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi, purché mi assicuri di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata, sia pure dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che - posto che la mia asserzione non può essere confutata - dubitarne sarebbe un'intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe con tutta ragione che sto dicendo fesserie. Se, invece, l'esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità ed instillata nelle menti dei bambini a scuola, l'esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all'attenzione dello psichiatra in un'età illuminata o dell'Inquisitore in un tempo antecedente." (il grande) B. Russel Splendida vero? ;-)
Rispondiantonio Tomacelli
circa 14 anni fa - LinkMi piacerebbe conoscere il nome dei tuoi vini...
Rispondibacillus
circa 14 anni fa - LinkGrazie per l'attenzione, Antonio, ma consapevole della mia miserabile condizione è meglio che eviti di fornirti notizie su tale miserabile condizione. Un minimo di pudore ce l'abbiamo. A presto!
RispondiAntonio Tomacelli
circa 14 anni fa - LinkVorrà mica dire che non hai il coraggio delle tue azioni?
Rispondibacillus
circa 14 anni fa - LinkForse è così. Però è pur vero che il coraggio è una condizione relativa. Uno nasce figlio di proprietario terriero che già ha costruito un'attività con impianti, cantina, attrezzatura, clienti. Un altro invece nasce figlio di un modesto (ed ignorante) artigiano del legno, si appassiona all'agricoltura, la studia e per una serie di circostanze si ritrova a condurre una piccola realtà senza una storia significativa, senza risorse, con valanghe di sfiga che gli capitano addosso: è diverso... Dio solo lo sa quanto avrei bisogno di "relazionarmi" :-) . Pudore e senso di responsabilità mi trattengono dal farlo. Per ora mi limito a fare il rompiballe... ;-)
RispondiAntonio Tomacelli
circa 14 anni fa - LinkL'importante è che tu sappia qual è il tuo ruolo qui tra noi :-)
Rispondibacillus
circa 14 anni fa - LinkIl rompiballe, appunto. Grazie, Antonio! :-)
RispondiEugenio Bucci
circa 14 anni fa - LinkSarà che ho l'età per aver sentito anch'io i 'soloni' beatificare l'odore del napalm la mattina nel vino; sarà che mi sono sentito giustificare ogni difetto come 'personalità' e territorio e "Se poi lo abbini ad un cinghiale in salmì, ecco che tutti quei tannini e quell'acido vanno bene"; sarà l'uva alla fine è frutta e perlomeno un vago sentore anche alla lontana preferirei ci fosse; sarà che di certe schede degustative ci capivo un'acca e parevano partire col medagliere già sul petto e sembravano dire 'Se lo capisci bene, se non lo capisci va bene lo stesso ma sei TU a doverti dare una regolata'; sarà che tra i Barolo 1990 mi piaceva tanto Sandrone e poco Monfortino. Sarà tutto, ma Maroni (o meglio, il suo Metodo) era codificabile, leggibile, applicabile al proprio gusto. E democratico proprio nella sua comprensibilità e nel suo mettere ogni prodotto potenzialmente alla pari (cosa che mi è sempre piaciuta da matti). E nei suoi primi Annuari c'era davvero il meglio (o una parte del meglio). Poi lo si può attaccare come e dove si vuole. Da qualche anno i suoi Annuari sono retroguardisti e auto-ghettizati. E la sua prosa si è ritrovata scoperta nel magnificare prodotti simil-industriali con effetti tra Bergonzoni e Liala. P.S.: Prendere una parziale difesa di Maroni vorrà mica dire sentirsi Ghedini?
RispondiAntonio Tomacelli
circa 14 anni fa - LinkDirei di no, forse sei più la Giulia Buongiorno della situazione
RispondiEugenio Bucci
circa 14 anni fa - LinkLa Bongiorno è un colpo basso. Più che giusnaturalista è giustificazionista. Adesso mi dipietrizzo. Affari vostri.
RispondiAntonio Tomacelli
circa 14 anni fa - LinkCorreremo il rischio
RispondiValter
circa 14 anni fa - LinkBravo Eugenio... E poi é persona a modo, disponibile e ben educata. Pubblica la sua Guida e degusta da solo da 20 anni! Organizza eventi in Italia e nel mondo! Mentre molti dei suoi 'colleghi' parlano e criticano, e basta!
RispondiCristiano Castagno
circa 14 anni fa - LinkChe la produzione di uva sana rappresenti il 50% della qualità del vino mi parrebbe riduttivo nei confronti dell'importanza del frutto. Inoltre mi pare che oggi siano più di tendenza vini con profili più impegnativi che non quelli dei "vini frutto" rispetto a qualche anno fa al contrario di quello che LM afferma. Anche se mi pare superfluo doverlo dire quello che i vini tutti devono avere è EQUILIBRIO che non è di per se riconducibile necessariamente ad un assenza di sapori di catrame, kerosene o gasolio bensì ad un armonia gustativa che è ben altra cosa. Inoltre il profilo gustativo del vino NECESSARIAMENTE (in molti casi, non sempre,) è subordinato all'espressione di un territorio e pertanto DEVE esprimere i caratteri da cui scaturisce proprio perchè è cultura: ci deve essere "memoria storica" del luogo di produzione a meno che non stiamo preparando (manufacturing) un beverone, ma se così fosse che senso ha disturbare la biodinamica ?
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Linka me poi piace il petrolio! Illuminante e' anche la sua avversione verso i vini che lui chiama "amari", lasciando intendere che un vino piu' e' "dolce" e piu' e' buono. Anche quest'ultimo pare un assioma di un tempo che fu, per fortuna. La bevibilita', la piacevolezza non dovrebbero essere le sole guide per valutare un vino, ma anche, e se vogliamo richiamrci alle nostre vere tradizioni, la sua capacita' di essere abbinato al cibo, che come si sa e' abbastanza relativa quando si tratta di vini tutta ciccia e dolcezza.
RispondiValter
circa 14 anni fa - LinkHai interpretato male... Un vino più é equilibrato, e più si beve. 'Dolce' é ben diverso...
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Linkqual'e' il contrario di amaro, non e' dolce?
RispondiValter
circa 14 anni fa - LinkUn buon equilibrio si ottiene con una perfetta 'sintonia' tra sostanze a gusto amaro (polifenoli), sostanze a gusto acido (acidità totale / PH) e sostanze a gusto dolce (ZR)... O meglio quando nessuna prevale sull'altra. La bevibilità del vino equilibrato é senz'altro superiore rispetto a quello di un vino non equilibrato. Questo almeno per buona parte dei bevitori.
Rispondigianpaolo
circa 14 anni fa - Linksi, ma lui almeno nell'intervista c'e' l'ha col vino amaro, non l'ho sentito lamentarsi del vino "dolce" o del vino "acido". L'equilibrio poi e' una cosa soggettiva, per me un Jurancon bello acido e' equilibratissimo, un bel riesling invecchiato con sentori di petrolio e' tipico ed equilibrato. Piu' che l'equilbrio e' l'emozione e il senso del territorio che un vino ti comunica a contare. Ogni opinione e' naturalmente rispettabile, solo che tendo a non amare particolarmente i vini che piacciono a Maroni.
RispondiLeonardo Romanelli
circa 14 anni fa - LinkCredo che le sue descrizioni siano state una grossa fonte di ispirazione per il mio spettacolo teatrale sul vino! Concordo però con Eugenio, quando dice che almeno, a suo tempo, aveva cercato di codificare il suo sistema di punteggio, spiegandone le ragioni che lo portavano ad esaltare l'una o l'altra caratteristica. Sulla bevibilità: Carlo Macchi è stato uno che ne parlava da tempi non sospetti, addirittura quando esisteva Arcigola (formidabili quegli anni...poi tutto si borghesizza!)
RispondiRoberto Giuliani
circa 14 anni fa - LinkA quanto vedo il vino interessa sempre meno, interessano molto più i comici, i teatranti e gli affaristi, a voi la scelta della sequenza. Personalmente trovo auspicabile che un giorno certi "personaggi" non stimolino più nessuno a parlarne, neanche male (che è il gravissimo errore commesso dalla sinistra con Berlusca). Quel giorno, temo lontano, anche i produttori avranno imparato a fare vino secondo il proprio gusto e non i dictat di tizio, caio, o sempronio. Ma siamo in Italia...
RispondiFrancesco Fabbretti
circa 14 anni fa - LinkCaro Roberto, hai detto una verità sacrosanta: il vino interessa sempre meno. Quello che però tu leggi in maniera negativa, è un fenomeno che trovo invece positivo. A mio avviso la complessità di significanze che sottendono un grande vino (e con grande non intendo costoso) non possono essere riassunte in termini meramente gustativi. La piacevolezza, l'equilibrio, la persistenza sono tutte informazioni preziose, ma non tradurrano mai in concreto il significato antropologico, storico, sociale e culturale che il vino reca con sé da millenni. Bere COSCIENTEMENTE significa bypassare le mode del momento (ieri la barrique, oggi il vino naturale, domani chissà?) per tornare all'archetipo enologico, una sorta di Iperuranio gustativo che assomma tutte queste caratteristiche e dona al bevitore la consapevolezza che con un gesto tanto semplpice quanto "mitico" ingerisce non solo un liquido ma una catena storica di eventi ininterrotti che intorno a quel liquido si sono consumati. Quello che la crisi globale sta giocoforza mostrando è che, come in tutti i settori, chi ha "fabbricato" vino per mero guadagno, senza una credibilità storica solida, cavalcando le tendenze di turno trova sempre meno spazio nel mercato,. Chi ha continuato a produrre ininterrottamente da decenni (in Italia) o addirittura da secoli (Francia docet), esaltando la specificità culturale-cultuale del suo prodotto, tenendo fede all'idea del "poco ma buono" continua ad avere i suoi spazi che, anzi, seppur di proporzioni millesimali, sono in crescita. Purtroppo non mi illudo, la crisi globale passerà e dopo un po' torneremo a vedere il paravento di turno disquisire sul vino con una preparazione tanto bassa quanto "scenica", torneranno i "pifferai magici" con le frotte di topi inebetite dalla loro musica. Intanto mi godo questo momento catartico in cui si a l'opportunità di tornare alle radici etiche di un bene così culturalmente prezioso.
RispondiEugenio Bucci
circa 14 anni fa - LinkScusami ma non capisco bene cose vuoi dire, assolutamente senza polemica ma solo per capire. Parli del fatto che Maroni fa dei corsi ai produttori? Che tutto quello che ha fatto è 'male' e che dovrebbe sparire da ogni discussione? Il paragone Sinistra-Berlusconi mi pare poco centrato: si parla di critica enologica che al limite estremo del suo predicare male non danneggia nessuno (economicamente e fisicamente) e che si rimette al giudizio dei lettori (pochi). Il vino interessa sempre meno? Ti riferisci alle discussioni tra appassionati o al nostro Paese? Colpa della crisi, dell'ignoranza, della mancanza di una comunicazione seria e forte? Perché per come la vedo io pare assistere ad un arroccamento nelle proprie torri d'avorio negli appassionati/fanatici mentre vorrei che il vino piacesse a tutti, che fosse comprensibile e immediatamente appassionante per chiunque (es: ho un amico astemio, per lui il vino è una bevanda troppo amara e aspra, in certi rari casi prova ad assaggiare certe bottiglie nelle nostre cene e capita che trovi anche dei vini che gli piacciono, che gli hanno fatto dire "AH!" e non sono cose banali o a tendenza dolce o vini-frutto. So che è una statistica un po' del piffero). E ti quoto in pieno quando dici dei produttori che fanno il vino come vogliono. Ancora troppo pochi quelli che si formano un gusto, che assaggiano, che si confrontano, che hanno l'entusiasmo per imparare tutto il possibile per raggiungere il loro obbiettivo.
RispondiAlessandra Rossi
circa 14 anni fa - LinkRecentemente mi chiama un amico vignaiolo: "Vieni a Maremma WineShire" (vedi poi che nome hanno scelto...) che c'è Luca Maroni, presenta tutto lui, magari ti rilascia un'intervista". Non ho ribattuto al "magari", ero in partenza per Milano e me la sono persa. Menomale ;-).
RispondiTERROIR
circa 14 anni fa - Linkin vista dell'estate i primi dieci vini classificati della guida maroni saranno disponibili anche in versione ghiacciolo ! che c'è di meglio nel calore dell'estate di un ghiacciolo di vino-frutto ?!
RispondiMuffanobile
circa 13 anni fa - Linkgiusnaturalisticamente un venditore di vini kerosene....leggete la sua Guida.....ne ha premiati tanti di quei vini....
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