Jamie Oliver non pensa che il vino sia una cosa seria, io nemmeno. Tre video per convincere anche te
di Antonio TomacelliAvviso ai lettori: per tutta la durata di questo post sarà proibito scrivere, pensare e/o pronunciare ad alta voce la frase “Il vino è una cosa seria”. Chiunque commenterà a questo modo verrà confinato nel girone dei bannati a vita, senza possibilità di redenzione. Riprendiamo le normali trasmissioni ricordando per un momento il linguaggio immaginifico del più grande divulgatore che il mondo del vino abbia mai avuto, Luigi Veronelli. Ho usato l’aggettivo divulgatore non a caso, per contrapporlo agli insabbiatori di oggidì, sempre alla ricerca di un gergo vinoso ristretto ad una cerchia di pochi, sceltissimi eletti. Roba che per capire se un Chianti è buono devi prima decifrare il Codice Da Vinci come un qualunque Robert Langdon.
Il vino non è una cosa seria, non almeno come la intendono costoro. Il vino è piacere, condivisione, conoscenza, allegria, amicizia e festa. Allontanare i consumatori con un idioma astruso è un crimine da punire a frustate e, mentre il boia fa il suo lavoro, i condannati andrebbero costretti alla visione forzata dei video prodotti da Jamie Oliver, sì proprio lui, per il suo nuovo canale YouTube dedicato agli alcolici. Che poi diciamolo, Jamie avrà pure i suoi difetti ma si è sempre battuto come un leone quando c’era da difendere la cucina italiana. Ora ci prova col vino in compagnia di tre collaboratori che metterebbero voglia di bere ad un cammello astemio. Da non perdere nemmeno tutti i video sui cocktail e la birra, divertenti, spigliati e così tanto entry-level.
Guardatevi, ad esempio, cosa combina lo chef Gennaro Contaldo con gli abbinamenti Pasta&Vino o la “guerra delle bollicine” di Amelia Singer e poi mi direte. Mi sto entusiasmando con troppa facilità? Può essere, ma dopo una vita di “il vino è una cosa seria” mi è venuta una voglia di cose allegre che non vi dico. Eccovi i primi video prodotti dal canale Jamie Oliver’s Drinks Tube:
Si comincia con le dritte di Jimmy Smith:
La guerra delle bollicine: Prosecco, Cava e Champagne secondo Amelia Singer:
E infine Gennaro Contaldo alle prese con gli abbinamenti tra vino e carbonara, ragù alla bolognese e pasta col pomodoro: un fenomeno!
16 Commenti
Francesco Annibali
circa 10 anni fa - LinkIl mio inglese è arrugginito, ma mi sembra che sia il giovanotto, sia la pupa, sia il signore dicano cose molto serie, invece. Certo, alleggerite da coreografia e sceneggiatura. ps: a me Oliver sta simpatico, e la sua cucina sfrontata e piena di erbe aromatiche piace parecchio
RispondiNelle Nuvole
circa 10 anni fa - LinkExcellent! Si vede che tutti e tre sono andati a scuola da Jamie per gestualità ed enfasi. Mi dispiace solo che per il Prosecco ci sia una bottiglia di una cantina piemontese. Avrei preferito quasi una bottiglia col brand della GDO inglese, come per lo Champagne. Grazie al Sor Oliver per il sempre forte penchant nei confronti dell'Italia.
RispondiLuca Ferraro
circa 10 anni fa - LinkHo pensato la stessa identica cosa ;)
Rispondidurthu
circa 10 anni fa - LinkQualcuno ha conferme sull'affermazione che sono i tannini che ti fanno venire il mal di testa perche' disidratano il corpo (Primo video, verso la fine, da 2:15 in poi)? Cosi' a occhio mi pare una vaccata, ma se ci fosse del vero mi piacerebbe saperne di piu'.
RispondiPaolo A.
circa 10 anni fa - LinkSpero sia una battuta, in effetti alcol e solfiti dovrebbero essere i primi sospettati
RispondiA3C
circa 10 anni fa - Linkinfatti, i video sono un concentrato di cazzate cosmiche... ma basta che lo facciano gli inglesi e allora va bene...il Prosecco di Martini...che è dolce perché nel Veneto c'è il sole...sono muorto....
RispondiAntonio Tomacelli
circa 10 anni fa - LinkA3C se di vino ne capisci come di comunicazione sei fottuto :-) Avete tutti questo strano concetto che di vino se ne possa parlare solo a livello "universitario" e invece ci sono tanti "bimbi dell'asilo" che vorrebbero accostarsi alle aule ma che vengono respinti dalla spocchia dei professori. Divulgazione non vuol dire "parlare tra esperti" ma condividere conoscenza, cavolo! Tu sei bravo, conosci di persona i 35.458 produttori di vino italiano e Jamie Oliver non si rivolge a te, tranquillo. "Nessuno nasce imparato" è proverbio che andrebbe stampato sulle etichette del vino. Per legge.
RispondiNelle Nuvole
circa 10 anni fa - LinkPer una volta Tomax sono pienamente d'accordo con te. Anzi, secondo me i video di cui sopra non hanno nemmeno l'ambizione di dividere conoscenza, ma solo di suscitare interesse, incuriosire, divertire. Jamie Oliver ha creato uno stile di comunicazione che ha fatto scuola. E poi, confesso che mi piace molto questo inglese british-working class, senza le nasali e lo slang americano.
Rispondidurthu
circa 10 anni fa - LinkConcordo in generale, ma se mi posso permettere c'e' differenza tra semplificare e dire delle cose sbagliate (nel caso specifico, il tipo spaccia per verita' inconfutabile una cosa sulla quale c'e' tutto meno che certezze).
Rispondigianpaolo
circa 10 anni fa - Linke' vero che i tannini possono dare il mal il testa (RWH red wine headache syndrome), non è vero che i solfiti danno il mal di testa http://www.beekmanwine.com/prevtopbd.htm
RispondiA3C
circa 10 anni fa - Linkmanca solo Lapo Elkann che in questo contesto satrebbe benissimo....
RispondiEretico Enoico
circa 10 anni fa - LinkNon sono Jam( marmellata nel senso di tutto fa brodo)ie che ha la mia simpatia ne il preparato A( Armando?) 3C ma nel mio piccolo ho formato enologicamente,divulgando,in una mezza giornata astemi non amanti del vino.Usando parole non liturgiche ma concetti,seppur semplificati, veri e non le demenzialita' errate sopra esposte.Fare comunicazione per tutti ,farla efficacemente ( sono anche un navigante aereo e per noi comunicare vuol dire far arrivare un messaggio che deve tornare) non vuol dire sovvertire la verità ma saperla spiegare in modo semplice. A3C ha ragione
RispondiStefano Cinelli Colombini
circa 10 anni fa - LinkIl vino è godimento o non è! Ecchecavolo, era ora che qualcuno che conta ci facesse una risata sopra, alla faccia dei tristanzuoli esegeti dei novantacentesimi o dei settegrappoliemezzo.
RispondiAlberto Tricolore
circa 10 anni fa - LinkSi puo' tralasciare qualche inesattezza,se si rende l'approccio al vino piu' rilassato.Consideriamo il mercato di riferimento in cui molti bevono birra, succhi ed anche alcolici o mix vari, durante il pasto, senza troppe pippe sugli abbinamenti perfetti, di molti integralisti. E ' rivolto alla massa dei suoi potenziali clienti, non agli esperti che sanno esattamente cosa scegliere sulla wine list e nel caso questa non sia soddisfacente sanno pure che acqua bere.
RispondiEretico Enoico
circa 10 anni fa - LinkRepetita juvant,Jamie mi è simpatico e spesso lo seguo ma SI PUÒ FARE cultura del vino per tutti ma proprio tutti ,usando simpatia,termini e concetti semplici e udite udite senza sparare caz..te. Soldati ci riusciva e riesce nei suoi libri benissimo ( il web non era a sua disposizione) ancora oggi. I professori del calice finti modesti che plaudono dimenticano che il mercato più importante per il vino al mondo e' lungo le rive del Tamigi e confondono i rutti birreschi working class stereotipati anni 60 con il consumatore medio britannico . Perché dobbiamo essere sempre pressappochisti e fare poi la fine dell'olio d'oliva italiano ( che italiano non e' ) deriso ...ah abbiamo il sole il mandolino ed il prosecco.
RispondiAlberto Tricolore
circa 10 anni fa - LinkPer quanto mi riguarda, io non considero il consumatore medio in modocosi' negativo. Caro E.Enoico, concordo molto su quanto dici, specie sul non spararle grosse, cosa che si ripete con produttori, enologi , rappresentanti , divulgatori o presunti tali ad ogni latitudine. Quella dei tannini l'avevo gia' sentita proprio in Inghilterra ad esempio,non ho neanche ascoltato per bene tutte le inesattezze di cui parlate, magari avrete pure ragione,ma a me piace l'approccio piu'leggero che non spaventi, che non faccia facilmente pensare ad un mondo di fanatici.Poi per carita'si puo' fare sempre di meglio. Non tutti hanno la fortuna di leggere i testi giusti, di seguire i corsi o i blog giusti.
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