Il meglio della settimana in cui abbiamo davvero creduto alla maledizione del giorno-radice*
di Alessandro MorichettiI post più letti degli ultimi sette giorni.
1 – Quello che non funziona nel vino naturale, tra l’altro.
2 – Tutti dicono Ribolla. Intravino-Bignami: tutta la Ribolla in 10 bottiglie.
3 – 5 imprescindibili libri sul vino che nessuno penserà mai di regalarvi a Natale.
4 – 4 cose molto sbagliate dell’Expo 2015. #2: Nutrire il pianeta, dissetarlo con la Coca Cola.
5 – 4 cose molto sbagliate dell’Expo 2015. #1: La linea “Cotica” degli chef Ambassador.
6 – Su Tannico hai altri 2 giorni per i regali di Natale. Non farti scappare questi 13 vini buonissimi.
7 – Quando pensi che incensare Bruno Vespa non sia l’apice della comunicazione del vino…
8 – Atlante ragionato dei migliori spumanti d’Italia. Una lista davvero completa, da Giulio Ferrari in giù.
9 – Portare il Tavernello alla Fiera dei Vini Veri per vedere l’effetto che fa. Perché lo fa, eh.
10 – Il Trebbiano Spoletino, un grande vino bianco italiano.
* Line-up pazzesca da pre-cena di Natale delle grandi occasioni, gruppo Wapp ad hoc e aspettative alle stelle tipo il Max Pezzali di “Sei un mito”. Risultato? Alle 2 di notte sembrava una seduta psicoterapica di coppia aperta in cui ci interrogavamo sul senso degli astri e della vita, mandando a destra e a manca messaggi per capire se fosse davvero un giorno-radice. Il riferimento è al calendario delle semine di Maria Thun e rimandiamo a questo link per una breve spiegazione. Non è mia materia di competenza ma taluni suggeriscono – senza che ve ne sia un riscontro scientifico – che anche l’assaggio dei vini, o di certi vini, possa risentire di condizioni esterne al liquido (cioè particolari congiunzioni astrali).
Ebbene: ciascuna delle bottiglie in foto avrebbe potuto riempire ampiamente e senza sforzi la scena in una cena media, tutte insieme lasciavano prefigurare l’Apocalissa ma a conti fatti siamo rimasti a becco asciutto: nessuna delle tante ci ha fatto godere, emozionare e vibrare. Una ci sta, due pure, tra snasi, alla quarta ammutolisci ma quando tutte rimangono un pelo sotto quel che ti saresti aspettato… E la beffa vera è che almeno un paio delle stesse – quelle che non abbiamo scolato in diretta – il giorno dopo erano decisamente più brillanti, olfattivamente a fuoco e dal gusto più slanciato. Colpa nostra? Colpa delle bottiglie? Colpa degli astri? Moriremo col dubbio, già lo so.
Attori protagonisti, da sinistra in foto: Salon 2002, Delamotte BdB 2004, Ruchottes-Chambertin GC 2008, Bonnefond/Roumier, Gevrey-Chambertin 1er cru Clos St. Jacques 2008 Rousseau, Musigny GC 2008 Drouhin Laroze, Barolo 2008 Bartolo Mascarello, Puligny-Montrachet 1er cru Les Combettes 2012 Etienne Sauzet.
[Foto: Luca Cravanzola]
2 Commenti
Luca MIRAGLIA
circa 9 anni fa - LinkA mio modestissimo avviso erano tutte troppo, troppo giovani; ma dai, come si può pensare che il Barolo 2008 di Bartolo (Maria Teresa) Mascarello sia all'optimum evolutivo? E' quindi del tutto evidente che il giorno dopo i vini avevano avuto il tempo di distendersi e raggiungere un maggiore equilibrio.
RispondiGiovanni
circa 9 anni fa - LinkA' Moriché, vedo che ve sieti trattati male! Riunione di aspiranti eno-enfanticidi? Summit di pedofili del vino? Leggo che non siete contenti, così imparate a bervi capolavori annunciati e tutti, tranne il Barolo 2008 di Maria Teresa, tutti in fieri :)
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