Vinexpo di Bordeaux: cronaca vera?

di Alessandro Morichetti

bordeaux1Non sono stato al Vinexpo, fiera che si svolge ogni due anni a Bordeaux  e riservata a “professionisti del vino e degli alcolici”. Mi sono affidato ad internet per capire il ruolo giocato dall’Italia nella manifestazione. Sfogliando qualche comunicato ho iniziato ad esaltarmi:  “il vino italiano trionfa a Bordeaux”, ” successo dell’Amarone”, “i vini dei vulcani meravigliano”, “grande successo dei vini del Monferrato”, “Nobile di Montepulciano fra gli attori protagonisti”. “Cavoli” – ho pensato – “è fatta!”. Non dobbiamo più temere i cugini d’Oltralpe, il nostro vino non sarà più sottomesso a fascino, eleganza, storia e fama internazionale dei grandi vini di Francia. Era ora, mi dico.

Poi, giusto per non lasciare l’entusiasmo al caso, leggo cosa dice Vino Al Vino di Franco Ziliani. Neanche lui è andato ma ha molti contatti che lo avranno tempestivamente informato del trionfo. Certo, prima che iniziasse la manifestazione aveva storto il naso per i produttori presenti e per il “gusto” dei due selezionatori d’eccellenza (Michel Bettane e Thierry Desseauve, due wine writer francesi di assoluta fama mondiale) e anche se qui su Intravino avevamo riportato qualche nota stonata, m’aspettavo le stesse notizie trionfali. Grosso errore! Gianpaolo Paglia di Poggioargentiera (a Bordeaux per un evento collaterale in cui si sarebbero incontrati 21 vignaioli blogger da tutto il mondo), commentando le considerazioni di Ziliani, dice qualcosa che mi sorprende: Italissima, lo spazio dei produttori italiani riservato a professionisti e stampa, è un “evento off, cioé indipendente da Vinexpo e osteggiatissimo” dai francesi. E proprio su Intravino avanza anche l’ipotesi che “forse la gente si sia un pò rotta le scatole di andare a tutte le manifestazioni, le degustazioni guidate e non guidate”, poiché anche gli altri stand ufficiali hanno risentito di una scarsissima affluenza. Uhm, i conti iniziano a non tornare. La “mazzata” però arriva poco dopo da Enzo Vizzari. Lui ha anche partecipato ai laboratori coi vini italiani ed è abbastanza perentorio: “Italissima è stato un clamoroso flop”.

Adesso è ufficiale, non ci sto più capendo nulla, però mi ronza in testa una domanda: ha ormai senso un’informazione libera senza considerare i blog (o almeno alcuni)? Dal Vinexpo la risposta corale è no. A dimostrarlo è proprio il blog del Grand Jury Europeen (sorta di consesso internazionale composto da figure di primo rilievo del mondo del vino). Cosa ne penseranno gli italiani che ne fanno parte (qualcuno dei quali presente ad Italissima)?*

*Gabriele Bava (produttore), Ernesto Gentili  e Fabio Rizzari (Guida ai vini dell’Espresso), Moreno Petrini (produttore), Marco Reitano (sommelier del ristorante La Pergola, Roma), Luciano Sandrone (produttore), Enzo Vizzari (Guida ai ristoranti dell’Espresso)

P.S.: il sito promozionale di Italissima è solo in inglese e francese. Siamo pazzi? O è forse lo stesso paese di Magic Italy ?

[Foto: flickr]

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Alessandro Morichetti

Tra i fondatori di Intravino, enotecario su Doyouwine.com e ghost writer @ Les Caves de Pyrene. Nato sul mare a Civitanova Marche, vive ad Alba nelle Langhe: dai moscioli agli agnolotti, dal Verdicchio al Barbaresco passando per mortadella, Parmigiano e Lambruschi.

5 Commenti

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gianpaolo

circa 15 anni fa - Link

L'informazione "ufficiale" del vino sappiamo bene com'e' fatta, spesso di veline di agenzia prese e ripubblicate sui vari siti e stampa (se non ti basta quello che hai trovato, fatti una passeggiatina su winenews.it: http://www.winenews.it/index.php?c=detail&id=16471&dc=15). Ritornando nel merito a me e' sembrato tutto il Vinexpo un mezzo flop. Martedi' mattina verso mezzogliorno mi aggiravo nel padiglione ufficiale toscana, tra l'altro anche decentemente allestito, e non c'era l'anima di un visitatore, in alcuni caso sono stato io il primo assaggiatore della giornata. Musi lunghi e tristi in Italia, non e' che la situazione fosse esaltante nel settore francese e perfino nel settore di un vino per il quale la Francia rappresenta il primo mercato mondiale, il Porto (http://quevedoportwine.com/events/the-first-day-of-vinexpo-is-over-not-many-people-as-expectedfim-do-primeiro-dia-da-vinexpo-menos-visitantes-do-que-esperava/). Italissima invece mi pare che sia stata un flop totale. Lo dico con rammarico perche' avevo accettato la proposta di partecipare con la mia associazione di aziende maremmane, ma per fortuna qualcuno piu' lungimirante di me ci ha convinto a non farlo. Certo che fanno ridere le comunicazioni da MinCulPop, ma bisogna stare attendi nel non compiacersi degli insuccessi. E' fondamentale pero' avere una informazione corretta, altrimenti saremo per sempre destinati a ripetere gli stessi errori. In finale, da un commento di Franocis Mauss (presidente del Grand Jury Europeenne) su Vino al Vino, prendo l'occasione di dire: eccheppalle sto' dualismo Italia/Francia, Vecchio/Nuovo Mondo, ecc., si puo' archiviare per sempre nelle dispute di campanile e cominciare a guardare avanti?

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Fiorenzo Sartore

circa 15 anni fa - Link

Gianpaolo, ho appena messo giù il telefono col dir comm di una cantina cooperativa piemontese: praticamente ha ripetuto, identiche, le tue parole.

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Lizzy

circa 15 anni fa - Link

No, che non si può! vorrai mica che cominciamo a discutere di cose serie, vero?? che so, il prezzo delle uve (per dirne solo una...)?? :P L.

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massimo lanza

circa 15 anni fa - Link

io a Bordeaux ci sono andato e quindi le mie considerazioni non sono ovviamente relata refero . non mi sembra che il Vinexpo sia stato così disastroso, la Domenica come tutte le altre volte che ci sono stato la tranquillità regnava sovrana, ma già dal lunedì l'atmosfera è cambiata, a mia impressione non credo che le presenze siano state minori di molto rispetto alle scorse edizioni, ma è soltanto una mia impressione. se si è registrato un calo è stato comunque contenuto. Italissima era fuori anche se non lontanissima dal Vinexpo bisognava avere davvero un motivo valido per andarci con tutto quello che si trovava dentro. Chi si lamenta probabilmente non aveva valutato distanze, caldo ecc ecc o non si era organizzato per tempo gli appuntamenti, quindi ovviamente non ha visto nessuno. La stampa francese ha accolto male l'iniziativa definendola parassita cosa che ha dato molto fastidio agli espositori presenti. Un amico produttore, importante diciamo, incontrato la sera in giro per il centro mi diceva che mediamente aveva aperto una bottiglia al giorno. Non mi sembra che gli stand italiani fossero sempre deserti quello della Sicilia ad esempio, oltre ad essere carino, era proprio vicino la sala stampa quindi ho avuto modo di monitorarlo più spesso degli altri, aveva sempre qualcuno dentro. Lo stesso dicasi per lo stand collettivo della Toscana e quelli dell'ICE . Posso assicurarvi però che chi si era organizzato il lavoro prima spalmandosi gli appuntamenti nell'arco dei 5 giorni di fiera ha lavorato bene. Chi si lamenta doveva mettere anche in conto che in questo periodo di crisi difficilmente qualcuno va a cercare novità. Ad esempio abbiamo potuto notare andando in giro la sera per ristoranti, come in quelli che avevamo visitato nelle scorse edizioni, locali anche importanti, le carte dei vini fossero quanto meno ridimensionate. Ultime considerazioni la fiera è organizzata bennissimo, con il pre accredito arrivato per mail l'attesa alla porta, una qualunque e non una dedicata solo ai giornalisti, per la stampa del badge è stata di due minuti e forse meno, altro che verona. Le navette dal centro nelle ore di punta erano praticamente raddoppiate rispetto alla scorsa edizione, mentre le macchinette elettriche che fanno la spola da un capo all'altro del Vinexpo funzionavano abbastanza bene. Certo che aspettarsi in un periodo di crisi le stesse presenze degli anni passati o la ressa del vinitaly come aspettativa mi sembrava quanto meno incauta.

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Franco Ziliani

circa 15 anni fa - Link

pubblico anche qui, avendo Intravino pubblicato un commento di Paglia che riprende il commento che aveva pubblicato sul mio blog, la mia risposta, molto sorpresa, a Paglia, che a mio avviso, totalmente fuori luogo, dice: "eccheppalle sto’ dualismo Italia/Francia, Vecchio/Nuovo Mondo, ecc., si puo’ archiviare per sempre nelle dispute di campanile e cominciare a guardare avanti?". ecco il mio commento: Paglia, mi stupisce che una persona intelligente, e uso di mondo come lei, definisca quanto ho scritto come una faccenda di "schieramenti nazionalistici". Pazienza che così facciano, perché magari (?) non capiscono o fanno finta di non capire l'italiano i signor Mauss e Perrin - ai quali risponderò presto a tono - soprattutto al primo, che certi aggettivi e certi toni veda di usarli con altri con me marca molto male... - ma mi fa specie e mi sorprende molto che lo faccia lei. Che é italiano e intelligente ed é benissimo in grado di capire esattamente di cosa parlassi

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