Biodinamica d’oltremanica, prove di sbarco in Normandia
di Alessandro Morichetti
Studiando la storia del vino ho sempre rimuginato che agl’inglesi alla fine scocci di esser stati il volano del successo dei vini di Bordeaux. Quando la rivalità nazionale è senza quartiere, tutto conta. Fortuna poi che Decanter ci tiene aggiornati sullo stato del vino british, roba che da noi non troviamo neanche nei titoli di coda della manualistica. Ebbene, mancava un’azienda biodinamica nel Regno Unito ed è notizia di questi giorni che Sedlescombe Organic Vineyard compirà il grande salto. Dopo 30 anni di organic (biologico) ha infatti iniziato la trafila di certificazione Demeter per mettere nero su bianco una coscienza ambientale che, in quest’ottica, sembra ancora embrionale in UK. E come dimenticare le parole di Elena Di Luigi proprio su Intravino qualche giorno fa?
Un segno di come cambiano i tempi è visibile soprattutto nei numeri che parlano di un un terzo di ettari vitati in più registrati negli ultimi tre anni, come pure di investitori britannici e esteri che hanno acquistato terra per produrre vino. La notizia più eclatante è quella di alcuni viticoltori francesi che, secondo recenti mormorii, sarebbero stati “avvistati” in perlustrazione. Non dimentichiamo che qui troviamo lo stesso terroir della regione Champagne e un clima più favorevole a mantenere i livelli di acidità delle uve.
Janci Robinson Mw, la wine writer più famosa del mondo, parla molto bene dei vini di Sedlescombe e la proprietà si ispira ai grandi biodinamici francesi come l’alsaziano Pierre Frick. Vuoi mica vedere che corsi e ricorsi storici renderenno famoso nel mondo il vino inglese grazie ai francesi?
Nessun Commento