Una medaglia al viticoltore ignoto

di Antonio Tomacelli

angelo-gajaPuò una lista degli uomini più influenti dell’anno evitare (almeno per una volta) la presenza di Angelo Gaja? No, non può, specie se la golden list la compila la rivista inglese Decanter, con la consulenza andreottiana del solito “panel di esperti italiani”. Gli altri nomi? Non vi illudete, la fantasia non è arrivata al potere e le quote rosa sono ancora tabù. Tra i dieci maschioni del vino poche sorprese e i soliti noti accompagnati da un aggettivo che li qualifica e definisce.

Così Antinori è, manco a dirlo, “l’aristocratico ambasciatore” mentre Emilio Pedron del Gruppo Italiano Vini è “lo stratega”. Il vignaiolo Josko Gravner invece si merita l’appellativo di “spirito libero” mentre a Carlo Petrini di Slow Food va l’aggettivo più equivoco dell’anno: “il visionario”. Piazzamenti d’onore per Ernesto Gentili (“l’assaggiatore”), Daniele Cernilli (“il critico”) e Diego Planeta (“il pioniere”). Anche Giulio Gambelli entra nella hit-parade con l’oscuro appellativo di “sangiovista” creato per l’occasione. Siamo a nove e fino a qui tutto bene. Anche se scontata e noiosa la lista ha un suo perchè, potrei anche sottoscriverla.

Tranne che per l’ultimo nome, il decimo. Il ministro Luca Zaia io non l’avrei messo tra gli uomini più influenti del vino italiano, se non altro per il rispetto dovuto a quelle migliaia di contadini che ogni giorno zappano e potano le vigne. Ecco, io il decimo posto l’avrei dedicato al “viticoltore ignoto” (la vittima) anziché al ministro (il carnefice). Certo, per escludere Zaia sarebbe servito un atto di coraggio, ma quello se non ce l’hai non te lo puoi dare (cit.). Neanche se sei un rispettabile panel di esperti.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

12 Commenti

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Vignadelmar

circa 14 anni fa - Link

Potrei sapere qual è l'aggettivo legato ad Angelo Gaja ??? Non vorrei avessero copiato il mio "Giove Tonante dell'Enologia Italiana" !!!! :-) . Ciao

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Franco Ziliani

circa 14 anni fa - Link

la definizione del tuo "eroe" é "the dynamo"

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Vignadelmar

circa 14 anni fa - Link

Gli Inglesi sono notoriamente privi di fantasia....... . Ciao

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Antonio tomacelli

circa 14 anni fa - Link

The Joker :-)

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Simone e Zeta

circa 14 anni fa - Link

Se definiamo D. Planeta, il pioniere ed il Marchese "l'aristocratico ambasciatore"; direi che la storia del vino degli ultimi 30 anni non è molto chiara...

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Franco Ziliani

circa 14 anni fa - Link

È già un grande risultato che il panel degli esperti chiamati ad esprimere una serie di nomination, tra loro Richard Baudains, Nicolas Belfrage, Carla Capalbo, Riccardo Cotarella, Daniele Cernilli, Gianni Fabrizio, Giancarlo Gariglio, David Gleave, Giampaolo Gravina, Marc de Grazia, Giuseppe Mazzocolin, Kerin O’Keefe, Michèle Shah, oltre al sottoscritto, sia riuscito a far inserire, accanto ai soliti noti, il grande Giulio Gambelli, il più grande conoscitore di Sangiovese vivente! Mi piacerebbe poi sapere quali, tra i votanti, abbiano fatto il nome del ministro Luca Zaia il cui inserimento in questi dieci personaggi mi sembra francamente sorprendente..

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Andrea Gori

circa 14 anni fa - Link

tra gli esperti pare ci fosse pure Alessandro Regoli, no?

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Simone e Zeta

circa 14 anni fa - Link

Beh, quindi manco solo io ;-)

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Franco Ziliani

circa 14 anni fa - Link

avendo scritto "tra loro", l'elenco non é completo.Ho citato i personaggi più significativi, quelli che reputo i più esperti tra quelli chiamati a dire la loro

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dolomitewine@twitter

circa 14 anni fa - Link

Tutti giovanotti di belle speranze, i più influenti uomini del vino italiano...

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