Mariah Carey, l’evoluzione di una star(?)

di Antonio Tomacelli

Una delle cose più divertenti da leggere sono i rider delle star, ovvero, la lista delle cose “veramente necessarie” che non possono mancare in un camerino che si rispetti. Per esempio: si possono affrontare le fatiche di un concerto senza un paio di comodi divani (niente colori accesi o fantasia pliz) sui quali sorseggiare da ampi calici (six wine glasses) il tuo vino preferito? Certo che no, e a proposito: cosa beve una star come Mariah Carey? Se i rider di qualche anno fa prescrivevano “bubbles”, quello catturato da SmokingGun per la tournée 2010 prevede solo vini fermi. Il bianco ha da essere chardonnay, senza particolari preferenze, ma sul rosso l’esplosiva Mariah non transige: vuole cabernet ma non un cabernet qualsiasi. Per lei solo Opus One, ideale per accompagnare il plateau di formaggi a corredo. E il resto della band? Beh, si arrangino: per loro solo pollo fritto e Sprite. Ah, dimenticavo, coltelli e tagliere per il pollo, mi raccomando!

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

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