Nicolas Feuillatte e la magia dei grandi numeri dello Champagne

di Andrea Gori

Se amate le piccole maison, i dolci e romantici récoltant sul cavallo, a spasso per le vigne e con la cuverie nell’armadio di casa, siete fuori strada. Qui abbiamo un’azienda che vinifica le uve provenienti da 82 cooperative associate, coltivate in 2250 ettari sparsi su ben 140 comuni dei 180 che costituiscono la AOC Champagne (e 13 dei 17 Grand Crus). Con uno stoccaggio medio in cantina di 100 milioni di bottiglie e 10 milioni di bottiglie vendute ogni anno in 76 paesi diversi. Questo significa che ovunque nel mondo non fate troppa fatica a trovare uno Champagne Feuillatte, e soprattutto una qualità piuttosto omogenea e costante, sia che si tratti delle eccellenze Palmes d’Or (sì, la bottiglia che sembra un’ananas che campeggia anche nella locandina di Benvenuto a Bordo), quelle provenienti da solo vigneti Grand Cru, ma soprattutto i cosiddetti base che sono la chiave per valutare giganti come questi.

Contrariamente a quanto si crede, monsieur Nicolas Feuillatte esiste veramente. Viene da una grande famiglia di distributori di caffè e bevande a Parigi e in tutto il mondo (vi dice niente Cafès Richard?), ed è un animatore del jet-set internazionale dagli anni ’60. Nel 1972 acquista un terreno in Champagne (16 ettari a Bouleuse, Valle dell’Adre vicino Reims) per produrre e imbottigliare il proprio Champagne (dal 1976 le prime bottiglie), che non fatica a piazzare viste le conoscenze tra i VIP di mezzo mondo (Kennedy, Onassis, Lauren Bacall). Nel tempo l’acquisto di altri ettari procede, ma il mercato chiede alti volumi e molte più bottiglie: Nicolas trova nel 1986 il modo più semplice di diventare “grande” unendo il proprio marchio al Centre Vinicole che dal 1970 riunisce e vinifica il lavoro di decine di cooperative associate.

In pochi anni di storia, dal 1986 ad oggi, diviene la terza realtà al mondo per lo Champagne, in Francia addirittura la numero uno e la sesta per l’export. Uk e Usa sono mercati importanti, assieme alla Germania. In Italia c’è stata minore promozione, almeno fino ad oggi e a questa giornata milanese al Park Hyatt. Gli assaggi cominciano con gli Champagne Nicolas Feuillatte Linea “base”.

Brut Reserve (magnum)
40% Pinot Nero, 35% Pinot Meunier, 25% Chardonnay, 3 anni di affinamento (un anno di più rispetto al “base” che si trova in GDO); floreale e fruttato tra mela, pera e tropicale, fiori di campo, resina, bocca semplice, gustosa, bella crema e finale salino. 82

Rosè Brut
60% Pinot Nero, 30 % Pinot Meunier (di cui il 18% vinificato in rosso), 10% Chardonnay, 3 anni di affinamento. Classico lampone e viola floreale, di un arancio salmone molto accattivante, bocca non molto dinamica ma fresca e gastronomica. 80

Grand Cru Blanc de Noirs 2002
100% Pinot Nero, 8 anni di affinamento; liquirizia e tabacco, lamponi e caramella ai frutti di bosco, bocca da millesimo, bel finale croccante di frutta rossa. 85

Millesime 2005 Chardonnay
100% Chardonnay, 6 anni di affinamento; sa di nocciola e robinia, ha bocca corposa ma affilata e un finale tra pompelmo e anice, molto fresco di cedro e erbe aromatiche. 86

Grand Cru Blanc de Blancs 2004
100% Chardonnay tra Mesnil, Oger e Avize, 8 anni di affinamento; un notevole impatto di tiglio e gelsomino, profondo e ampio, bocca carnosa, calcarea e profonda, finale citrino e tropicaleggiante, con tocco di Mesnil quasi avvertibile. 90

Questa la serie Cuvèe 225 (affinate in barrique).

Cuvèe 225 Millesime 2005
50% Chardonnay, 50% Pinot Nero, 4 anni di affinamento; frutta candita, cedro e menta, rafano, mandorla, erbe di campo, finale accattivante e moderno, molto persistente. 86

Cuvèe 225 Special Rosè Vintage 2005
55% Pinot Nero (di cui il 18% in rosso) 45% Chardonnay, arancio, viola e tabacco, bergamotto e china, finale fresco , molto secco e invitante 87

Infine, ecco le Cuvée de Prestige.

Palmes d’Or 1999
50% Chardonnay 50% Pinot Nero, minimo 9 anni di affinamento; mielato e floreale, cipria miele e cedro candito, vetiver e sandalo, acqua di colonia, profumo di confetto e carattere molto vinoso, corpo e acidità notevoli costruiscono ad una bevuta di soddisfazione e molto gastronomica. 91

Palmes d’Or Rosè 2005
100% Pinot Nero saignèe; vino intrigante e fresco, sapido e quasi vinoso, inizia con note rassicuranti di fragola e mirtillo, ha bocca corposa e con un filo di tannino da Campari: spezie e pepe rosa, tamarindo, molto incalzante e deciso, resina, miele di castagno, pepe; un rosato maschile. 88

Assaggiati tutti d’un fiato fanno un certo effetto, con sfumature, tagli e profondità variabili che rendono onore a quanto riportato in etichetta. Grandissimo il lavoro di assemblaggio, preciso e puntuale, che esprime da ogni bottiglia esattamente quanto ti attendi nonostante i volumi e le dimensioni impressionanti della lavorazione. Certo, manca il guizzo emozionante, fondamentale; manca la cuvéee assoluta che strappa applausi a scena aperta, ma la solidità della produzione è rimarchevole. Molto azzeccate le cuvée con il passaggio in legno, e bello il carattere del Blanc de Blancs Grand Cru che rappresenta (Brut Reserve a parte) la bottiglia dal rapporto qualità prezzo migliore tra quelle provate.

Nicolas Feuillatte
Choully BP 210 – 51206 Epernay
www.feuillatte.com

Andrea Gori

Quarta generazione della famiglia Gori – ristoratori in Firenze dal 1901 – è il primo a occuparsi seriamente di vino. Biologo, ricercatore e genetista, inizia gli studi da sommelier nel 2004. Gli serviranno 4 anni per diventare vice campione europeo. In pubblico nega, ma crede nella supremazia della Toscana sulle altre regioni del vino, pur avendo un debole per Borgogna e Champagne. Per tutti è “il sommelier informatico”.

9 Commenti

avatar

Fabrizio pagliardi

circa 12 anni fa - Link

-5 mediamente su tutta la linea per quanto mi riguarda.

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

esagerato... trovo costosissimi i Palmes e i 225 ma buoni mentre il resto mi ha sorpreso, dài nemmeno uno che ti piaccia un pochino?

Rispondi
avatar

Fabrizio pagliardi

circa 12 anni fa - Link

Guarda in questo momento ho a portata di mano un file riassuntivo con i voti ma senza note 80 al base che é interessante. 87 al b.b 2004. Che é comunque ben fatto ma molta tecnica buona annata poca emozione. Su tutti i rosé sono stato cattivissimo, per me é una tipologia che il produttore non interpreta bene. I Palmes me li sono segnati come un pessimo rapporto qualità prezzo iil voto non si discorda moltissimo dal tuo 87 e 80. Produttore molto tecnico e pulito, poco emozionale spesso in difficoltà nelle grandissime annate. Il base molto variabile da annata ad annata, cosa che considero un difetto per un produttore di quelle dimensioni. Le cuvée più importanti Sono spesso deludenti e mai al livello qualitativo tale da giustificare il prezzo.

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 12 anni fa - Link

....rapporto qualità prezzo eccellente per le versioni base. Si tovano tra 15/18 eur nei supermercati in Francia ed è un bel bere senza pretese ma al sicuro da brutte sorprese...

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

confermo, pure in Germania è a prezzi incredibili (sui 16 euro) e qualità sempre accettabilissima. Peccato che da noi vada più sui 25 euro che sui 18...

Rispondi
avatar

armando trecaffé

circa 12 anni fa - Link

infatti la seconda parte del mio commento sarebbe: in Italia son troppo cari...

Rispondi
avatar

Andrea Gori

circa 12 anni fa - Link

mi scrivono da Feuillatte e fanno notare che in realtà il prodotto in GDO (così come per Veuve Clicquot e altre maison) è un 24 mesi sui lieviti mentre il Brut Reserve assaggiato e presentato a Milano è il 36 mesi, stessa cuvèe in pratica ma un anno di più sui lieviti, che spiega bene il 30% di costo in più direi

Rispondi
avatar

Mauro ArdeCore

circa 12 anni fa - Link

Volendo fare un paragone puramente numerico...sarebbe come se ci fosse (quasi) tutta la Franciacorta racchiusa in un' unica azienda. Hai voglia di fare a gara con i franzosi...

Rispondi
avatar

massimo sacco

circa 12 anni fa - Link

Interessante la storia di Nicolas anche se non mi sembra che in francia sia il numero uno, sia per numeri che per qualità...Concordo con Andrea sul rapporto qualità/prezzo almeno qua in Francia Salutoni

Rispondi

Commenta

Sii gentile, che ci piaci così. La tua mail non verrà pubblicata, fidati. Nei campi segnati con l'asterisco, però, qualcosa ce la devi scrivere. Grazie.