Nella guerra tra i tappi di silicone o sughero, strano a dirsi, vincono tutti

di Antonio Tomacelli

Curioso questo video, vero? Ancora più curiosa è la guerra a colpi di comunicati stampa dal tono vittorioso che in questi giorni si è scatenata fra la Nomacorc, maggior produttore mondiale di tappi sintetici, e l’Apcor, l’associazione che raggruppa i produttori  di tappi in sughero. Chi dei due conquista i mercati, vi chiederete? Belin! tutti e due, e con le stesse percentuali di aumento: un secco +10%. Il sabato mattina, in genere, evito di schierarmi, ma provate voi a fare questi splendidi ritratti con i tappi in silicone.

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Antonio Tomacelli

Designer, gaudente, editore, ma solo una di queste attività gli riesce davvero bene. Fonda nel 2009 con Massimo Bernardi e Stefano Caffarri il blog Dissapore e, un anno dopo, Intravino e Spigoloso. Lascia il gruppo editoriale portandosi dietro Intravino e un manipolo di eroici bevitori. Classico esempio di migrante che, nato a Torino, va a cercar fortuna al sud, in Puglia. E il bello è che la trova.

45 Commenti

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

non voglio essere necessariamente il professorino di turno ma sarebbe veramente ora anche per intravino di abbandonare l'uso incoretto di chiamare i tappi sintetici di polietilene (fondamenetalmente) "tappi di silicone". tappi di silicone vengono usati per chiudere barriques. tantopiù in quanto l'audience rimarchevole di intravino aiuterebbe a diffondere finalmente un uso corretto dei nomi dei materiali usati.

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andrea

circa 13 anni fa - Link

NON FATEMI INCAZZARE ARMIN... ANDREA

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

scusa, ma non capisco.

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Andrea

circa 13 anni fa - Link

ciao armin... traduco: non fatemi "arrabbiare" armin. cosi va meglio?

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

quello l'ho capito, andrea. ma cosa di preciso non ti piace affatto?

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Alessandro Bandini

circa 13 anni fa - Link

Provo io: Chiede a noi, pubblico indefinito, di non far arrabbiare te. Non sei te che lo fai arrabbiare. Tutto ok, a volte l'italiano è un po' oscuro...

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

grazie alessandro! la colpa era in effetti mia in quanto mi sono immaginato una virgola tra in***re ed il mio nome. del resto perche il signor andrea mi dovrebbe dare del voi? ho reagito senza pensarci troppo, forse sentendomi colpevole in anticipo? ;-)

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Marossi

circa 13 anni fa - Link

Il video dura il doppio del dovuto. Ciò detto, questa belina di un Muciaccia del sughero la mandiamo a quel paese o no, viste tutte le discussioni sulla rarità del prezioso materiale, sprecato a secchiate? Sennò viva pure chi si doccia con il prosecco d'oltralpe, a questo punto.

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Nelle Nuvole

circa 13 anni fa - Link

Armin Kobler, ti appoggio comunque, anche se qui da noi le barriques e le botti si chiudono con colmatori di vetro che fanno chic e mi danno lo spunto per dotte spiegazioni in occasione di visite alla cantina. Il livello medio del pubblico di Intravino merita un uso delle parole piu' preciso. Marossi, ma non sei a Venezia per il Festival? Una volta tanto mi permetto di dissentire, il video dura il tempo giusto. Mentre la bella colonna sonora cresce ad ondate ho il tempo di stappare e degustare una boccia chiusa con il tappo di sughero ed una tappata con un cilindro di polietilene.

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esperio

circa 13 anni fa - Link

L'occasione e' sempre buona per ribadire che il giusto uso dei termini e' basilare per una corretta comprensione tra le persone. Come la corrente moda di sparare a raffica e a colpo singolo, termini carpiti dalla lingua inglese/americana e' il piu' delle volte incomprensibile e diseducativo.Il video, roba da circo equestre : divertente. E i tappo in sughero sono sempre i migliori: hanno superato la prova del tempo a dispetto di qualsiasi altro materiale.

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Elia Cucovaz

circa 13 anni fa - Link

ci sono anche bottiglie il cui contenuto non ha nessuna pretesa di durare nel tempo -- parlo anche di bottiglie di ottima qualità, escludendo quelle il cui contenuto non vale neanche il vetro di cui sono fatte. in questo caso credo che un sistema di tappatura alternativo al turacciolo, che rimane sempre il migliore, non sia assolutamente un'eresia e nulla tolga al contenuto. no?

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bacillus

circa 13 anni fa - Link

Condivido al 100%. Vedasi ad esempio la rivalutazione del tappo a vite per certe tipologie di prodotti. La querelle sughero vs. sintetico assume quasi sempre una connotazione irrazionale legata a tradizioni, pregiudizi, interessi commerciali, emotività recondite. Gli aspetti tecnici (su cui ci sarebbe da discutere assai) passano naturalmente in secondo piano. Ma tant'è. Quello che c'è dentro la bottiglia non interessa a tutti, vero?

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Ovviamente, E' chiaro che il vino da imbottigliare deve essere di un livello accettabile. Per le cole, aranciate e gassose la questione non si pone nemmeno. Come e' ben noto, finora, tutte le cosidette chiusure alternative non hanno dimostrato di superare o eguagliare la praticita' e qualita' del sughero. I tappi a vite creano eccessiva riduzione nei vini bianchi, i tappi sintetici non aderiscono bene al vetro e cosi via. Il vino essendo un prodotto in continua evoluzione, necessita una chiusura che gli permette di interagire con l'ambiente che lo circonda. O no?

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bacillus

circa 13 anni fa - Link

"Come e’ ben noto, finora, tutte le cosidette chiusure alternative non hanno dimostrato di superare o eguagliare la praticita’ e qualita’ del sughero" ...ma non diciamo sciocchezze. In tema di praticità, la gestione del tappo in sughero è da sempre una palla tremenda. Guai a conservarlo in condizioni di elevate temperatura ed umidità pena il rischio di favorire lo sviluppo di muffe. Guai ad avere le ganasce del tappatore anche solo un po' usurate: si creano rigature longitudinali che possono favorire eccessivi scambi gassosi. E poi lo stress post-tappatura che se non correttamente gestito, per chi corica le bottiglie può determinare fenomeni di colatura. In termini di qualità, poi, mai sentito parlare del "sentore di tappo"? Quanti produttori e quanti milioni i bottiglie nella storia sono stati colpiti dal flagello del TCA? :-) Senza contare i più subdoli, ma non meno significativi casi di cessioni anomale al vino di tannini, perossidi, collanti e via dicendo. A questo proposito, infatti, non mi si dica che gli agglomerati o gli agglomerati birondellati sono una cosa seria (a parte ovviamente il tappo a fungo dei vini spumanti per i quali sinceramente non si vedono alternative serie - sempre nel campo del sughero, s'intende). Allora torniamo a noi. Se lasciamo stare gli aspetti commerciali e di marketing, il tappo in sughero tecnicamente rappresenta un importante "fattore di produzione" solo nei vini che prevedono una significativa evoluzione in bottiglia per la quale è necessaria una certa interazione con i gas atmosferici. In molti altri vini questo tipo di evoluzione non è assolutamente necessario (anzi è da evitare), oppure è richiesto in misura diversa. Ecco che a quel punto la chiusura alternativa può dare risposte adeguate (con permeabilità ai gas bassissime o nulle), ma con livelli di praticità e sicurezza senza confronti rispetto al sughero. I tappi a vite creano eccessiva riduzione nei vini bianchi? Un vino mal prodotto e mal confezionato ti darà problemi qualsiasi chiusura tu usi. Ho avuto esperienze dirette (non sotto la mia responsabilità, s'intende ;-) ) di intere partite di bianchi andati in riduzione anche con il tappo in sughero... ma sapendo quello che era stato fatto prima, tutto era perfettamente spiegabile.

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esperio

circa 13 anni fa - Link

E' chiaro che sui tappi la sai lunga ( non e' sarcasmo ma pura costatazione ). Come hai confermato tu stesso, il sughero e' desiderabile con i vini che richiedono una certa evoluzione : e noi di che stiamo parlando? Le gassose e i chinotti vanno bene con i tappi a corona e per i vinelli da autobotte, possono essere benissimo usati le confezioni tetrapack. Cosi' la testa al toro la si taglia definitivamente. Per quando riguarda gli agglomerati quelli , a mio avviso, possono essere considerati dei pseudo tappi di sughero, sofferenti da profonda crisi di identita'. Commiserabili ma anche i peggiori.

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

"solo nei vini che prevedono una significativa evoluzione in bottiglia per la quale è necessaria una certa interazione con i gas atmosferici." e se un giorno si scoprisse che i migliori tappi di sughero (naturalmente giudicato a posteriori) erano quelli che meno o addirittura non lasciavano passare i gas (ceralacca sulle bottiglie superimportanti)? e se si misurerebbe in laboratorio che caspule a vite nonostante il continuo ripetere del contrario permettono anche loro un passaggio, seppure modesto, di ossigeno? e se si cominciasse a tenere conto del fatto che solo una piccolissima parte delle reazioni di evoluzione (in senso positivo e negativo) sono legate all'ossigeno? e si considerebbe finalmente che tutti gli assorbimenti di ossigeno da parte di un vino in fase di preimbottigliamento sono molto più importanti che tutto quello che avviene dopo la chiusura? per il resto concordo molto anche se da socio di una cooperativa di imbottigliamento ti devo dire che i requisiti tecnici che i macchinari di chiusura devono avere nei confronti delle capsule sono maggiori che non lavorando con il sughero. lì abbiamo tutti più esperienza e routine e la chiusura avviene su un una lunghezza di 30 e più millimetri (anche se lavorando con tappi decenti basterebbero uno o due cm, ma io ce l'ho più lungo di te!) con le chiusure a capsula o corona (altra chiusura da riabilitare) avviene solo sul bordo del collo.

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Turriga

circa 13 anni fa - Link

Beh...direi che il video è molto suggestivo ma, data la disponibilità infinita di colorazioni dei tappi sintetici (non di silicone), credo che si possa spaziare da volti di creola e riproduzioni di Mirò.... Per quant riguarda la disputa tra i tappi e cercando di guardare razionalmente alla questione senza ideologie concordo nel reputare i grandi tappi di sughero forse le migliori chiusure per vini da invecchiamento, però questo hanno anche un discreto costo. Per vini con beva entro i 2 - 3 anni i sintetici danno buone prestazioni e prezzi accettabili. Turriga

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Fabio Ciarla

circa 13 anni fa - Link

Buongiorno a tutti. Da ufficio stampa della Nomacorc Italia vorremmo provare a contribuire alla discussione dando qualche dettaglio in più sia rispetto alla crescita evidenziata nei comunicati stampa di cui si parla sia per spiegare un po’ meglio, ma brevemente, perché è importante distinguere con i giusti termini le varie chiusure. La crescita dell’azienda è dovuta ad una serie di eventi positivi come il lancio di una nuova gamma di prodotti (Select Series, presentazione in anteprima mondiale al Merano Wine Festival 2010), studiati in particolare per vini di media e alta gamma, segmento nel quale la Nomacorc si sta espandendo mentre conferma i numeri già acquisiti nei vini di pronta beva. Oltre a questo nell’ultimo anno si è verificata la chiusura delle attività commerciali di un concorrente più o meno diretto, è quindi normale che l’azienda leader benefici in maniera proporzionale alla sua quota di mercato delle richieste di questi clienti (per l’Italia significa che un solo grande imbottigliatore movimenta circa 3 milioni di tappi ogni anno). Ovviamente noi possiamo spiegare la nostra di crescita, le altre no. Sulla terminologia infine vogliamo precisare che la Nomacorc produce tappi coestrusi in polietilene. La differenza, oltre che nel materiale, è soprattutto nel processo di produzione, che – a differenza degli altri sintetici estrusi o pressofusi – permette di avere chiusure spugnose ed elastiche, molto simili al sughero (comunque punto di riferimento per la sua capacità di far respirare il vino). Le altre chiusure sono quelle di più scarsa qualità e decisamente molto economiche, sostanzialmente pezzi di plastica duri e difficili da estrarre che in parte danneggiano ancora oggi l’immagine delle chiusure sintetiche. Insomma per i tappi sintetici, e non solo per quelli (qualcuno qui ha ben evidenziato la casistica delle varie tipologie di sughero più o meno naturali), non è bene fare di ogni erba un fascio mentre sarebbe davvero interessante andare sul tecnico, come ha fatto per esempio Armin Kobler, evitando generalizzazioni emotive. Speriamo di aver aggiunto qualche elemento utile alla conversazione, fermo restando che con i multicolori tappi sintetici (come ha già detto Turriga) si potrebbero realizzare ritratti in stile pop art della stessa dignità e bellezza di quelli del video. Rimaniamo ovviamente a disposizione per eventuali altri approfondimenti. Saluti a tutti Fabio Ciarla - Wine Dreamers

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

E aspettate adesso a dircelo? Guai a voi se non continuate con gli approfondimenti!!! Tanti anni fa non vedevo l'ora che i vini bianchi e quelli rosati (ma anche i rossi non destinati ad un lungo ulteriore affinamento nella mia cantinetta) venissero tappati con tappi di polietilene coestrusi. Qualcuno l'ho pure spedito in busta a piu' di un imbottigliatore per fargli notare la differenza in positivo con tutti gli altri. E hanno un grande successo, per fortuna. Puoi stappare mille bottiglie e senti solo il profumo del vino, con estrema sicurezza. Prima, una su dieci era da buttare e un'altra da recuperare in cucina, quando andava bene. Hanno un difetto, o meglio bisognerebbe prendere un accorgimento. Risultano troppo corti per infilare il cavatappi fino in fondo. Non che faccia male, anzi non temono assolutamente sbriciolamenti. E' che dopo non li puoi piu' recuperare per tapparti altre bottiglie che magari imbottigli tu da vini comprati in damigliana da qualche contadino, perche' il foro e' passante anche se piccolissimo e le bottiglie non possono stare in orizzontale. Se le tieni in verticale niente problemi, ma penso che da quel foro possa passare troppa aria per un vino, anche se non ne sono sicuro. Bisogna fare una tacca sul cavatappi che non scenda oltre una certa profondita'. Tanto si stappano comunque benissimo, meglio ancora di quelli in sughero e altre materie plastiche. In ogni caso, complimenti a questa ditta (se continuate pero' a mandarci approfondimenti, altrimenti mi arrabbio!)

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Fabio Ciarla

circa 13 anni fa - Link

Torniamo a commentare il post a qualche giorno di distanza per chiarire che sul mercato esiste un'ampia gamma di soluzioni di chiusure sintetiche e non vorremmo essere fraintesi: quando abbiamo parlato di scarsa qualità e basso costo per tutta una serie di prodotti sintetici, non ci riferivamo indistintamente a tutti i competitor della Nomacorc. Come per il sughero o per i tappi a vite, il produttore di vino può scegliere tra tante e ben differenziate soluzioni e continuiamo a credere che l'informazione sul prodotto sia la migliore strada per rendere consapevole tale scelta. Vorremmo in ogni caso scusarci con i produttori di tappi sintetici che si siano sentiti ingiustamente chiamati in causa dal nostro commento. Fabio Ciarla - Wine Dreamers

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anonimo

circa 13 anni fa - Link

zzzzz.... zzzz...... che noia mortale il sughero è morto o morirà, per fortuna. viva lo stelvin e in subordina il tappo a corona e perchè no. anche il tappo plastisiliconatoestrusopolietilenato (se non diventa diossina dopo 2 anni ed è riciclabile 100%).

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Scusami, ma stai prendendo una cantonata bestiale. Il sughero, come il legno e tutti quei materiali naturali che sono stati usati per millenni ed hanno superato la prova del tempo : Sono vivi e resteranno tali. E' solo una questione di mode che vanno e vengono. La complessita' fisico/chimica che la natura elargisce difficilmente puo' essere surperata dall' opera umana. La realta' e' che si vuol fare le cose alla carlona senza pagarne le spese. I tappi di sughero richiedono attenzione e laboriosita': E allora?.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Non e' solo questione di mode, pensaci bene. Si imbottiglia sempre di piu' e di sughero al mondo ce n'e' sempre di meno, complici anche gli incendi estivi in Portogallo, che e' il massimo produttore mondiale. Se non ci fossero soluzioni alternative per vini da non invecchiare, non ci sarebbe abbastanza sughero di qualita' per i vini da maturare e affinare ancora nella cantinetta di casa, che richiedono tappi che costano un occhio della testa. Infatti basti vedere quanti tappi ci sono in circolazione, fatti di scarti di sughero macinato ed incollato, quanti tappi di sughero gia' malato all'imbottigliamento e quanti coltivatori hanno abbassato l'altezza da terra del taglio della corteccia per far fronte alla domanda (piu' vicino a terra si trova e piu' il sughero e' scadente).

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esperio

circa 13 anni fa - Link

Anche questo e' vero. Ottima osservazione. Comunque continuo a pensare che tutte le proposte finora presentate non sono la soluzione al problema.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Bravissimo Esperio. Il tuo commento dimostra che la ricerca deve assolutamente continuare (c'e' chi ha provato anche tappi di vetro).

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

tappi di vetro che hanno come guarnizione un materiale simile al pvc. il corpo di vetro suona bene perchè non ha i precedenti penali come le capsule a vite o a corona, ma potrebbe essere sostituito anche da plexiglas (esiste già) o da altri materiali inerti al vino. però funzionano.

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Fabio Ciarla

circa 13 anni fa - Link

@ Mario Crosta: Caro Mario, se vuoi essere sempre aggiornato sui prodotti e le news di Nomacorc puoi iscriverti alla pagina ufficiale NOMACORC ITALIA su FB e seguirci su Twitter (@NomacorcItalia). Nel frattempo puoi trovare una prima panoramica dei temi più importanti vedendo questo video su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=7LY6bvmyIc8 @ Anonimo: i tappi co-estrusi in polietilene Nomacorc sono assolutamente riciclabili essendo monomateriale (al contrario di alcuni tappi tecnici). Anzi a breve daremo conto (non è questo il luogo e non vorremmo approfittare dello spazio concesso) della carbon footprint della produzione N. che è molto più contenuta di quello che si potrebbe pensare. @ esperio: Crediamo che la ricerca non si possa fermare. Il sughero di alta qualità presenta caratteristiche difficili da riprodurre, è vero, ma è sempre di meno e sempre più costoso oltre a non permettere un processo ormai fondamentale per l'enologia moderna come la gestione precisa e prevedibile dell'ossigeno nel post-imbottigliamento. Fabio Ciarla - Wine Dreamers

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Io non mi iscrivo al Grande Fratellook.

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esperio

circa 13 anni fa - Link

A proposito di tappi di vetro, ne ho trovato un campione su uno scaffale dei miei libri : e' prodotto dalla vino-lok , ma a mio avviso e' soltanto un trucco, in quando la sigillatura e' ottenuta con l'impiego di una particolare resina. Quindi siamo punto e daccapo.

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bacillus

circa 13 anni fa - Link

...insomma, 'sto cacchio di sughero è diventato ormai una ciofeca...

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

No. Perche'? Il sughero sano e perfetto e' soltanto diventato un lusso, e' carissimo, proprio perche' ce n'e' poco rispetto alla domanda, che e' enorme, visto che finalmente si imbottiglia di piu' quel che prima veniva venduto sfuso. Anche l'industria che usava il sughero come isolante ha dovuto scegliere altri materiali (ve li ricordate i frigoriferi di una volta?). Per me il sughero sano, di ottima qualita', scelto bene e lavorato bene va sempre meglio per i vini che si vuole conservare piu' a lungo. Per gli altri, quelli che si prevede di aprire nei primi 4 o 5 anni, e' semplicemente sprecato.

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bacillus

circa 13 anni fa - Link

D'accordissimo. E' che dopo l'intervento autopromozionale di quella ditta lì, sembrava che il buon vecchio turacciolo fosse improvvisamente diventato un relitto del passato... Ma così vanno avanti le discussioni. ;-) Grazie.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Di niente, bacillus, figurati! :)

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armin kobler

circa 13 anni fa - Link

ma quand'è che si capirà finalmente che tanti studi ed esperienze pratiche hanno dimostrato che non c'è nessuna causalità tra la qualità fisica (espressa anche come prezzo) di un tappo di sughero e la sua propensione a rilasciare composti indesiderati al vino che originano il gusto di tappo evidendete e quello celato? ripetere ad oltranza che scegliendo tappi costosi si risolve il problema principale della chiusura di questo tipo non è soltanto semplicistico ma anche fuorviante. comparabile alla legenda metropolitana dei vini che senza "respirare" non possano evolvere.

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Fabio Ciarla

circa 13 anni fa - Link

@ Mario Crosta: ok niente "grande fratello", se preferisci c'è Twitter o, quando non disturbiamo, queste discussioni @ bacillus: non crediamo di meritare una critica del genere, è del tutto normale che i nostri interventi siano in parte autoreferenziali per la Nomacorc (parliamo pur sempre a nome di un'azienda che crede al 100% in quello che fa e sarebbe strano il contrario) ma riteniamo di aver anche aggiunto elementi utili alla discussione. Fermo restando che l'importante è che sia chiara e palese la fonte, affinché gli utenti possano giudicare con attenzione le argomentazioni enunciate. Le nostre "critiche" al sughero sono in parte uguali a quelle qui postate da altri, ovvero la difficoltà di trovarne di ottima qualità in enormi quantità, oltre a quelle più tecniche legate ad una caratteristica naturale come la non riproducibilità delle prestazioni (ogni tappo di sughero è diverso dall'altro, è evidente) che può essere un grave problema per ogni produttore. Ma soprattutto crediamo che il bello del cosiddetto web 2.0 sia proprio questo, ovvero il confronto diretto e aperto tra aziende e consumatori.

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

No, caro Fabio Ciarla, non c'e' ne' l'uno ne' l'altro, qui. Siamo su Intravino, lei ha iniziato a fare un discorso su Intravino, vada avanti su Intravino. Cos'e' questa storia di rimpallare un discorso da un sito ad un altro?

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Fabio Ciarla

circa 13 anni fa - Link

Scusa Mario, avevo interpretato male la tua richiesta di approfondimenti e ho pensato fosse utile dare i riferimenti per seguire espressamente l'azienda (per chi era interessato) sulle altre piattaforme social, sulle quali non girano esattamente contenuti ma più che altro segnalazioni, senza approfittare di Intravino (come mi è stato già rimproverato). Risolto il fraintendimento rimango, e rimaniamo tutti, a disposizione tua e di chi volesse avere spiegazioni specifiche anche su Intravino, per noi è un piacere e un onore te lo assicuro. Ma a questo punto mi fermo qui sennò bacillus si arrabbia! (Una battuta per sdrammatizzare...)

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Il buon bacillus si arrabbia se non vanno avanti le discussioni. Rileggi meglio il suo intervento del 5 settembre 2011 alle 00:00 e ti accorgerai che proprio bacillus ha impostato la questione nel modo più saggio possibile. Io non sono a libro paga della tua azienda e posso dire che ho spaccato almeno tre cavatappi dentro tappi di altre materie plastiche così duri che sembravano incollati, maledicendo chi li aveva messi (gialli, neri e blu) e non comprerò mai più quei vini. Invece in quelli coestrusi il cavatappi va come nel sughero e non c'e' l'odore di tappo, anche nei vini economici (che poi sono quelli che bevo tutti i santi giorni) che prima invece finivano nel lavandino o in cucina esattamente come ho gia' detto. Allora l'approfondimento va fatto in questi termini (che non ritengo autopromozionali): che vantaggi e che svantaggi per il consumatore. Non dirmi che sono tutti vantaggi perche' non ci crede nessuno: uno l'ho trovato anch'io e cioe' che sono tappi corti e se si riciclano bisogna evitare il foro passante. Perche' vedi, caro Fabio, siamo tutti molto legati al buon sughero ed e' difficile capire che finche' ce n'e' andrebbe destinato meglio, trovando soluzioni alternative per il resto. Se non ci fossero queste soluzioni, troveremmo un bel giorno in giro signore bottiglie di signori vini con prezzi da signori rovinate dall'odore di tappo e da buttare nel lavandino. Ma a uno che guadagna 1.500 Euro al mese per mantenere casa, moglie e figli, buttar via un Barolo da 50 euro non credi che ci sarebbe da piangere? Vai avanti ad approfondire, che a noi piace discutere.

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bacillus

circa 13 anni fa - Link

...infatti...

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Antonio Tomacelli

circa 13 anni fa - Link

Faccia pure come crede, il suo intervento è graditissimo L'editore :-)

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Fabio Ciarla

circa 13 anni fa - Link

Grazie per la disponibilità Antonio, cercheremo anche in futuro di dare il nostro contributo quando saremo chiamati in causa o avremo contenuti utili alle discussioni. Ribadisco che è un piacere per noi dialogare con e su Intravino. Fabio Ciarla - Wine Dreamers

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Mario Crosta

circa 13 anni fa - Link

Fabio, sembra che lei voglia cavarsela senza piu' approfondire. Peccato! E sì che di cose ne avrebbe da dire. Anche sulla scelta dei materiali, per esempio, ci sarebbero tanti perche' cui rispondere. Il consumatore consapevole ne guadagna altri dieci. Ci renda consapevoli, ci dia argomenti. Non si limiti al comunicato aziendale, non sprechi questo spazio.

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Fabio Ciarla

circa 13 anni fa - Link

Caro Mario, nessuna fuga non si preoccupi, anzi scusi il ritardo ma gli impegni sono molteplici. Da parte nostra c'è ovviamente la disponibilità ad approfondire ogni aspetto delle chiusure Nomacorc ma senza entrare in territori altrui (soprattutto di concorrenti) e sempre nell'ottica di un soggetto che non è un semplice consumatore ma, appunto, parla a nome di un'azienda con le relative responsabilità. Andare oltre il comunicato stampa è possibile ma fino a un certo punto, esiste pur sempre il segreto industriale... :-) Detto questo provo a rispondere subito a un paio di argomenti da lei individuati: - il riutilizzo di qualsiasi chiusura, quando non impossibile, è tecnicamente rischioso. Bucare un tappo, che sia di sughero o in polietilene anche se non fino in fondo, provoca un deterioramento generale della chiusura, se anche non dovesse passare liquido probabilmente passerà più ossigeno con la relativa veloce ossidazione del vino. Anche il tappo a vite, credo, non terrà allo stesso modo una volta aperta la filettatura originale. La soluzione potrebbero essere dei buoni tappi a fungo in plastica (quelli degli spumanti per capirci) o tappi nuovi ma comunque per vini da consumare velocemente. - per i materiali posso dire che il tappo Nomacorc è, sia nella parte spugnosa interna sia nella guaina di rivestimento esterna, in polietilene. Essendo quindi "monomateriale" è completamente e facilmente riciclabile a differenza di altre (insospettabili) chiusure. - un problema delle nostre chiusure è sicuramente l'impatto emotivo che generano, ma abbiamo notato che il blocco a volte è più del canale di vendita che del consumatore stesso. Insomma di solito si fanno più problemi i ristoratori che i clienti, per i quali quasi sempre è più importante la qualità del vino che non la chiusura. Per questo i tappi Nomacorc sono scelti con entusiasmo dagli enologi, che ne conoscono tutti i vantaggi tecnici, salvo poi trovare più difficoltà ad essere accettati nel reparto marketing e vendite delle cantine. Spero di essere stato più esauriente, se ha altri dubbi sono/siamo qui. Saluti e buon fine settimana a tutti i lettori di Intravino. Fabio Ciarla - Wine Dreamers

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Emiliano

circa 7 anni fa - Link

Salve Grazie ad intravino per avere acceso questa discussione! sono un artigiano produttore di tappi in Sughero naturale e non mi sono sfuggite alcune questioni: - Il vino da dove dovrebbe ricevere l'ossigeno una volta tappato col sughero?? Dall'esterno?? Non mi risulta!! - Come mai sono l'unico produttore di tappi che partecipa alla discussione e come mai ci sono segreti industriali che non consentono un approfondimento tecnico sul tappo semi sintetico? Dichiarare di avere un prodotto che possiede la cessione del prezioso ossigeno in maniera controllata ma non spiegare come, mi sembra una ragione valida per suscitare alcune perplessità sulle strategie di marketing.. lo dico perché in passato le strategie di marketinig delle industrie del Sughero sono andate a discapito del settore, per la ragione di volere inseguire una domanda del mercato con prodotti a basso costo. La materia prima del Sughero viene definita dagli economisti "strategica" per la ragione che la domanda supera di gran lunga l'offerta. Si producono ogni anno poco più di 20 miliardi di tappi a fronte di una richiesta di più di 40 miliardi di bottiglie dati elaborati nel 1996 in previsione del 2010. Un delirio!! Accaparrarsi materia prima e semilavorati prospettava immobilizzo di ingenti denari per lungo tempo (la stagionatura del Sughero è un passaggio fondamentale chiedetelo a chi fa le botti porca miseria!) Allora che fare? Introdurre nuovi sistemi di chiusura per calmierare un mercato sull'orlo di una crisi di nervi..fatto! Mercato del sughero in evidente stato di monopolio e tutto sotto controllo. Poi se volete parliamo del sapore di tappo o di deviazioni. Saluti

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