Tutti i vini migliori d’Italia secondo DoctorWine (attenzione: conflittone d’interesse)
di Andrea GoriSabato 8 a Milano e sabato 23 a Roma sarà presentata l’edizione 2017 della Guida essenziale ai Vini d’Italia di Daniele DoctorWine Cernilli, di certo il più esperto conoscitore al mondo dei vini della nostra penisola. Come (forse) saprete io e Fiorenzo Sartore siamo parte del team di collaboratori, per cui il nostro conflitto di interesse è palese. Fatta la premessa dolente, ma data la diffusione non banale della guida (prima edita da Mondadori, quest’anno autopubblicata) ci tengo a dire di che si tratta.
La Guida essenziale ai Vini d’Italia non è una pubblicazione enciclopedica e onnicomprensiva, ma appunto è essenziale, quindi cerca di riassumere l’Italia in 979 Cantine, 2436 vini di cui 210 premiati per aver ottenuto in assaggio alla cieca almeno 95 punti, per salire fino ai magnifici 5 che hanno raggiunto la vetta dei 99 punti, ovvero il Barbaresco Crichet Pajé 2006 Roagna I Paglieri, i due Brunello di Montalcino Cerretalto 2010 Casanova di Neri, e Il Greppo Riserva 2010 Biondi Santi, il Chianti Classico Riserva 2013 Querciabella, e il Taurasi Riserva 2007 di Perillo, al secondo grande exploit consecutivo.
E adesso, ecco a voi l’elenco dei premiati col faccino del Doctor:
- 5 vini con 99/100
- 11 vini con 98/100
- 33 vini con 97/100
- 62 vini con 96/100
- 99 vini con 95/100
95/100
AA Gewürztraminer Vigna Kastelaz 2015, Elena Walch, Alto Adige
AA Gewürztraminer Nussbaumer 2014, Cantina Tramin, Alto Adige
AA Lagrein Mauns Riserva 2012, Ritterhof, Alto Adige
AA Lagrein Mirell 2013, Waldgries, Alto Adige
AA Müller Thurgau Feldmarschall von Fenner 2014, Tiefenbrunner, Alto Adige
AA Pinot Nero Trattmann Mazon Riserva 2013, Cantina Girlan, Alto Adige
AA Pinot Nero Zeno Riserva 2013, Cantina Meran Burggraefler, Alto Adige
AA Sauvignon Riserva 2014, Cantina Bolzano / Bozen, Alto Adige
AA Sauvignon Sanct Valentin 2015, Cantina San Michele Appiano, Alto Adige
AA Terlano Pinot Bianco Eichhorn 2015, Manincor, Alto Adige
AA Valle Venosta Riesling Windbichel 2014, Castel Juval Unterortl, Alto Adige
Aglianico del Vulture Re Manfredi 2012, Re Manfredi Terre degli Svevi, Basilicata
Alghero Marchese di Villamarina 2011, Sella & Mosca, Sardegna
Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 2012, Tenuta Sant’Antonio, Veneto
Amarone della Valpolicella Classico Monte Ca’ Bianca 2011, Lorenzo Begali, Veneto
Amarone della Valpolicella Classico Sergio Zenato Riserva 2010, Zenato, Veneto
Amarone della Valpolicella Riserva Cent’anni Alberto Trabucchi 1907 2008, Trabucchi d’Illasi, Veneto
Arshura 2014, Valter Mattoni, Marche
Barbaresco Il Bricco 2012, Pio Cesare, Piemonte
Barbaresco Rabajà 2013, Rocca Rabajà, Bruno, Piemonte
Barbaresco Rombone 2012, Fiorenzo Nada, Piemonte
Barolo Bricco delle Viole 2012, Vajra, G. D., Piemonte
Barolo Bricco Rocche 2012, Ceretto, Piemonte
Barolo Briccolina 2012, Batasiolo, Piemonte
Barolo Bussia Riserva 2010, Barale Fratelli, Piemonte
Barolo Bussia Vigna Colonnello Riserva 2010, Prunotto, Piemonte
Barolo Essenze Riserva 2007, Vite Colte, Piemonte
Barolo Falletto 2012, Bruno Giacosa, Piemonte
Barolo Lazzarito 2012, Vietti, Piemonte
Barolo Parafada 2012, Massolino, Piemonte
Barolo San Bernardo Riserva 2010, Palladino, Piemonte
Bolgheri Camarcanda 2013, Ca’ Marcanda, Toscana
Bolgheri Superiore Ornellaia 2013, Tenuta dell’Ornellaia, Toscana
Bolgheri Superiore Paleo 2013, Le Macchiole, Toscana
Brunello di Montalcino 2011, Giodo, Toscana
Brunello di Montalcino 2011, Le Potazzine, Toscana
Brunello di Montalcino Riserva 2010, Argiano, Toscana
Brunello di Montalcino Riserva 2010, Canalicchio di Sopra, Toscana
Brunello di Montalcino Riserva 2010, La Fortuna, Toscana
Brunello di Montalcino Vigna Schiena d’Asino 2010, Mastrojanni, Toscana
Capichera 2014, Capichera, Sardegna
Casa Romana 2012, Principe Pallavicini, Lazio
Castel del Monte Aglianico Bocca di Lupo 2012, Tormaresca, Puglia
Castel del Monte Rosso Vigna Pedale Riserva 2013, Torrevento, Puglia
Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Utopia 2013, Montecappone, Marche
Centomoggia 2012, Terre del Principe, Campania
Centosassi 2012, Amastuola, Puglia
Chianti Classico Gran Selezione Solatìo 2013, Castello d’Albola, Toscana
Chianti Classico Novecento Riserva 2013, Dievole, Toscana
Chianti Classico Vigneto La Selvanella Riserva 2012, Melini, Toscana
Colli Tortonesi Derthona Timorasso Sterpi 2013, Vigneti Massa, Piemonte
Collio Friulano 2015, Franco Toros, Friuli Venezia Giulia
Collio Sauvignon Ronco delle Mele 2015, Venica & Venica, Friuli Venezia Giulia
Collio Sauvignon Segre 2015, Castello di Spessa, Friuli Venezia Giulia
Conero Campo San Giorgio Riserva 2011, Umani Ronchi, Marche
Contessa Entellina Mille e una notte 2011, Donnafugata, Sicilia
Controguerra Lumen Riserva 2011, Illuminati, Abruzzo
Core Bianco 2015, Montevetrano, Campania
Do ut des 2013, Carpineta Fontalpino, Toscana
Dogliani Papà Celso 2015, Marziano Abbona, Piemonte
Etna Bianco Superiore Pietra Marina 2012, Benanti, Sicilia
Etna Rosso Feudo di Mezzo 2014, Girolamo Russo, Sicilia
FCO Bianco Pomédes 2014, Roberto Scubla, Friuli Venezia Giulia
FCO Friulano Vigne Cinquant’Anni 2015, Le Vigne di Zamò, Friuli Venezia Giulia
FCO Sauvignon Liende 2015, La Viarte, Friuli Venezia Giulia
Fiano di Avellino 2014, Rocca del Principe, Campania
Fiorano Rosso 2011, Tenuta di Fiorano, Lazio
Flaccianello della Pieve 2013, Fontodi, Toscana
Franciacorta Sansevé Satèn , Monte Rossa, Lombardia
Frascati Superiore Luna Mater Riserva 2015, Fontana Candida, Lazio
Friuli Isonzo Pinot Grigio Gris 2014, Lis Neris, Friuli Venezia Giulia
Gioia del Colle Primitivo 14 Vigneto Marchesana 2013, Polvanera, Puglia
Grave di Stecca 2012, Nino Franco, Veneto
Habemus Etichetta Rossa 2013, San Giovenale, Lazio
I Capitelli 2012, Roberto Anselmi, Veneto
Il Pollenza 2013, Il Pollenza, Marche
K’un 2013, Clara Marcelli, Marche
Mamuthone 2014, Giuseppe Sedilesu, Sardegna
Montecucco Sangiovese Poggio Lombrone Riserva 2012, ColleMassari, Toscana
Montefalco Sagrantino 25 Anni 2012, Arnaldo Caprai, Umbria
Montello Colli Asolani Il Rosso dell’Abazia 2011, Serafini & Vidotto, Veneto
Moscato Passito di Saracena 2015, Cantine Viola, Calabria
Nuracada 2014, Audarya, Sardegna
Ograde Bianco 2013, Skerk, Friuli Venezia Giulia
Olmaia 2012, Col d’Orcia, Toscana
OP Barbera La Maga 2013, Castello di Cigognola, Lombardia
Orvieto Classico Superiore Pourriture Noble 2014, Decugnano dei Barbi, Umbria
Roero Mompissano Riserva 2013, Cascina Ca’ Rossa, Piemonte
Roero Printi Riserva 2012, Monchiero Carbone, Piemonte
Romagna Sangiovese Predappio di Predappio Vigna del Generale Riserva 2013, Fattoria Nicolucci, Emilia Romagna
Romagna Sangiovese Superiore Avi Riserva 2012, San Patrignano, Emilia Romagna
Rosso In Correggio 2005, Lini 910, Emilia Romagna
Secco Bertani Original Vintage 2013, Bertani, Veneto
Sicilia Sàgana 2014, Cusumano, Sicilia
Sicilia Saia 2014, Feudo Maccari, Sicilia
Soave Classico Monte Fiorentine 2015, Ca’ Rugate, Veneto
Soente 2015, Falesco, Lazio
Taurasi Radici Riserva 2009, Mastroberardino, Campania
Terre di Pisa Nambrot 2013, Tenuta di Ghizzano, Toscana
Tignanello 2013, Antinori, Toscana
Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli 2014, Masciarelli, Abruzzo
Trentodoc Altemasi Graal Brut Riserva 2009, Cavit, Trentino
Trentodoc Ororosso Dosaggio Zero, Cembra Cantina di Montagna, Trentino
Val d’Arno di Sopra Sangiovese Vigneto di Bàggina 2013, Petrolo, Toscana
Verdicchio di Matelica Cambrugiano Riserva 2013, Belisario, Marche
Vermentino di Gallura Stellato Nature 2015, Pala, Sardegna
Vernaccia di San Gimignano Albereta Riserva 2013, Il Colombaio di Santa Chiara, Toscana
Vino Nobile di Montepulciano Simposio 2011, Tenuta Tre Rose, Toscana
Vintage Tunina 2014, Jermann, Friuli Venezia Giulia
E questi finora sono i vini che Doctor Wine definisce “la base della piramide dell’eccellenza vinicola italiana”, 99 vini che hanno preso in degustazione il punteggio di 95/100. Di seguito ecco i vini con punteggi maggiori.
96/100
AA Terlano Pinot Bianco Vorberg Riserva 2013, Cantina Terlano / Terlan, Alto Adige
Amarone della Valpolicella 2007, Giuseppe Quintarelli, Veneto
Amarone della Valpolicella 2012, Roccolo Grassi, Veneto
Amarone della Valpolicella Classico La Fabriseria Riserva 2011, Tedeschi, Veneto
Amarone della Valpolicella La Mattonara Riserva 2006, Zymè, Veneto
Amarone della Valpolicella Mazzano 2009, Masi , Veneto
Amarone della Valpolicella Mithas 2010, Corte Sant’Alda, Veneto
Barbaresco Angelo 2013, Albino Rocca, Piemonte
Barbaresco Asili Riserva 2011, Ca’ del Baio, Piemonte
Barbaresco Camp Gros Martinenga Riserva 2011, Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy, Piemonte
Barbaresco Cottà 2013, Sottimano, Piemonte
Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2010, Roagna I Paglieri, Piemonte
Barbaresco Rio Sordo Cascina Bruciata Riserva 2011, Marchesi di Barolo, Piemonte
Barbera d’Asti Superiore Nizza 2013, Olim Bauda, Piemonte
Barbera d’Asti Superiore Nizza La Court Vigna Veja 2011, Michele Chiarlo, Piemonte
Barbera d’Asti Superiore Nizza Riserva della Famiglia 2007, Coppo, Piemonte
Barolo Brunate 2011, Elio Altare, Piemonte
Barolo Brunate 2012, Roberto Voerzio, Piemonte
Barolo Francia 2012, Giacomo Conterno, Piemonte
Barolo Gran Bussia Riserva 2008, Aldo Conterno, Piemonte
Barolo Liste 2011, Borgogno, Piemonte
Barolo Monprivato 2011, Giuseppe Mascarello & Figlio, Piemonte
Barolo Vigna Elena Riserva 2010, Elvio Cogno, Piemonte
Brunello di Montalcino Poggio all’Oro Riserva 2010, Castello Banfi, Toscana
Brunello di Montalcino PS Riserva 2010, Siro Pacenti, Toscana
Brunello di Montalcino Riserva 2010, Castello Romitorio, Toscana
Cannonau di Sardegna Classico Dule 2013, Gabbas, Sardegna
Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico 2013, Pievalta, Marche
Castello del Terriccio 2011, Castello del Terriccio, Toscana
Chianti Classico Gran Selezione Castello di Brolio 2013, Barone Ricasoli – Castello di Brolio, Toscana
Chianti Classico Il Campitello Riserva 2013, Monteraponi, Toscana
Collio Friulano 2015, Ronco Blanchis, Friuli Venezia Giulia
Collio Friulano 2015, Schiopetto, Friuli Venezia Giulia
Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2014, Marisa Cuomo, Campania
Duemani 2013, Duemani, Toscana
Etna Bianco Contrada Calderara 2014, Cottanera, Sicilia
FCO Sauvignon Zuc di Volpe 2015, Volpe Pasini, Friuli Venezia Giulia
Fontalloro 2013, Felsina, Toscana
Franciacorta EBB Extra Brut 2011, Mosnel, Lombardia
Franciacorta Vintage Collection Dosage Zéro Noir Riserva 2007, Ca’ del Bosco, Lombardia
Friuli Isonzo Rive Alte Pinot Grigio Sot Lis Rivis 2015, Ronco del Gelso, Friuli Venezia Giulia
Friuli Isonzo Sauvignon Piere 2014, Vie di Romans, Friuli Venezia Giulia
Gambellara Classico Vin Santo Nostra Historia 2009, Menti, Veneto
Ghemme Le Blanque 2011, Vigneti Valle Roncati, Piemonte
Ghemme Vigna Pelizzane 2010, Torraccia del Piantavigna, Piemonte
I Sodi di San Niccolò 2012, Castellare di Castellina, Toscana
Kurni 2014, Oasi degli Angeli, Marche
Matarocchio 2012, Guado al Tasso, Toscana
Orma 2013, Orma, Toscana
Pecorino Il Frontone 2013, Cataldi Madonna, Abruzzo
Primitivo di Manduria Es 2014, Gianfranco Fino, Puglia
Romagna Albana Passito Scaccomatto 2013, Fattoria Zerbina, Emilia Romagna
Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare 2013, Velenosi, Marche
Saffredi 2013, Fattoria Le Pupille, Toscana
Sicilia Carricante Eruzione 1614 2015, Planeta, Sicilia
Soave Classico Calvarino 2014, Pieropan, Veneto
Syrah Collezione de Marchi 2010, Isole e Olena, Toscana
Taurasi Selezione Hamilton Riserva 2008, Di Meo, Campania
Taurasi Vigna Grande Cerzito Riserva 2010, Quintodecimo, Campania
Taurasi Vigne d’Alto 2011, Contrade di Taurasi, Campania
Torgiano Rosso Riserva Vigna Monticchio 2011, Lungarotti, Umbria
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Podium 2014, Gioacchino Garofoli, Marche
97/100
AA Terlano I (Primo) Grande Cuvée 2013, Cantina Terlano / Terlan, Alto Adige
Amarone della Valpolicella Classico 2008, Bertani, Veneto
Amarone della Valpolicella Vigneto di Monte Lodoletta 2010, Romano Dal Forno, Veneto
Barbaresco Asili Riserva 2011, Bruno Giacosa, Piemonte
Barbaresco Sorì Tildin 2013, Gaja, Piemonte
Barolo 2012, Bartolo Mascarello, Piemonte
Bolgheri Superiore Grattamacco 2013, Grattamacco, Toscana
Brunello di Montalcino Madonna del Piano 2010, Valdicava, Toscana
Brunello di Montalcino Riserva 2010, Capanna, Toscana
Brunello di Montalcino Riserva 2010, Caprili, Toscana
Brunello di Montalcino Ugolaia 2010, Lisini, Toscana
Brunello di Montalcino Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro Riserva 2010, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Toscana
Chianti Classico Gran Selezione Castello di Fonterutoli 2012, Castello di Fonterutoli, Toscana
Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2012, Rocca delle Macìe, Toscana
Chianti Classico Riserva 2013, Val delle Corti, Toscana
Contea di Sclafani Rosso del Conte 2012, Tasca d’Almerita, Sicilia
Costabate 2010, Uccelliera, Toscana
Cupo 2013, Pietracupa, Campania
Etna Rosso Zottorinoto Riserva 2012, Cottanera, Sicilia
Faro Palari 2011, Palari, Sicilia
FCO Merlot Filip 2012, Miani, Friuli Venezia Giulia
Gioia del Colle Primitivo Riserva 2011, Chiaromonte, Puglia
Masseto 2013, Tenuta dell’Ornellaia, Toscana
Montepulciano d’Abruzzo 2012, Valentini, Abruzzo
Recioto della Valpolicella 2004, Giuseppe Quintarelli, Veneto
Ribolla Gialla 2008, Gravner, Friuli Venezia Giulia
San Leonardo 2011, San Leonardo, Trentino
Solaia 2013, Antinori, Toscana
Solo MM12 2012, Vodopivec, Friuli Venezia Giulia
Tenores 2012, Dettori, Sardegna
Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005, Cantine Ferrari, Trentino
Valtellina Superiore Sfursat 5 Stelle 2013, Nino Negri, Lombardia
Vino Nobile di Montepulciano Asinone 2012, Poliziano, Toscana
98/100
AA Terlano Nova Domus Riserva 2013, Cantina Terlano / Terlan, Alto Adige
Barbaresco Sorì San Lorenzo 2013, Gaja, Piemonte
Barolo Casa Mirafiore Riserva 2007, Fontanafredda, Piemonte
Barolo Ester Canale Rosso Poderi dell’Antica Vigna Rionda 2012, Giovanni Rosso, Piemonte
Bolgheri Sassicaia 2013, Tenuta San Guido, Toscana
Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Villa Bucci 2013, Bucci, Marche
Cervaro della Sala 2014, Castello della Sala, Umbria
Collio Friulano M 2015, Schiopetto, Friuli Venezia Giulia
Kupra 2013, Oasi degli Angeli, Marche
Ugo Contini Bonacossi 2013, Capezzana, Toscana
Vecchio Samperi, Marco De Bartoli, Sicilia
99/100
Barbaresco Crichet Pajé 2006, Roagna I Paglieri, Piemonte
Brunello di Montalcino Cerretalto 2010, Casanova di Neri, Toscana
Brunello di Montalcino Il Greppo Riserva 2010, Biondi Santi – Tenuta Il Greppo, Toscana
Chianti Classico Riserva 2013, Querciabella, Toscana
Taurasi Riserva 2007, Perillo, Campania
Aggiornamento , Premi speciali
Vino rosso dell’anno: Taurasi Riserva 2007, Perillo, Campania
Vino bianco dell’anno: Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Classico Villa Bucci 2013, Bucci, Marche
Vino vivace dell’anno: Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005, Cantine Ferrari, Trentino
Vino dolce dell’anno: Vecchio Samperi, Marco De Bartoli, Sicilia
Vino dal miglior rapporto qualità/prezzo: Tellus Syrah 2015, Falesco, Lazio
Premio qualità diffusa: Chianti Classico Gran Selezione Riserva Ducale Oro, Ruffino, Toscana
Azienda dell’anno: Cantina Terlano / Terlan, Alto Adige
Il produttore emergente: Vallepicciola, Toscana
Premio cooperazione: Cavit, Trentino
L’enologo dell’anno: Dottor Lorenzo Landi
Premio vitienologia compatibile: Professor Attilio Scienza
70 Commenti
Tom
circa 8 anni fa - LinkCi sarete dopodomani a Milano per la presentazione (e per numerose bevute agli stand)?
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - Linkcerto! o almeno ci sarò io, Fiorenzo deve ancora confermare...
RispondiFiorenzo Sartore
circa 8 anni fa - LinkPer quanto mi riguarda purtroppo no, molteplici impegni di lavoro e famiglia.
Rispondimariazzo
circa 8 anni fa - Linkio, ovvero sig.nessuno, a milano ci sarò... ma è prevista bolgiona di gente? com'è il programma? c'è prima la presentazione e poi aprite le gabbie per assaltare i vini?
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - Linklo scorso anno ci fu molta gente, ce ne sarà abbastanza anche quest'anno ma non faremo entrare più di un tot di persone. Per evitare problemi all'ingresso ti consiglierei di usare la prevendita qui... http://www.theagency.it/guida-2017-doctorwine/
Rispondimariazzo
circa 8 anni fa - Linksì sì già in possesso del biglietto :) la mia domanda era solo per capire se ci sarà da sgomitare per bere un unghia di biondi santi, grondando sangue e sudore ahahhaha
Rispondivinogodi
circa 8 anni fa - Link... c'ho da esserci...
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - Linke vorrei vedere, scansafatiche che non sei altro
Rispondigp
circa 8 anni fa - LinkL'elenco dei vini che avete valutato 95/100 ne comprende 109, non 99. Dove sta l'errore? Comunque, con tutti i suoi limiti, la buona vecchia divisione per regione eviterebbe l'effetto "listone eterogeneo".
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - Linkse la mettessimo per regione ci sarebbero le lamentele di chi dice "Ma per il Molise nulla?!?" ;-)
Rispondigp
circa 8 anni fa - LinkSimpatica battuta, ma a me una sequenza come questa (tratta da un elenco qui sopra) fa venire il mal di mare: Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva 2014, Marisa Cuomo, Campania Duemani 2013, Duemani, Toscana Etna Bianco Contrada Calderara 2014, Cottanera, Sicilia FCO Sauvignon Zuc di Volpe 2015, Volpe Pasini, Friuli Venezia Giulia Fontalloro 2013, Felsina, Toscana Franciacorta EBB Extra Brut 2011, Mosnel, Lombardia
Rispondilandmax
circa 8 anni fa - LinkA parte i voti in sé (a mio parere insensati non solo e tanto in assoluto, ma soprattutto considerando che sono vini appena usciti sul mercato e quindi non ancora in grado di esprimere quella complessità e armonia che solo l'evoluzione sa dare), l'impressione, scorrendo la lista, è che il gusto della guida sia alquanto agée, premiando vini affermati da decenni, ma, molti di essi, dallo stile marcatamente internazionale. Cambio di stile in chi li produce o gusto del curatore settato sugli anni '90?
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - LinkIo direi che c'è molta pigrizia da parte dei lettori o presunti tali! Nella lista sono presenti vini del tutto ignorati dalle altre guide e la percentuale di vini cosiddetti naturali è piuttosto alta accanto ad altri classici. In ogni caso vi inviterei, soprattutto nel caso di una guida essenziale, di aspettare di aver tra le mani la guida completa perchè la lista dei premiati è ancora meno indicativa in questo caso rispetto a chi recensisce 4000 aziende..
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkSe sono affermati da decenni magari sono buoni. O no?
Rispondilandmax
circa 8 anni fa - LinkForse è come dice lei. O forse è il gusto di chi li assaggia che non evolve. Ma a parte questa querelle (che penso interessi a pochi), a me interessava molto di più capire se c'è stato un cambiamento di stile in certi vini di stampo internazionale: il Cerretalto, ad esempio, o il Sorì San Lorenzo (tanto per non far nomi) sono i soliti noti o stanno in qualche modo cambiando stile anche loro e cioè virando verso una maggiore bevibilità e un uso meno "intensivo" dei legni?
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - LinkPosso rispondere sul Cerretalto che ho assaggiato personalmente e direi che lo stile è il solito anche se rispetto a prima l'uso del legno è meno intenso. Anche il San Lorenzo credo si discosti poco dal "solito". Ma sono anche convinto che il pubblico che ama e continua a comprare questi vini non sarebbe disposto ad accettare cambiamenti troppo marcati di sensazioni.
Rispondilandmax
circa 8 anni fa - LinkGrazie per la cortese risposta. Rimane per me (che, lo preciso a scanso di equivoci, sono un semplice appassionato) insanabilmente stridente vedere accostati a livello di punteggi il Greppo e il Cerretalto, il Crichet Pajé e il Sorì San Lorenzo (quest'ultimo con un punticino in meno, per la precisione). Va bene essere di larghe vedute, va bene non avere pregiudizi "ideologici", ma non posso credere, in coscienza, che bevitori "esperti" come voi possano apprezzare allo stesso modo (con lo stesso grado di "intima", vera soddisfazione) vini così stilisticamente agli antipodi. Il che, ai miei occhi, evidenzia un problema "critico" di fondo della guida (e mi scuso per la franchezza).
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkRiguardo all'uso intensivo del legno mi pare che in Italia siamo come sempre un po' precipitosi. Primo perché i vini vanno anche interpretati in prospettiva, e questo è il vero compito della critica. Secondo perché, e con questo rispondo anche alla sua seconda affermazione, proprio il saper valutare positivamente vini con diverse filosofie produttive fa parte del compito. A me piacciono i vini moderni di Laurent e quelli tradizionali di Rousseau, e potrei fare lo stesso discorso fra Roagna e Gaja a Barbaresco o fra Biondi Santi e Neri a Montalcino. Fa parte della maturità e della grandezza di una zona il saper esprimere produttori che la interpretano con personalità e in modo diverso. Io non devo proporre solo il mio gusto personale, ma capire, "criticare", il risultato finale secondo le premesse che ciascun produttore ha voluto scegliere per il proprio percorso d'interpretazione del territorio. Non è possibile amare Bach e Mozart allo stesso tempo? O Jimi Hendrix e i Beatles? O Gadda ed Hemingway?
Rispondilandmax
circa 8 anni fa - LinkGrazie per la cortese risposta. Continuo tuttavia a mantenere molte perplessità sulla correttezza, e financo onestà intellettuale, del suo ragionamento. Per riprendere le sue parole, "A me piacciono i vini moderni di Laurent e quelli tradizionali di Rousseau": anche a me piacciono entrambi, ma non li metto sullo stesso piano qualitativo, è qui il punto! Un grande vino di Laurent non raggiungerà mai i vertici qualitativi di un grande vino di Rousseau (non parliamo poi di Leroy o DRC): gli mancherà sempre quella frazione di equilibrio, complessità, estro che solo i grandi vini possiedono. E' evidentemente giustissimo "saper valutare positivamente vini con diverse filosofie produttive", ci mancherebbe, si dia a Cesare quel che è di Cesare , ma proprio per questo non credo che, per tornare all'esempio di prima, una riserva Cerretalto potrà mai raggiungere la complessità, la profondità, l'armonia di una riserva del Greppo! Tra 20 anni sarebbe interessante fare la controprova, e penso nessuno avrebbe più dubbi. Ma questo, probabilmente, lo sa anche lei, e non tenerne conto è, per l'appunto, un errore di prospettiva critica. Mi pare invece che "l'ecumenismo" della guida tenda a strizzare l'occhio ad un pubblico internazionale, più che a valorizzare in modo criticamente maturo le vere eccellenze italiche (e mi scuso nuovamente per la franchezza). Poi, se vogliamo dire che gli Oasis sono come i Beatles, o che Salieri è come Mozart, facciamo pure.
RispondiVignadelmar
circa 8 anni fa - Link@ Landmax: a parte che non capisco cosa voglia dire gusto datato. Esiste anche un gusto moderno? Forse anche post moderno? Noi di Doctorwine giudichiamo i vini in maniera laica. Non dobbiamo caldeggiare alcuna "religione" enologica, non dobbiamo essere a favore o contro a chi usa le barrique, ad esempio. Ecco, questo si mi sembra un punto datato: stiamo ancora a parlare di barrique si o barrique no? Sull'universo vino, sui sitemi di coltivazione, sui pesticidi, sulla biodinamica, sul rame, sulla sostenibilità ambientale e su mille altri problemi da approfondire siamo ancora fermi alle barrique? Ad esempio i vini di Giacomo Neri a Montalcino sono radicalmente diversi da quelli di Biondi Santi. Basterebbe però visitarne i rispettivi vigneti, quelli del Cerretalto ad esempio, per capire che sarebbe impossibile produrre vini simili. Che sarebbe un abominio se per inseguire un presunto stile dominante in certa critica, si evitasse di far esprimere a quel vigneto tutte le caratteristiche e potenzialità che porta in dote. I brunelli a Montalcino sono tanti, diversissimi, per altitudine, esposizione, sottosuoli e così via. Ma così è anche in Borgogna, dove anche produttori confinanti realizzano vini diversissimi e dove nessuno si azzarderebbe mai ad imputare a chicchessia di proporre un vino diverso da quello del confinante..Certi ragionamenti mi sembra abbiano gradita cittadinanza da noi, guarda caso Paese di chiese e parrocchie, con ecclesiatici e parrocchiani a non finire. Il Cerretalto 2010 l'ho ribevuto 13 gg addietro. E' un vino incredibile, buonissimo, che farà parlare di se per decenni. Indiscutibilmente è un brunello. Questo conta. Con buona pace di certi parroci e certi parrocchiani.... . Ciao
Rispondilandmax
circa 8 anni fa - LinkGrazie per l'attenzione. Un gusto datato è un gusto che non evolve, statico, incapace di crescere con l'affinamento del palato. Ecco cosa intendo per gusto agée, riferendomi alle "marmellatone" prive di dinamismo e bevibilità tanto amate (e premiate) dalla guida Gambero Rosso-Slow Food di fine anni '90. Penso che nessuno rimpianga più quel gusto, suppongo, nemmeno lei. Il Cerretalto 2010 lo proverò certamente se ne avrò la possibilità, ma mi lasci dubitare che potrà evolvere come una riserva del Greppo...
RispondiVignadelmar
circa 8 anni fa - LinkDue domande, forse tre: 1) Perché il Cerretalto dovrebbe evolvere in maniera differente dal Biondi Santi? 2) Tutti i Biondi Santi evolvono alla stessa maniera? 3) Un eventuale evoluzione differente dal Biondi Santi evidentemente per te significa un minor valore del vino stesso. Perché? Questo per dire che due vini concettualmente diversi, pur se realizzati con del sangiovese, se evolvono in maniera diversa è assolutamente normale e non per questo uno dei due è minore dell'altro. . Ciao p.s. comunque prima bevi il Cerretalto, poi ne riparliamo ;-)
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkMagari è un gusto che non "decade" in affermazioni di principio che sanno tanto di preconcetti e di posizioni ideologiche.
RispondiHamlet
circa 8 anni fa - Linkvisto che fate parte della squadra di collaboratori, si potrebbe sapere quante copie sono state vendute negli anni passati della guida di Cernilli? Tanto, per sapere.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkIl primo anni circa 7.000, il secondo quasi 10.000. Per il terzo pensiamo a 12-13 mila.
RispondiGIANNI
circa 8 anni fa - LinkQUESTI SONO VINI CHE PIACCIONO SOLO AI SIGNORI CERNILLI E GORI!! E' PALESE. SONO TUTTE SCELTE STUDIATE A TAVOLINO X COMPIACERE I SOLITI IGNOTI.NON SANNO CHE COSI FANNO SOLO DEL MALE AL MONDO DEL VINO .PERO' QUELLO VERO!!
RispondiOh Gianni! E vacci piano dai. Come mai non sei ottimista? Suvvia diamoci una regolata (anche col capslock) :D [F.]
cernilli
circa 8 anni fa - LinkE' Palese come l'aeroporto di Bari. Ma su, non diciamo cose assurde e a voce alta, poi. Ci sono ben altri problemi nella vita, non se la prenda solo perché c'è chi non la pensa come lei.
RispondiGIANNI
circa 8 anni fa - LinkINOLTRE CI SONO PROPRIO TUTTI I VINI CHE PREMIAVA IL GAMBERO ROSSO NEGLI ANNI 90!! UNA GUIDA COSI LA PUO' FARE CHIUNQUE.TUTTI VINI IMPRENDITORIALI CON A FIANCO QUALCHE NUOVA REALTA' CHE FA DA SPECCHIETTO DELLE ALLODOLE..
RispondiVale quanto detto prima: niente maiuscolo (capslock) ma soprattutto un po' di relax, grazie. F.
cernilli
circa 8 anni fa - LinkE anche questo non è vero. Basta riguardare gli elenchi dell'epoca. Ma si fa troppa fatica a controllare forse.
RispondiGiovanniP
circa 8 anni fa - LinkHo dato una rapida occhiata e ho l'impressione che la lista sia incompleta, non vedo i 97 punti.
Rispondierrore di stumpa, reinseriti. [F.]
cernilli
circa 8 anni fa - LinkGlieli rimetto. 97/100 AA Terlano I (Primo) Grande Cuvée 2013, Cantina Terlano / Terlan, Alto Adige Amarone della Valpolicella Classico 2008, Bertani, Veneto Amarone della Valpolicella Vigneto di Monte Lodoletta 2010, Romano Dal Forno, Veneto Barbaresco Asili Riserva 2011, Bruno Giacosa, Piemonte Barbaresco Sorì Tildin 2013, Gaja, Piemonte Barolo 2012, Bartolo Mascarello, Piemonte Bolgheri Superiore Grattamacco 2013, Grattamacco, Toscana Brunello di Montalcino Madonna del Piano 2010, Valdicava, Toscana Brunello di Montalcino Riserva 2010, Capanna, Toscana Brunello di Montalcino Riserva 2010, Caprili, Toscana Brunello di Montalcino Ugolaia 2010, Lisini, Toscana Brunello di Montalcino Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro Riserva 2010, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Toscana Chianti Classico Gran Selezione Castello di Fonterutoli 2012, Castello di Fonterutoli, Toscana Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2012, Rocca delle Macìe, Toscana Chianti Classico Riserva 2013, Val delle Corti, Toscana Contea di Sclafani Rosso del Conte 2012, Tasca d’Almerita, Sicilia Costabate 2010, Uccelliera, Toscana Cupo 2013, Pietracupa, Campania Etna Rosso Zottorinoto Riserva 2012, Cottanera, Sicilia Faro Palari 2011, Palari, Sicilia FCO Merlot Filip 2012, Miani, Friuli Venezia Giulia Gioia del Colle Primitivo Riserva 2011, Chiaromonte, Puglia Masseto 2013, Tenuta dell’Ornellaia, Toscana Montepulciano d’Abruzzo 2012, Valentini, Abruzzo Recioto della Valpolicella 2004, Giuseppe Quintarelli, Veneto Ribolla Gialla 2008, Gravner, Friuli Venezia Giulia San Leonardo 2011, San Leonardo, Trentino Solaia 2013, Antinori, Toscana Solo MM12 2012, Vodopivec, Friuli Venezia Giulia Tenores 2012, Dettori, Sardegna Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005, Cantine Ferrari, Trentino Valtellina Superiore Sfursat 5 Stelle 2013, Nino Negri, Lombardia Vino Nobile di Montepulciano Asinone 2012, Poliziano, Toscana
RispondiNicola
circa 8 anni fa - LinkChe differenza c'è tra un vino da 98 e uno di 99?
RispondiAndrea Gori
circa 8 anni fa - Linkè sottile ma si può distinguere. In una scala centesimale i punteggi più in alto si va più si restingono. tra un 99 e un 98 c'è la differenza (quasi) tra un 85 e un 80. Ma solo assaggiandoli a breve distanza si può apprezzarla
RispondiAdriano Aiello
circa 8 anni fa - LinkNon ci sono vini con 100/100, guida fallimentare:)
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkHa proprio ragione...
RispondiDenis Mazzucato
circa 8 anni fa - Link@landmax al netto delle critiche nel merito delle quali non entro, dare punteggi simili a vini stilisticamente agli antipodi è invece indice di apertura mentale e di professionalità. L'intima soddisfazione quando si dà un voto per una guida dove i vini sono per forza comparati uno all'altro deve starsene in un cantuccio. Poi magari un vino che ha preso 99 punti non entrerà mai nella cantina di chi glie li ha dati perché preferisce bere altro. Va bene così. E' giusto così.
Rispondilandmax
circa 8 anni fa - LinkCondivido la prima parte, meno la seconda. Che dare punteggi simili a vini stilisticamente agli antipodi sia indice di apertura mentale e di professionalità mi pare assolutamente condivisibile. Meno che "magari un vino che ha preso 99 punti non entrerà mai nella cantina di chi glie li ha dati perché preferisce bere altro". Un vino da 99 punti, secondo il mio punto di vista, è un vino pressoché ideale, è impensabile che un critico possa dare punteggi simili senza un apprezzamento anche emotivo, senza un "intimo convincimento" (dove parte razionale e irrazionale collimano) sul vino in questione. Che l'intima soddisfazione debba stare in un cantuccio nella valutazione critica di un vino è in linea di principio affermazione corretta, non però su vini cui si pretenda di attribuire gli attributi di una qualità ideale.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkMa infatti i vini ai quali abbiamo assegnato 99 punti sono tutti nella mia cantina e li berrei sempre molto volentieri, potendolo fare. Purtroppo uso acquistarli e non mi posso permettere si spendere spesso cifre importanti.
Rispondialfio
circa 8 anni fa - LinkLe guide sono fatte per far risparmiare gli appassionati, perché spendere 200 euro per un amarone , quando con 20 puoi comprare un rosso piceno di pari valore....
RispondiDenis Mazzucato
circa 8 anni fa - LinkPerché non sono lo stesso vino? Ci sta che uno voglia semplicemente un buon rosso e se ne freghi di tutto il resto, e quindi cerchi il miglior rosso per il proprio budget dal friuli alla sicilia, ma in genere un appassionato che vuole bere amarone, piuttosto ne cerca uno che vada bene per le proprie tasche, non lo sostituisce con un rosso qualunque.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkI suoi commenti sprizzano saggezza da tutti i pori. Sono d'accordissimo con tutto quello che ha scritto.
Rispondialfio
circa 8 anni fa - LinkHo come l'impressione che tu non abbia colto l'ironia...96/100 ad un vino insignificante e tra l'altro premiato tutti gli anni qualche dubbio dovrebbe instillarlo..
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkIl vino insignificante sarebbe il Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare 2013 dell'azienda Velenosi. E' tanto insignificante che è stato premiato da molte guide e pubblicazioni, anche internazionali, e che è un indiscutibile successo anche presso il pubblico dei consumatori, visto che se ne vendono in un soffio più di 50 mila bottiglie. Poi ognuno può dire ciò che vuole, ma anche che insignificante rischia di essere il parere di Alfio, nel senso che lascia il tempo che trova e rappresenta solo una controtendenza. E io non sono ironico, guarda un po'.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkPoi è in degustazione domani a Milano. Chi va può assaggiarlo e dare un parere.
Rispondialfio
circa 8 anni fa - LinkNon mancherò di assaggiarlo, domani le saprò dire se ha più ragione lei o Raspelli.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkRaspelli ha sempre dichiarato di non capir nulla di vino. Non so cosa abbia detto o scritto, ma quel fatto è agli atti.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkE' peraltro uno straordinario critico di ristoranti e un ottimo conoscitore di prodotti alimentari.
RispondiNicola
circa 8 anni fa - LinkPersonalissimo parere. Con la storia dei punteggi, grappoli, bicchieri, bottiglie, stelle e stelline, mi sembra di rivedere Johnathan Evans Prichard, Professore Emerito e il suo grafico su come misurare la poesia.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 8 anni fa - LinkPerò restando in tema alla fine Keating l'hanno licenziato...
RispondiNicola
circa 8 anni fa - LinkVero, Keating è stato licenziato ma i suoi alunni l'hanno salutato stando in piedi sui banchi. Le teorie su come valutare la poesia del professor Prichard sono finite in bagno. Veda Lei Sig. Sartore se preferisce ergersi su un tavolo e non uniformarsi, oppure continuare a fare grafici su come misurare la poesia.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkPerò da che mondo è mondo si "misurano" con i voti anche gli studenti in tutte le classi del mondo. Perciò, secondo lei, ciò che va bene per degli esseri umani non va invece bene per dei vini? E che dire delle valutazioni di libri, film, ristoranti e persino calciatori che appaiono sui quotidiani di tutto il mondo e sul web? Certo che misurare la qualità in parte è una contraddizione, ma a volte certe forzature aiutano a capire. A scuola prendere 6 o 7, o 4, è immediatamente comprensibile. Poi si va nello specifico e si articolano i giudizi. Se questa seconda parte non ci fosse sarei d'accordo con lei, Nicola, ma c'è, ed è pure molto più vasta della semplice valutazione numerica.
RispondiFiorenzo Sartore
circa 8 anni fa - LinkAllora, premesso che questa specie di metafora laterale su L'attimo fuggente mi piace molto (il film l'abbiamo visto quasi tutti), diciamo anche che quel tipo di stile educativo venne severamente criticato (fuori e dentro la metafora) da molti insegnanti, a quel tempo. Ricordo molto bene le polemiche successive - e per la verità ero mezzo deluso, perché anche io facevo il tifo per Keating ma in effetti gli elementi, per così dire, fattuali formulati come critica al personaggio-insegnante erano molto credibili. Per non dire della generazione di quelli che erano sui banchi: in sostanza il film annunciava l'avvento di una generazione che alla fine degli anni 60 avrebbe avviato da un lato la rivoluzione kennediana, purtroppo fallita, e da un altro avrebbe aperto a Reagan, il neoliberismo, il caos odierno. Ole', spero che il volo pindarico OT sia piaciuto.
RispondiIn breve: le cose sono un po' piu' complesse.
Enrico Nieri
circa 8 anni fa - LinkBuongiorno, secondo il mio punto di vista la questione è molto semplice. Sono un appassionato da molti anni, ho comprato, compro e comprerò le guide con lo scopo di avere delle indicazioni. Che le indicazioni siano soggettive va da se, anche se espresse da persone esperte e competenti che cercano di renderle più oggettive possibili. Uso le guide per avere dei suggerimenti e non mi sembra un grosso problema se un vino per il Dott. Cernilli vale 99 e per me 95 o101...sempre di un grande vino stiamo parlando. Poi posso preferire vini verticali a vini piu estratti, dipende dai periodi. E mi orienterò di conseguenza. Semplicemente cerco di adeguare le indicazioni al mio gusto.Questo per dire che non penso che i curatori delle guide pretendano di farmi comprare Biondi Santi piuttosto che Cerretalto,men che meno il Dott. Cernilli. Semplicemente mi stanno dicendo che questi due vini in questo millesimo sono splendidi. Poi che a me piaccia più uno dell'altro è naturale, altrimenti avrei il palato dell Dottore. Enrico
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkD'accordissimo
Rispondierique
circa 8 anni fa - Linkche modo curioso, e mi riferisco agli attacchi feroci di cui sopra, di valutare una guida che neanche è ancora in libreria. il bello delle diverse guide - ed avere almeno tre di qualità in italia è sintomo, credo, o spero, di una buona vitalità della nostra critica enologica - è proprio poterle incrociarle, valutare lo scarto tra i propri gusti, quelli dei recensori e il raffronto con gli stili produttivi che, come in tutti gli ambiti, cambiano col tempo. se a queste recensioni si aggiungono anche "penne" di valore, e autori come cernilli, rizzari e altri (firme di intravino incluse) sono godibili nella lettura anche per questo, ecco spiegato il senso ultimo di una guida. a metà tra critica, giornalismo e, perchè no, letteratura, raccontano da un punto di vista un pezzo del nostro paese. e se il vino che proprio si ama, in quelle schede non c'è, stì cazzi, tanto lo si ama già...
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkComplimenti. Questo è un post lucido e condivisibilissimo per quanto mi riguarda.
Rispondilandmax
circa 8 anni fa - LinkTre guide di qualità in Italia??? Ma magari!! L'unica che aveva un profilo critico ha chiuso i battenti, ahimè... io mi accontenterei di averne due come in Francia la guide vert e Bettane+Desseauve.
Rispondialfio
circa 8 anni fa - LinkDopo aver degustato il vino in questione mi son posto due quesiti : mi avranno burlato versandomi un bel merlottone californiano o che di vino non ci capisco nulla, chissà.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkNon distinguere un Montepulciano da un Merlot farebbe propendere per la seconda ipotesi. Chissà? Ma poi tutti i pareri sono rispettabili, ci mancherebbe altro.
RispondiRoberto Dal Ponte
circa 8 anni fa - LinkOh rega' che palle. Rompevo io (insieme a nutrita compagnia) i maroni a Cernilli dieci anni orsono sul Gambero. Poi forse la pace mi ha colto. Del Cerretalto di Neri se ne parla da secoli, così come della scontrosita' dei Biondi Santi (cambiate latitudine è diventa un vino imbevibile), l'orchite Cernilli sa come curarla, io credo che oggi il problema vero nel mondo del vino sia un altro. Ovvero il fatto che i discrimine qualitativo non sia il gusto e l'olfatto dello stesso ma altro.
Rispondialfio
circa 8 anni fa - LinkDiciamo pure che la forbice tra un punteggio dato da fattori oggettivi e soggettivi di solito può esser figlia o di ignoranza o di [boing! edit] vario.
Rispondioh no, eravamo arrivati fin qui evitando commenti gentisti su nefandezze e complotti - era durata troppo a lungo. va be'. [F.]
mariazzo
circa 8 anni fa - LinkA distanza di 2 giorni e a mente "lucida", penso di poter dare un giudizio sulla manifestazione. Al di là dei commenti sui voti, devo dire che è stata un esperienza magnifica e al tempo stesso devastante. Magnifica perchè, per un amatore come me del mondo enoico, hai la possibilità in un colpo solo di assaggiare nomi che probabilmente ti ricapiterà raramente di riassaggiare. Devastante, perchè non sai da che parte cominciare l'assaggio. :D L'unica nota negativa però è che alcune bottiglie assaggiate tipo Biondi Santi e Riserva, stappate mezz'ora prima (quando il patron del Greppo suggerisce 8 ore per l'annata e 24 per il riserva), erano pressochè "imbevibili". Avendo avuto la fortuna di poter assaggiare le stesse bottiglie in condizioni ottimali, beh non esprimevano al meglio il proprio carattere. Nel cuore mi sono rimasti Messorio di Le Macchiole, Beyond the clouds di Elena Walsh, Ograde di Skerk, Ben Rye di Donnafugata e Amarone Gioè di Santa Sofia.
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkGrazie, noi ce l'abbiamo messa tutta anche in fase organizzativa e abbiamo avuto più di 900 presenze alla fine. Ringrazio anche Intravino, l'ho anche fatto pubblicamente, per il fair play dimostrato nel dare notizia della manifestazione e per aver dato ai suoi lettori l'occasione per discuterne.
RispondiTom
circa 8 anni fa - LinkMessorio (stupefacente), ES, Sorì San Lorenzo, Sassicaia (una bottiglia assaltata da un'orda famelica), Flaccianello, Bucci Riserva, Ben Rye e molti altri .... che gran pomeriggio! Io - da perfetto ignorante - ho molto apprezzato questo evento, perché mi ha dato l'opportunità di assaggiare tante eccellenze diverse contemporaneamente. Commerciale? Anni '90? embé? Sono o non sono vini eccezionali? Comunque gli onestissimi 15 Euro della giornata sarebbero valsi per il solo fatto che un'affascinante Cristiana Lauro mi ha versato personalmente mezzo litro di Etna Rosso nel bicchiere ...
Rispondimariazzo
circa 8 anni fa - LinkMa infatti!!! ad averne di eventi così e a questo prezzo! Anni 90 o meno, se un vino è top, è top. Non capisco anche le polemiche sul fatto che su alcuni vini non c'è evoluzione sullo stile... Che evoluzione deve fare un produttore su un vino che ha trovato il suo carattere,la sua storia, il suo stile? Quando lo riconosci a distanza (e a occhi chiusi) che stai bevendo un Tale dei Tali, ha vinto. Non deve cambiare una virgola... tanto a quello ci pensa la natura e le annate. Ma forse non capisco io :)
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkSecondo me lei capisce benissimo. le assicuro.
Rispondiamedeo
circa 8 anni fa - LinkForse qualcuno è in cerca di un Sassigaja (che però, purtroppo, non esiste)
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkLe racconto un aneddoto. Molti anni fa, almeno venticinque, ero a cena da Checchino a Roma con Angelo Gaja e altri suoi ospiti. A un certo punto lui volle aprire una bottiglia di Sassicaia 1988, appena uscito. Era splendido. Allora Gaja prese la bottiglia ormai vuota e a penna cambiò il nome in "Sassigaja", dicendo che sarebbe stato felice di averlo prodotto lui quel vino. Il che significa che da qualche parte una bottiglia vuota di Sassigaja potrebbe anche esistere...
Rispondisergio
circa 8 anni fa - LinkC'è qualcuno, che non sia tra gli interessati, che sappia spiegare perché le guide(non solo questa) scelgono, tra i collaboratori dei redattori di blog enogastronomici?
Rispondicernilli
circa 8 anni fa - LinkMa perché, quale oscura controindicazione ci troverebbe? Gori e Sartore, nella fattispecie, sono persone di estrema competenza. A chi se non a persone del genere si dovrebbe affidare la responsabilità di zone o la partecipazione a panel di degustatori? Ce ne sono altri in gruppo. La Amodio collabora con Pignataro, la Giannotti ha il suo blog vino.tv e poi c'è tutto il gruppo del mio sito che non nomino qui per non farmi pubblicità. Forse i sistemi integrati, web + cartaceo sono quelli che funzionano, e perciò anche chi lavora prevalentemente sul web può ogni tanto, e deve direi, fare una capatina altrove.
Rispondi