Wine2wine | In che modo l’Intelligenza Artificiale cambierà il mondo del vino?

Wine2wine | In che modo l’Intelligenza Artificiale cambierà il mondo del vino?

di Jacopo Cossater

“In che modo l’AI cambierà il modo in cui vendiamo, spediamo e comunichiamo il vino?”: la domanda che chiudeva il breve paragrafo di presentazione di uno degli incontri che a wine2wine 2023 più mi incuriosivano non ha trovato una risposta, non precisa almeno. Nessuna novità: il dibattito intorno alle AI, per quanto ci sembri forse già particolarmente sviluppato, è in realtà solo all’inizio; a ripensarci sembra tantissimo che strumenti come ChatGPT sono parte della nostra quotidianità ma no, siamo ancora nell’ordine dei mesi, un anno al massimo.

Efficienza, facilità di accesso alle informazioni, automazione delle attività di base.
Inautenticità, plagio, ridondanza del lavoro.
I vantaggi e le preoccupazioni che l’AI porterà nella nostra vita lavorativa quotidiana nel settore vinicolo sono numerosi.

Quello che mi pare essere emerso con maggior chiarezza durante la relazione di Regine Lee, Master of Wine e CEO di Indigo Wines, a Londra, è che stiamo ancora affrontando la superficie di qualcosa di molto più profondo. In apertura del suo intervento ha specificato che lei non è un’esperta di intelligenza artificiale ma che al tempo stesso in questi ultimi mesi l’ha usata per affrontare alcune piccole sfide di carattere giornaliero, utili proprio alla preparazione del panel previsto a Verona. Un appuntamento affollatissimo, tanta la curiosità sul tema, durante il quale è emerso quanto sia oggi utilissimo usare l’AI per automatizzare compiti prevedibili come la gestione dei dati sul vino, quelli per esempio relativi alle vendite per la creazione di proiezioni mensili e annuali.

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Sarebbe infatti banale fermarsi al solo possibile sorpasso di alcune delle figure professionali cui siamo più abituati a collaborare. Il traduttore? Sì, ma non più partendo da zero. La prima traduzione la può tranquillamente fare DeepL, testo poi solo da controllare e correggere. Il grafico? Idem, un primo schizzo di una locandina o di un’etichetta può tranquillamente essere generato da DALL·E (sistema sviluppato da OpenAI, la stessa ormai famosissima azienda che ha creato ChatGPT) per poi essere reso definitivo da un grafico. Ma questi sono solo due esempi che riguardano appunto la gestione delle risorse, campo che sta vivendo una radicale trasformazione proprio a causa dell’avvento sul mercato delle intelligenze artificiali, di mese in mese sempre più sofisticate (nota personale: basta aver avuto a che fare con GPT-4 per vedere le grandissime differenze in termini di intuito che ci sono rispetto a GPT-3.5). Un approccio alle AI che dovrebbe consentire a chi lavora nelle cantine di semplificare il proprio lavoro.

Il cuore della questione, ha sottolineato Regine Lee, riguarda la necessità di trasformare il nostro rapporto con questo strumento, e ciò può essere realizzato solo usandolo, studiandolo il più possibile; condividendo la nostra esperienza con colleghi del settore, affinché si tratti una crescita collettiva; ricordandoci quanto sia necessario imparare a filtrare ciò che è reale da quello che è stato generato da un’AI.

Certo è che nel corso degli anni le tecnologie a disposizione delle aziende vitivinicole sono cambiate moltissimo, dimostrazione di un mercato in continua evoluzione. L’AI ha il potenziale per rivoluzionare completamente il modo in cui le cantine interagiscono con i loro clienti e, più in generale, migliorare i loro processi aziendali. Il servizio clienti può essere in parte demandato a un’intelligenza artificiale, utile anche per raccogliere feedback sull’esperienza dei propri clienti con il proprio servizio o con le proprie bottiglie. Di più: perché non demandare direttamente all’AI tutta la questione abbinamenti? “Non sai a cosa abbinare il nostro Sangiovese? Chiedicelo sul sito e ti risponderemo in tempo reale a partire dagli ingredienti che hai a disposizione”. Come abbinarlo, quindi, ma anche come conservarlo, come servirlo, le stesse note di degustazioni possono essere generate, se ben indirizzata, da un’intelligenza artificiale.

Non è tutto: mi sono accorto che le AI possono essere particolarmente efficaci anche nel costruire un piano editoriale per i social media, creando da zero copy tutt’altro che banali. È in questo senso che l’invito di Regine Lee mi è sembrato particolarmente centrato: usatele il più possibile, imparate come sfruttarle.

[Immagini: wine2wine]

Jacopo Cossater

Docente di marketing del vino e di giornalismo enogastronomico, è specializzato nel racconto del vino e appassionato delle sue ripercussioni sociali. Tra gli altri, ha realizzato i podcast Vino sul Divano e La Retroetichetta, collabora con l'inserto Cibo del quotidiano Domani e ha cofondato il magazine cartaceo Verticale. Qui su Intravino dal 2009.

5 Commenti

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marcow

circa 3 mesi fa - Link

Come ha cambiato il mondo INTERNET? Su questo argomento ognuno si è formato, dopo anni di uso, un'opinione e, secondo me, sono opinioni diverse. E poi si potrebbe rispondere ad un'altra domanda correlata: alla luce di come è cambiato il mondo con il web possiamo formulare un giudizio su quello che gli ESPERTI ci dicevano di INTERNET all'inizio della sua nascita, nemmeno tanti anni fa? Si sono avverate tutte le previsioni che gli ESPERTI facevano su internet? Oppure ci sono degli aspetti di questa tecnologia negativi? ____ Con l'intelligenza Artificiale stiamo ripercorrendo lo stesso cammino. Siamo soltanto all'inizio e il fiume di parole sull'intelligenza artificiale di ESPERTI-e-Comunicatori ha lo scopo di far accettare velocemente e senza contrasti l'uso di questa nuova tecnologia nella società contemporanea. Ma per capire veramente quale sarà l'impatto sulla vita degli umani bisognerà aspettare qualche anno proprio come è successo con internet.

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Jacopo Cossater

circa 3 mesi fa - Link

Completamente d'accordo, nel pezzo ho infatti cercato di tenere i piedi per terra, di fare cioè esempi molto pratici e molto attuali, che non guardano troppo a un futuro (più o meno, chissà) possibile

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marcow

circa 3 mesi fa - Link

Grazie per il commento Jacopo Cossater. ____ Anche se non strettamente connessa agli argomenti in discussione vorrei segnalare una notizia rilevante che dimostra come ... i CAMBIAMENTI... non finiscono mai. _____ Pochi giorni fa la NEURALINK di Elon Musk ha impiantato il 1⁰ CHIP nel Cervello di un essere umano. Come cambierà il mondo questa nuova tecnologia? Come dice Elon Musk? (Che deve vendere i suoi nuovi BRAIN CHIPS?) Chi può escludere che in un futuro, per motivi di sicurezza, i governi decidano di rendere obbligatorio l'impianto di un chip nel cervello? E, sotto l'effetto della PAURA, spesso artatamente fomentata, abbiamo visto che gli uomini sono disposti a tutto senza fiatare. Anche qui(parliamo di Brain Chips) siamo all'inizio. E dobbiamo aspettare qualche anno per valutare con più dati a disposizione quali saranno gli aspetti negativi di questa nuova tecnologia. ............ Sperando che, nel frattempo, non sia stato reso obbligatorio l'impianto di un BRAIN CHIP che ... condizioni... il nostro ... libero ... modo ... di ... PENSARE _____ Dall'articolo di Scientific American: "Elon Musk’s Neuralink Has Implanted Its First Chip in a Human Brain. What’s Next? The wealthiest person on Earth has taken the next step toward a commercial brain interface Billionaire technologist Elon Musk announced this week that his company Neuralink has implanted its brain-computer interface into a human for the first time" (Incipit dell'articolo di Scientific American sul primo impianto di un CHIP nel Cervello di un essere umano) Link Elon Musk's Neuralink Has Implanted Its First Chip in a Human Brain. What's Next? | Scientific American https://www.scientificamerican.com/article/elon-musks-neuralink-has-implanted-its-first-chip-in-a-human-brain-whats-next/

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Stefano Cinelli Colombini

circa 3 mesi fa - Link

Il problema dell'IA è lo stesso che si è posto quando abbiamo inserito il computer in tutte le aziende, ovvero che la macchina si limita ad elaborare quello che tu gli dai. Tu parli di fare un grafico o una tabella, la macchina può infiocchettarlo quanto ti pare ma i dati glieli devi pur sempre dare tu. E poi la IA fa errori grossolani. Un mio amico le ha chiesto di raccontargli l'assedio di Montalcino del 1553, che è un evento documentatissimo e con un sacco di testi on line che lo citano. Ne è uscita una pagina di storia molto ben scritta, romantica, in cui i francesi assediavano a Montalcino i fiorentini. Con tanto di atti eroici, mai accaduti ma molto ben narrati. In realtà erano i senesi, i montalcinesi loro concittadini ed i francesi ad essere stati assediati a Montalcino da imperiali e fiorentini. IA aveva preso fischi per fiaschi, ma in ottimo italiano.

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marcow

circa 3 mesi fa - Link

Condivido. ___ Poi azzardo a dire, non essendo un esperto, che c'è il rischio di usare, a livello personale, sempre più spesso l'IA per compiti che adesso svolgiamo noi umani. Questo alla lunga abbassa le nostre Abilità Cognitive. Ci sono autorevoli ricerche che dimostrano come già il Web e i Social hanno indebolito il Pensiero Critico. L'IA potrebbe ulteriormente aggravare il problema. Stefano Cinelli Colombini lei è un grande lettore e, quindi, secondo me, non ha di questi problemi. Io ho fatto l'errore, invece, come tanti, di lasciare libri e periodici per affidarmi al web cercando, però, in qualche modo, di usarlo prevalentemente come una grande biblioteca: ma, dopo anni di esperienza, posso dire che il web è molto dispersivo, distrae e il libro, un buon libro, resta ancora un ottimo strumento di conoscenza. E, vi sembrerà strano, più veloce del web. Buone letture!

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