Oscar del Vino Bibenda 2012: Intravino aveva il suo insider. Che ci ha spifferato tutto

di Intravino

L’Oscar del Vino, andato in scena la sera del 28 maggio all’Hilton di Roma, ha messo nei guai noi maschioni irsuti. Colpa del dress code rigoroso: serata in smoking. Il look insolito ha svelato immediatamente che qualcuno non indossava uno smoking dal Sanremo ’78, tanto puzzava di naftalina. Qualcun altro non aveva la stiratrice quel pomeriggio a casa, si vede, ed un tizio credo lo avesse rubato ad un manichino da Oviesse, altrimenti non si spiegherebbe il bizzarro antitaccheggio al posto della pochette. Per le signore al solito era tutto più facile perché il nero, dice il galateo, è obbligatorio solo per le cerimonie funebri. Comunque, in molte hanno scelto il nero per la serata di Franco Ricci, condotta da Federico Quaranta che sul palco ha premiato vini, produttori di vino, agronomi, giornalisti, etichette e rappresentanti. Sembra che per la prossima edizione entrerà in campo anche il premio per il miglior corriere. Fercam, Bartolini e DHL. Bella gara.

Favolosa la cena preparata per tutti da Vissani. Con un po’ di zucchero filato sarebbe stata perfetta: la linea dolce è molto cool nelle cucine dei grandi chef, ultimamente, e le nuove frontiere vanno accolte con apertura e flessibilità. Dopo l’era dei cappuccini di seppia o di bufala, è il tempo del salmone con le noci caramellate, carni rosse alla vaniglia e patate viola zuccherate come in un sensuale gioco delle parti. Uno scambio di ruoli decisamente contemporaneo.
Letizia Moratti très chic in lungo nero ha, obtorto collo, interrotto la sua conversazione con Riccardo Cotarella cominciata tre ore prima, per salire sul palco a ritirare il premio per la migliore etichetta di vino. Che è un po’ come se Sergio Leone avesse ricevuto una nomination a Los Angeles per la locandina di Giù la Testa.

Federico Quaranta, a parte il fatto che non conosce il francese nemmeno per dire Clos de Vougeot, ha brillato per sintesi (vivaddio) e Tinto, quel simpaticone di Tinto, s’è riprodotto in un vecchio sketch da animatore Valtur: la finta caduta salendo la scala di corsa. Una roba artistica  che più artistica non si può. Meno male hanno portato un po’ di buon umore Marco Simonit e i suoi compagni di lavoro. Belli, eleganti e scapigliati dal più bravo parrucchiere del mondo, hanno condito l’attimo della premiazione con freschezza e senso dell’umorismo. Dopo l’Es di Gianfranco Fino, è stata la cosa più piacevole della serata. Dimenticavo: C’era anche Barbara Bouchet. Barbara, quanti ricordi!

[Crediti | Immagini: Winenews.it]

79 Commenti

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andrea

circa 12 anni fa - Link

L'Oscar rispecchia la differenza fra Bibenda e AIS, IMHO ovviamente.

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she-wolf svipponis

circa 12 anni fa - Link

Ma come, non c'era Sting? E nemmanco i Vianella?

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michelangelo

circa 12 anni fa - Link

Pensa se c'erano anche Edwige Fenech e Gloria Guida!

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francesca ciancio

circa 12 anni fa - Link

e bombolo no ? ( accipicchia è morto)

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Fabrizio Giorgi

circa 12 anni fa - Link

Nostalgia canaglia! Certo che il Dut'Un, ma che davero?

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Antonio

circa 12 anni fa - Link

Ancora dubbi sulla filosofia di Bibenda e della banda FMR? Money, money,money,money!!! Aripijateve!!

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

Io ho votato tramite mail per il miglior rapporto qualità prezzo il Galeae di Kà Mancinè, ma mi rendo conto che con un avversario come il Coroncino 2009 non c'era proprio partita.

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Giovanni Corazzol

circa 12 anni fa - Link

mi fa molto ridere (cit)

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Nelle Nuvole

circa 12 anni fa - Link

Io non infierirei troppo sulla serata in sé. E' il modo di fare romano, molto autocelebrativo con una manciata di vecchie cariatidi solite note da anni e annorum. Lo è da decenni e dubito che cambi. Chi c'è andato si è divertito illudendosi di essere parte de la crème de la crème. Il mondo cambia, anche quello del vino, ma questa forma di entertainment resiste a tutti gli scossoni. Contenti loro. Non ridurrei Bibenda a questo, tanto meno l'AIS. ps Prego notare che ho commentato al di fuori dell'orario di lavoro.

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Luca Cravanzola

circa 12 anni fa - Link

Condivido in pieno. P.s: anche io vorrei far notare l'orario...

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Francesco Fabbretti

circa 12 anni fa - Link

"E’ il modo di fare romano".... NN come osi denigrare... peccato la location non fosse da me anzichè al waldorf.

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Eleutherius Grootjans

circa 12 anni fa - Link

Per me tutto questo è soprattutto l'altra faccia di e-mail ed sms che vengono inviati da Lionel Ricci con accorati inviti alla mobilitazione per certe degustazioni hiltoniane il cui numero di prenotazioni promette densità lapponi.

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Alessandro Morichetti

circa 12 anni fa - Link

Lionel Ricci. Tu sei leggenda. :-D

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Dylan Doc

circa 12 anni fa - Link

FANTASTICO!!!!!!!!!

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Remo Pàntano

circa 12 anni fa - Link

....altro che abolire i concorsi, bisognerebbe abolire questi pseudo OSCAR, che poi ci credono pure i ricchi-patron de cave in "nero e lungo", gli analoghi e soliti enologi da jet set, sempre in smoking invece che in vigna! Ma, insisto, alla sciura Maria "casalinga di Voghera" che vuole comprare il vino per il marito geometra "esodato",non gliene frega un cappero della premiazione, con tanto di Clerici-testimonial o Vespa-sommeliere, dei vini da oscar, che poi l'oscar chi lo ha attribuito, la commissione ministeriale e senatoriale della presidentessa della fondazione Gino Veronelli? Prosit! Remo Pàntano gustologo

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Alessandro Bandini

circa 12 anni fa - Link

Piace alla gente che piace

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Roberto Gatti

circa 12 anni fa - Link

La Clerici e Bruno Vespa che coppia : è proprio vero il Signore li fa e poi li accoppia ( ho scritto accoppia...accoppia ). Se questi sono i rappresentanti ed esperti del mondo del vino siamo proprio messi bene, potenza della TV ( di Stato )

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Manila

circa 12 anni fa - Link

Che amarezza l'accoppiata Vespa-vino.

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carlo cambi

circa 12 anni fa - Link

Tre anni fa ho vinto l'Oscar e sono stato contento di vincerlo. Franco Ricci ha fatto fa e farà un gran lavoro per il vino italiano. L'Ais che vi piaccia o no è la sola associazione che ha una vera didattica e prepara buoni degustatori. Mi spiegate perché tanto livore verso Bibenda e poi vi accodate a tutto quello che fa fuffa in enogastronomia? Ivi compresi imprenditori che cercano di accreditarsi come santoni e invece pensano (giustamente) solo al profitto e sono passati dalle lavastoviglie alle stoviglie? Forse perché questi imprenditori non vi fanno ombra e potrebero darvi un po' di pubblicità? State sgomitando per farvi notare? Beh non siete diversi da quelli che erano alla cerimonia degli Oscar. Anche a voi serve visibilità. E tanto per cominciare fate una bella dichairazione di principio: anche se lo vincessimo non accetteremmo mai nessun premio. Tanto meno l'Oscar Ais-Bibenda. Se volete essere alternativi partite da casa vostra. Prosit

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Alessandro Morichetti

circa 12 anni fa - Link

Anche se lo vincessimo non accetteremmo mai nessun premio da Bibenda: cioè, non andremmo a ritirarlo. Più impensabile che loro non ci diano mai mezza coppa del nonno (meritata? Chissà. Visti certi nomi, direi di si. No comment sulle testate web, per la carità) o che noi non si vada a ritirarla? ;-). I premi fanno generalmente piacere, comunque. E in Bibenda c'è gente molto seria. Le parate di stelle sono altra cosa, ok. Però vuoi mettere il divertimento di un racconto così freak? Da Oscar! :-P ps: veniamo quasi tutti dalla didattica Ais e nessuno la rinnega, figurarsi. Anzi, io l'ho amata, imperfetta come è. Macché livore, suvvia, un po' di levità ogni tanto. E' che certe cose - tipo il cazzeggio - ci vengono meglio degli altri. pps: dopo la categoria del miglior corriere espresso, perché non istituirne una ben più semplice e malsana? Miglior wine blog, per esempio. Scommettiamo come va a finire?

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Dylan Doc

circa 12 anni fa - Link

Che bell'intervento! Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno sull'AIS in maniera lucida e deontologicamente obiettiva, di chi è super-partes: http://www.bibenda.it/upload/news/000355_file.pdf ...a meno che a pag. 61 non si tratti di omonimia!

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Andrea Petrini

circa 12 anni fa - Link

Posso aggiungere questo link? http://www.betsdesign.com/

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Remigio Aveli

circa 12 anni fa - Link

Ho aperto il link. No. Non me lo dite.

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andrea

circa 12 anni fa - Link

noncipossocredere!

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Luca Panunzio

circa 12 anni fa - Link

Mi permetto di entrare in "scena" senza essere stato invitato: pardon... Ma a Pescara si svolge il Pescara Abruzzo Wine, Premio Vino & Cultura che è organizzato da AIS Pescara & Comune di Pescara. L anno scorso abbiamo inserito la categoria "Miglior Blog sul Vino" premiando Scatti di Gusto con Vincenzo Pagano che è venuto a ritirare personalmente il premio. Nel frattempo che Franco Ricci non La premia, e comunque Lei decida se andare o no, perchè il 7 novembre non viene a Pescara per il nostro piccolo, umile ma sincero premio? Premio che si svolge presso l Aula Consiliare del Comune di Pescara alla presenza del Sindaco, il Presidente della Provincia, il Presidente della Camera di Commercio e dell Assessore all Agricoltura della Regione Abruzzo. Ultimo dato: la manifestazione richiama 200 persone (in Abruzzo è un record) ed è "fatta" senza soldi pubblici, ma con l apporto di sponsor. Questo a dimostrare al nostra più totale "libertà di pensiero". Poi sbaglierò pure, ma quella è un altra storia. (può contattarmi via mail, io la sua non la sò!!!)

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Dylan Doc

circa 12 anni fa - Link

Quanta lucida obiettività, eh ;-)..

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Lido

circa 12 anni fa - Link

@Carlocambi, buona giornata ora a dire il vero l'unica che prepara buoni degustatori, io non credo ci sono ottimi insegnanti e preparatori anche in altre associazioni, vedi Fisar, e' sempre un felice incontro che determina un ottimo degustatore, ottimi insegnanti, voglia di imparare molta curiosità e molto studio, ore ed ore, ma sopra ogni cosa una testa libera da preconcetti, capace di capire quando uno ti racconta un bischerata, poca attitudine al considerarti un guro appena hai un diplometto e tanta tanta pratica, ovvero litri e litri di svariati vini, io aggiungo un consiglio; vini di tipo territoriale magari Gambelliani schietti eleganti, bevibili, minerali, e un attimo meno di confetture sotto spirito, con cordialità Lido

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andrea

circa 12 anni fa - Link

Fonti attendibilissime mi dicono che alcuni produttori non sono stati fatti entrare alla serata perché non in smoking. Nonostante avessero già pagato la cena, inviato, come da richiesta, 24 bottiglie ed essersi pagati il viaggio per Roma. Parliamo di premiare il vino o di fare business?

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Alessandro Morichetti

circa 12 anni fa - Link

Ora però divento curioso anche io, che solitamente non lo sono :D.

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andrea

circa 12 anni fa - Link

Prova a sentire Fenocchio

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Alessandro Morichetti

circa 12 anni fa - Link

Se non erro, in finale tra i rossi col Villero 2007. Lo sento subito.

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Antonio

circa 12 anni fa - Link

Domanda retorica! Secondo te tra vino e business cosa sceglieranno i nostri eroi!! Per quanto riguarda la didattica e la bontà dei corsi AIS posso garantire di persona, ottima. Però qualcuno dovrebbe anche sottolineare che si pagano profumatamente! Sarebbe inoltre interessante un sondaggio tra i lettori di Intravino, che hanno frequentato i corsi AIS, a proposito della qualità dei vini degustati. Ai miei tempi facemmo una vera e propria rivolta per avere la possibilità di utilizzare l'aggettivo "eccellente" assaggiando i campioni proposti.

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andrea

circa 12 anni fa - Link

Ti garantisco anch'io che i corsi AIS sono ottimi in termini di didattica. Sono sommelier e ne ho fatti diversi. Proprio all'Hilton. Farei però un distinguo fra AIS e Bibenda, che ha organizzato l'evento.

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gionni1979

circa 12 anni fa - Link

io sono Fisar, non ho niente contro l'Ais, anzi ho amici e conoscenti che stimo molto. Però non è vero che l'Ais è l'unica e la sola. Ci sono docenti bravi all'Ais, come alla Fisar e come in tante altre associazioni minori. Allo stesso tempo, accanto ai bravi, ci sono "soloni" incapaci in tutte le categorie! Successivamente penso che Bibenda non sia l'Ais, per fortuna. Penso che Bibenda sia business, forse anche troppo, ma comunque dichiarato. L'Oscar del vino è questo. Pubblicità e business. Nel mondo del vino ci vuole anche questo però....

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MASTRO

circa 12 anni fa - Link

SE NON PARTECIPI ALLA PREMIAZIONE E QUINDI NON PAGHI TI TOLGONO ANCHE DALLE NOMINATION VEDI ALCUNI ESEMPI VEDI PRIMA EVENTO E DOPO MARC DE GRAZIA E ANDREA FORMIGLI VINOTECA AL CHIANTI CHIUNQUE HA DIRITTO E SOPRATTUTTO SE NOMINATO DI VINCERE... NO.

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maurizio gily

circa 12 anni fa - Link

Intravino meriterebbe l'Oscar e non dovrebbe rifiutarlo, vuoi mettere l'occasione di vedere Morichetti con lo smoking?

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gianpaolo paglia

circa 12 anni fa - Link

scommetto che ci abbina le scarpe da ginnastica

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carlo cambi

circa 12 anni fa - Link

Per Dylan Doc: no, te lo assicuro, nessuna omonimia. Sono proprio io. Scusa Dylan ma il tuo non è un grande scoop.Lo sanno tutti che sono amico di Franco Ricci, orgogliosamente sommelier Ais, onorato di far parte della squadra di chi porterà il proprio contributo se non di conoscenza almeno di passione al master. Lo smoking disturba? Opinioni legittime. A me dà più fastidio un rave party. Dite che il vino è business. Certo. Ma non solo in casa Bibenda. Non ho mai letto opinioni così sarcastiche su altre similari manifestazioni, promosse da altre sigle, da altri editori, eppure in quanto a business non mi pare che fossero come la moglie di Cesare! Concordo: l'Ais non è l'unica a preparare buoni degustatori. E' anche vero - occorre sempre ricordarlo - che Emil Peyneaud - forse il più grande enologo del '900 - premette al suo manuale di degustazione una frase icastica: "I buoni vini li decretano i degustatori, ma i buoni degustatori chi li fa?" Come vedete in fatto di vino c'è molto di opinabile, molto di soggettivo. Solo che mi da un certo disagio trovare sempre che c'è qualcuno che pontifica, che fa il supponente o il saccente non si sa in nome e per conto di chi. La cerimonia degli Oscar - alla quale non ho partecipato - è un modo come un altro per tentare di aggregare un sistema che è tropo atomizzato. Ricci ha scelto il denominatore del lusso, o se preferite dell'apparenza. E' una scelta. Avrei capito di più se questa discussione fosse partita da quello che era successo la mattina prima degli Oscar: una sorta di raduno del vino dove insieme ad Ais c'erano Gambero Rosso, Slow Food, produttori, consorzi, ricercatori per cercare di capire se c'è spazio in questa crisi per ripartire dalla diffusione della cultura del vino, se si possa e si debba educare il mercato, se non si possa cercare un modo per fare fronte comune e dare al vino italiano nuove opportunità. Perché sarebbe bello un mondo senza business, ma la realtà è un'altra. Perché è comodo pontificare, ma vorrei sapere se c'è qualche degustatore qui che si compra le bottiglie premium o non approfitta per ampliare la propria cultura e affinare la propria capacità di degustazione degli inviti che vengono dalle aziende, dai Consorzi gratuitamente e qualche volta guadagnandoci su anche due soldini. E' implicito che le aziende hanno bisogno di comunicazione e che i comunicatori hanno bisogno delle aziende che hanno tutto l'interesse a formare buoni degustatori per poter avere buone indicazioni (buone nel senso di utili). E allora mi chiedo: è lo smoking che dà fastidio? O è il fatto che la dove esiste Bibenda o dove insiste l'Ais c'è un po' meno spazio per il presunto nuovo? Un abbraccio.

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antonio tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Lei, confondendo comunicazione e giornalismo, sta teorizzando il classico "Magna Magna", lo sa?

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

Io non ci volevo credere quando l'ho letto.

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Simone e Zeta

circa 12 anni fa - Link

Più che teorizzando, sta descrivendo tutto il "Magna Magna" da sempre intorno al mondo del vino. La crisi economica è benvenuta e augurabile, magari i rubinetti cominciano a chiudersi

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Chiedo scusa, forse faccio confusione io, ma il Carlo Cambi che scrive qui queste cose, è lo stesso Carlo Cambi che qualche tempo fa a Striscia la Notizia diceva queste altre cose? http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=9827

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carlo cambi

circa 12 anni fa - Link

Esattamente sì sono proprio lo stesso. E scrivo queste cose su Intravino perchè a me hanno sempre dato un sacco di fastidio i sepolcri imbiancati. Vorrei sapere proprio dai degusattori di Intravino quante bottiglie pagano di quelle che recensiscono. Caro Tomacelli io la differenza tra comunicazione e informazione la conosco molto bene. E voi? Tanto per dirne una: la verticale di Barolo Bussia della quale parlate qui, l'avete pagata? Non credo. Io non sto teorizzando proprio un bel niente. Sto raccontando quello che capita. E non da ora. Se poi capita a me o no sono fatti miei. Chi mi conosce lo sa.

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Stia tranquillo, sig. Cambi, anche noi la conosciamo bene. http://blog.paperogiallo.net/2006/11/furbi_e_rozzi.html#comment-68481

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

E' pazzesco. Poi dicono che il berlusconismo non abbia cambiato la società: è la stessa identica cosa; faccio quello che mi pare e pretendo di essere nel giusto perché tanto lo fanno tutti, e a chi mi si oppone gli rinfaccio di essere un comunista-ipocrita-fariseo, e se non basta cerco di usare poi il metodo Boffo.

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Gentile Carlo cambi, forse mi confondo ancora io, ma non c'è una certa contraddizione fra i suoi due interventi? A me era parsa talmente grande da indurmi a pensare ad una omonimia. Sono il solo?

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Simone e Zeta

circa 12 anni fa - Link

"Se poi capita a me o no sono fatti miei". Livelli elevatissimi di etica personale.

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Rossano Ferrazzano

circa 12 anni fa - Link

Invece se capita agli altri si va da Striscia la Notizia a fare gli indignati e a denunciare pubblicamente l'indecenza di un sistema corrotto nel profondo. Rimango veramente allibito.

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Luke

circa 12 anni fa - Link

Dottor Cambi, la degustazione di Bussia è stata pagata. Bottiglia per bottiglia. Il suo sospetto è una confessione in piena regola. Di solito non intervengo. Le polemiche sul vino mi fanno ridere. Posso solo dire che Bibenda è conservatorismo. Gli eventi sono antichi, ammuffiti e non vanno al di là dell'epidermide di chi li organizza. NOn c'è neanche la velleità di intravedere il nuovo. Ricci è bravo a pescare nel contenitore dello scontato. Ti metti uno smoking e sei subito un comunicatore del vino? Non è che per fare mercato, per comunicare, per fare marketing si debba per forza essere rimasti agli anni '50. Si può anche svecchiare la propria immagine. Rinnovare il parco (in alcuni casi... in)docenti. Rivolgersi ai nuovi gusti. Il mondo è cambiato. Questa equazione squallida, vino-lusso è trita e ritrita ed è una passerella di banalità senza storia. E c'è un discorso definitivo, in Italia: i premi sono finti. Tutti. Senza esclusioni. Dimentichiamoli. E poi amiamoli da buoni italiani. Love Luca

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Alessio Pietrobattista

circa 12 anni fa - Link

Purtroppo per le mie tasche, le mie bottiglie le pago tutte. Mi sono dovuto comprare pure tutta la schiera di bocce di Casale del Giglio per la degustazione post-Nossiter, senza ricevere un euro di rimborso ma solo per il piacere e il gusto di scriverne. Le pagavo anche quando scrivevo su Repubblica prima della sospensione della mia rubrica, pensi un po'. Ho buoni testimoni in proposito, si fidi. PS: ho anche buoni testimoni che, nel momento in cui la questione Repubblica è finita in stand-by, possono confermare la mia solerzia nel contattare le aziende che spontaneamente avevano inviato campioni per restituirglieli. E ho addirittura fermato una spedizione di un'azienda che me li stava inviando.

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Gianni Ruggiero

circa 12 anni fa - Link

sei una categoria,se non ti offendi ti offro una verticale di,aspetta che vado a vedere in frigo ...ecco l'ho vista! San Cripino RISERVA!

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Emanuele

circa 12 anni fa - Link

Dottor Cambi, Lei mi fa molto onore intrattenendosi con me, qui nei dintorni dell'Oudezijs Voorburgwal. Me ne fa invero troppo con quell'innuendo soavemente bifido sulla verticale di Granbussia, alla quale ho partecipato e della quale mi sono arrischiato a scrivere. Lei, infatti, mi accomuna de facto a un gotha di degustatori titolati, premiati, vezzeggiati e talora incravattati, che conoscono l'arte di vergare epinici e peana d'inobliabile leggiadria e in virtù di quelli determinano il successo di tanti produttori. Così, grazie a questo pigmalionico talento, possono trattarli da pari a pari. Anzi, da pari e patta: un elogio, una bottiglia. Nudge nudge, wink wink. No, Dottor Cambi, io non lo merito. Sono un degustatore postribolare. Proprio per questo mi trova qui, tra ceffi di reietti di varia specie, non in quartieri infinitamente migliori per ceto e censo. Lei, piuttosto, cosa ci fa qui al Red Light District? No, per carità! Non fraintenda, mai mi permetterei! Ragionavo solo sul fatto che qui, rispetto alle zone altolocate, può passeggiare chiunque. Non vale il reciproco. Le dicevo: sono un degustatore postribolare. Non - ahimé! - un prosseneta: ché quello, beato lui, consuma gratis! Io, per i miei viziacci, devo pagare. Così ho pagato anche per la verticale di Granbussia. Per fortuna si era in undici a dividere la spesa, altrimenti avrei dovuto soprassedere o rivolgermi a un cravattaro. Cose dell'altro mondo, nevvero? D'altronde è dell'altro mondo anche la mia opinione circa il fatto che in Italia lusso - o se preferisce apparenza - e cultura siano tendenzialmente scelte antitetiche. E' questione, come dice lei, di scelta. Credo fermamente che quando si sa da che parte stare, si viva più liberi, più tranquilli. Così io son qui, in un postribolo presso la Oude Kerk, e Lei a Monte Mario. Aspetti, Dottor Cambi, prima che abbandoni il Quartiere Rosso: volevo rivelarLe due notizie sensazionali. La prima: i rave parties non sono più tra noi. Con la fine del Neolitico si è ufficialmente chiusa la Preistoria e si è entrati in una nuova fase chiamata Età del Bronzo. Gli antichi villaggi di capanne sono stati sostituiti da città in pietra. La seconda: gli ultimi ritrovamenti del Neolitico hanno gettato nuova luce su taluni riti giubilari della tardissima Preistoria. Si tratta di iscrizioni rupestri raffiguranti un uomo, probabilmente un sacerdote, adorno di un corredo di vistosi ornamenti zoomorfici, probabilmente in guisa di pinguino, che distribuisce oggetti, apparentemente premi, a certi notabili. Tutt'intorno, un trionfo di schiavi e danzatrici.

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Nolite ponere

circa 12 anni fa - Link

Vosque omnes cum gaudio plaudite.

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Remigio Aveli

circa 12 anni fa - Link

La tensione etica sembra calare al concretizzarsi della prospettiva di non godere mai di una vera agiatezza. Allora ci si perdona tutto. Rari i giovani marchettari, nel vino come altrove; rari i vecchi ancora in tensione, capaci di indignarsi, refrattari alla corruzione (da corrompersi, guastarsi, nome comune di cosa, non reato: "sarebbe bello un mondo senza business, ma la realtà è un’altra"). Burton Anderson si nasce. Io non so su chi giurerei che oggi ha 40/50 anni e sembra irriducibile; tra 10 potrebbe ragionare come fa qui Cambi.

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

Il problema è che abbiamo in Italia una classe dirigente talmente squallida e inadeguata che ha capito perfettamente quanto sia inutile cercare di nascondere le proprie pochezze, tanto sono sfacciate, e che l'arma migliore sia paradossalmente quella di sbandierare ai quattro venti le proprie indecenze facendole invece passare come fossero la cosa più normale del mondo. Si veda in politica, dove questo fenomeno raggiunge livelli di comicità tragica. Chi di fronte a queste cose si ribella, chiedendo un minimo di dignità per quello che queste persone rappresentano, viene descritto come un saccente che vuole pontificare, un comunista, un nemico del progresso e della cultura (sigh), un illuso fariseo. Quando semplicemente si chiede solo un minimo di decenza a chi in questo paese ha le possibilità e il compito di migliorare, in qualunque settore egli operi: nel vino, nella politica, nelle università e nell'industria. Alla classe dirigente si chiede solo un minimo di amore per questo paese e per le persone che oggi ci vivono; e in tutta risposta si ottiene quasi sempre e solo un rutto. Scusate lo sfogo.

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Andrea Pagliantini

circa 12 anni fa - Link

Fin troppo facile: antani indomiti con il motorino di Pontedera.

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carlo cambi

circa 12 anni fa - Link

Ragazzi scusate, ma proprio non riesco a farmi capire. Ci riprovo. Allora mettiamola così: ci sono nella recente (perché fino al post Ciravegna a ragionare di vino eravamo in pochissimi) cronaca enologica di questo paese almeno quattro diverse categorie dello spirito. La prima quella delle guide che hanno fato molto per il vino italiano e che si sono sostentate con un mix di vendite e pubblicità. Poi ci sono i cronisti del vino, quelli che hanno cominciato a parlare del vino come un fatto più di costume che come restituzione delle sensazioni degustative, poi ci sono i degustatori che sono diventati comunicatori del vino, infine ci sono gli imitatori di queste tre categorie. Ora siccome sono vecchio del mestiere ne ho viste di tutti i colori. Non tirate sempre fuori i link sul paperogiallo e amenità del genere. Potrei solo farvi notare che su quel sito/blog a proposito delle vischiosità della informazione/comunicazione lo stesso titolare del blog medesimo ne ha dette di molto più pesanti. E non mi pare che in vita sua facesse il cardiochirurgo. Ciò che non mi va giù è che qui si è raccontato di una manifestazione che ha i pregi e i difetti che ha ma che non è diversa da quello che succede normalmente. Provo a spiegarmi. Siamo proprio sicuri che tutti quelli che scrivono su e per i blog non hanno rapporti diciamo così commerciali con le aziende? Per esempio allestiscono siti, progettano etichette, partecipano a convention aziendali non a proprie spese ma a spese delle aziende. Siamo proprio sicuri che i diversi promotori di blog enologici - quelli che voi indicate come il nuovo che avanza - non abbiano mai collaborato (pagati) con enologi o con produttori di vino? Siamo proprio sicuri che il nuovo che avanza non accetti cadeaux dai Consorzi? Vi invito a considerare tutto questo. Leggo a volte di bottiglie da 100 euro stappate per poi essere narrate. Siamo sicuri che sono state acquistate in enoteca? Vedete cari amici: se le guide del vino si facessero comprando i vini, tutti i vini in enoteca o anche al supermercato ma per porsi esattamente nella condizione del consumatore finale non starebbero in piedi economicamente. E questo vale anche per i blog che non pagando i collaboratori o pagandoli poco hanno una sorta di vantaggio sul costo del lavoro rispetto ad altri editori. Poi vi chiedo: partecipare stracoccolati ad un educational tour nei territori del vino e accettando il rimborso spese di viaggio si pigliano o no dei soldi dai produttori di vino? Potreste in coscienza dire che a nessuno proprio nessuno di voi è capitato? E che ne pensate di chi fino a poco tempo fa era a capo di una prestigiosa guida o era corrispondente di un prestigioso magazine che ora fa consulenze, organizza eventi,ovviamente facendosi pagare dai produttori? E poi magari mette su un blog e ne parla? E' la stessa cosa che capita con le auto, con la moda, con i ristoranti. Questo è il quadro. Che è per certi versi miserevole, per altri versi necessitato. Se una cantina vuole far consocere un suo prodotto a un certo numero di degustatori perchè ne parlino è lecito che invii i campioni.Ed è lecito che il degustatore li accetti. E' un po' meno accettabile che quel degustatore si faccia condizionare da altri "argomenti". Ma anche questo capita. E forse voi non ve ne accorgete, come può darsi che non me ne accorga io. Per chi ha trovato contraddizione tra i miei due interventi. Chiedo venia. Il secondo cercava di rappresentare la realtà dei fati. Da cronista io non dico se questo sia giusto o sbagliato: dico che è. E se uno già letto il mio primo intervento si pensa - ma forse in questo sì sono presuntuoso - che già sappia qual è la mia opinione. Che comunque tendo a ribadire. Non mi piace, non mi va e cerco di non partecipare al circo barnum dei ricchi premi e cotillons del vino. Del resto la mia opinione sui vini non conta nulla. Io non sono un degustatore. Sono un cronista per di più di formazione economica che si occupa delle cantine e dell'enogastronomia da un punto di vista di narrazione di u comparo economico decisivo per questo Pese e da un punto di vista culturale. Non ho le capacità dei critici né per il vino né per la gastronomia. Dopo ani anni di mestiere credo di saper afre una cosa: raccontare ciò che vedo. O restituire ciò che mi viene testimoniato. Ed quanto o cercato di fare qui. Se ora sono stato più chiaro vi prego di prenderne atto. Se invece ... pensate ciò che volete. Saluti a tutti

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Fiorenzo Sartore

circa 12 anni fa - Link

lungo pippone che vi traduco per risparmiarvi tempo: metodo boffo. dice che noi siamo fondamentalmente uguali a tutti. io non so mai se questo genere di sproloqui siano dovuti alla totale non conoscenza o a qualcosa di peggio, e nemmeno mi interessa. noi siamo questi da sempre http://tinyurl.com/c9nfqqv e chi capisce bene, per tutti gli altri, per quelli che non ci credono, per quelli che non vogliono crederci, c'e' lo smoking. benvenuti nel red light district.

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carlo cambi

circa 12 anni fa - Link

Tomacli ne metto solo uno, Visto che usi tanto i limk sei tu percaso citatao in questo? www.mediafoggia.it/article/articleprint/19432/-1/3/. Scusa sia....

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antonio tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Certo che sono io ma adesso impegnati un po' di più: trovami su questo blog una recensione dei vini di questa azienda, forza!

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carlo cambi

circa 12 anni fa - Link

Il punto caro Antonio non è questo: e tu lo sai. E' che le barriere sono labili. E bada bene io non penso affatto che tu non possa o non debba collaborare con le aziende: sei bravo, ti viene riconosciuta una perizia tecnica e dunque è sacrosanto che tu ne abbia il giusto merito e anche il giusto guadagno. Perché potrei sempre osservare: magari non hai recensito questa azienda, ma se si dice, come in altre occasioni, che tu sei stato un promotore del vino pugliese o che Soloperto di cui tu hai disegnato l'etichetta ti offre il vino per il Dissapore Day (credo fosse il 2010) se non sbaglio - e se sbaglio ti chiedo subito scusa - si potrebbe pensare che ci sia una certa indulgenza verso i vini di quella regione. So perfettamente che non è così. Intervengo poco su Intravino, ma lo leggo sovente anche perché lo trovo ben fatto e stimolante. Ma come è giusto che tu dica che un conto è - o è stata - la tua attività di consulente, un conto sono i contenuti di Intravino, così è altrettanto doveroso riconoscere la stessa trasparenza ad altri. O no?

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Nelle Nuvole

circa 12 anni fa - Link

Non conosco il Signor Cambi. Non esistono video compromettenti in cui ci sono io seduta sulle sue ginocchia che bevo dal suo bicchiere. Quindi Tomax non ti sforzare a cercare link inesistenti. Quella che era un post scritto con intenzioni goliardiche, perfettamente in linea con questo blog in cui si continuano giustamente a mescolare i fanti coi santi, ha disinnescato ancora una volta reazioni scomposte. Il Signor Cambi ha scritto cose verissime, è inutile fare finta di no. Nella Grande Famiglia del giornalismo specializzato ben pochi si possono permettere di pagarsi tutte le spese. Personalmente non ci trovo nulla di male se un Consorzio paga vitto e alloggio, a volte anche il viaggio se si tratta di un corrispondente straniero, in occasione di un evento in cui vengono presentati i vini dei consorziati. Viene fatto alla luce del sole. Già trovo più ombre quando gli stessi giornalisti-ospiti ne approfittano per visitare produttori che non hanno scucito un lira. Lo sappiamo bene che tutti sono uguali, ma ci sono quelli più uguali degli altri. Divago. Tornando all'argomento del post, si era partiti con una garbata presa in giro della manifestazione svippona all'Hilton e con le rimostranze per la scelta dei premiati, in particolare il duo evergreen Vespa-Clerici. Signor Cambi, ce lo conceda, abbiamo bisogno di svagarci e Frankie Emme Curls ogni due per tre ce ne offre l'occasione. Lei si immagini il malefico trio Tomacelli-Sartore-Morichetti riunito settimanalmente che si interroga "Oh come mai Frankie M.C. questa settimana ancora non ha detto-fatto nulla? E noi che scriviamo?" Se mi posso permettere, Lei, signor Cambi, ha sbagliato a farsi venire il magone per quanto scritto sopra. E ha continuato a farselo aumentare non appena, appresso al suo primo intervento, si è fatto quadrato contro di Lei. L'intera redazione Intravinosa si è sentita ferita nel profondo, peggio dell'infelice Violetta (questa donna pagata io l'ho!). Persino il Nettamente Superiore Emanuele Giannone si è sentito chiamato in causa. Cosicché tutto è diventato un gran scazzottamento a colpi di link. L'argomento relativo al giornalismo specializzato e dei suoi esponenti è una ferita scoperta nel mondo enoico italiano. Se ne continuerà a parlare e a scrivere a lungo, per ora non vedo una gran chiarezza a riguardo. Nel frattempo signor Cambi si rilassi, e anche tu Tomax, lassa sta', nun è cosa. Piuttosto, cominciamo a raccogliere i fondi per comprare lo smoking al Moricchia. Lo vedo ben piazzato in pista.

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valerio

circa 12 anni fa - Link

Condivido quanto scritto da Delle Nuvole, ma voglio puntualizzare alcuni aspetti. Il Cambi, che devo dire è un bravo oratore, a mio avviso ha preso questa posizione per difendere il duo Clerici/Vespa criticato dai piu' in questo post, perchè con il mondo del vino non " ci azzeccano " una beata mazza. E' comprensibile che il Cambi oggi difenda a spada tratta la Clerici e lo " establishmnet " di Rai1, ma a mio avviso avrebbe fatto meglio a starsene fuori da questo post ed astenersi, perchè la figuretta che ci ha fatto è semplicemente disastrosa, pur con tutta la sua bravitu' nello scrivere. Non mi è piaciuto il " goffo e subdolo " tentativo di gettare fango addosso al Tomacelli, che non conosco, cosi' come non conosco il Cambi. Orbene se un blogger o giornalista in un anno degusta e pubblica articoli su 999 aziende vinicole senza percepire una lira, e solo per un rapporto di collaborazione ( avendo lavorato e composto una serie di etichette per questa azienda )riceve il compenso pattuito, non vedo come si possa tentare di buttargli la croce addosso solo per questo. Credo invece che il Tomacelli e chiunque altro, abbiano il diritto/dovere di pubblicare un articolo anche per questa azienda, mantenendo l'equidistanza e la correttezza che deve essere alla base di chi vuol fare questo mestiere. Non credo che un articolo del Tomacelli o di chiunque altro blogger, possa spostare le vendite di una azienda, tutt'al piu' se il vino non sarà alla prova dei fatti come prospettato, si dovrà prendere qualche critica e morta li'. Non si può volere a tutti i costi vedere il marcio anche dove non c'è, questo tentativo del Cambi, pieno di livore e cattiveria, come ne abbiamo visti altri nel passato, non fanno altro che ritorcersi contro chi li ha lanciati, il classico boomerang. Sono ben altre le " sporcizie " che girano nel mondo del vino, perchè non aprire un post ad hoc, prendendo in esame i giornali, le guide, i siti, i blog, i produttori, le sofisticazioni ecc. ecc. Mi sono levato un peso dallo stomaco ed ora mi sento piu' sollevato

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carlo cambi

circa 12 anni fa - Link

Brava Nelle Nuvole. Come dite vuoi quoto. Non volevo scazzottare nessuno. Solo che forse l'ironia forse non vi è venuta benissimo. Comunque - ammesso e non concesso che sia mai stata dissotterrata- butto cento badili di terra sull'ascia di guerra. E aspetto un invito - ognuno paga il suo!!! - ad una bicchierata di redazione con Intravino. In segno di amicizia, ma anche per il bene del nostro vino. E comunque continuate il vostro lavoro perché male non fa. Anzi.

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Michele Biscardi

circa 12 anni fa - Link

...nelle Nuvole c'hai azzeccato. Mi dispiace solo che C.G., che ho avuto modo fi sentire ad una conferenza in Friuli (Abbazia di Rosazzo) che si lasci trascinare in questa polemica pretestuosa...e credo piena di invidia..(si può dire questo???) Leggo spesso e intervengo poco su questo blog...credetemi mi diverto per le tante...s.....zze che leggo. Grazie continuate così. Dimenticavo. Sono un Sommelier, Degustatore Ufficiale AIS...non sono d'accordo sugli indirizzi sia della nuova leader ship nazionale sia della mia regione di adozione. Confermo e sono convintissimo che l'AIS sia una bella organizzazione...a prescindere. Un cordiale abbraccio a tutti i blogheristi ( rivendico il neologismo!!!!)

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Francesco Amodeo

circa 12 anni fa - Link

"Discussione piena di invidia" quando siamo di fronte ad una incredibile e sfacciata liberalizzazione della corruzione eno-giornalistica. Non ho più parole.

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Giulia A. Fontana

circa 12 anni fa - Link

anche io sono una sommelier AIS... il mio caro amico presidente regionale ais (Umbria) sa esattamente come la penso al riguardo, e, lui ci riesce perfettamente rendendo l'associazione territoriale dinamica e fervida di nuove idee...i confronti sono sempre rispettosi e stimolanti. tutto dipende dalle persone e non mi piace a priori chi sputa nel piatto dove ha mangiato.... * per Emanuele Giannone : Emanuè è vero che non sei più sangiorgiano, ma diamine, addirittura togliermi il saluto, e poi a parte il pippone incomprensibile (sono ignorante, ogni volta che ti leggo devo tirà fori la treccani...e annamo.... cmq la coniazione "lionel ricci" è meravigliosa.!!! baci Giulia.

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Giulia A. Fontana

circa 12 anni fa - Link

Per un certo verso sono d'accordo con Carlo Cambi. MARCHETTE MARCHETTE MARCHETTE MARCHETTE MARCHETTE MARCHETTE.................................................................................................................................................................................

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Michele Biscardi

circa 12 anni fa - Link

SONO D'ACCORDO....SONO D'ACCORDO...SONO D'ACCORDO

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GiacomoPevere

circa 12 anni fa - Link

Vogliamo buttare un altro pò di alcol (la benzina costa troppo oggigiorno) sul fuoco? http://www.betsdesign.com/Index.htm ops...

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antonio tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Dice Lionel Ricci a proposito del premio alla migliore etichetta: "In effetti, non tutti sanno che si è trattato di un premio sì oggettivo ma anche “di casa”, perché quell’etichetta è stata realizzata da chi si occupa della grafica di BIBENDA. Non credo si possano avere dubbi sulla qualità di chi realizza la più bella rivista del mondo…"

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GiacomoPevere

circa 12 anni fa - Link

Posso esprimere perplessità in merito? ;)

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valerio

circa 12 anni fa - Link

@ Michele Biscardi @ Giulia Fontana Ma che state a scrivere, il Tomacelli avrebbe fatto marchette, ma de chè ? leggete come la penso io invece : " Condivido quanto scritto da Delle Nuvole, ma voglio puntualizzare alcuni aspetti. Il Cambi, che devo dire è un bravo oratore, a mio avviso ha preso questa posizione per difendere il duo Clerici/Vespa criticato dai piu’ in questo post, perchè con il mondo del vino non ” ci azzeccano ” una beata mazza. E’ comprensibile che il Cambi oggi difenda a spada tratta la Clerici e lo ” establishmnet ” di Rai1, ma a mio avviso avrebbe fatto meglio a starsene fuori da questo post ed astenersi, perchè la figuretta che ci ha fatto è semplicemente disastrosa, pur con tutta la sua bravitu’ nello scrivere. Non mi è piaciuto il ” goffo e subdolo ” tentativo di gettare fango addosso al Tomacelli, che non conosco, cosi’ come non conosco il Cambi. Orbene se un blogger o giornalista in un anno degusta e pubblica articoli su 999 aziende vinicole senza percepire una lira, e solo per un rapporto di collaborazione ( avendo lavorato e composto una serie di etichette per questa azienda )riceve il compenso pattuito, non vedo come si possa tentare di buttargli la croce addosso solo per questo. Credo invece che il Tomacelli e chiunque altro, abbiano il diritto/dovere di pubblicare un articolo anche per questa azienda, mantenendo l’equidistanza e la correttezza che deve essere alla base di chi vuol fare questo mestiere. Non credo che un articolo del Tomacelli o di chiunque altro blogger, possa spostare le vendite di una azienda, tutt’al piu’ se il vino non sarà alla prova dei fatti come prospettato, si dovrà prendere qualche critica e morta li’. Non si può volere a tutti i costi vedere il marcio anche dove non c’è, questo tentativo del Cambi, pieno di livore e cattiveria, come ne abbiamo visti altri nel passato, non fanno altro che ritorcersi contro chi li ha lanciati, il classico boomerang. Sono ben altre le ” sporcizie ” che girano nel mondo del vino, perchè non aprire un post ad hoc, prendendo in esame i giornali, le guide, i siti, i blog, i produttori, le sofisticazioni ecc. ecc. Mi sono levato un peso dallo stomaco ed ora mi sento piu’ sollevato " Tiè

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Giulia A. Fontana

circa 12 anni fa - Link

ha proprio ragione il poeta contemporaneo Mannarino: "svegliatevi italiani" - questa è l'italia del "to do for..." marchette mascherate ma pur sempre marchette ..tu mi ospiti qualche giovane baldanzoso "writer", mi dai qualche campione di vino ed io parlo bene di te...una piccola recensione. ..e non mi riferivo al dr. Tomacelli ma a tutto il mondo pseudo - eno - giornalistico.

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antonio tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Questa, signora Fontana, è una sua rispettabile ma errata opinione. Non venga qui a spacciarla per verità. Vero è che, in questo paese, l'etica è in stato comatoso ma non la darei già per morta, sa? Generalizzi di meno e faccia la sua parte: la rassegnazione è la pozzanghera nella quale sguazzano i corrotti

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giulia

circa 12 anni fa - Link

Se scrivo mondo "pseudo" -eno-giornalistico vuol dire che non generalizzo ma mi riferisco, appunto, a quelli pseudo. Lei non ne fa parte no? P.S. .... ma che m'ha dato della corrotta???!!! :-) :-)

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Antonio Tomacelli

circa 12 anni fa - Link

Ci mancherebbe, dico solo che non mi piacciono i rassegnati :-)

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Eleutherius Grootjans

circa 12 anni fa - Link

Tolto il saluto? In verità ero beatamente a Lamole. Ciao! PS a Lamole non mi hanno pagato per andare.

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Giulia A. Fontana

circa 12 anni fa - Link

...se mi conoscesse non la penserebbe così... contre nous de la tyrannie l'etandard sanglant est levé.

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